inibizione nei confronti dei genitori
mi accorgo sempre di più che nutro questa sorta di vergogna e disagio nei loro confronti (la frase potrebbe essere equivocata, non sto dicendo che mi vergogno di loro) sono io che mi vergogno e sento un profondo disagio a fare e dire cose in loro presenza
ad esempio se io questa sera volessi uscire, logicamente dovrei dirgli "sto uscendo" e mi sento a disagio solo a pensare alle loro eventuali risposte tipo: dove vai, con chi , come mai... ma vi immaginate se domani dovessi uscire per assurdo con una ragazza? chi è, come vi siete conosciuti, dove sta?... sorrisini battutine... il tutto è amplificato dall'effetto "wow" ormai sono abituati a vedermi in casa, mio padre addirittura quando gli serve aiuto nemmeno mi domanda se ho da fare perché tanto lo sa che sono sempre in casa... quindi tutto suonerebbe come "weeee notiziona sato esce mettiamo le sedie al contrario!!!" tutto questo mi inibisce |
Re: inibizione nei confronti dei genitori
inibisce anche me
io ormai protesto :interrogativo: |
Re: inibizione nei confronti dei genitori
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Re: inibizione nei confronti dei genitori
sempre capitato pure a me...ora provo tanta indifferenza nei loro confronti...non li faccio per nulla partecipi del mio esistere...o almeno il meno possibile
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Re: inibizione nei confronti dei genitori
Mi sembra un tema molto ampio, perché i motivi e le dinamiche che ci possono portare ad avere un rapporto inibito con i genitori sono tante.
Nel mio caso ho sempre avuto incomunicabilità con mio padre, con lui non riesco ad essere me stesso, e non saprei dire esattamente perché, ma è chiaro che è un problema che si riconnette strettamente alla radice di tutti i miei problemi psicologici. Sostanzialmente credo di aver sempre selezionato le cose di me che gli comunico. Gli dico solo le cose che so che gli possono andare bene, come un negoziante che mette in vetrina le merci che possono piacere al pubblico e il resto lo tiene in magazzino. Non so perché, ma ci sarebbe tanto da dire, e si andrebbe off topic. Il rapporto con mia madre è migliorato negli anni, soprattutto il dialogo è diventato più sincero. Oggi se avessi un appuntamento con una ragazza forse glielo direi. |
Re: inibizione nei confronti dei genitori
a farmi stare a disagio sono più che altro i commentini e le risatine che si verrebbero a creare, per carità loro sarebbero contenti, ma mi vergogno troppo se ci penso
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ma porco zio :testata: lo so che sarebbero contenti di me e sarebbero commentini a fin di bene, ma io mi sento troppo a disagio... |
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Re: inibizione nei confronti dei genitori
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Re: inibizione nei confronti dei genitori
Personalmente non mi sento più in "dovere" di rendere conto ai miei genitori di quello che faccio. Cmq con mia madre sono più spontaneo e non ho particolari inibizioni, con mio padre il rapporto è più distaccato perchè abbiamo vedute e pensieri opposti, è il tipo che crede di avere sempre ragione, non sa ascoltare e tende sempre a minimizzare i problemi, per cui il dialogo non è sempre facile. Per farti capire, se gli dici che hai mal di testa, lui ti consiglia un bicchiere di vino :D Ma caspita un minimo di modernità però su! :miodio:
Ma cmq non si meraviglierebbe se dovessi uscire con qualche ragazza. Anzi sarebbe contento e cercano entrambi di incoraggiarmi in tal senso |
Re: inibizione nei confronti dei genitori
Capisco, hai una famiglia troppo pressante. Io ne ho una che lo è troppo poco :sisi:
Ti vogliono bene ma sono troppo chiacchieroni, espansivi, prevaricanti ecc. Però quello della fidanzata è un caso limite, in quel caso capirei la ritrosia da parte tua a farlo sapere. Tra l'altro è una cosa abbastanza normale, anche tra i normaloni c'è chi si tiene più riservato in famiglia su queste cose. Quindi insomma, mi verrebbe da dirti di non ipotizzare subito la cosa più grossa che potresti comunicare (una relazione sentimentale, che per noi senza offesa caro Sato è un evento epocale :miodio: roba su cui è normale che ci sia curiosità). Il dialogo è fatto di quotidianità. Il primo passo sarebbe sentirti libero di comunicare che ad es. ti piacerebbe iniziare un particolare hobby, oppure che ti piace una certa cosa. Hai vissuto recentemente un momento simile quando hai dovuto comunicare la tua scelta di iniziare l'università. Io c'ho messo mesi e mesi prima di dire a mio padre che mi piace cucinare (lui è espertissimo di cucina quindi in teoria era pure una passione in comune). Secondo me prima di poter mettere un tetto su una casa bisogna costruire le fondamenta e le pareti. Inizia dal comunicare liberamente le cose più piccole. Il concetto-guida di un dialogo sereno con i genitori dovrebbe essere quello che tu sei una persona adulta e sei libero di fare quello che vuoi, mettendo gli altri di fronte al fatto compiuto, e senza nemmeno dover fornire particolari ragioni o giustificazioni. Abitua i tuoi genitori a vederti prendere iniziative indipendenti, o comunicare le tue emozioni e i tuoi interessi. E' un percorso che ci deve portare verso una maggiore tranquillità nel mostrarci agli altri, metabolizzando il loro eventuale giudizio negativo. |
