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Se la giustizia ha la proprietà simmetrica allora non c'è scampo: qualunque cosa semini la raccogli, indipendentemente se raccogliere ciò che hai seminato serva direttamente all'amore. Raccogli solo perchè devi raccogliere, per soddisfare la proprietà simmetrica della giustizia. La giustizia la vedo come una fredda e meccanica legge di causa-effetto, ecco perchè il desiderio di giustizia è spesso in conflitto con quello di amore. La giustizia è quella legge che ti costringe a raccogliere ciò che hai seminato. L'amore invece è la solidarietà che le persone si danno tra di loro. |
Sentirsi bene, avere curiosità ed attenzione ogni giorno, poter camminare con la mente sgombra dai piccoli pensieri aprendosi al mondo senza troppe mediazioni. Poi se esiste un significato secco e preciso, un qualcosa che possa essere stabilito in modo chiaro ed univoco con una definizione, boh?! non lo so proprio... :roll:
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parlate di cuore...ed è solo un muscolo.
parlate di dio...sentite tracce dell'essenza di chi,pur grandioso,è già trapassato?. distinguete tra animali e "noi"...non è la stessa cosa?. viviamo tutto dalla mente,dalle viscere,dalla chimica,e moriremo. forse.... |
se dio vuole che arrivi ad 80 anni te lo diro...devo ancora vivere x dare un senso alla vita.....!!
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non sono riusciti a capirlo filosofi con 6kg di cervello.....................
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Ma se non congetturi la proprietà simmetrica della giustizia resterebbero imperfezioni più grosse. Godel esprime questo fatto in questa argomentazione, per dimostrare che questo postulato non viola il rasoio di Occam: "Il mondo è organizzato razionalmente, ma senza una vita dopo la morte, le potenzialità che gli esseri umani mostrano in vita, e la preparazione che paiono fare, non avrebbero senso" La mia argomentazione ha la stessa struttura, basta formularla così: "la coscienza etica matura razionalmente, ma senza una legge fisica che crei le condizioni per raggiungere la coscienza etica in modo empirico, le potenzialità che gli esseri umani mostrano in vita, e la preparazione che paiono fare, non avrebbero senso". Poi continua: "il mondo, come mostra la scienza, presenta la più grande regolarità e ordine a ogni livello. Secondo la scienza ha avuto un inizio e molto probabilmente avrà una fine nel nulla. Perchè dovrebbe esserci solo questo mondo? L'essenza dell'essere umano ha una potenzialità di sviluppo talmente grande che non riesce a realizzare se non in millesima parte. Le persone tuttavia, attraverso l'apprendimento, pervengono a una vita migliore, dotata di maggior senso. Ma si impara soprattutto facendo errori, e questi predominano in maniera eccessiva nel corso della vita [ per esempio le ingiustizie ]. La parte più consistente e soddisfacente dell'apprendimento avverrà nella prossima vita, facendo tesoro dei ricordi-memorie latenti- e comprendendo per la prima volta, in modo completo, il senso delle nostre esperienze. L'essenza umana deve esistere in qualche mondo, o esisterà [ nel linguaggio di Godel l'essenza di x è una proprietà fisica da cui discendono tutte le proprietà di x, cioè, in sostanza, è il significato di x ]. Non si capirebbe infatti perchè Dio avrebbe fatto le persone in modo da non poter conoscere la loro condizione nel modo giusto fin dall'inizio [ a differenza, per esempio, di un sasso ]. Quindi, secondo la mente iper-analitica e iper-intuitiva di Godel, c'è la necessità logica di un mondo in cui l'uomo continui a rielaborare le sue esperienze per dargli più senso. Secondo me, tra le proprietà di questo nuovo mondo, deve esserci la necessità di conoscere fino in fondo le sofferenze causate agli altri, e quindi, se il soggetto non è mai stato disposto a rifletterci, non ci può essere altra soluzione che fargli vivere quell'esperienza in prima persona, per poi rielaborarla nel mondo dove risiede la sua essenza. Quote:
Per questo per me l'amore è solidarietà, nel senso di augurarsi che il mio prossimo soffra il meno possibile. |
