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Strange Man 12-05-2016 08:05

La conoscenza
 
Sono andato troppo avanti, e sono entrato in qualcosa di più grande di me: la realtà.
Ho voluto conoscere troppo, sono stato troppo curioso.
Non immaginavo potesse essere così dannoso.

Che ironia.
L'uomo da sempre cerca il significato della vita, e quando vi si avvicina, scopre di non avere alcuna possibilità per poterlo raggiungere.
Gli manca sempre l'ultimo passo, quello fondamentale, quello che in nessun modo, sa come effettuare.
Allora si volta indietro, e si accorge di aver perso tanto tempo, e soprattutto, di aver subito tante ferite, tante sconfitte, per tentare di raggiungere un obiettivo irraggiungibile.
Realizzando tutto ciò, il rimorso non può abbandonarlo.
Non gli resta che provare, riprovare ancora a comprendere il significato della vita, pur sapendo di non avere alcuna possibilità.
Autoconvincimento necessario alla sopravvivenza.

Una volta entrati in questa realtà, non si può tornare indietro.
La vecchia realtà non esiste più, tanto è bella e affascinante la prospettiva della nuova realtà.
Ma il gioco non vale la candela, il prezzo è troppo caro.
La sola prospettiva di una realtà che, tra l'altro, non consente inversioni di marcia, non può costare tanto.

La conoscenza è bella, è utile, è affascinante, apre nuove prospettive, nuovi metodi di visione...
Ma bisogna sapersi fermare, accontentarsi del conoscibile.
L'immensità dello sconosciuto, è meglio lasciarla perdere.
Si potrebbe rimanere bloccati nel limbo della comprensione...

http://vocaroo.com/i/s0JbhDsoxvTk

Noriko 12-05-2016 14:34

Re: La conoscenza
 
Che vuoi dire in pratica o che senso ha il tuo messaggio?

Strange Man 12-05-2016 16:06

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1726493)
Che vuoi dire in pratica o che senso ha il tuo messaggio?

Fondamentalmente, che sto male, perché mi sono spinto troppo in là con la ricerca di risposte che mai potrò ottenere, a causa dei limiti cerebrali/sensoriali.
Sono entrato in un loop di comprensione/incomprensione dal quale, ormai, non posso più uscire.
Per ogni risposta trovata, si presentano mille nuove domande, e quindi, ad ogni passo avanti, la strada si allunga di altri mille passi.
La strada è infinita, perché lo sconosciuto è infinito.
Io ho commesso l'errore di entrarci, cosa che sconsiglio a tutti, non ne vale la pena.
Per quanto possano essere affascinanti, le scoperte possibili sono davvero poche, e il prezzo da pagare altissimo.

Strange Man 12-05-2016 17:43

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Marceline (Messaggio 1726534)
Sei sicuro di non poterne uscire? Ammesso che sia una cosa tanto negativa.

Se riesci a riconoscere il momento in cui ci sei entrato, forse ti è possibile controllare i pensieri meglio di quanto credi.
Cosa vedi fuori da questo loop? Il mondo fisico, materiale? E' quello ciò da cui ti senti estraniato? "L'immediato"?

La cosa è molto negativa, è la fonte principale del mio malessere.
Io all'infuori di questo loop non vedo più nulla, il mondo esterno non esiste più.
Non sono nemmeno sicuro che esistano ancora gli alberi, o i fiori, o le stelle, o qualsiasi cosa.
Una volta entrati, si rimane troppo affascinati dall'illusione di quella realtà così bella, talmente affascinati da non riuscire più a tornare indietro.
La realtà esterna, quella "reale", non mi desta più alcun interesse.
Al mattino mi alzo soltanto per compiere meccanicamente i miei doveri e bisogni, senza prendere in considerazione ciò che non è fondamentale, concentrandomi unicamente sull'obiettivo e sul modo per portarlo a termine velocemente.
In questo modo, posso ritornare al più presto in quella realtà così affascinante.
No, non credo che riuscirò ad uscirne, sono rimasto paralizzato, come fossi vittima di un incantesimo.

