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Relazionarsi in un rapporto
Non ho idea di che razza di disturbo si tratti, né se è davvero un disturbo. Il punto è:
Uno vive in santa pace la sua vita in solitudine sentimentale. Ha il suo bel giro di amici a cui vuole bene e che gli vogliono bene. Trova così un equilibrio, si dedica alle sue cose e inizia a bastarsi con fiducia. Il soggetto inizia poi a pensare di essere in fondo una bella persona, e nota che anche gli altri lo pensano. E così si accorge di avere qualcosa che varrebbe la pena condividere con qualcuno, ovvero l'amore. Inizia quindi a guardare il mondo con quegli occhi d'affetto verso il prossimo, a scoprire il bene che c'è negli altri, e pensa che sarebbe bellissimo trovare una ragazza che la pensa come lui. E poi................. Accade. Semplicemente accade. Il soggetto conosce una ragazza così. Le piace tanto. Lui le fa capire che gli piace, e lei mostra un interesse a sua volta. Ma le donne....questo grande mistero dell'universo, sono particolari, e lui in fondo lo sapeva già. Lei non parte in quarta, e lui deve stare lì a corteggiarla...Ma senza esagerare se no poi lei lo considererebbe un debole e si allontanerebbe. E così cominciano le attese...e le paure varie. Quel che da principio era voglia di amare incondizionata, diventa una specie di lotta interiore continua per non farsi prendere eccessivamente dai sentimenti. A questo punto lui pensa che forse dovrebbe lasciar perdere se deve stare così...stava meglio senza pensare di legarsi in questo modo a qualcuno. Ma...il punto è che prima o poi tutto il ciclo ricomincerebbe da capo. Succederebbe anche con un'altra ragazza la stessa identica cosa. E allora cosa fare, restare soli? Troppo semplice, da vigliacchi. Lui capisce che la cosa va affrontata. Non deve idealizzarla. Se lo ripete in continuazione: "Non devo idealizzarla, devo restare me stesso. Sono io al centro della mia vita, non lei. Se metto lei al centro si rischia che nemmeno parte il rapporto, o che se parte va a finire in vacca dopo un po." Eppure non so se funziona...mi sembra un problema talmente radicato che forse è inestirpabile. E voi che dite è davvero inestirpabile? Che ne pensate di tutto ciò |
Re: Relazionarsi in un rapporto
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Amen. Nel momento i cui senti di dover castrare i tuoi sentimenti per essere accettato e sei consapevole che questi sono assolutamente positivi e sani (es : se è un problema dimostrare troppo affetto che non origina da idealizzazioni ma è semplicemente spontaneo) significa che qualquadra non cosa. |
Re: Relazionarsi in un rapporto
E come faccio a sapere se questo affetto che cerco di tenere a freno origina da idealizzazioni o è completamente spontaneo.
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"spontaneo" non vuol dire nulla.
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