la stanchezza non è una malattia
 

La stanchezza ci rende più deboli, ma anche ansiosi, preoccupati, timorosi, depressi.
Quando viviamo questi stati, li prendiamo sempre per malattia. Intendiamoci, i punti deboli li abbiamo, ma la stanchezza è in grado di produrre sintomi di disturbo, che perciò non sono la manifestazione di un problema specifico.

Io credo che l'affaticamento tenda a sommarsi e non è detto che passi con un giorno di riposo.
Io vedo nella mia vita la relazione tra stanchezza e sintomi di disturbo: divento irritabile, preoccupato, pessimista, sfiduciato.

Ma riposare non è sempre facile, un po' perché non c'è il tempo, ma anche perché il tempo non lavorativo, finisco per occuparlo con altra attività.
Invece, quando è ora di mollare, bisogna mollare

Re: la stanchezza non è una malattia
 

Io credo che anche l'ansia, la preoccupazione, il timore e la depressione renda stanchi e la stanchezza ripaghi indietro, insomma, il solito circolo vizioso del piffero.

Re: la stanchezza non è una malattia
 

Non proprio. La stanchezza è un alimento per il malessere. Del resto è ben difficile essere stanchi e felici.
Infine, anche i "normali", quando sono affaticati, sono snervati, insofferenti.
E i bambini, a tarda sera, diventano più irrequieti e capricciosi. Poi crollano.

Re: la stanchezza non è una malattia
 

Si è vero la stanchezza acutizza i sintomi nervosi e psicologici.
Ma bisogna distinguere tra stanchezza fisiologica e apatia.
La prima è normale, e solitamente è più fisica che mentale, e con il riposo al momento giusto senza procrastinarlo è recuperabile.
La seconda è più "appiccicosa" e assomiglia più ad indolenza, non te la levi così facilmente.

Re: la stanchezza non è una malattia
 

esiste pure la stanchezza che viene da una giornata di sana fatica fisica ma allo stesso tempo è appagante , dipende di che stanchezza si parla.

Re: la stanchezza non è una malattia
 

La stanchezza è un sintomo.

Re: la stanchezza non è una malattia
 

Sono nato stanco e quindi vivo per riposare, preferisco arrivare ad un risultato sufficiente con il minimo sforzo :)

La mia stanchezza è più mentale che fisica, io vedo in giro che le persone sono attive cerebralmente, quando vedono cose nuove si interessano e fanno domande, io no :mrgreen: probabilmente non incontro mai persone e situazioni interessanti per me, forse è solo questo :nonso:
Poi ho sempre amato dormire, fin da bambino, dormo più che posso, non sono proprio il tipo che si alza la mattina e ha voglia di iniziare la giornata, la parte migliore è quando finisce :miodio:

Re: la stanchezza non è una malattia
 

Io faccio un lavoro fatto di parole. Non pensavo che potesse stancare tanto, ma quando torno a casa dormo 2/3 ore. Eppure devo solo sentire gli studenti e fare un paio di domandine.
Posso pensare che essere in tanti in uno spazio ristretto come un'aula, comporti un impegno solo a starci.

In ogni caso mi è chiaro che molto dipende dall'ora di andare a letto. Cioè, 8 ore di sonno dalle 10.00 alle 6.00, sono più riposanti che 8 ore da mezzanotte alle 8.00.
Credo sia una questione biochimica, cioè per il corpo umano l'attività va dall'alba al tramonto. Ma noi abbiamo uno stile di vita molto diverso. Come coniugare le abitudini con i tempi naturali, io non lo so. Ma sarebbe interessante. Soprattutto ci sentiremmo meglio.

Re: la stanchezza non è una malattia
 

Mgari essere stanchi è solo avere pressione bassa..oggi qui è arrivata una botta incredibile di caldo e mi son sentito ammazzato...
La stanchezza la avverti meno se facendo una cosa hai la passione di farla, insomma può essere attenuata dallo stato mentale..i depressi sono stanchi proprio perché manca loro la voglia...:pensando:

Re: la stanchezza non è una malattia
 

Sono d'accordo.

Ma esiste una fisiologia del sonno.
Come esiste una fisiologia dell'alimentazione: è chiaro che , se mangi solo patate e cipolle, vivi lo stesso, ma non puoi star bene, né puoi migliorare "coltivando pensieri positivi": se ti mancano i nutrienti, l'organismo è debilitato.

Conviene informarsi sull'igiene del sonno, non con lo scopo di raggiungere un modello perfetto, ma di cercare di avvicinarsi il più possibile.

Intendiamoci: il modello ideale per il sonno, è quello monastico: cioé la veglia va dall'alba al tramonto. Ma viviamo in città, siamo pieni di stimoli, e questo è quasi irrealizzabile. Come minimo , bisognerebbe spegnere TV, computer e smartphone, dopo cena.
Ma possiamo avvicinarci. Esistono siti di medicina per potersi informare o chiedere pareri a specialisti qualificati.
Ne vale la pena, perché , magari con pochi accorgimenti, si riesce a sentirsi più riposati, più energici, quindi più contenti, meno depressi.