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Svers0 25-06-2016 14:53

La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Mi chiedevo se la depressione fosse più una malattia chimica o cognitiva, cioè se i pensieri depressivi sono frutto di una chimica sbilanciata del cervello che tende a far preferire il pensiero pessimista a quello ottimista oppure se son questi pensieri cognitivi pessimisti che influenzano negativamente l'umore come vogliono i sostenitori della TCC.

Io ho notato che spesso i cali di umore ci sono quando meno te l'aspetti, tipo mentre lavi i piatti o fai cose al PC, più raramente quando sei fuori, il bello è che il calo dell'umore spesso è inspiegabile perché non si stava pensando a cose tristi, a questo punto le risposte sono due cioè che sono prodotti da qualche pensiero inconscio e non ce ne accorgiamo oppure semplicemente che per qualche ragione biochimica i neurotrasmettitori che influenzano l'umore positivamente crollano e quindi si nega l'esistenza dell'inconscio riducendola a una semplice questione chimica, questa teoria sarebbe più a favore dei farmaci per risolvere il problema e meno della terapia.

Mentre scrivevo questo stesso post mi sono un po depresso, è incredibile. :ridacchiare:

DownwardSpiral2 25-06-2016 14:55

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Entrambe le cose: la chimica influenza il pensiero e il pensiero influenza la chimica

Crystal 25-06-2016 14:57

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
DownwardSpiral penso che abbia ragione.
Quando vai in depressione per problemi chimici o psicologici, ognuna delle due attira l'altra. Quindi un depresso psicologico non calerà di umore solo se succederà qualcosa che lo fà pensare negativo, e viceversa un depresso "chimico" non guarirà solo con le medicine.

Svers0 25-06-2016 14:58

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da DownwardSpiral2 (Messaggio 1746468)
Entrambe le cose: la chimica influenza il pensiero e il pensiero influenza la chimica

Il problema è capire chi influenza di più, sinceramente tendo a preferire la teoria che è un problema cognitivo perché sarebbe anche più facile da risolvere però ci sono molti fattori che spesso mi fanno pensare che è una malattia chimica e quindi va curata coi farmaci come un diabete o un tumore.

DownwardSpiral2 25-06-2016 15:04

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1746471)
Il problema è capire chi influenza di più, sinceramente tendo a preferire la teoria che è un problema cognitivo perché sarebbe anche più facile da risolvere però ci sono molti fattori che spesso mi fanno pensare che è una malattia chimica e quindi va curata coi farmaci come un diabete o un tumore.

Paradossalmente in realtà mi sembrerebbe più facile se fosse un problema esclusivamente chimico, non è facile cambiare paradigma di pensiero.
Credo che la prevalenza dell'una o dell'altra dipenda dal singolo soggetto, non è lo stesso per tutti.

Antonius Block 25-06-2016 15:06

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
È come la storia dell'uovo e della gallina

Svers0 25-06-2016 15:07

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da DownwardSpiral2 (Messaggio 1746477)
Paradossalmente in realtà mi sembrerebbe più facile se fosse un problema esclusivamente chimico, non è facile cambiare paradigma di pensiero.
Credo che la prevalenza dell'una o dell'altra dipenda dal singolo soggetto, non è lo stesso per tutti.

Una cosa che mi fa sostenere la teoria chimica è l'aver letto che esiste una malattia in seguito all'esposizione al mercurio che praticamente rende fobiche e depresse persone normalissime.

https://en.wikipedia.org/wiki/Erethism

Però non si può negare che la parte cognitiva è fondamentale, probabilmente uno pensando più positivamente riesce da solo ad equilibrarsi la chimica cerebrale? Possibile? :pensando:

Crystal 25-06-2016 15:16

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Però non si può negare che la parte cognitiva è fondamentale, probabilmente uno pensando più positivamente riesce da solo ad equilibrarsi la chimica cerebrale? Possibile?
Dipende dalla gravità della situazione... più è grave più uscirne solo con pensieri positivi e psicoterapia è difficile/impossibile.
Poi dipende sempre dal tipo di depressione. Se è reattiva puoi provarci anche.
Altrimenti solo pensando positivamente la vedo dura.

Clend 25-06-2016 15:25

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Per quanto mi riguarda alla fine tutto si riduce alla chimica, o meglio alla fisica.
Il pensiero infatti è proprio dato dall'attività cerebrale, e l'attività cerebrale in ultima analisi la descrivi in termini di attività neuronale, frequenze, pattern neuronali... robe così. Ogni stato mentale è associato a uno stato fisico del cervello.

