FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   SocioFobia Forum Generale (https://fobiasociale.com/sociofobia-forum-generale/)
-   -   Cosa fate? (https://fobiasociale.com/cosa-fate-51267/)

Vacuum 13-10-2015 23:23

Cosa fate?
 
State cercando di migliorare a piccoli passi o state apaticamente aspettando un miracolo?
Avete scoperto il vostro scopo, la ragione per il quale pensate e agite in questo modo, ciò che sta alla base del vostro tipo di carattere/comportamento (senza calcolare la vostra fobia intendo)?
Se volete scrivete senza limitarvi a rispondere alle domande

Sickle 13-10-2015 23:42

Re: Cosa fate?
 
sto aspettando un miracolo.

lonely heart 14-10-2015 00:55

Re: Cosa fate?
 
Io sto letteralmente consumando il divano

Unison 14-10-2015 01:02

Provo a stare meglio ma ogni giorno ho l'ansia.

Blue Sky 14-10-2015 01:02

Re: Cosa fate?
 
Di positivo:
Ho capito alcune cose sul mio modo di pensare, ho individuato alcune responsabilità dei miei genitori, soprattutto uno.
Ho iniziato a vivere meglio la quotidianità, ho conosciuto molte persone e aumentato le occasioni sociali, e sono riuscito ad avere un'autostima maggiore.

Di negativo:
Rimangono gli scogli principali, che sono le cose più importanti: lavoro e relazioni. Mi spaventano oggi come in passato e non sono riuscito a sbloccarmi in questi aspetti.
Nonostante una maggiore autostima, continuo fondamentalmente a vergognarmi di me stesso per i due problemi di cui sopra, che mi fanno sentire diverso e inadeguato rispetto a chiunque.

In conclusione:
Ho fatto tanti piccoli miglioramenti di contorno, la sostanza rimane.

Wolferstein 14-10-2015 07:06

Re: Cosa fate?
 
Cerco di darmi da fare nel tempo libero e proporre delle iniziative....ora non sempre va bene...però almeno l'atteggiamento è migliorato almeno in questo.

Comunque in altri ambiti invece i miglioramenti non sono stati altrettanto visibili e su quelli ho ancora da lavorarci un bel po'.

pokorny 14-10-2015 09:03

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1610602)
State cercando di migliorare a piccoli passi o state apaticamente aspettando un miracolo?
Avete scoperto il vostro scopo, la ragione per il quale pensate e agite in questo modo, ciò che sta alla base del vostro tipo di carattere/comportamento (senza calcolare la vostra fobia intendo)?
Se volete scrivete senza limitarvi a rispondere alle domande

Non faccio più niente; non che prima mi sia dato da fare come un matto ma avevo un po' di energie "naturali" per un'età che non è quella di ora.

Non aspetto nessun miracolo perché credo - o, meglio, inclino a credere senza dogmatismo, pronto a cambiare idea di fronte a eventuali evidenze - che quel che siamo e che quel ci succede sia il risultato delle azioni compiute in vite passate. E' un po' come lanciare una palla da bowling: finché l'energia cinetica non "esaurisce" il suo effetto contro le biglie, è estremamente difficile modificare la traiettoria con cause esterne. Non dico con questo di aver scoperto le cause del mio "essere" ora, ma trovo la spiegazione convincente; da ragazzino ero un discreto stronzetto, sempre pronto a prendere in giro chi stava peggio di me. Può darsi che questa tendenza sia un residuo di quel che facevo in vite passate, le cui conseguenze stanno agendo ora, e spero che quel che ero da ragazzino non sia causa negativa ulteriore per lo stato mentale dell'individuo che esisterà a séguito delle mie azioni di ora.

Questo forse non risponde alla domanda se si è scoperta o meno la causa. Per me restano ferme le acquisizioni dell'indagine scientifica; penso sia vero che so, che un ragazzino che subisce una serie di danni poi diventa depresso, sociofobico e altro. Ma perché su di lui quel trauma ha potuto avere conseguenze e su altre persone, esperienze analoghe hanno fatto meno danni? E' qui che entra in gioco l'idea delle azioni compiute in vite precedenti.

