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SafeAsMilk 17-04-2008 21:51

Essere se stessi o essere gli altri?
 
Per molto tempo ho creduto di essere sbagliato, guardavo gli altri, decisi, intraprendenti, senza paure, almeno in superficie... li guardavo ed ogni sguardo è sempre stato un giudizio con cui marchiavo me stesso: "non sarò mai così...sono proprio uno sfigato!"...
:cry:
La verità, ho impiegato anni per scoprirlo, è che non ho mai desiderato essere come la maggioranza, quella almeno più appariscente.. quello, quello era il "target", solo il riferimento ma davvero si desidera essere così? o forse talvolta è la paura di essere esclusi, di apparire sfigati agli occhi degli altri? Perchè se è questo è donarsi come ostaggio è legarsi e dipendere perennemente dal giudizio dell'altro.

Credo che la sicurezza in fin dei conti, sia una questione di saper sentire davvero ciò che si desidera ma in questo siamo tremendamente bravi ad ingannarci :roll:

hermit_nightman 17-04-2008 21:56

Re: Essere se stessi o essere gli altri?
 
Quote:

Originariamente inviata da SafeAsMilk
Per molto tempo ho creduto di essere sbagliato, guardavo gli altri, decisi, intraprendenti, senza paure, almeno in superficie... li guardavo ed ogni sguardo è sempre stato un giudizio con cui marchiavo me stesso: "non sarò mai così...sono proprio uno sfigato!"...
:cry:
La verità, ho impiegato anni per scoprirlo, è che non ho mai desiderato essere come la maggioranza, quella almeno più appariscente.. quello, quello era il "target", solo il riferimento ma davvero si desidera essere così? o forse talvolta è la paura di essere esclusi, di apparire sfigati agli occhi degli altri? Perchè se è questo è donarsi come ostaggio è legarsi e dipendere perennemente dal giudizio dell'altro.

Credo che la sicurezza in fin dei conti, sia una questione di saper sentire davvero ciò che si desidera ma in questo siamo tremendamente bravi ad ingannarci :roll:


Io comincerei ad eliminare dal vocabolario il termine "sfigato",uno non credo nella fortuna,assolutamente,due si associa inconsciamente il giudizio degli altri,e da che pulpito poi....!!!!

Mau 17-04-2008 22:07

non credi di averti cominciato ad accettare per quello che sei solo perchè non hai la forza di diventare qualcosa di migliore?

SafeAsMilk 17-04-2008 22:35

Premetto che il mio non era un giudizio. un tempo quando mi ritenevo "sfigato" provavo invidia e (come molti commenti che si trovano nel forum) tendevo ad etichettare le persone che apparivano "fiche", sicure di loro stesse come superficiali... poi ne ho conosciute e ho scoperto che le cose sono molto, molto più complesse e sfumate... quello che intendevo dire era un'altra cosa e cioè cercare di essere se stessi.. cerco di porare un'esperienza personale, solo quando ho smesso di pensare ha come "dovevo" essere, che "dovevo" apparire sicuro etc etc, le cose hanno iniziato ha girare nel verso giusto.. leggendo molti commenti in questo forum ho l'impressione che spesso ci si preoccupi di come non si è (prendendo invece come riferimenti ideali l'esatto opposto e facendo così non si può che sentirsi ancor più umiliati) piuttosto di quel che si sa fare, di quel che si è, piuttosto insomma, che guardare ciò che di buono c'è in ognuno di noi e da lì partire

Milo 18-04-2008 00:40

Quote:

Originariamente inviata da Mau
non credi di averti cominciato ad accettare per quello che sei solo perchè non hai la forza di diventare qualcosa di migliore?