TUTTAVIA in questo sistema di riferimento materialista, possiamo dire, secondo me si può cmq tracciare un distinguo tra malattie chimiche e cognitive e dire che la depressione è una malattia cognitiva; nel senso che non è causata in modo semplice e lineare da una disfunzione facilmente descrivibile (p.es uno squilibrio ormonale, danni evidenti cerebrali et similia), ma da un complesso "conflitto", diciamo, tra stati mentali che si sono accumulati nel corso della vita. Stati mentali nel senso di credenze, desideri, memorie, ognuno dei quali corrisponde a uno stato fisico del cervello

Clend 25-06-2016 15:44

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Cmq fatta quella premessa penso che alla fine ci siano sia depressioni chimiche che cognitive. Quelle cognitive sono probabilmente le più diffuse secondo me.
Per quanto mi riguarda la mia sembra essere cognitiva, con radice fondamentalmente nell'ambiente di merda in cui sono cresciuto

DownwardSpiral2 25-06-2016 15:53

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Clend (Messaggio 1746493)
Per quanto mi riguarda alla fine tutto si riduce alla chimica, o meglio alla fisica.
Il pensiero infatti è proprio dato dall'attività cerebrale, e l'attività cerebrale in ultima analisi la descrivi in termini di attività neuronale, frequenze, pattern neuronali... robe così. Ogni stato mentale è associato a uno stato fisico del cervello.

TUTTAVIA in questo sistema di riferimento materialista, possiamo dire, secondo me si può cmq tracciare un distinguo tra malattie chimiche e cognitive e dire che la depressione è una malattia cognitiva; nel senso che non è causata in modo semplice e lineare da una disfunzione facilmente descrivibile (p.es uno squilibrio ormonale, danni evidenti cerebrali et similia), ma da un complesso "conflitto", diciamo, tra stati mentali che si sono accumulati nel corso della vita. Stati mentali nel senso di credenze, desideri, memorie, ognuno dei quali corrisponde a uno stato fisico del cervello

Effettivamente, in una prospettiva riduzionista, questa semprerebbe la spiegazione più accurata.

Svers0 25-06-2016 15:54

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Clend (Messaggio 1746504)
Cmq fatta quella premessa penso che alla fine ci siano sia depressioni chimiche che cognitive. Quelle cognitive sono probabilmente le più diffuse secondo me.
Per quanto mi riguarda la mia sembra essere cognitiva, con radice fondamentalmente nell'ambiente di merda in cui sono cresciuto

E quelle chimiche dici che vanno risolte per forza coi farmaci?

Quelle chimiche secondo me son le peggiori però secondo me i pensieri positivi possono fare qualcosa anche lì perché i pensieri sono associati come hai detto a un determinato ricordo che scatena emozioni positive e negative e i pensieri sono controllabili in parte quindi qualcosa si può fare.

Il problema è quando si hanno un sacco di ricordi di merda e una buona memoria come nel mio caso e quindi il cervello spesso ti butta un carico di depressione notevole perché senza che tu lo volessi è andato a ricordarsi un episodio accaduto dieci anni fa tipo.

Clend 25-06-2016 16:13

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1746511)
E quelle chimiche dici che vanno risolte per forza coi farmaci?

Ah non lo so, difficile da dire. :nonso:
Così su due piedi cmq non escluderei del tutto che terapie cognitive possano avere almeno in qualche caso efficacia in quel tipo di depressione.
Dopotutto una terapia cognitiva se ha un minimo di effetto effettivamente cambia qualcosa nell'organizzazione del pensiero dell'individuo, e quindi cambia qualcosa a livello fisico nel cervello se si è nel riferimento in cui gli stati mentali sono stati fisici. Quindi non è da escludere che potrebbe contrastare almeno in parte l'origine endogena della depressione.

NatoMorto 25-06-2016 18:40

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1746463)
Mi chiedevo se la depressione fosse più una malattia chimica o cognitiva, cioè se i pensieri depressivi sono frutto di una chimica sbilanciata del cervello che tende a far preferire il pensiero pessimista a quello ottimista oppure se son questi pensieri cognitivi pessimisti che influenzano negativamente l'umore come vogliono i sostenitori della TCC.

Io ho notato che spesso i cali di umore ci sono quando meno te l'aspetti, tipo mentre lavi i piatti o fai cose al PC, più raramente quando sei fuori, il bello è che il calo dell'umore spesso è inspiegabile perché non si stava pensando a cose tristi, a questo punto le risposte sono due cioè che sono prodotti da qualche pensiero inconscio e non ce ne accorgiamo oppure semplicemente che per qualche ragione biochimica i neurotrasmettitori che influenzano l'umore positivamente crollano e quindi si nega l'esistenza dell'inconscio riducendola a una semplice questione chimica, questa teoria sarebbe più a favore dei farmaci per risolvere il problema e meno della terapia.

