FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   Il vero IO (https://fobiasociale.com/il-vero-io-54702/)

Ogard 14-06-2016 23:48

Il vero IO
 
Sto passando un momento davvero difficile, ho i nervi a fior di pelle e non me ne va bene mezza e arrivando da un momento praticamente opposto ho fatto una riflessione:
Nella difficoltà tendo a chiudermi e ad avere un modo di pensare che rasenta la misantropia e cinismo estremo. Io mi reputo un "sognatore realista" , credo che ci sia speranza per tutto e tutti ma so bene cosa è possibile e cosa non , quindi quando mi ritrovo a comportarmi in questo modo mi sento fuori da me stesso. Secondo me è l'unico modo che conosco per proteggermi dagli impulsi esterni come tanti altri fanno... niente di nuovo quindi, ma la domanda è; quale è il vero me stesso? Quello sognatore che vorrebbe essere apprezzato dalla gente o quello diffidente che si aspetta di essere fot**to dietro ogni angolo? E voi come vi sentite a riguardo? Ci avete almeno provato ad essere quello che vorreste essere?

Zenfone2 15-06-2016 00:05

Re: Il vero IO
 
Sono entrambi "veri te stessi".

pokorny 15-06-2016 00:20

Re: Il vero IO
 
Quote:

Originariamente inviata da Zenfone2 (Messaggio 1741574)
Sono entrambi "veri te stessi".

Sottoscrivo. O si abbracciano le filosofie indiane e si cerca il vero sé nell'Atman oppure, se restiamo al santone de noantri, il vero io è la coesistenza di tutti i suoi aspetti.

Weltschmerz 15-06-2016 07:21

Re: Il vero IO
 
Probabilmente nessuno dei due, i problemi psicologici tendono a fottere il vero io.

Centauro 15-06-2016 09:00

Re: Il vero IO
 
https://youtu.be/WGQ7JZRZ65M

Inosservato 15-06-2016 20:11

Re: Il vero IO
 
uno è se stesso sempre, anche se metti una maschera sei te stesso che metti una maschera

secondo me è importante accettare e rispettare se stessi, cercare di migliorarsi ma non illudersi che esista un modello del proprio io che possa coincidere alle nostre aspettative del momento :pensando:

cancellato15324 15-06-2016 20:50

Re: Il vero IO
 
Quote:

Originariamente inviata da Ogard (Messaggio 1741568)
Nella difficoltà tendo a chiudermi e ad avere un modo di pensare che rasenta la misantropia e cinismo estremo. Io mi reputo un "sognatore realista" , credo che ci sia speranza per tutto e tutti ma so bene cosa è possibile e cosa non , quindi quando mi ritrovo a comportarmi in questo modo mi sento fuori da me stesso. Secondo me è l'unico modo che conosco per proteggermi dagli impulsi esterni come tanti altri fanno... niente di nuovo quindi, ma la domanda è; quale è il vero me stesso? Quello sognatore che vorrebbe essere apprezzato dalla gente o quello diffidente che si aspetta di essere fot**to dietro ogni angolo? E voi come vi sentite a riguardo? Ci avete almeno provato ad essere quello che vorreste essere?

Ho lavorato tantissimo su questo in terapia. Io mi sono sempre descritta come fredda, cinica, distaccata e avevo un'idea di me, molto lontana dalla realtà. A volte ero totalmente confusa, anche i giudizi altrui erano in netto contrasto l'uno con l'altro.
Solo ultimamente, ho capito il meccanismo.
La parte fredda e "cattiva" non è altro che il mio disturbo, quella parte che deve proteggermi dagli altri, non sono io, ma fa parte di me, è cresciuta con me, è una maschera che mi sono creata, un muro, una difesa. Io sono tutt'altro.
Adesso è molto chiaro quando mi esprimo, quale delle parti sta parlando, se quella sana o quella disfunzionale. Riconoscere all'istante i pensieri "sbagliati" mi ha aiutato e mi aiuta tantissimo.