cancellato16760 12-05-2016 18:11

Re: La conoscenza
 
Ti capisco, ora non ho voglia di scrivere su questa cosa,mi prende male solo iniziare ad articolare pensieri al riguardo.
E' in sostanza un eccesso di intellettualismo,per uscirne bisogna riconnettersi con la realtà,e a riconnetterci con la realtà è l'anima con i suoi colori. Ma noi anime quasi grige facciamo un po' di fatica...
Secondo me però è possibile,ma bisogna riuscire ad accettare l'esistenza del mistero,bisogna accettare che ad un certo punto la serie dei perchè si esaurisce e resta solo il mistero.
Non importa a quanti perchè hai risposto, uno o un milione non fa differenza,prima o poi ti devi fermare e accettare il mistero.

Noriko 12-05-2016 19:10

Re: La conoscenza
 
Purtroppo chi entra in questo gioco rischia i disturbi ossessivi, scavare e riscavare per "sete" di conoscenza o per approfondire sé stesso portandosi al limite, ha come conseguenza una perdita di contatto.
Ti posso consigliare di aggrapparti a cose concrete e dovresti importi di non andare oltre.

Strange Man 12-05-2016 20:28

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Semifobico (Messaggio 1726562)
Ti capisco, ora non ho voglia di scrivere su questa cosa,mi prende male solo iniziare ad articolare pensieri al riguardo.
E' in sostanza un eccesso di intellettualismo,per uscirne bisogna riconnettersi con la realtà,e a riconnetterci con la realtà è l'anima con i suoi colori. Ma noi anime quasi grige facciamo un po' di fatica...
Secondo me però è possibile,ma bisogna riuscire ad accettare l'esistenza del mistero,bisogna accettare che ad un certo punto la serie dei perchè si esaurisce e resta solo il mistero.
Non importa a quanti perchè hai risposto, uno o un milione non fa differenza,prima o poi ti devi fermare e accettare il mistero.

Ma non riesco a farne a meno.
Non capisco nemmeno io perché succeda, io già accetto l'esistenza del mistero, so bene che, alcune domande, non possono avere risposte a causa dei limiti mentali.
Eppure, non riesco a farne a meno, ci ricado di continuo, quasi come fosse una cosa naturale, come battere le palpebre o respirare.

Strange Man 12-05-2016 20:42

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1726593)
Purtroppo chi entra in questo gioco rischia i disturbi ossessivi, scavare e riscavare per "sete" di conoscenza o per approfondire sé stesso portandosi al limite, ha come conseguenza una perdita di contatto.
Ti posso consigliare di aggrapparti a cose concrete e dovresti importi di non andare oltre.

Nel concreto non ho nulla a cui aggrapparmi, è questo che mi ha portato alla ricerca di alternative.
L'istinto di sopravvivenza mi ha indotto ad entrare nel gioco, ed effettivamente, io continuo a vivere, anche se male.
Ma questo, all'istinto, non importa.
Di andare oltre non ci penso nemmeno, non senza certezze, ma ho paura di essere andato già troppo avanti.
Io, quando mi siedo a tavola, ci penso, quando guardo la TV, ci penso, quando vado all'Università, ci penso.
La realtà concreta non riesco più ad accettarla, non mi interessa proprio.
Ormai questa realtà alternativa, anche se solo percepibile, è diventata il mio unico motivo di vita.
Probabilmente è per questo che non riesco più a fare a meno, c'entra sempre l'istinto di sopravvivenza.

Noriko 12-05-2016 21:15

Re: La conoscenza
 
La realtà non ti piace, il mondo parallelo ti affascina ma non vuoi andare oltre perché .... è meglio lasciarla perdere (cit.)

Mi sembrano ragionamenti molto coscienti di una persona giovane che ha pochi stimoli.

