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Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
Ciao a tutti,
Volevo condividere con voi un mio pensiero che mi ronza in testa da qualche tempo. E' un analisi ancora acerba e, quasi sicuramente, non esente da generalizzazioni, inoltre io ho una visione molto rigida e, a tratti, retrograda, di certe cose, quindi scusatemi se l'argomento possa sembrare inquadrato in un certo modo. Non è raro oggi vedere come, al di la del politicamente corretto sui rapporti (amicizia uomo/donna, relazioni aperte, amore libero) ma anche dello stile di vita (ogni cosa diventa violenza, la rabbia è sempre sbagliata, bisogna risolvere tutto a parole), ci sia una sorta di sempre più marcata dimostrazione di disagio crescente. Lasciando perdere i fatti di cronaca (che appaiono in molti casi pilotati per suscitare scandalo e fare audience) e che pure sembrerebbero sempre più numerosi e efferati - omicidi per gelosia, infanticidi, violenze di vario genere, umiliazioni pubbliche, ecc - noto che una crescente parte del popolo del web usa la volgarità in modo sempre più eclatante. Da un lato ci sono campagne anti-violenza, anti-fumo, anti-incidenti, anti-tutto, dall'altro cresce la rabbia verso questo tutto, manifestandosi in forme che vengono mascherate da scherzi ma che, a mio avviso, non lo sono affatto. Da un lato abbiamo "artisti" come Molg H. e Joan Cornellà (a mio avviso decisamente inquietanti) che fanno ridere sempre più persone, le quali tuttavia spesso non riescono a spiegarsi il perchè (come del resto gli stessi autori) dall'altro la violenza verbale è sempre più diffusa sui social, rivelando spesso un rancore profondo, che sfocia nella generalizzazione e nella misantropia. Detto fuori dai denti temo che molti, volendo fare i moderni per integrarsi, schiacciati dalla "morale comune" e dal timore dell'isolamento sociale, si siano abbassati le braghe nascondendo le proprie necessità e i propri sentimenti, scendendo a "compromessi" che non potevano, intimamente, accettare e accumulando una rabbia spaventosa senza nemmeno averne coscienza (perchè mascherata). Temo che questa rabbia possa un giorno esplodere causando conseguenze gravissime e rispedendoci molto più indietro di dove saremmo potuti arrivare se avessimo preso le cose più con calma. Temo o, forse, in parte auspico, che l'umanità si sbrigli, dalle catene troppo pesanti che, essa stessa, si è posta. |
Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
Sono d'accordo, questa realtà patinata e politicamente corretta non ha trovato una vera valvola di sfogo, a differenza di altri tempi, ed è foriera di conseguenze nefaste, tic tac.
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Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
Io invece spero esploda tutto, umanità compresa.
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Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Nondimeno il fatto che sul web ci sia chi si scatena indica che certi pensieri esistono e in certi casi hanno effetti direttamente o indirettamente. Quote:
Aggiungo che gente come Trump viene votata da persone che non ammettono di farlo, falsando diversi sondaggi e previsioni di voto (succedeva qui qualche anno fa con berlusca). Quote:
Secondo me in passato le cose non erano molto diverse, è che oggi abbiamo più mezzi per capire cosa pensano certe persone "fuori dai denti". Prima in pubblico si tendeva a "darsi un tono", la reputazione era molto se non tutto. Ora invece i social e soprattutto i vari blog, con l'anonimato, danno la possibilità di esprimere quello che passa per la testa con immediatezza e di non lasciare quasi traccia né conseguenze nel mondo "reale". |
Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
Chi vota trump nascondendosi ha ancora un barlume di coscienza, chi vota la clinton pubblicamente no.