Mentre scrivevo questo stesso post mi sono un po depresso, è incredibile. :ridacchiare:

la prima ipotesi:perfetto:

Wrong 25-06-2016 20:46

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
La conformazione del cervello non è tenuta in considerazione?

Svers0 25-06-2016 20:57

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Wrong (Messaggio 1746657)
La conformazione del cervello non è tenuta in considerazione?

Non ho idea se possa influire sinceramente. :pensando:

Wrong 25-06-2016 21:10

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1746674)
Non ho idea se possa influire sinceramente. :pensando:

Perché adesso che ho le placche demilizzate nel cervello ho letto che potrebbero influire anche sulla personalità... Per la serie: diventerò matta del tutto :X

Svers0 10-07-2016 13:21

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Mi sto convincendo che si tratta di una malattia cognitiva per il semplice fatto che se fosse un semplice malfunzionamento del cervello a livello chimico questo non spiega perché la gente di solito diventa depressa dopo eventi di vita negativi.

Se funzionasse che il cervello smette di funzionare correttamente e si diventa depressi quindi l'ipotesi chimica significherebbe che uno è a rischio di diventare depresso clinico in qualsiasi momento mentre credo che l'ipotesi che siano pensieri negativi acquisiti e fatti propri che tornano a livello conscio e inconscio e rompono le scatole mi sembra un'ipotesi più valida.

Però rimane difficilmente spiegabile quella roba dell'intossicazione da mercurio che rende fobici e depressi, lì probabilmente si va veramente a intaccare il funzionamento del cervello.

cancellato16760 10-07-2016 13:30

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Secondo me vine prima il pensiero negativo, che ovviamente spesso è legato a situazioni esteriori,quindi a problemi esistenziali.
Ma una volta che la mente si abitua a vivere di pensieri negativi e la chimica del cervello ne influenzata,quest'ultima a sua volta influenza. A volte in modo così forte da mantenere la mente nell'impossibilità di formulare un pensiero positivo.
Non è comunque da escludere che ci siano casi in cui uno squilibrio chimico non agisca di per se,senza una base cognitiva. Ma io credo che nella maggior parte dei casi il problema sia esistenziale,che io ritengo essere qualcosa di più che semplicemente cognitivo.

psiky 10-07-2016 15:44

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
ambientale, nel mio caso..

cancellato16573 10-07-2016 16:33

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Sverso e forumers tutti,

la depressione è una malattia organica, con effetti o deformazione della parte cognitiva. Però è anche vero che la parte cognitiva può stabilire delle scelte che hanno a loro volta una ricaduta sulla chimica.

Per esempio: lo stress può indurre depressione. Ma se io compio delle scelte consapevoli per evitare un dato stress, ne avrò un beneficio.

Tutto questo è estremamente schematico, data la complessità dell'essere umano. Quindi entrano in gioco l'infanzia, il vissuto, gli eventi traumatici accaduti, l'apprendimento di modelli di pensiero, la cultura, l'ambiente sociale, il clima. Solo considerando il clima, i paesi del Nord hanno una maggiore incidenza di depressione, rispetto a quelli del Meditarraneo o dei Tropici.

Svers0 10-07-2016 17:03

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Non vorrei che la notizia che è una malattia chimica creasse disfattismo, i pensieri possono fare la differenza e il pensiero che è una malattia chimica e quindi che si è condannati ad averla a vita è disfattista ed è un assist alla depressione, non sto dicendo di negare la realtà e dire che è sempre una malattia cognitiva ma anche nel caso fosse una malattia chimica i pensieri e il cognitivismo secondo me fanno la differenza anche perché il cervello non è come tutti gli altri organi, ha una plasticità incredibile e anche nel caso di depressione chimica non è detto che si è condannati a vita.

Emil 10-07-2016 17:24

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Superpippo (Messaggio 1753588)
la depressione è una malattia organica, con effetti o deformazione della parte cognitiva.

Ma anche no. Così si vuole far credere soprattutto nei casi di episodi recidivi successivi ad una "prima guarigione" (a quanto pare molti) e nei casi di resistenza ai farmaci (altrettanto comuni).
Nell'ultimo caso, gli psichiatri, non riscontrando benefici nel soggetto rincarano la dose (nel senso letterale del termine) sperando che l'aumento del dosaggio dia qualche effetto.
Bisognerebbe chiedersi come mai anche in quei soggetti che hanno benefici per quanto riguarda i sintomi depressivi continuano ad avere un basso umore di fondo, riprendendo magari una vita (quasi) normale ma qualitativamente penosa.