Draconcad 12-05-2016 21:18

Re: La conoscenza
 
Forse ti capisco, mi sono molto esplorato, questo mi ha portato ad una via opposta ad un tratto, a spingermi più verso l'estro, ho iniziato a sentire il peso di me stesso, dei miei pensieri solitari, ma di sicuro non penso siano stati inutili, si fondava su di una necessità, ultimamente sono buttato in situazioni sociali che cerco di dominare, ma tengo sempre presente un eventuale crack, una rottura che potrebbe verificarsi da una spinta interna, ad un ritorno nel mio mondo interno, in un certo senso mi manca e mi spaventa al contempo, le angosce ci sono sempre per me, ma diciamo che spingersi verso una prospettiva altrui a volte ci alleggerisce, dare troppa importanza ai propri pensieri, alla propria coerenza, al proprio sistema perfetto inalterato incontaminato alla lunga Mi sono reso conto che iniziava a pesare nonostante abbia conosciuto molte cose importanti , una dialettica con sé stessi penso sia preziosa, ma in un momento positivo in un attimo positivo penso sia utile raccogliere le forze e condividere con l'altro le proprie scoperte, mettersi su di un piano più superficiale

Strange Man 12-05-2016 21:54

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1726660)
La realtà non ti piace, il mondo parallelo ti affascina ma non vuoi andare oltre perché .... è meglio lasciarla perdere (cit.)

Mi sembrano ragionamenti molto coscienti di una persona giovane che ha pochi stimoli.

Non è che non voglia andare oltre, è che sono arrivato ad un punto troppo avanzato, troppo per la mia mente, e sono rimasto chiuso nel loop.
Se potessi andare oltre, con la certezza di poter anche uscire dal loop e stare bene, allora lo farei, ma so già che non sarà così.
Più andrò avanti, più il loop sarà imprigionante, e più starò male.
In questo momento, non andare oltre significa limitare i danni, ma sono comunque in una situazione brutta e complicata.
Purtroppo non riesco nemmeno a tornare indietro, perciò, paradossalmente dovrei andare avanti. Ma se vado avanti, sto ancora più male, perciò posso rimanere soltanto fermo.
Dopo un po' mi annoio, ricomincio a pensare alle soluzioni, giungo di nuovo alla conclusione che dovrei andare avanti, e ricomincia il loop.
È meglio lasciar perdere, ma ancora prima di iniziare. Una volta entrati in questo mondo, uscirne è praticamente impossibile.
Non a caso, spesso certe conclusioni arrivano più in là con gli anni, quando ormai, la vita nel concreto, non interessa più.
Il mio problema è stato che, la vita nel concreto, ha iniziato a non interessarmi più un po' troppo presto.

Strange Man 12-05-2016 22:08

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Draconcad (Messaggio 1726663)
Forse ti capisco, mi sono molto esplorato, questo mi ha portato ad una via opposta ad un tratto, a spingermi più verso l'estro, ho iniziato a sentire il peso di me stesso, dei miei pensieri solitari, ma di sicuro non penso siano stati inutili, si fondava su di una necessità, ultimamente sono buttato in situazioni sociali che cerco di dominare, ma tengo sempre presente un eventuale crack, una rottura che potrebbe verificarsi da una spinta interna, ad un ritorno nel mio mondo interno, in un certo senso mi manca e mi spaventa al contempo, le angosce ci sono sempre per me, ma diciamo che spingersi verso una prospettiva altrui a volte ci alleggerisce, dare troppa importanza ai propri pensieri, alla propria coerenza, al proprio sistema perfetto inalterato incontaminato alla lunga Mi sono reso conto che iniziava a pesare nonostante abbia conosciuto molte cose importanti , una dialettica con sé stessi penso sia preziosa, ma in un momento positivo in un attimo positivo penso sia utile raccogliere le forze e condividere con l'altro le proprie scoperte, mettersi su di un piano più superficiale

Sai, io le mie scoperte ho provato anche a condividerle, alla ricerca di qualcuno con cui collaborare appunto sulla ricerca. Non è andata bene.
Probabilmente non le ho sapute esporre nel modo giusto, in fondo, nemmeno io le comprendo appieno.
Tuttavia, a ritornare indietro non ci riesco, ritornare ad uno stato nel quale vedevo la vita concreta come l'unica realtà esistente.
Non ci riesco, perché so che esiste un'altra realtà, e la percepisco anche come più interessante di quella concreta.
Non posso, di punto in bianco, dimenticare la realtà alternativa, far finta di nulla e proseguire, anche se, a questo punto, vorrei poterlo fare.
Ho commesso io l'errore di addentrarmi in quella realtà soltanto percepibile, ma estremamente attraente, talmente tanto da avermi imprigionato.
Ma di una percezione che non diventerà mai concreta, io non mi ci faccio nulla.

