cancellato2369 |
21-04-2008 14:52 |
Re: Essere se stessi o essere gli altri?
Quote:
Originariamente inviata da SafeAsMilk
Per molto tempo ho creduto di essere sbagliato, guardavo gli altri, decisi, intraprendenti, senza paure, almeno in superficie... li guardavo ed ogni sguardo è sempre stato un giudizio con cui marchiavo me stesso: "non sarò mai così...sono proprio uno sfigato!"...
:cry:
La verità, ho impiegato anni per scoprirlo, è che non ho mai desiderato essere come la maggioranza, quella almeno più appariscente.. quello, quello era il "target", solo il riferimento ma davvero si desidera essere così? o forse talvolta è la paura di essere esclusi, di apparire sfigati agli occhi degli altri? Perchè se è questo è donarsi come ostaggio è legarsi e dipendere perennemente dal giudizio dell'altro.
Credo che la sicurezza in fin dei conti, sia una questione di saper sentire davvero ciò che si desidera ma in questo siamo tremendamente bravi ad ingannarci :roll:
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ma io provo ad essere sempre me stesso e ne vado fiero...e la cosa più bella è proprio il fatto che ne vado fiero mi rende interessante e mi fa stimare dagli altri.
Perchè ho tante insicurezze (che tutto sommato sono pure bravo a nascondere o capovolgere con abttute) su cui però sono il primo a scherzare...
sono il primo a far notare ad una persona che il sentirla vicino mi fa inconsapevolmente batter eil cuore davvero velocemente (e pur forzandomi e impegnandomi, anche se riesco ad essere a mio agio non c'è modo di farlo rallentare).
Sono il primo a dire che amo guardare le persone le occhie per capirle al meglio delle mie possibilità e allo stesso tempo mi posso trovare in difficoltà a estroversarmi eccessivamente (quando non ho il giusto umore e la giusta calma per farlo).
Sono il primo a dire che se pure cerco di allargare sempre i gomiti (per mostrarmi il meno possibile bersaglio di eventuali colpi bassi) in realtà ho la consapevolezza di avere un cuore debole e sensibile (pure se a volte lo nascondo con freddezza o viceversa scherzando).
Sono il primo a metterla sul ridere quando mi accorgo di arrossire, iniziare a tremare per il nervosismo/emozione.
Sono il primo a dire che preferisco vivere una persona rimanendo semplicemente abbracciati scambiandosi qualche parola all'orecchio piuttosto di far ele serate in disco;
Sono il primo ad ammettere che cado volentieri in silenzi "preoccupanti" :lol: e che così facendo a volte posso apparire disinteressato, distaccato o freddo, ma ribadisco sempre e comunque che nel bene e nel male quello è il mio carattere ed in realtà non voglio apparire superiore a nessuno, ma semplicemente tento di essere spontaneo nei miei limiti (introversione, silenzi, poche parole)
E credo, se vogliamo quasi inspiegabilmente, che ciò che mi rende davvero sicuro e forte all'occhio degli altri sia proprio la mia consapevolezza dei miei limiti e nella mia abilità per non farli apparire tali, ma viceversa nuova linfa da cui attingere.
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