Il problema è che chi non guarisce, semplicemente, non è che abbia il cervello mal funzionante solo il conflitto psicopatologico che lo affligge non è stato risolto. E quindi farmaci o no è chiaro che questo continua a lavorare sotto la superficie. E prima poi si può ripresentare sotto forma di nuovi sintomi (o vecchi).
I farmaci di certo, se possono aiutare ad alleviare i sintomi inizialmente, non curano le ferite e i vissuti interiori.

Nei depressi quello che si deve guarire non è il cervello, ma la vita.

Svers0 10-07-2016 17:36

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1753602)
Ma anche no. Così si vuole far credere soprattutto nei casi di episodi recidivi successivi ad una "prima guarigione" (a quanto pare molti) e nei casi di resistenza ai farmaci (altrettanto comuni).
Nell'ultimo caso, gli psichiatri, non riscontrando benefici nel soggetto rincarano la dose (nel senso letterale del termine) sperando che l'aumento del dosaggio dia qualche effetto.
Bisognerebbe chiedersi come mai anche in quei soggetti che hanno benefici per quanto riguarda i sintomi depressivi continuano ad avere un basso umore di fondo, riprendendo magari una vita (quasi) normale ma qualitativamente penosa.

Il problema è che chi non guarisce, semplicemente, non è che abbia il cervello mal funzionante solo il conflitto psicopatologico che lo affligge non è stato risolto. E quindi farmaci o no è chiaro che questo continua a lavorare sotto la superficie. E prima poi si può ripresentare sotto forma di nuovi sintomi (o vecchi).
I farmaci di certo, se possono aiutare ad alleviare i sintomi inizialmente, non curano le ferite e i vissuti interiori.

Nei depressi quello che si deve guarire non è il cervello, ma la vita.

D'accordissimo e non venite a dirmi che sono un estroversone venuto a fare il guru che vengo da 4 anni di depressione marcissima.

Probabilmente se avessi avuto un modello di pensiero più malleabile ci avrei messo meno tempo, probabile che chi resta depresso per tempo prolungato non abbia lavorato a sufficienza sui pensieri negativi che alimentano continuamente il morale basso e che aiutati da circostanze esterne sfavorevoli portano ad un episodio di depressione maggiore.

Svers0 16-07-2016 02:51

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
A volte mi piglia il malumore senza un motivo preciso, questo potrebbe far pensare all'ipotesi biochimica ma secondo me non ha tanto senso altrimenti potrebbe capitare in qualsiasi momento mentre invece sembra prendere piede in determinati momenti come se in realtà fosse alimentata da pensieri inconsci, ora non so quanto la psicoanalisi sia ancora accettata nella comunità scientifica ma credo che i pensieri inconsci sia provato che esistono.

Milo 16-07-2016 07:44

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Nel mio caso penso chimica non ho reali motivi per essere ansioso/depresso.

Ansiaboy 16-07-2016 10:29

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
per tutti quelli che dicon che non hanno motivi per esser depressi ma lo sono.. che rapporto avete con la gente che vedete più di frequente?

anche se c'è da dire che molta gente è poco consapevole.. per dire viene trattata a pesci in faccia ai miei occhi e lui pensa di esser ben visto :o
e poi "stranamente" non riesce a spiegarsi perche ha un umore depresso..

dentromeashita 16-07-2016 13:01

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
entrambi tre i casi che la possono portare
come nel mio caso
cognitiva
chimica
fattori ambientali...
bisogna stabilire l'ordine,da cui è partito tutto,
la famiglia....
quindi il fattore ambientale ha portato lo scompenso prima che poi cognitivo e conseguentemente chimico...

Boriss 16-07-2016 21:02

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
è quasi esclusivamente una patologia di natura biologica, dovuta non solo a squilibri biochimici nel cervello ma anche ad una cattiva condizione di salute dell'intero organismo

Svers0 16-07-2016 23:43

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Boriss (Messaggio 1756168)
è quasi esclusivamente una patologia di natura biologica, dovuta non solo a squilibri biochimici nel cervello ma anche ad una cattiva condizione di salute dell'intero organismo

Niente di più falso, i pensieri fanno gran parte del gioco, la depressione non è il diabete, bisogna metterselo in testa.