Strange Man 13-05-2016 00:21

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da JericoRose (Messaggio 1726727)
Capisco pienamente ciò che intendi, ( è difficile da spiegare a chi non lo ha sperimentato ma io so cosa intendi) se può rassicurarti, io ho raggiunto una sorta di equilibrio, prima ero totalmente dissociata dalla realtà-realtà, non mi interessava nulla, trovavo sciocco continuare a fare le cose quotidiane, non mi interessava delle persone, della vita sociale, dello studio (universitario), del lavoro, facevo le cose meccanicamente come dici tu, (era come fare parte di uno sceneggiato di cui gli altri attori non si rendevano conto) cosa mi ha fatto tornare sulla terra?mi è capitato un fatto traumatico, è stato come ricevere uno schiaffo che mi ha riportato alla realtà e tornare alla realtà è stato stranissimo, è stato come svegliarsi da un sogno, la realtà per me era aliena giuro... ora ho trovato un'equilibrio, non mi è possibile tornare completamente indietro, ma non vorrei comunque, troverai un'equilibrio anche tu.

Grazie del tuo intervento.
Purtroppo però, al punto in cui sono arrivato, l'unico evento che potrebbe smuovere la situazione sarebbe il proseguimento della scoperta.
Il loop che mi ha imprigionato è troppo pressante.
Se vedo anche un solo granello di sabbia, io non posso fare a meno di collegarlo alla realtà alternativa, perché tra la realtà concreta e quella astratta, esiste una forte interconnessione.
Non so se sono riuscito a spiegarmi bene.
Arrivato a questo punto, anche un evento traumatico, lo vedrei soltanto come una reazione ad un qualche evento correlato alla realtà alternativa.

cancellato16760 13-05-2016 01:16

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1726747)

Ma come potrebbe la conoscenza di sè portare ad un minore contatto con sè? Se accade significa che si è preso una direzione sbagliata, ma allora non è vera conoscenza di sè, si sta scavando nella direzione sbagliata.

Chi cerca ossessivamente è facile che prenda una strada sbagliata. Ancora più facile se, consciamente o meno, la ricerca stessa è già una fuga dalla realtà.

Noriko 13-05-2016 18:16

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1726747)
Ma come potrebbe la conoscenza di sè portare ad un minore contatto con sè? Se accade significa che si è preso una direzione sbagliata, ma allora non è vera conoscenza di sè, si sta scavando nella direzione sbagliata.

Andare troppo in profondità ha anche i suoi aspetti negativi cioè essere troppo "cervellotici" tralasciando aspetti spontanei di sé.

Strange Man 13-05-2016 18:30

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1726747)
Ma come potrebbe la conoscenza di sè portare ad un minore contatto con sè? Se accade significa che si è preso una direzione sbagliata, ma allora non è vera conoscenza di sè, si sta scavando nella direzione sbagliata.

La ricerca che sto effettuando io, prescinde dalla singola persona, e forse è proprio quello il problema.
Sono entrato in un loop dove non mi interessa più niente di me nel personale, l'unico interesse è nella scoperta di questa realtà ma, paradossalmente, non posso più andare avanti, perché va oltre i limiti della mia mente.
Ciò che non capisco è perché continuo a farlo, accetto già il fatto che sia impossibile andare avanti, ma non riesco in alcun modo a rassegnarmi.

Strange Man 13-05-2016 18:35

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Semifobico (Messaggio 1726748)
Chi cerca ossessivamente è facile che prenda una strada sbagliata. Ancora più facile se, consciamente o meno, la ricerca stessa è già una fuga dalla realtà.

La realtà concreta mi ha portato a tentare il suicidio più volte, forse l'istinto di sopravvivenza ha capito che, l'unico modo per potermi far sopravvivere, è quello di costringermi alla fuga dalla realtà concreta, alla ricerca di realtà alternative, anche se irraggiungibili.
Probabilmente è per questo che non riesco a rassegnarmi, nonostante sia consapevole dei miei limiti mentali.