Forse la stessa cosa vale anche per te. :pensando:

Clend 15-06-2016 21:48

Re: Il vero IO
 
Il vero io è tutto quell ammasso di contraddizioni che son io

Angus 15-06-2016 21:49

Re: Il vero IO
 
Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1741950)
Ho lavorato tantissimo su questo in terapia. Io mi sono sempre descritta come fredda, cinica, distaccata e avevo un'idea di me, molto lontana dalla realtà. A volte ero totalmente confusa, anche i giudizi altrui erano in netto contrasto l'uno con l'altro.
Solo ultimamente, ho capito il meccanismo.
La parte fredda e "cattiva" non è altro che il mio disturbo, quella parte che deve proteggermi dagli altri, non sono io, ma fa parte di me, è cresciuta con me, è una maschera che mi sono creata, un muro, una difesa. Io sono tutt'altro.
Adesso è molto chiaro quando mi esprimo, quale delle parti sta parlando, se quella sana o quella disfunzionale. Riconoscere all'istante i pensieri "sbagliati" mi ha aiutato e mi aiuta tantissimo.

Forse la stessa cosa vale anche per te. :pensando:

A me aiuta molto pensare alle maschere come "qualcosa che io faccio". Non ho una parte fredda e cattiva, ma mi raffreddo ed incattivisco, in alcuni situazioni, per questi e quei motivi. Non abbiamo né siamo un carattere: lo impersonifichiamo intenzionalmente.

Come ha scritto Inosservato:

Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 1741910)
uno è se stesso sempre, anche se metti una maschera sei te stesso che metti una maschera.

Pensare alla maschera come qualcosa di altro da noi, in molti casi, non è una critica ad un comportamento, ma una svalutazione della persona che lo agisce.

cancellato15324 15-06-2016 23:18

Re: Il vero IO
 
Quote:

Originariamente inviata da Scorpion29 (Messaggio 1741989)
E' difficile.

Eh, lo so, bisogna fidarsi, affidarsi e lasciarsi smontare pezzo pezzo, per poi rimontare tutto daccapo, e quando con qualcosa ci sei cresciuto, non vuoi abbandonarlo, anche se ti causa dolore. Diventa automatico e parte di te, anche se in realtà vorresti altro.

Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 1741991)
Pensare alla maschera come qualcosa di altro da noi, in molti casi, non è una critica ad un comportamento, ma una svalutazione della persona che lo agisce.

Aspetta un attimo.
Se parliamo di atteggiamenti patologici, come un evitamento estremo, con le classiche frasi piene di astio del tipo "odio tutti", spesso (per non dire sempre) sono fonte di forte sofferenza, non si sta mai bene quando si evita, lo si fa per paura, perchè si riattivano vecchi schemi interiorizzati etc, siamo terrorizzati e sofferenti, e il muro che ci siamo costruiti, non ci protegge solo da ciò che è "realmente" pericoloso, ma da tutto.
Una me "guarita" ad esempio, non cambierà personalità, continuerà comunque ad evitare, ma in modo "sano", non è che la terapia ci spersonalizza, però un conto è evitare ciò che non ci piace in modo consapevole, un altro è fuggire da ciò che ci spaventa da morire, facendo di tutta un'erba un fascio, e negandoci anche quei rapporti che vorremmo coltivare, per paura di venire feriti/abbandonati/traditi/manipolati/altro.
Il disturbo di personalità (quale che sia) è fatto di automatismi, che causano sofferenza a noi che li mettiamo in atto, per primi.
Per questo parlo di parti che in verità non ci appartengono.

Angus 15-06-2016 23:50

Re: Il vero IO
 
Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1742066)

Aspetta un attimo.
Se parliamo di atteggiamenti patologici, come un evitamento estremo, con le classiche frasi piene di astio del tipo "odio tutti", spesso (per non dire sem fonte di forte sofferenza, non si sta mai bene quando si evita, lo si fa per paura, perchè si riattivano vecchi schemi interiorizzati etc, siamo terrorizzati e sofferenti, e il muro che ci siamo costruiti, non ci protegge solo da ciò che è "realmente" pericoloso, ma da tutto.
Una me "guarita" ad esempio, non cambierà personalità, continuerà comunque ad evitare, ma in modo "sano", non è che la terapia ci spersonalizza, però un conto è evitare ciò che non ci piace in modo consapevole, un altro è fuggire da ciò che ci spaventa da morire, facendo di tutta un'erba un fascio, e negandoci anche quei rapporti che vorremmo coltivare, per paura di venire feriti/abbandonati/traditi/manipolati/altro.
Il disturbo di personalità (quale che sia) è fatto di automatismi, che causano sofferenza a noi che li mettiamo in atto, per primi.
Per questo parlo di parti che in verità non ci appartengono.

