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Disperazione, angoscia e tristezza
E' da un po' di giorni che ho addosso una sensazione quasi perenne di angoscia immensa. Sento una sorta di nodo in gola, come quando vorresti piangere ma non ci riesci. Inoltre sperimento un'altra sensazione che non mi era mai capitata: il sentirsi al limite. Mi ritrovo a pensare cose come "penso che non ci siano punti più bassi di quello attuale, riuscirò davvero ad arrivare a domani?"
Prima erano sensazioni che mi venivano ogni tanto, ma ora si stanno facendo sempre più insistenti, tanto da farmi stare giù per giornate intere, avvolto da quest'atmosfera di incertezza, come se non fosse sicuro il fatto di arrivare alla giornata seguente. Penso che sia colpa soprattutto della mia situazione attuale, principalmente dei pensieri ossessivi che mi hanno sfiancato lungo questi anni, diventando sempre più assurdi, astratti e irrazionali, facendomi credere sempre di essere ad un passo dall'impazzire. Inoltre non sono sicuro se questa tristezza sia normale, o magari causata dal farmaco che sto prendendo, ma l'unica cosa che posso fare è attendere e sperare nelle cure. Se non avessi questo problema andrebbe molto meglio, almeno mi occuperei di riflettere sugli aspetti pratici della vita, e non su cose astratte ed inutili. Mi manca tantissimo quella sensazione di tranquillità che avevo un tempo, mi manca il sentire la testa occupata da pensieri normali e non da deliri assurdi, mi manca il sentirmi almeno un po' felice. C'è qualcuno che è in questa situazione? |
Re: Disperazione, angoscia e tristezza
Potresti descrivere qualcuno di questi pensieri ossessivi se ti va?
Io pure ogni tanto ho delle fantasie che vengono da sole e mi schifano però non sono sicuro di avere il DOC, magari è a un livello che non è considerato patologico. |
Re: Disperazione, angoscia e tristezza
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Riguardo la prima, mi focalizzavo su questo pensiero ripetendolo tantissime volte, tanto che effettivamente quando andavo a letto non dormivo perché avevo questa paura, e ci impiegavo ore ad addormentarmi, girandomi e rigirandomi nel letto con una disperazione enorme. Poi questo è andato via, ed è arrivata la paura di non deglutire, così di punto in bianco. Non mi ha dato veri e propri problemi, ma solo una forte angoscia che precede ogni pasto, come se fosse sicuro che non riuscirò più a deglutire. Il terzo mi è venuto guardando un film in cui ad un personaggio succedeva una brutta cosa per colpa di un'altra persona, e quest'ultima persona si è poi suicidata. Senza alcun motivo ho iniziato a pensare "dovrei sentirmi in colpa anche io che ho guardato questo film", e cominciavo sul serio a sentirmi in colpa, come se fossi stato io il responsabile di quell'azione. Il bello è che so che si tratta di un film e quindi di finzione, ma mi ci arrovellavo comunque. Il brutto del DOC è proprio questo, sai che stai pensando a cazzate enormi, ma cominci ad avere paura perché il pensiero continua a martellarti anche se tu non vuoi, tanto che cominci ad avere paura che possa avversarsi. E' terribile. |
Re: Disperazione, angoscia e tristezza
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Re: Disperazione, angoscia e tristezza
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Spero che questa mia decisione possa portarmi a migliorare, e magari un giorno a guarire del tutto o quasi. |
Re: Disperazione, angoscia e tristezza
La scintilla è scattata anche perché questi pensieri intrusivi li sento come non miei, sono davvero spaventosi e ritrovarseli così di punto in bianco, che martellano la testa, è una delle esperienze peggiori che si possano fare. Ci si ritrova a tartassarsi la testa di dubbi e paranoie completamente infondate, è una cosa che fa scendere il morale a terra.
Comunque di che erbe stai parlando? Se non ti va di dirlo pubblicamente puoi scrivermi anche un messaggio privato. Riguardo la prima domanda, da quel che sperimento io, lo stare isolato porta ad un aggravamento delle ossessioni. Questo perché ci si trova sempre da soli, e quindi la mente ha tutto il tempo per rimuginare su cose inutili e dannose. Invece quando sono in compagnia di persone ed ho la mente impegnata in conversazioni con loro, noto un miglioramento generale, sia dei pensieri ossessivi, che sono molto meno frequenti in quelle ore, sia dell'umore. Infatti da quando ho finito la scuola (anche se devo ancora fare gli esami, ma ufficialmente le lezioni sono finite) sto cercando di passare più tempo possibile in compagnia di qualcuno. L'altro giorno sono andato a casa di mio cugino, ogni giorno o quasi mi sto vedendo con qualche mio amico, domani verranno a casa i miei cugini. Insomma, sembra che lo stare insieme a qualcuno per me rappresenti un alleviamento del problema. E come avrai letto in tanti miei precedenti post, sono uno che ricerca la solitudine, ma ultimamente su questo aspetto sono cambiato, e al contrario cerco la compagnia. Magari quando sarò migliorato tornerò di nuovo a cercare la solitudine, ma per il momento va così. In ogni caso non credo che vorrò mai arrivare alla completa solitudine, la voglia di stare con qualcuno torna sempre, solo che in questo periodo è aumentata. Riguardo alle vere e proprie cause, sicuramente potrebbe centrare anche lo stile di vita, ma da quel che ho letto questo problema è causato principalmente da uno squilibrio chimico, e qui ritorna il discorso serotonina che hai citato, la principale responsabile del problema. In poche parole, potrò anche stare in compagnia di qualcuno 24 ore su 24, ma non risolverò mai del tutto il mio problema, se non risolvendo questo squilibrio chimico, che è un vero e proprio difetto che a quanto pare porta a problemi come la depressione, o come il disturbo ossessivo compulsivo. Comunque non so se le sostanze che mi hai descritto hanno gli stessi identici effetti degli antidepressivi (a prima vista sembrerebbe di sì, ma ovviamente dovrei saperne di più), ma comunque l'obbiettivo è proprio quello: assumere il medicinale per un lungo periodo, arrivando a risolvere il problema. Il problema di questi farmaci però è l'attesa, si parla di periodi che vanno dalle 2 alle 8 settimane affinché comincino ad esserci effetti positivi, a seconda del paziente. Inoltre lo psichiatra (che ho proprio sentito oggi poiché ero in dubbio sull'effetto positivo di questo farmaco, e che mi ha invitato ad attendere ancora qualche altra settimana per considerarlo inutile e quindi cambiarlo) mi ha detto che anche trovando il farmaco che risponde bene al proprio problema, bisogna stare in cura per un periodo di circa sette mesi per sconfiggere il DOC. Quindi la strada è ancora lunga, e se questo farmaco si rivelasse non adatto a me, dovrei provare con un altro, e dovrei di nuovo attendere settimane per capire se faccia al caso mio o meno, e poi addirittura mesi per poter guarire. E' scoraggiante, ho lasciato e ripreso i farmaci mille volte, ero combattuto tra il voler tirare avanti senza farmaci sperando che il problema si risolvesse da solo, e il voler tentare questa strada, ma alla fine ho capito che senza un aiuto di questo tipo non se ne esce, perché il problema non è risolvibile con la sola forza di volontà, dato che si parla di veri e propri squilibri chimici. Quindi stavolta sono deciso ad andare fino in fondo, sperando di trovare al più presto il farmaco che faccia al caso mio. Nel frattempo sono in cura con questo, tra qualche settimana capirò se è il caso di proseguire con questo o meno. |
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