Black_ 13-05-2016 20:35

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Strange Man (Messaggio 1726393)
Sono andato troppo avanti, e sono entrato in qualcosa di più grande di me: la realtà.
Ho voluto conoscere troppo, sono stato troppo curioso.
Non immaginavo potesse essere così dannoso.

Che ironia.
L'uomo da sempre cerca il significato della vita, e quando vi si avvicina, scopre di non avere alcuna possibilità per poterlo raggiungere.
Gli manca sempre l'ultimo passo, quello fondamentale, quello che in nessun modo, sa come effettuare.
Allora si volta indietro, e si accorge di aver perso tanto tempo, e soprattutto, di aver subito tante ferite, tante sconfitte, per tentare di raggiungere un obiettivo irraggiungibile.
Realizzando tutto ciò, il rimorso non può abbandonarlo.
Non gli resta che provare, riprovare ancora a comprendere il significato della vita, pur sapendo di non avere alcuna possibilità.
Autoconvincimento necessario alla sopravvivenza.

Una volta entrati in questa realtà, non si può tornare indietro.
La vecchia realtà non esiste più, tanto è bella e affascinante la prospettiva della nuova realtà.
Ma il gioco non vale la candela, il prezzo è troppo caro.
La sola prospettiva di una realtà che, tra l'altro, non consente inversioni di marcia, non può costare tanto.

La conoscenza è bella, è utile, è affascinante, apre nuove prospettive, nuovi metodi di visione...
Ma bisogna sapersi fermare, accontentarsi del conoscibile.
L'immensità dello sconosciuto, è meglio lasciarla perdere.
Si potrebbe rimanere bloccati nel limbo della comprensione...

http://vocaroo.com/i/s0JbhDsoxvTk

E' solo uno stadio, passerai oltre questa tua conclusione.

Strange Man 14-05-2016 00:44

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1727024)
Io non ho comunque capito cosa intendiate tu e JericoRose per realtà "alternativa". Gli altri mi sembra abbiano inteso che sia semplicemente il ritirarsi in pensieri ossessivi di cui chiunque, a suo modo, ha esperienza: molte riflessioni che non portano a nulla. Ma è solo questo?

No, io credo realmente nell'esistenza di una realtà alternativa, che sia questa una realtà esistente concretamente, oppure astratta e soltanto concettuale.
Io ho una teoria che trova una spiegazione all'esistenza della realtà "concreta" e di quella alternativa: la teoria dell'essere.

Riducendo il concetto all'osso, io credo nell'esistenza di un essere che governa me e la realtà che percepisco.
L'essere ha creato la realtà concreta, affinché io creda di esistere soltanto in quella dimensione, poiché la realtà concreta è anche estremamente credibile.
Non conosco le motivazioni dell'essere, presumo che io faccia parte di un esperimento.
In ogni caso, la realtà "alternativa" è quella dell'essere.
Egli mi ha progettato con dei limiti mentali, affinché io non possa arrivare a scoprire la sua realtà, quella alternativa, poiché ciò metterebbe a serio rischio l'esperimento.
Chiaramente, non posso conoscere nemmeno gli scopi dell'esperimento, pena il fallimento dello stesso.
Qualsiasi cosa io faccia, qualsiasi cosa mi accada, è già scritta nel programma dell'essere.
Io sono solo apparentemente libero, ma in realtà agisco secondo programmi prestabiliti, ai fini dell'esperimento.
Se io domani cado e mi rompo una gamba, sarà perché, evidentemente, quell'evento doveva accadere per ottenere dati utili all'esperimento.

Non voglio dilungarmi troppo, il concetto è molto più ampio, la spiegazione che ho scritto è ridotta all'osso ed ha alcuni buchi.

Se a qualcuno interessa, potrei approfondire, altrimenti non vorrei infastidire scrivendo un messaggio chilometrico.

Strange Man 14-05-2016 00:45

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Black_ (Messaggio 1727050)
E' solo uno stadio, passerai oltre questa tua conclusione.