In base a cosa credi che gli altri siano migliori :? Basta vedere in che mondo pessimo stiamo vivendo :?Io voglio migliorare come persona ma non voglio diventare come la società m'impone di essere perchè dal mio punto di vista sarebbe un peggiorare non un migliorare...poi si sa tutto è relativo :wink:

vetro 18-04-2008 01:25

Quote:

leggendo molti commenti in questo forum ho l'impressione che spesso ci si preoccupi di come non si è (prendendo invece come riferimenti ideali l'esatto opposto e facendo così non si può che sentirsi ancor più umiliati) piuttosto di quel che si sa fare, di quel che si è, piuttosto insomma, che guardare ciò che di buono c'è in ognuno di noi e da lì partire
Hai colto il vero problema.

muttley 18-04-2008 22:00

Safe prendi esempio dalla lezione del capitano, che è sempre stato se stesso e ha prodotto ottima musica, creandosi anche un discreto seguito.

Pride4 18-04-2008 22:16

Essere se stessi,sempre.

vikingo 18-04-2008 22:21

io non so neanche chi sono :!:

calivero 18-04-2008 22:22

Siamo sempre noi stessi, anche quando fingiamo.


http://www.fotosearch.it/comp/ART/AR...o-~-ANI048.jpg

animaSola 21-04-2008 13:12

+++

Shino 21-04-2008 14:29

voi cosa intendete con "essere se stessi" ?

cancellato2369 21-04-2008 14:52

Re: Essere se stessi o essere gli altri?
 
Quote:

Originariamente inviata da SafeAsMilk
Per molto tempo ho creduto di essere sbagliato, guardavo gli altri, decisi, intraprendenti, senza paure, almeno in superficie... li guardavo ed ogni sguardo è sempre stato un giudizio con cui marchiavo me stesso: "non sarò mai così...sono proprio uno sfigato!"...
:cry:
La verità, ho impiegato anni per scoprirlo, è che non ho mai desiderato essere come la maggioranza, quella almeno più appariscente.. quello, quello era il "target", solo il riferimento ma davvero si desidera essere così? o forse talvolta è la paura di essere esclusi, di apparire sfigati agli occhi degli altri? Perchè se è questo è donarsi come ostaggio è legarsi e dipendere perennemente dal giudizio dell'altro.

Credo che la sicurezza in fin dei conti, sia una questione di saper sentire davvero ciò che si desidera ma in questo siamo tremendamente bravi ad ingannarci :roll:

ma io provo ad essere sempre me stesso e ne vado fiero...e la cosa più bella è proprio il fatto che ne vado fiero mi rende interessante e mi fa stimare dagli altri.

Perchè ho tante insicurezze (che tutto sommato sono pure bravo a nascondere o capovolgere con abttute) su cui però sono il primo a scherzare...
sono il primo a far notare ad una persona che il sentirla vicino mi fa inconsapevolmente batter eil cuore davvero velocemente (e pur forzandomi e impegnandomi, anche se riesco ad essere a mio agio non c'è modo di farlo rallentare).
Sono il primo a dire che amo guardare le persone le occhie per capirle al meglio delle mie possibilità e allo stesso tempo mi posso trovare in difficoltà a estroversarmi eccessivamente (quando non ho il giusto umore e la giusta calma per farlo).
Sono il primo a dire che se pure cerco di allargare sempre i gomiti (per mostrarmi il meno possibile bersaglio di eventuali colpi bassi) in realtà ho la consapevolezza di avere un cuore debole e sensibile (pure se a volte lo nascondo con freddezza o viceversa scherzando).
Sono il primo a metterla sul ridere quando mi accorgo di arrossire, iniziare a tremare per il nervosismo/emozione.
Sono il primo a dire che preferisco vivere una persona rimanendo semplicemente abbracciati scambiandosi qualche parola all'orecchio piuttosto di far ele serate in disco;
Sono il primo ad ammettere che cado volentieri in silenzi "preoccupanti" :lol: e che così facendo a volte posso apparire disinteressato, distaccato o freddo, ma ribadisco sempre e comunque che nel bene e nel male quello è il mio carattere ed in realtà non voglio apparire superiore a nessuno, ma semplicemente tento di essere spontaneo nei miei limiti (introversione, silenzi, poche parole)

E credo, se vogliamo quasi inspiegabilmente, che ciò che mi rende davvero sicuro e forte all'occhio degli altri sia proprio la mia consapevolezza dei miei limiti e nella mia abilità per non farli apparire tali, ma viceversa nuova linfa da cui attingere.

