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Derealizzazione
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Io ne soffro, in misura lieve, più o meno costantemente dall'adolescenza. Devo dire però che non mi è mai dispiaciuta particolarmente. Anzi, alcuni rari momenti acuti sono un vero viaggio di scoperta (affini, immagino, a quelli indotti da alcune droghe). Altri? |
Re: Derealizzazione
Ne soffro,esperienza bruttissima
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Re: Derealizzazione
Da parecchi anni non ne soffro più, a volte sento che torna ma riesco a bloccare. Comunque anni fa per me era in incubo.
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Re: Derealizzazione
Anchio come Bluevelvet ne ho sofferto ma ora è passata.
Ci stavo veramente male, se non altro x il fatto che è poco conosciuta e che anche psichiatri e psicologi non sanno benissimo come trattarla e come individuarla. E tralaltro l'unico rimedio per scacciarla era il sonno. Quando poi soino migliorati umore e ansia anche la derealizzazione a poco a poco è sparita. Raramente mi tornano pensieri collegati a quella sensazione, ma sono per lo più stralci di memoria che riattivano quelle "emozioni" che durano pochi secondi. |
Re: Derealizzazione
Per chi l'ha vissuta, per caso si tratta di qualcosa di simile a quanto Sartre descrive ne La nausea, o quella è una estremizzazione letteraria puramente funzionale al testo?
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Re: Derealizzazione
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Il tenente psi mi spiegò che si trattava di depersonalizzazione o derealizzazione. Ho letto La nausea di Sartre e devo dire che descrive molto bene questa sensazione. |
Re: Derealizzazione
Ha molte analogie con il preludio all'attacco di panico.
Ma in linea di massima sono meno forti e molto più costanti. Per cui quei pochi minuti possono essere traumatici ma circoscritti ad un determinato ambiente e persone. Quando invece ce l'hai persistente tutto ciò che ti circonda ti appare strano e diverso dal solito. |
Re: Derealizzazione
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Re: Derealizzazione
Io veri e propri attacchi di panico ne ho avuti solo 2/3.
E solo una volta sono coincisi con della derealizzazione. |
Re: Derealizzazione
Sperimentato a causa di sostanze psicotrope. E' durato 4 giorni, mi ha impanicato tantissimo, per la paura di rimanere così per sempre.
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Re: Derealizzazione
Ne ho sofferto molto in età adolescenziale(e senza avere preso nessuna sostanza!)ora invece mi capita molto raramente.
Il brutto è che mi capitava così all'improvviso, ovunque io mi trovassi e senza andarmela a cercare(a scuola spesso e non solo li pero') Esperienza bruttissima |
Io ne ho sofferto da bambino-adolescente, ovviamente ero molto spaventato perché non nessuno capiva ciò che provavo. Una volta mi durò 4 giorni di fila, stavo malissimo. Mi é successo di nuovo poco tempo fa dopo aver fumato una canna.
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Re: Derealizzazione
Mi riferivo, comunque, più che a episodi gravi (attacchi di panico, esperienze molto angoscianti), ad uno stato di straniamento leggero, stupore, meraviglia, senso di irrealtà (come se si percepisse che ci sia qualcosa che, nel nostro modo "normale" di rapportarci con il mondo, ci sfugge).
Forse ho usato il termine a sproposito: il mio stato è forse più affine alla "rêverie", anche se non lo descriverei come un "sognare ad occhi aperti", ma proprio come un modo diverso di "sentire" noi stessi e ciò che ci circonda. Mi sembra, quando sono così, tutto nuovo, "bello", "vivo". E' abbastanza diverso dalle esperienze con sostanze psicotrope (almeno in riguardo alle mie poche esperienze: con cannabis e funghi psilocybe in dose ridottissima), che comportano una sensazione di perdita di controllo. |
Re: Derealizzazione
Quando mi sentivo così mi sembrava tutto "nuovo" anche a me, ma ne bello ne vivo. Anzi era angoscioso e strano.
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Re: Derealizzazione
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Re: Derealizzazione
Chissà, forse le reazioni soggettive dipendono, in parte, da come si accoglie l'esperienza. A me non è davvero mai passato per la testa di considerarla pericolosa.
Philip K. Dick, lo scrittore di fantascienza, che ne soffriva, ha del resto speso buona parte della vita a ricercare e cercare di amplificare tale condizione. |
Re: Derealizzazione
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E non sai mai se sei davvero passato col verde al semaforo, ti batte forte il cuore perché pensi "ho sbagliato, ora vien fuori che in realtà il verde era rosso e una macchina mi prende in pieno e muoio", oppure il bel sedere della ragazza in metro, davvero ipnotico, immagini di poterlo toccare e ad un tratto fai uno scatto perché non capisci se davvero stavi immaginandolo o stavi allungando le mani sul serio. Si rompe un diaframma che separa il sogno dalla realtà, ed è fastidioso, e stancante. Anche se per certi versi è anche interessante, se si potesse vivere quest'esperienza a comando e in un contesto controllato avrebbe dell'educativo. |
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