Forse lo dico solo per darmi coraggio ma noto che pensando più positivo va molto meglio quindi i pensieri fanno sicuramente la parte maggiore, come è già stato detto magari capita di trovarsi in una situazione di malumore e allora il cervello inizia a fabbricare pensieri negativi che poi accetta come veri ed essendo pensieri che accetta come veri li sbatte in faccia continuamente un po come ogni volta che ti ricordi che la tua squadra del cuore ha perso e ne associa un'emozione negativa, il cervello è un organo altamente plastico, praticamente malattie che uno si porta a vita sono quelle come l'epilessia, i disturbi mentali secondo me sono una cosa transitoria creata da pensieri disfunzionali e infatti si curano anche le malattie mentali gravi con la psicoterapia.

Boriss 18-07-2016 08:25

Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1756234)
noto che pensando più positivo va molto meglio quindi i pensieri fanno sicuramente la parte maggiore, come è già stato detto magari capita di trovarsi in una situazione di malumore e allora il cervello inizia a fabbricare pensieri negativi che poi accetta come veri ed essendo pensieri che accetta come veri li sbatte in faccia continuamente

A meno che tu non riesca ad esercitare un forte controllo su te stesso, come quel monaco che si diede fuoco senza muovere un sopracciglio, la tua condizione di salute svolgerà un ruolo determinante, per cui quando hai la febbre il tuo umore è tendenzialmente abbattuto, depresso, quando bevi una red bull agitato ecc., influenzando di conseguenza i pensieri. Certo i pensieri possono creare una sorta di reazione a catena amplificando determinati stati d'animo ed innescando, a loro volta, delle reazioni fisiche; ma se non trovano terreno fertile si spengono.

Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1756234)
Niente di più falso, i pensieri fanno gran parte del gioco, la depressione non è il diabete, bisogna metterselo in testa.

Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1756234)
il cervello è un organo altamente plastico, praticamente malattie che uno si porta a vita sono quelle come l'epilessia, i disturbi mentali secondo me sono una cosa transitoria creata da pensieri disfunzionali e infatti si curano anche le malattie mentali gravi con la psicoterapia.

Esistono diversi tipi di disturbi, alcuni costanti altri che si innescano soltanto in situazioni di stress, quindi è un po difficile generalizzare.
Secondo me ha senso paragonare la depressione al diabete o ad un disturbo metabolico come l'obesità, cioè: uno può avere la predisposizione all'obesità ma può non esserlo se rispetta determinate regole e mantiene un'adeguata disciplina. Nel caso di un disturbo metabolico è chiaro che bisogna intervenire regolando l'alimentazione, invece in caso di depressione l'interpretazione non è così immediata e semplice, quindi si interviene la psicoterapia il cui scopo è quello di individuare pensieri e comportamenti distruttivi (che nel caso di obesità consistono nella cattiva alimentazione) e correggerli.
Per farla breve, secondo me dalla depressione non si guarisce mai si può solo imparare a conviverci, con questo non voglio dire che un depresso è condannato a vita, dico invece che può vivere una vita normale ma a determinate condizioni.

Keith 18-07-2016 14:39

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Oggi ho avuto ulteriore conferma, quasi una sorta di illuminazione che (su di me) c'è una forte componente chimica. Ieri stavo bene, oggi molto male, e non è cambiato nulla a livello di pensieri o situazioni pratiche.
Aggiungo anche una forte componente metereopatica.

TheProphet 18-07-2016 15:30

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1756234)
Niente di più falso, i pensieri fanno gran parte del gioco, la depressione non è il diabete, bisogna metterselo in testa.

noto che pensando più positivo va molto meglio quindi i pensieri fanno sicuramente la parte maggiore

Anche io voglio credere in questa cosa.. ma come si fa? Secondo me molto sta lì.. io non sono capace, se anche riesco per qualche ora, qualche giorno, a sviluppare qualche pensiero positivo, i pensieri negativi poi ritornano in grande spolvero. Non bisogna cacciarli ma accoglierli e accettarli mi è stato detto.. più facile a dirsi che a farsi.