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Se i neuroni di un cervello producono un simbolo che è isomorfo al numero di Godel (cioè, il simbolo del se') non è casuale: il solo fatto che i neuroni di un individuo producono il numero G secondo me rende necessaria la giustizia di cui ti parlavo. Se consideri l'organismo umano dal livello delle cellule che lo compongono, quelle cellule collaborano in modo non democratico, ci sono cellule che hanno un destino peggiore di altre, che muoiono prima di altre. Ma per le cellule non è un'ingiustizia, perchè le cellule non godelizzano se' stesse, non hanno un cervello che crei il simbolo del se', il senso di identità che gli fa dire "io sono la cellula x", di conseguenza non c'è necessità di giustizia a livello inferiore (quello delle cellule). Ma per la società umana è diverso, perchè gli individui che la compongono sono esseri intelligenti. E' come se consideri il gruppo additivo dei numeri naturali: in quel gruppo additivo la sottrazione non ha la proprietà simmetrica (non è detto che, se si può fare a-b, si possa fare anche b-a). Ma se immergi i naturali nei numeri interi, allora la sottrazione diventa necessariamente simmetrica, perchè se non la generalizzi rendendola simmetrica il gruppo additivo resta incompleto. La stessa cosa è per la giustizia individuale: se osservi l'umanità dal livello superiore, non è necessaria la giustizia individuale. Ma se i componenti di basso livello (gli individui) possono godelizzare se' stessi, allora la giustizia la devi necessariamente estendere al piano individuale, altrimenti il quadro resterebbe incompleto: ci sarebbero vicende individuali che non avrebbero giustificazione. Quote:
E' una finta soluzione, un po' come la soluzione di liberare la teoria insiemistica dall'incompletezza introducendo la teoria dei tipi, mettendo una gerarchia artificiale di classi di insiemi. Ma la necessità logica di giustizia a livello individuale rimane e non ci si può liberare di questa necessità, a meno di rendere imperfetta la realtà. Quote:
Se io dovessi avere questo ideale di giustizia, per esempio, dovrei credere che i responsabili della discriminazione scolastica che ho subito al liceo sulle gite non prenderanno coscienza di come è stato vissuto l'episodio dal mio punto di vista, beh... io non riesco a credere che la giustizia si realizzi così, i conti in sospeso tra esseri umani sono talmente frequenti e significativi, e talmente incisivi sui rapporti umani, che non posso credere che vengano trascesi senza avere una completa risoluzione. Tu trascendi tutto al livello superiore, così non fai altro che lasciare in sospeso problemi di livello inferiore, che rimangono in piedi, in attesa di una spiegazione. Quote:
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Il senso della vita?
Combattere per quello in cui si crede giusto o sbagliato che esso sia. |
Re: quale è il vostro senso della vita?
Uppo questo topic, dei tempi migliori del forum.
Eh, poi qualcuno dice che non era il Maestro, chi altri ha saputo discorrere di temi così alti sfiorando il sublime...? :arrossire: |
Re: quale è il vostro senso della vita?
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Re: quale è il vostro senso della vita?
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Re: quale è il vostro senso della vita?
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Re: quale è il vostro senso della vita?
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Re: quale è il vostro senso della vita?
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P.S.: intanto non priviamo le nuove generazioni del Verbo del Maestro... :arrossire: :ridacchiare: |
Re: quale è il vostro senso della vita?
Ma campa ancora bardamu? Sono daccordo con lui:riverenza:
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Re: quale è il vostro senso della vita?
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Re: quale è il vostro senso della vita?
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Giustizia mosse il mio alto fattore; fecemi la divina podestate, la somma sapïenza e ’l primo amore. (Inferno III, 4-6) |
Re: quale è il vostro senso della vita?
Dai ammetti che in fondo lo apprezzi anche tu il Maestro, Win. :arrossire:
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