Ma non sono parti, sono atteggiamenti, cose che facciamo.
Mi sembra che con il tuo discorso al contempo ti abbandoni e deresponsabilizzi.

Ogard 15-06-2016 23:55

Re: Il vero IO
 
Non saprei dire dove finisce il normale comportamento umano e inizia quello "disturbato" , sinceramente non sento che qualcosa mi forza a comportarmi in quel modo né tantomeno che sia un meccanismo che non riesco a controllare. Diciamo che mi fa comodo comportarmi in quel modo e mi esce naturale, sono d'accordo su alcuni commenti, non possiamo sempre dare la colpa a qualcosa che va oltre il nostro controllo, la maggior parte delle volte ci comportiamo come vogliamo anche solo per testardaggine. Poi ovviamente i vari disturbi fanno la loro parte e ci limitano in un ventaglio di atteggiamenti poco positivi (per usare un eufemismo).

cancellato15324 16-06-2016 00:46

Re: Il vero IO
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 1742076)
Ma non sono parti, sono atteggiamenti, cose che facciamo.
Mi sembra che con il tuo discorso al contempo ti abbandoni e deresponsabilizzi.

Colpevolizzarci sempre e comunque, forse ci è d'aiuto?
Quando capisci il perchè di certi meccanismi, vedi le cose in tutt'altra ottica, il tuo pensiero cambia.
O almeno a me fa così. In questi mesi di terapia sono riuscita a fare cose che non mi sono riuscite in 39 anni di vita, magari stavolta ero pronta e le altre no, ma adesso il meccanismo mi è chiaro.

Ti faccio un esempio estremo, di fantasia.
Se mio padre mi picchiava da piccola, io crescerò col terrore di tutti i maschi, perchè proietto mio padre in ognuno di essi, amici, parenti, compagni di scuola, colleghi, conoscenti, sconosciuti e li eviterò come la peste, chiudendomi. Svilupperò questa paura per ciò che mi è accaduto da piccola, non perchè sono una stronza misandrica. Nel momento in cui capisco che lo stronzo era solo lui, riuscirò a razionalizzare la mia paura, a capire che non tutti i maschi sono uguali, che non sono tutti miei nemici, che non mi faranno tutti del male e non abuseranno di me. Magari razionalmente lo sapevo già, ma se non lo sento emotivamente, non riuscirò a fare mio questo concetto e tutti resteranno sempre miei nemici, pericolosi, da evitare.
Quando interiorizzo il concetto, piano piano la mia ottica cambierà, e io riuscirò, lavorandoci su, a far incontrare la me bambina abusata, e la me adulta disfunzionale (che evita i maschi e li percepisce come pericolosi), e a farle diventare un unico adulto funzionale capace di rapportarsi al sesso opposto, nonostante il suo passato.

L'ho semplificato abbestia solo per far capire il concetto.
Se abbiamo un disturbo di personalità, non ci siamo nati, ci siamo diventati poi, per cause esterne, traumi subiti, predisposizioni e tutto quello che ti pare, ma non siamo noi i colpevoli di quello che ci è stato fatto.
Dire "Sono fatto così, sono un'asociale, sto bene da solo, sono malato, non sono come tutti gli altri, odio tutto il mondo, etc, etc, etc" è solo la resistenza che fa il disturbo, quando si cronicizza, e non te lo dico per sentito dire, ma perchè erano tutti pensieri che avevo anche io e di cui ero convintissima (sono in terapia dal 2007, non da ieri), quando poi le mie convinzioni, erano completamente incoerenti coi miei bisogni. Ero io la peggior nemica di me stessa, mi tenevo prigioniera e facevo in modo che nessuno si avvicinasse, ma non era quello che volevo. Non l'ho mai voluto, era solo paura.


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 22:20.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.