fabri98 19-07-2016 00:38

Tutti parlano di chimica, ma lo fanno solo per sentito dire.
In realtà, l'idea del presunto squilibrio chimico nelle malattie mentali, è superata da un pezzo, ma la psichiatria non lo ammette mai, e questo per ovvi motivi.
In realtà non esiste uno squilibrio chimico, in nessuna malattia mentale, e questa era solo una ipotesi tratta dal fatto che, tante droghe che alterano la chimica cerebrale, molte volte causano effetti simili ad alcune malattie mentali.
Persino su molti psicofarmaci, il raggio d'azione della molecola viene descritto sconosciuto.
Gli squilibri chimici ci saranno probabilmente (ma non si saprà mai di che tipo), ma perché il pensiero influisce anche sul corpo, e non perché è uno squilibrio a sé stante.
Lo squilibrio possiamo riequilibrarlo quando vogliamo, anche se può sembrare difficile.
Guardate il documentario "ali spezzate".
Parla di due signore ex schizofreniche, che riescono ad uscirne fuori senza presunti farmaci che aggiustano presunti squilibri, e ne escono sane e salve, senza nessun altro problema psicologico.
Quel documentario fa molto riflettere, perché molti non riescono ad uscire nemmeno da una depressione, mentre queste due (ovviamente non sono le uniche due al mondo, ma sono un buon esempio) vincono una malattia causata da un presunto squilibrio chimico inguaribile, che per la psichiatria va curato a vita con dei farmaci.

Oltre a consigliarvi il documentario "ali spezzate", vi posto due link che parlano di psicofarmaci e di squilibri chimici (non fanno parte del documentario; sono dei video che non c'entrano con questo)
Ovviamente so che due video da youtube non fanno la conoscenza, ma questi riportano molti dati veritieri su cui ragionare, quindi ve li consiglio.
Ecco i link:

https://m.youtube.com/watch?v=HVjRS0txTdM


https://m.youtube.com/watch?v=8iWJeFiC6UM

Scusate se sono stato troppo di parte, magari anche un pò scontato, ma è perché ho visto coi miei occhi i danni della psichiatria e degli psicofarmaci, per fortuna non sulla mia pelle ma su quella di alcuni miei cari amici e conoscenti.
Gente che ha avuto effetti collaterali gravi, dati per improbabili dai foglietti illustrativi;
Gente che si è suicidata alle prime assunzioni;
Gente che vive la vita da intontito, senza provare sentimenti, perché non può più smettere di assumere farmaci che dovrebbero curare presunti squilibri chimici.

Preciso che non sono contro la medicina, ma credo che la psichiatria stia facendo cassa su problemi di cui neanche la medicina conosce la causa.

fabri98 19-07-2016 00:49

Ovviamente poi c'è il discorso dell'alimentazione e dello stile di vita, entrambi importantissimi se si vuole avere una buona prestanza psicologica.

Inoltre, pare che molti pazienti psichiatrici stiano riscontrando intolleranze dai sintomi anonimi, e pare che, dopo aver eliminato i cibi ai quali questi erano intolleranti, i problemi psicologici vanno via in un nulla.

C'è ancora molto da studiare sulla psiche umana, e siamo lontanissimi dall'avere risposte a molti problemi psicologici.

XL 19-07-2016 09:04

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da fabri98 (Messaggio 1757133)
Lo squilibrio possiamo riequilibrarlo quando vogliamo, anche se può sembrare difficile.

In generale sono d'accordo con te, direi che si sa poco, ma anche questa affermazione qua risulta discutibile.

Mi spiego meglio. Se sei piombato in certi stati mentali non è detto che puoi tirartene fuori dall'oggi al domani con una scelta, anche perché può succedere che le scelte stesse che tu farai sono influenzate da questi stati e assetti.

Le intenzioni di un depresso sono ben diverse dalle intenzioni di un non depresso. Un depresso come può scegliere di riequilibrarsi in certi sensi, se sono i suoi stati mentali stessi adesso che gli impediscono di fare questa scelta qua? :nonso:

Questo tipo di problemi bisogna porseli.

Spesso si ragiona come se queste cose fossero indipendenti e separate dal resto del funzionamento di mente e cervello per magia, ma in concreto indipendenti non lo sono. Si assume che se la persona ci mette più sforzo (altra cosa che si presuppone poi totalmente indipendente da tutto il resto questo metterci più sforzo) si risolvono le cose.

Una persona bipolare farà scelte del tipo giocarsi la casa al casinò nella fase maniacale. Le si potrà suggerire di essere più oculata ed equilibrata e farle notare che se lo fosse non rischierebbe di finire sul lastrico, ma questo tipo di scelta qua nell'immediato, quando la persona si trova nella fase maniacale, non risulta capace di farla come altri tipi di persone. Bisogna cercare altre strategie e soprattutto verificare l'esistenza di altre strategie (chimiche, psicologiche, o di qualsiasi altro tipo) per arrivare a questo risultato qua con il consenso della persona.

In certi frangenti risulta più semplice convincere una persona a prendere una pillola che ad amministrare i suoi beni in certi modi più oculati. Se la pillola qualche effetto ce l'ha, quanto meno nel riuscire ad attenuare certe manie, può tornare utile, forse non da sola sono d'accordo, in ogni caso io non demonizzerei tutte le sostanze psicoattive (che funzionano davvero).