Beh, lo spero, ma se la mia teoria è vera (quella scritta nel messaggio precedente), non credo che potrò mai arrivare al grado di consapevolezza a cui ambisco.

silenzio 14-05-2016 00:57

Re: La conoscenza
 
Sarà per una strana coincidenza, ma proprio poco fa ho "ri-uppato" (che termine orribile!) il thread sugli oscuri meandri. E se fosse possibile ingannare quell'essere a cui piace giocare con la tua vita sfuggendogli attraverso vie a cui non aveva pensato? Come un prigioniero oppresso dalle sbarre che tenta la fuga scavando il pavimento della sua prigione... :pensando:

Strange Man 14-05-2016 10:37

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da silenzio (Messaggio 1727117)
Sarà per una strana coincidenza, ma proprio poco fa ho "ri-uppato" (che termine orribile!) il thread sugli oscuri meandri. E se fosse possibile ingannare quell'essere a cui piace giocare con la tua vita sfuggendogli attraverso vie a cui non aveva pensato? Come un prigioniero oppresso dalle sbarre che tenta la fuga scavando il pavimento della sua prigione... :pensando:

Ci ho già provato a tentare strade che, ingenuamente, credevo lui non conoscesse.
Ogni volta sono rimasto fregato, lui conosce tutte le strade possibili, anzi, se prendo una qualsiasi strada, sarà perché lui lo avrà voluto.
Evidentemente, ci sono state molte altre cavie prima di me, per il suo esperimento.
Avrà studiato i loro errori, le loro intuizioni, e avrà reagito di conseguenza prendendo contromisure.
Io, al momento, non ho idea di come sfuggirgli, la realtà che ha creato è una gabbia troppo raffinata.
Se un giorno troverò un modo, probabilmente porrà fine all'esperimento, sopprimerà la cavia che sono io, e, dopo aver preso la giusta contromisura, darà vita ad una nuova cavia, ricominciando l'esperimento.

Noriko 14-05-2016 11:03

Re: La conoscenza
 
Sinceramente non so se volontariamente fai questi discorsi perché ci credi oppure per altri motivi, ma quello che ti posso dire e' che quando scrivi lo fai bene e in modo logico senza sbagliare o cadere in discorsi sconnessi.

Strange Man 14-05-2016 13:27

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da JericoRose (Messaggio 1727209)
Spero che troverai le risposte che cerchi e che queste ti rendano sereno.

Grazie.

Noriko 14-05-2016 13:33

Re: La conoscenza
 
Ci sono esperienze di estraniazione dalla realtà di estrema sofferenza che non hanno nulla a che fare con la ricerca consapevole di un significato dell'esistenza.
Quest'ultima descritta JericoRose ne è un esempio e spero che sia così anche per l'autore del topic .

Strange Man 14-05-2016 13:48

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1727180)
Sinceramente non so se volontariamente fai questi discorsi perché ci credi oppure per altri motivi, ma quello che ti posso dire e' che quando scrivi lo fai bene e in modo logico senza sbagliare o cadere in discorsi sconnessi.

Si li faccio volontariamente, io ci credo davvero.
Cioè, è solo una teoria, ma è anche la più plausibile che sono riuscito a darmi.
Spiega tutto: la mia esistenza, l'esistenza delle diverse realtà, l'impossibilità nel raggiungere la realtà a cui ambisco, il perché di ogni avvenimento...
Se non cado in discorsi illogici, è perché ho iniziato a formulare questa teoria a 12 anni, ed ora ne ho 19, quindi sono passati 7 anni.
Ho avuto abbastanza tempo per coprire praticamente ogni buco, la mia teoria è praticamente perfetta (non lo dico per presunzione).
Io vorrei non crederci a questa teoria, vorrei uscire dal loop, ma è troppo raffinata e, paradossalmente, sono stato io stesso a crearla.
Anche in questo caso, si spiega tutto con l'essere.
Non sono stato io a formulare un teoria che, di fatto, mi causa malessere (sarebbe un atto autolesionistico), ma è stato l'essere ad indurmi a formulare questa teoria.
Evidentemente, mi ha progettato così, con l'innata capacità di formulare questa teoria, ma, inizialmente, aveva posto un limite mentale affinché non ci arrivassi da subito.
Più o meno a 12 anni, ha rimosso il limite, ed io ho iniziato a teorizzare, anche se nella realtà concreta questo verrebbe definito "sviluppo", in modo assolutamente credibile.
Magari, lo scopo dell'esperimento è quello di scoprire se, un uomo (o una cavia), in determinate condizioni (le mie), sia in grado di comprendere la realtà dell'essere, o di raggiungere altri obiettivi che io, però, non posso conoscere, al momento.
O forse, questo è soltanto il massimo che io sia riuscito a teorizzare, con gli attuali limiti mentali.
Magari sono completamente fuori strada, magari l'essere mi fa credere nella sua esistenza in modo troppo legato alla realtà concreta, magari è un qualcosa di completamente diverso e "inconcepibile".