Certamente la teoria mi fa molto comodo; dato che nei vari testi è scritto che gli effetti "in corso" di azioni precedenti non si possono modificare e si può solo aspettare che si esauriscano, è per me un'ottima scusa per non impegnarmi. A dire il vero, ho fatto tentativi e nemmeno pochi. Ma come onestamente riconosco che questa teoria rappresenta un'ottima scusa, altrettanto onestamente devo dire che ogni mio tentativo di fare qualcosa è sempre naufragato (con la piccola, molto parziale eccezione della parentesi sportiva di cui ogni tanto dico).

Beh, se è così, spero di non aver fatto troppo lo stronzo in questa vita, e che le prossime siano meno peggiori. Peccato solo che non sarò "io" ma un altro essere il cui stato fisico e mentale saranno effetto delle "mie" azioni di ora. Forse "sarò" un grande attore porno, ma non lo saprò. Quel che sono io, morirà con me e non esisterà più.

cancellato15249 14-10-2015 10:47

Re: Cosa fate?
 
Sto cercando di apprezzare più me stessa senza necessariamente l'approvazione "degli altri".

PeppermintCandy 14-10-2015 11:04

Re: Cosa fate?
 
Io cerco di migliorare, anche se a volte mi prende lo sconforto perché non trovo lavoro...

Abuela 14-10-2015 11:05

Re: Cosa fate?
 
Aspetto un miracolo che mi faccia venire voglia di fare qualcosa e che mi faccia vedere il mondo come un prato pieno di fiorellini.

Hor 14-10-2015 11:54

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1610602)
State cercando di migliorare a piccoli passi o state apaticamente aspettando un miracolo?

Entrambe le cose.
Anche se so per esperienza ormai di lunghi anni, che l'attesa di un miracolo è attesa fallace. Cerco quindi di non puntarci troppo... ma è difficile costringere la mente a non sperare inutilmente.

Quote:

Avete scoperto il vostro scopo, la ragione per il quale pensate e agite in questo modo, ciò che sta alla base del vostro tipo di carattere/comportamento (senza calcolare la vostra fobia intendo)?
No, anche se ho qualche sospetto sulle cause primarie (ambiente familiare e scolastico...).

dotrue 14-10-2015 11:59

Re: Cosa fate?
 
I miracoli nn arriveranno senza cercarli...sto provando a darmi da fare, per quello che riesco, al fine di aumentare la probabilità che una botta di culo si abbatta su di me :mrgreen:

Blue Sky 14-10-2015 12:00

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1610650)
In genere gli inghippi maggiori sono causati dalla madre... i figli diventano simili ai genitori, ma sopratutto diventano simili alla madre, è lì che c'è da scoprire il vero problema e di conseguenza il vero potenziale inespresso (suppongo).

Sono d'accordo. Sempre inteso che non è detto che si debba prendere solo il negativo dai genitori (e infatti non è questo che dici).
Comunque io assomiglio molto a mia madre. Però lei ha sempre lavorato, e quanto alle relazioni bè sono nato io :mrgreen:. Quindi io che di psicologia non so nulla non riesco a individuare i motivi per cui ne sono uscito io, che ho paura a scrivere una e-mail e che vedo gli esemplari di sesso femminile con terrore.
Ovviamente non ha senso qui andare nell'analisi personale, non è sede ;) , però è davvero difficile capire queste dinamiche se non ci si affida a un professionista, il quale però deve essere bravo e quanti lo sono?

timido87 14-10-2015 12:57

Re: Cosa fate?
 
Io ho sempre cercato di reagire, di spronarmi da solo e di non abbattermi.
E' una vita che lotto contro l'ansia e l'insicurezza, ho vinto tante piccole battaglie ma sento che sto perdendo la guerra.
Negli anni sono migliorato sotto alcuni aspetti ma purtroppo i problemi di fondo rimangono. :(

Weltschmerz 14-10-2015 13:29

Re: Cosa fate?
 