Secondo me bisogna confrontarsi con questo tipo di problemi qua. Gli psichiatri esagerano, hai ragione, ora però tra il notare questo e il sostenere che ogni tipo di psicofarmaco risulta totalmente inutile ci sono svariate posizioni inermedie. Io penso che le malattie mentali non sono vere e proprie malattie ma disturbi psico-sociali, ciò però non implica che debba pensare anche che le sostanze psicoattive risultano necessariamente inutili in ogni caso.

fabri98 19-07-2016 12:45

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1757177)
In generale sono d'accordo con te, direi che si sa poco, ma anche questa affermazione qua risulta discutibile.

Mi spiego meglio. Se sei piombato in certi stati mentali non è detto che puoi tirartene fuori dall'oggi al domani con una scelta, anche perché può succedere che le scelte stesse che tu farai sono influenzate da questi stati e assetti.

Le intenzioni di un depresso sono ben diverse dalle intenzioni di un non depresso. Un depresso come può scegliere di riequilibrarsi in certi sensi, se sono i suoi stati mentali stessi adesso che gli impediscono di fare questa scelta qua? :nonso:

Questo tipo di problemi bisogna porseli.

Spesso si ragiona come se queste cose fossero indipendenti e separate dal resto del funzionamento di mente e cervello per magia, ma in concreto indipendenti non lo sono. Si assume che se la persona ci mette più sforzo (altra cosa che si presuppone poi totalmente indipendente da tutto il resto questo metterci più sforzo) si risolvono le cose.

Una persona bipolare farà scelte del tipo giocarsi la casa al casinò nella fase maniacale. Le si potrà suggerire di essere più oculata ed equilibrata e farle notare che se lo fosse non rischierebbe di finire sul lastrico, ma questo tipo di scelta qua nell'immediato, quando la persona si trova nella fase maniacale, non risulta capace di farla come altri tipi di persone. Bisogna cercare altre strategie e soprattutto verificare l'esistenza di altre strategie (chimiche, psicologiche, o di qualsiasi altro tipo) per arrivare a questo risultato qua con il consenso della persona.

In certi frangenti risulta più semplice convincere una persona a prendere una pillola che ad amministrare i suoi beni in certi modi più oculati. Se la pillola qualche effetto ce l'ha, quanto meno nel riuscire ad attenuare certe manie, può tornare utile, forse non da sola sono d'accordo, in ogni caso io non demonizzerei tutte le sostanze psicoattive (che funzionano davvero).

Secondo me bisogna confrontarsi con questo tipo di problemi qua. Secondo me gli psichiatri esagerano, hai ragione, ora però tra il notare questo e il sostenere che ogni tipo di psicofarmaco risulta totalmente inutile ci sono svariate posizioni inermedie. Io penso che le malattie mentali non sono vere e proprie malattie ma disturbi psico-sociali, ciò però non implica che debba pensare anche che le sostanze psicoattive risultano necessariamente inutili in ogni caso.

Gli psicofarmaci agiscono appunto sulla psiche, ma non agiscono precisamente su quello che c'è da "curare".
In realtà, quasi tutti gli psicofarmaci placano una parte della psiche, che è quella delle emozioni.
L'ansia è infatti formata dal 90% di paura, e questa è un'emozione.
Antipsicotici ed ansiolitici placano tutte le emozioni (in una percentuale direttamente proporzionale), non solo la paura eccessiva, e quindi riducono i pazienti a vivere una vita senza emozioni, e questa per me non è vita.
Credimi, so di cosa parlo.

Per quanto riguarda l'uscirne con la forza di volontà: Non ho detto che se ne esce da un giorno all'altro, ma sicuramente si può uscire dalle cose peggiori con la sola forza di volontà, e per questo vi ripropongo il documentario "ali spezzate".
Ho visto gente uscire dalla depressione dopo la morte di alcuni cari, e non mi pare che siano stati fermati da squilibri chimici, perché se questi ci fossero stati, servirebbe una medicina per riequilibrare questa chimica.
La medicina siamo noi, la nostra forza e la positività.

Clend 19-07-2016 13:34

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1757177)
In generale sono d'accordo con te, direi che si sa poco, ma anche questa affermazione qua risulta discutibile.

Mi spiego meglio. Se sei piombato in certi stati mentali non è detto che puoi tirartene fuori dall'oggi al domani con una scelta, anche perché può succedere che le scelte stesse che tu farai sono influenzate da questi stati e assetti.