Avrai capito che detesto quell'essere demoniaco :sisi: |
Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Non mi piacciono né lui né la Clinton, ma pistola alla tempia non avrei dubbi su chi scegliere. |
Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Sotto un punto di vista più generale non parlo certo di leggi della giungla ma di leggi che tengano conto della natura aggressiva e, talvolta, violenta dell'essere umano, comprendendola senza accondiscenderla, contenendola senza colpevolizzarla, riconoscendola senza per questo giustificarla in toto. Molte persone, a mio avviso, si sentono sole perchè, in un mondo di maschere, non si sentono riconosciute e finiscono col percepirsi come dei mostri. |
Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Eh già, guarda, di esemplari del genere si sentiva proprio la mancanza. |
Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Secondo me il web dà comunque la sensazione di "virtuale", di cosa transitoria. Dal vivo gli atteggiamenti sarebbero diversi e certe affermazioni quantomeno suonerebbero meno perentorie. Mi è accaduto di sentire dei discorsi dal vivo che probabilmente su un forum o un blog sarebbero degenerati nella 3a guerra mondiale e invece fuori sono rimasti al rango di battuta da bar. Quote:
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Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Scusate l'off. Tornando in topic si, concordo. In superficie si nota una patina politicamente corretta ovunque, ma è quando si lasciano esprimere opinioni al prossimo che si apre un sottobosco di violenza e tossicità, alimentato anche dall'essere parte di un branco stesso. (Mi vengono in mente i commenti sulla pagina di Salvini di gente che probabilmente non sa nemmeno quel che dice). Non credo che c'entri l'anonimato o almeno c'entra in parte. Piuttosto è l'accumularsi di una rabbia che non si riesce ad incanalare, andando sempre più oltre, senza un motivo apparente. Ma credi davvero si riferisca alla modernità più prossima? Dubito ci sia qualcosa di diverso rispetto al passato. |
Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Per rispondere alla domanda, temo ci abbiano raccontato il passato come qualcosa di migliore del presente e che la gente ora voglia tornare indietro, anche se probabilmente il passato non è stato affatto migliore del presente. |
Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Qua anche quando si devono fare certe scelte politiche mi sembra si sia in disaccordo. Io seguo la mia di morale, ma lo fanno tutti credo. Certo poi conviene a chi vorrebbe che io mi calassi le braghe davvero che io ammetta di essermele calate quando poi voglio "fare il moderno" nell'esprimere certe idee o appoggiare certe posizioni politiche che non risultano conservatrici. Mi si dirà sempre che sono in realtà conservatore e che ho bisogno di esserlo, perché se non lo sono nego i miei bisogni fondamentali, ma è di nuovo la solita vecchia retorica tipica dei conservatori che mette in piedi questi discorsi qua. |
Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
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Re: Vogliamo tutti fare i moderni... Ma lo siamo davvero?
Quando ero piccola, e non parlo di eoni fa, fra bambini potevamo chiamarci con i peggiori appellativi, sfotterci in tutti i modi possibili, non esisteva il politically correct o i vari "diversamente questo e diversamente quello".
Se uno portava gli occhiali era un quattrocchi e se era grasso era un " cicciabomba", ci si sfotteva e si rispondeva a tono, litigando e facendo pace, la cosa non ha mai messo in crisi nessuno nè fatto scoppiare putiferi e casi mediatici, come accadrebbe oggi sul web. Non sto parlando di casi di bullismo, perchè mancava la componente di persecuzione verso l'elemento debole del gruppo. Queste cose si dicevano a chi sapeva rispondere, proprio perchè il gusto stava nella reciprocità, era un modo di mettersi alla prova, non era l'insulto fine a se stesso ma una sfida all'altro e a se stessi: vediamo se sei un degno avversario, vediamo fin dove posso spingermi. E gli sfottimenti piu fantasiosi facevano ridere, alla fine, soprattutto la persona a cui erano rivolti. Secondo me era una buona palestra di vita, imparando a esprimere il proprio pensiero senza esagerare e senza tuttavia reprimersi troppo, una giusta via di mezzo che permetteva sia lo sfogo che il dialogo. Adesso bisogna stare troppo attenti a come ci si esprime per riuscire davvero a confrontarsi con qualcuno in maniera costruttiva, perchè bisogna filtrare troppo i concetti e nascondersi dietro cortine di esagerato politically correct, maisia dire qualcosa di vagamente omofobo, razzista, prevenuto, arretrato, sessista ecc anche se, sotto sotto, può capitare di pensarlo, diciamocelo. E come facciamo a confrontarci sul serio senza esprimere anche la parte peggiore delle nostre opinioni? Io so che è sbagliato pensare male di una certa categoria di persone, è sbagliato attaccare qualcuno diverso da me o che non la pensa come me, ma perchè è sbagliato? Se non gli dico: guarda, io ho dei dubbi e dei pregiudizi su di te perchè sei *straniero*, come facciamo a confrontarci, come posso superare i miei dubbi se a monte devo reprimermi nell'esprimerli, i miei dubbi? Se non posso odiare qualcuno senza conoscerlo, posso invece rispettarlo senza conoscerlo? Con questo non voglio dire che prima era meglio, solo che le cose sono molto cambiate senza un processo di educazione, da parte di scuola, famiglia, media ecc, che abbia portato ad affrontare nel modo giusto il cambiamento. Il cambiamento è normale ma fa paura e genera reazioni contrastanti, è sempre stato un processo lento e graduale per gli uomini abituarsi al cambiamento, adesso non c'è piu tempo per aspettare che la gente si adegui, bisogna accettarlo anche senza capirlo. Il passato è qualcosa che rassicura, si può capire, per questo i movimenti "arretrati" avranno sempre seguito fra una parte della popolazione. |
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