Filosfpazzo 21-04-2008 15:39

Quote:

E credo, se vogliamo quasi inspiegabilmente, che ciò che mi rende davvero sicuro e forte all'occhio degli altri sia proprio la mia consapevolezza dei miei limiti e nella mia abilità per non farli apparire tali, ma viceversa nuova linfa da cui attingere.
E questo dovrebbe essere il vero significato dell'espressione "essere se stessi", ho come l'impessione che venga usata ed abusata nei confronti di chi si sente a disagio e viene notato per questo: -sìì te stesso - è uguale a dire -ti vedo in certe difficoltà che non ti appartengono-, quindi...

Quote:

voi cosa intendete con "essere se stessi" ?[
autocontrollo puro e semplice: se si è consapevoli di sè si è consapevoli dei propri limiti, e non viceversa (il signore quotato qui sopra è di sicuro consapevole di sè oltre che dei propri limiti quindi non mi contraddico)

SafeAsMilk 21-04-2008 17:17

Quote:

Originariamente inviata da Filosfpazzo
Quote:

E credo, se vogliamo quasi inspiegabilmente, che ciò che mi rende davvero sicuro e forte all'occhio degli altri sia proprio la mia consapevolezza dei miei limiti e nella mia abilità per non farli apparire tali, ma viceversa nuova linfa da cui attingere.
E questo dovrebbe essere il vero significato dell'espressione "essere se stessi", ho come l'impessione che venga usata ed abusata nei confronti di chi si sente a disagio e viene notato per questo: -sìì te stesso - è uguale a dire -ti vedo in certe difficoltà che non ti appartengono-, quindi...

Quote:

voi cosa intendete con "essere se stessi" ?[
autocontrollo puro e semplice: se si è consapevoli di sè si è consapevoli dei propri limiti, e non viceversa (il signore quotato qui sopra è di sicuro consapevole di sè oltre che dei propri limiti quindi non mi contraddico)

Ma in che senso autocontrollo? Se penso ad una persona che ha un elevato autocontrollo immagino qualcuno che vigila costantemente sul proprio comportamento, sui propri stati d'animo, sensazioni, pensieri filtrando tutto ciò che ritiene possa essere improprio rispetto agli altri, alle situazioni in cui si trova e soprattutto al modo in cui vuole presentarsi.

voglio dire, non che non si agisca così, in alcune circostanze è persino necessario, ma non è che si rischia di divenire un po' troppo intransigenti? dico, con se stessi innanzitutto...

o forse intendi (con autocontrollo) la capacità, sensibilità di sapersi ascoltare, di capire ciò che si prova e di non averne paura? di imparare insomma a far conoscenza di ogni aspetto di se, per come si presenta, in modo immediato senza giudicarci per vedere (...a priori...) se va bene o male, se è giusto o sbagliato, se verremo accettati oppure no...?

Filosfpazzo 21-04-2008 19:34

Ecco, si, c'è il fatto che darsi dei giudizi ed essere intransigenti con sè stessi non è vero autocontrollo, anzi per il carattere che ho io è più un autosuicidio :lol:
-ora che ci penso si dice "essere sè stessi", si intende molto di più di quanto non si voglia far notare come una semplice mancanza di autocontrollo, capisci, significato semplice --> intenzioni profonde-

Quote:

o forse intendi (con autocontrollo) la capacità, sensibilità di sapersi ascoltare, di capire ciò che si prova e di non averne paura? di imparare insomma a far conoscenza di ogni aspetto di se, per come si presenta, in modo immediato senza giudicarci per vedere (...a priori...) se va bene o male, se è giusto o sbagliato, se verremo accettati oppure no...?
Ecco che poni una domanda per me, ti ringrazio :oops: : si può dire di "essere sè stessi" se in realtà non si stà cercando anche di conoscere la propria situazione emotiva oltre al solo proprio carattere, un processo che non ha davvero nessuna considerazione a priori, insomma di avere autocontrollo come l'hai inteso tu qui? Avere autocontrollo in stò modo è anche mantenere una grande considerazione dei propri stati emotivi, questo intendo,
altre idee?


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