Black101 14-05-2016 14:06

Re: La conoscenza
 
A che cosa serve un esperimento? Serve per vedere come si comportano determinate entità in un determinato contesto. Sei d'accordo con questa definizione? Bene.
Allora, hai detto che il mondo concreto e gli uomini sono stati creati da questo non precisato essere che vive nella realtà alternativa. Secondo la tua teoria, il libero arbitrio degli uomini non esiste. Sono semplicemente marionette nelle mani dell'essere. Se l'essere ha creato il mondo concreto (dove per "creazione" intendo creazione dal nulla), allora conosce perfettamente tutto quello che riguarda il mondo concreto (leggi fisiche, composizione della materia ecc..). L'essere conosce perfettamente anche gli uomini perchè li ha creati. Quindi secondo me non puoi affermare che sei parte di un esperimento, non puoi affermare che l'essere sta facendo un esperimento, perchè secondo la definizione blanda che ho dato sopra di "esperimento", l'essere ha già tutte le risposte. O sbaglio?

Quote:

Originariamente inviata da Strange Man (Messaggio 1727225)
Magari, lo scopo dell'esperimento è quello di scoprire se, un uomo (o una cavia), in determinate condizioni (le mie), sia in grado di comprendere la realtà dell'essere, o di raggiungere altri obiettivi che io, però, non posso conoscere, al momento.

Adesso però stai cambiando versione. Quindi l'essere non governa completamente gli uomini: un po' di libero arbitrio esiste. Ecco, allora se la metti così, puoi parlare di esperimento.

Quote:

Originariamente inviata da Strange Man (Messaggio 1727225)
Io vorrei non crederci a questa teoria, vorrei uscire dal loop, ma è troppo raffinata e, paradossalmente, sono stato io stesso a crearla.

Quote:

Originariamente inviata da Strange Man (Messaggio 1727225)
Non sono stato io a formulare un teoria che, di fatto, mi causa malessere (sarebbe un atto autolesionistico), ma è stato l'essere ad indurmi a formulare questa teoria.

Non è un contraddizione, scusa?
Prima dici che la teoria l'hai formulata tu, poi dici che è stato l'essere a indurti a formularla.

Strange Man 14-05-2016 14:35

Re: La conoscenza
 
Non ho cambiato versione, non ho mai detto che non esista il libero arbitrio.
Esiste il libero arbitrio, purché si rimanga all'interno dei limiti dell'esperimento.
Egli fa accadere degli avvenimenti, per poter testare le mie reazioni, libere sì, ma fortemente influenzate dai programmi inscritti da lui nella mia mente.
Io credo che l'essere abbia lasciato volontariamente la possibilità di comprendere la sua realtà, le sue ragioni, l'esistenza.
Tuttavia, ha posto delle condizioni rigidissime: i limiti mentali.
Lui conosce tutto della realtà concreta (la mia), ma probabilmente non conosce tutto della realtà alternativa (la sua).
Un po' come un programmatore che crea un ambiente virtuale in un computer.
Lui conoscerà tutto dell'ambiente virtuale, perché lo avrà creato lui, ma non potrà mai conoscere tutto anche dell'ambiente reale nel quale vive, la realtà concreta in questo caso (perché nessun uomo è in grado di farlo).
L'esperimento, probabilmente, ha a che fare con una personale ricerca dell'essere, sulla sua realtà, la realtà alternativa.
Io sono una cavia, umano soltanto all'apparenza.
Lui ha creato altri umani, affinché io creda di essere uno dei tanti.
Probabilmente lo ha fatto, per testare la mia capacità nel rendermene conto.
Ma questo, era soltanto uno dei tantissimi passi previsti dell'esperimento.