Le intenzioni di un depresso sono ben diverse dalle intenzioni di un non depresso. Un depresso come può scegliere di riequilibrarsi in certi sensi, se sono i suoi stati mentali stessi adesso che gli impediscono di fare questa scelta qua? :nonso:

Questo tipo di problemi bisogna porseli.

Spesso si ragiona come se queste cose fossero indipendenti e separate dal resto del funzionamento di mente e cervello per magia, ma in concreto indipendenti non lo sono. Si assume che se la persona ci mette più sforzo (altra cosa che si presuppone poi totalmente indipendente da tutto il resto questo metterci più sforzo) si risolvono le cose.

Una persona bipolare farà scelte del tipo giocarsi la casa al casinò nella fase maniacale. Le si potrà suggerire di essere più oculata ed equilibrata e farle notare che se lo fosse non rischierebbe di finire sul lastrico, ma questo tipo di scelta qua nell'immediato, quando la persona si trova nella fase maniacale, non risulta capace di farla come altri tipi di persone. Bisogna cercare altre strategie e soprattutto verificare l'esistenza di altre strategie (chimiche, psicologiche, o di qualsiasi altro tipo) per arrivare a questo risultato qua con il consenso della persona.

In certi frangenti risulta più semplice convincere una persona a prendere una pillola che ad amministrare i suoi beni in certi modi più oculati. Se la pillola qualche effetto ce l'ha, quanto meno nel riuscire ad attenuare certe manie, può tornare utile, forse non da sola sono d'accordo, in ogni caso io non demonizzerei tutte le sostanze psicoattive (che funzionano davvero).

Secondo me bisogna confrontarsi con questo tipo di problemi qua. Secondo me gli psichiatri esagerano, hai ragione, ora però tra il notare questo e il sostenere che ogni tipo di psicofarmaco risulta totalmente inutile ci sono svariate posizioni inermedie. Io penso che le malattie mentali non sono vere e proprie malattie ma disturbi psico-sociali, ciò però non implica che debba pensare anche che le sostanze psicoattive risultano necessariamente inutili in ogni caso.

Si, sono fondamentalmente d'accordo sul tuo punto.
C'è la diffusissima tendenza a dare per scontato che noi siamo altro rispetto alla nostra mente. Quando invece non c'è niente di concreto a supporto di questa cosa, e secondo me contribuisce solo a creare ulteriore confusione in una tematica, quella della psiche umana, già estremamente complicata e piena di sfumature.
La mia però non vuole essere una visione pessimista, secondo me si può e si deve trovare un modo per risolvere questo problema. Chiaramente è difficile dire se esiste un modo universale, sono quelle cose che variano da persona a persona.

Emil 19-07-2016 17:45

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da fabri98 (Messaggio 1757133)
Tutti parlano di chimica, ma lo fanno solo per sentito dire.
In realtà, l'idea del presunto squilibrio chimico nelle malattie mentali, è superata da un pezzo, ma la psichiatria non lo ammette mai, e questo per ovvi motivi.
In realtà non esiste uno squilibrio chimico, in nessuna malattia mentale, e questa era solo una ipotesi tratta dal fatto che, tante droghe che alterano la chimica cerebrale, molte volte causano effetti simili ad alcune malattie mentali.
Persino su molti psicofarmaci, il raggio d'azione della molecola viene descritto sconosciuto.
Gli squilibri chimici ci saranno probabilmente (ma non si saprà mai di che tipo), ma perché il pensiero influisce anche sul corpo, e non perché è uno squilibrio a sé stante.

Gente che ha avuto effetti collaterali gravi, dati per improbabili dai foglietti illustrativi;
Gente che si è suicidata alle prime assunzioni;
Gente che vive la vita da intontito, senza provare sentimenti, perché non può più smettere di assumere farmaci che dovrebbero curare presunti squilibri chimici.

Preciso che non sono contro la medicina, ma credo che la psichiatria stia facendo cassa su problemi di cui neanche la medicina conosce la causa.

Mi trovi d'accordo quasi su tutto (tranne sul fatto che l'equilibrio lo possiamo ri-stabilire quando vogliamo, in quel senso credo che la faccenda sia molto più complessa).
Per il resto credo che post come questo dovrebbe circolare di più.

Black101 19-07-2016 17:46

Re: La depressione è una malattia chimica o cognitiva?
 
Quote:

Originariamente inviata da DownwardSpiral2 (Messaggio 1746468)
Entrambe le cose: la chimica influenza il pensiero e il pensiero influenza la chimica

questo!


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