"Migliorare" mi sembra è un'imboccatura dall'esterno...che vuol dire?
Migliorare che? Perché? Lo prescrive il medico? :D
Non solo, non è così dicotomica, uno può cercare di puntare a migliorare a grandi passi o non riuscire a prendere iniziative perché pieno di paura e/o non ha chiaro cosa deve fare...
Chissà.
Non è per fare una polemica, ma per riflettere, perché mi sembra un'impostazione da ultimatum, messa tipicamente di fronte a chi sta male (di solito facendolo stare male ulteriormente).

Il mio scopo è stare meglio, non so che tipo di carattere abbia, né ci tengo ad inquadrarmi in un tipo, mi sembra limitante e inutile.
La base sono le esperienze che ho fatto, fobia compresa.

Ansiaboy 14-10-2015 14:52

Quote:

Originariamente inviata da crasi (Messaggio 1610654)
C'è anche da dire che la madre deve farsi in quattro quando il padre distratto,con la scusa del suo spazio privato, a un certo punto dice 'che c'entro mi?'

magari avessi avuto un padre cosi..

Vacuum 14-10-2015 22:20

Re: Cosa fate?
 
Vi ringrazio per le risposte

Quote:

Originariamente inviata da Weltschmerz (Messaggio 1610812)
"Migliorare" mi sembra è un'imboccatura dall'esterno...che vuol dire?
Migliorare che? Perché? Lo prescrive il medico? :D
Non solo, non è così dicotomica, uno può cercare di puntare a migliorare a grandi passi o non riuscire a prendere iniziative perché pieno di paura e/o non ha chiaro cosa deve fare...
Chissà.
Non è per fare una polemica, ma per riflettere, perché mi sembra un'impostazione da ultimatum, messa tipicamente di fronte a chi sta male (di solito facendolo stare male ulteriormente).

Il mio scopo è stare meglio, non so che tipo di carattere abbia, né ci tengo ad inquadrarmi in un tipo, mi sembra limitante e inutile.
La base sono le esperienze che ho fatto, fobia compresa.

Con migliorare non intendo "normalizzarsi", ma trovare la propria strada, conoscendosi, quindi senza farsi condizionare negativamente dalla famiglia/amici/società/ quello che vuoi e senza avere troppi muri (ad esempio la fobia) che ci blocchino

Quote:

Originariamente inviata da MartiD (Messaggio 1610688)
Sto cercando di apprezzare più me stessa senza necessariamente l'approvazione "degli altri".

E secondo te perché hai il bisogno dell'approvazione "degli altri"? Non si potrebbe trovare la soluzione cercando di conoscersi meglio? Per ora questo sto cercando di fare

Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 1610670)
da ragazzino ero un discreto stronzetto, sempre pronto a prendere in giro chi stava peggio di me. Può darsi che questa tendenza sia un residuo di quel che facevo in vite passate, le cui conseguenze stanno agendo ora, e spero che quel che ero da ragazzino non sia causa negativa ulteriore per lo stato mentale dell'individuo che esisterà a séguito delle mie azioni di ora.

Questo forse non risponde alla domanda se si è scoperta o meno la causa. Per me restano ferme le acquisizioni dell'indagine scientifica; penso sia vero che so, che un ragazzino che subisce una serie di danni poi diventa depresso, sociofobico e altro. Ma perché su di lui quel trauma ha potuto avere conseguenze e su altre persone, esperienze analoghe hanno fatto meno danni? E' qui che entra in gioco l'idea delle azioni compiute in vite precedenti.

Ovviamente anche da neonato ognuno ha una propria personalità/sensibilità diversa dall'altro, quindi si reagisce in modo differente a condizionamenti esterni durante la vita: se tu eri una sorta di bulletto in passato non vuol dire che lo sei stato per le stesse ragioni che spingono altri ad esserlo, magari lo eri non per sentirti un alfa nel modo più semplice (distruggendo quasi letteralmente la "concorrenza") ma per coprire delle tue insicurezze (esempio stupido).
Credi in questa "reincarnazione" perché non trovi ipotesi migliori come soluzione/scusa ai tuoi problemi?
Se posso: in che modo hai tentato di fare qualcosa? potresti fare un esempio? come hai fatto a passare da stronzetto a fobico?