Strange Man 14-05-2016 14:40

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Black101 (Messaggio 1727232)
Non è un contraddizione, scusa?
Prima dici che la teoria l'hai formulata tu, poi dici che è stato l'essere a indurti a formularla.

No, non è una contraddizione.
Ho formulato la teoria, perché l'essere, tramite i programmi inscritti nella mia mente, mi ha indotto a farlo.
Probabilmente la mia mente già conosceva la teoria, ma era limitata da un qualche vincolo inserito dall'essere.
Rimosso il vincolo, la mia mente ha potuto formulare la teoria (o farmela percepire consciamente, se era già inscritta).

Black101 14-05-2016 14:41

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Strange Man (Messaggio 1727250)
Lui ha creato altri umani, affinché io creda di essere uno dei tanti.

Insomma sei un essere speciale. Sei l'eletto.
Quote:

Originariamente inviata da Strange Man (Messaggio 1727253)
No, non è una contraddizione.
Ho formulato la teoria, perché l'essere, tramite i programmi inscritti nella mia mente, mi ha indotto a farlo.

Quindi l'essere opera contro i suoi interessi?

Strange Man 14-05-2016 14:55

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da Black101 (Messaggio 1727255)
Insomma sei un essere speciale. Sei l'eletto.

Vedi, io non lo dico per presunzione, e l'ho già anche specificato.
Io preferirei sentirmi come tutti gli altri, ma non ci riesco, mi sento diverso, e questo ha a che fare con l'esperimento dell'essere.
Pensi che mi piaccia essere diverso? E bada, non ho mai detto di essere superiore o inferiore, non ho mai detto di essere speciale, ma diverso.
Prendimi per matto, ma se mi scrivi così, io non posso fare a meno di pensare che questo sia soltanto un tentativo da parte dell'essere per dissuadermi.
È così, io ci credo davvero.
Quote:

Originariamente inviata da Black101 (Messaggio 1727255)
Quindi l'essere opera contro i suoi interessi?

Come ti ho già spiegato, lui una possibilità di scoperta l'ha lasciata, ma soltanto alle sue condizioni.
Se mi ha fatto formulare la teoria, evidentemente prevedeva già determinate reazioni.
Non credo sia talmente ingenuo da lasciarmi formulare la teoria, senza aver preso prima le adeguate contromisure.
Non comprendo le sue motivazioni, forse il suo obiettivo è proprio quello di testare quanto io resista ai tentativi di dissuasione.
Forse soltanto in questo modo, è possibile arrivare alla comprensione.

silenzio 15-05-2016 11:46

Re: La conoscenza
 
Cosa provi nel prendere in considerazione la teoria secondo la quale Dio e il Diavolo siano la stessa entità? Magari secondo la quale il Diavolo non sia altro che il riflesso al negativo di Dio, come se passasse lo stesso rapporto tra la luce del Sole (luce autentica) e quella della Luna (luce riflessa e quindi ingannevole).

Strange Man 15-05-2016 14:15

Re: La conoscenza
 
Quote:

Originariamente inviata da silenzio (Messaggio 1727572)
Cosa provi nel prendere in considerazione la teoria secondo la quale Dio e il Diavolo siano la stessa entità? Magari secondo la quale il Diavolo non sia altro che il riflesso al negativo di Dio, come se passasse lo stesso rapporto tra la luce del Sole (luce autentica) e quella della Luna (luce riflessa e quindi ingannevole).

Beh, un'entità del genere, rappresenterebbe l'essere di cui parlo, seppur l'essere è prevalentemente cattivo con me.
In ogni caso, che la mia teoria sia vera o meno, se esiste un creatore, è sicuramente un'entità unica, che racchiude sia la positività, sia la negatività.
Ovviamente, secondo il mio parere.


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