Re: inibizione nei confronti dei genitori
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Questo tipo di disagio secondo me nasce fondamentalmente dal fatto che passiamo molto tempo in casa e soprattutto siamo ancora nella loro casa, finiscono quindi per avere il controllo sulla nostra vita, per cui ogni cambiamento viene notato, ed i nostri "cambiamenti" sono così rari da amplificare il tutto ed accendere la loro curiosità. Il disagio che provi è normale e in genere è alla base del bisogno di emancipazione che porta le persone a staccarsi dalla propria famiglia per vivere la loro vita. Il comportamento dei tuoi genitori dipende dal fatto che avendoti ancora li ti vedono sempre come il loro bimbo, per cui si preoccupano e sono curiosi, chiaramente è un qualcosa che avviene nella loro mente a livello inconscio e non si rendono conto del tuo bisogno di indipendenza e di rispetto della tua vita privata. |
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I nostri interessi rimangono confinati metaforicamente nella "cameretta", sono i nostri giochi, roba che non conta. |
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comunque tutto corretto e logico quello che hai scritto, la parte dell'hobby mi sembra quella più approntabile... |
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Re: inibizione nei confronti dei genitori
Anche io ho delle inibizioni verso i genitori, specie verso mio padre.
Uno dei motivi è che mi sento giudicato. E non mi piace. Tengo per me quindi qualsiasi avvenimento o pensiero, nel timore che possa scatenare una serie di domande o discorsi (tra l'altro sempre uguali e ripetuti all'infinito). Poi ci sono altri motivi legati alla separazione, ma questa è un'altra storia... La cosa migliore è vivere per conto proprio e vedersi ogni tanto con i genitori. Da quando non vivo più con mia mamma il rapporto è migliorato, la tensione è calata ed è più facile raccontare (o non raccontare :D) qualcosa di sé. A breve lascerò anche la casa di mio padre e spero che accada la stessa cosa. |
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Mi sono auto ostacolato nel raggiungere dei miglioramenti proprio per questo motivo. L'essere osservato mentre miglioro,mentre cambio e addirittura mostrarmi felice e più aperto dopo anni di tristezza e chiusura, mi risulta molto difficile davanti ad alcuni membri della famiglia. Il loro giudizio benevolo,i loro sorrisi le risatine i commenti (buoni ovviamente), mi risultano insopportabili. Cambiare è già difficile, mostrarmi mentre cambio rende la cosa dieci volte più difficile. Ultimamente sono spontaneamente più aperto nei confronti di un sacco di persone, proprio spontaneo e comunicativo, fino ad arrivare a parlare di me. Mi riferisco a vecchi amici che non vedevo da tanto con cui è comparsa spontaneamente una grande sintonia. Ma con i familiari più stretti mi riesce impossibile. Arrivo ad evitare mia madre per casa,non rispondo alle sue domande,non riesco a raccontarle nulla,tanto meno delle mie questioni interiori. Naturalmente la cosa avrà le sue radici in dinamiche che non individuo esattamente. Comunque se non sbaglio, Sato, tu hai trent'anni come me. E credo che il rigetto verso la famiglia sia dovuto anche all'età e al fatto che non siamo ancora realizzati e non abbiamo una nostra strada e una nostra indipendenza,potrebbe essere il nostro inconscio che ci dice: "Ragazzi! Muovete il culo! |
Re: inibizione nei confronti dei genitori
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A questo punto io dico: è già un buon risultato il fatto che riesci ad essere più spontaneo e aperto verso le altre persone. Sta capitando anche a me. I genitori non sono persone qualunque, con loro non è facile come con gli altri, anche perché è possibile che proprio nel rapporto con loro siano nati tanti dei nostri problemi. Riflettevo sul fatto che un dialogo spontaneo con mio padre potrei non averlo mai, però non posso scoraggiarmi di fronte a questo. Mi dispiace ma pazienza. Se nei confronti di tutto il resto del mondo sarò più aperto e riuscirò a fare una vita migliore, sopporterò l'idea di non riuscire a comunicare spontaneamente con un genitore. Che poi sono sicuro che con un miglioramento complessivo le cose si sistemeranno parzialmente anche lì, come "di luce riflessa". |
Re: inibizione nei confronti dei genitori
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Ho vissuto lo stesso identico percorso: pessimi rapporti in famiglia finché si è vissuti insieme, migliorati quando ognuno se n'è andato per conto proprio. Per questo continuo a consigliare, a chi vive problemi coi proprî genitori: appena ne avete l'occasione, andatevene di casa! C'è poco da fare: quando i figli diventano (anagraficamente) adulti non sono fatti per convivere insieme ai genitori... |
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