Quote:

Originariamente inviata da zucchina (Messaggio 1610621)
sto procedendo nel godermi le nuove conquiste senza impegnarmi a farne di nuove e importanti

Ma con queste nuove conquiste non si potrebbe arrivare a farne altre più importanti? oppure sono cosi "superficiali" da non poter cambiare la sostanza

Scusate se non mi sono spiegato sufficientemente nella seconda domanda, non intendevo chiedervi le cause della vostra fobia o di inquadrarvi in un tipo scoprendo che carattere avete (spero non sembri che non abbia apprezzato comunque questo tipo di risposte), ma di capire, attraverso punti in comune nel vostro comportamento (calcolando quello avuto in tutta la vostra vita), uno "scopo di vita" (non so in quale altro modo chiamarlo), ad esempio: una persona vuole fare del bene alla gente. Esternamente sembra altruismo, ma magari in realtà lo fa per egocentrismo e per avere l'approvazione, il rispetto ecc. dagli altri. Cos'è che lo ha portato ad avere certi bisogni? Queste due caratteristiche fanno davvero parte del suo carattere sin dalla nascita, oppure sono semplicemente legate al periodo che sta vivendo? Di cosa ha realmente bisogno per continuare o iniziare a vivere realmente felice e sereno?

varykino 14-10-2015 22:36

Re: Cosa fate?
 
boh.......

Equilibrium 15-10-2015 01:38

Re: Cosa fate?
 
Me la godo

Hazel Grace 15-10-2015 08:58

Re: Cosa fate?
 
faccio tutti i giorni qualche piccolo passo per volermi un po' più bene e accrescere la mia autostima, cerco lavoro, faccio colloquio, imparo a guidare e cerco di uscire il più possibile. Leggo tantissimo, leggere mi da serenità e mi insegna a riflettere su tante cose, mi insegna a pensare con la mia testa e accresce il mio livello di comunicazione. Rifletto tanto sulla natura umana, studio le persone: tipo quando prendo la metro, in maniera spontanea studio i caratteri delle persone (detta così sembra una cosa malata, ma guardando la gente, comportamenti e modo di parlare, impari tantissime cose sulla vita)

pokorny 15-10-2015 09:37

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611089)
Credi in questa "reincarnazione" perché non trovi ipotesi migliori come soluzione/scusa ai tuoi problemi?

In gran parte sì; sono stato cresciuto in un contesto cristiano, parrocchia e cose così, e mi si insegnava che Dio è infinitamente buono mentre io già soffrivo non poco. Può darsi che avendo appreso presto a interpretare il mondo e la personalità in termini di qualcosa di più grande, questa modalità di approccio sia diventata la più importante. E allora ho trovato quel tipo di mondo spirituale in cui non esiste nessun dio e che quindi riporta gli eventi in una dimensione non personalistica, per così dire. Un semplice meccanismo come può essere una legge fisica.

Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611089)
Se posso: in che modo hai tentato di fare qualcosa? potresti fare un esempio? come hai fatto a passare da stronzetto a fobico?

Le due cose sono sempre coesistite. Probabilmente dopo i primi episodi di sconfitta e bullismo da me subiti ho iniziato a sfogare la rabbia su chi potessi. Mi sono reso conto non presto ma nemmeno tardi, che non è una buona idea e non avrebbe risolto i miei problemi. Ho capito che il mio destino è quello di essere sempre e comunque l'ultima ruota del carro. Del resto il modello familiare è quello, io sono sempre stato l'imbecille di famiglia "che tanto sta lì e possiamo fare quello che caxxo ci pare". Insomma, solo rassegnazione per non incavolarmi ancora di più.

Vacuum 15-10-2015 21:39

Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 1611231)
In gran parte sì; sono stato cresciuto in un contesto cristiano, parrocchia e cose così, e mi si insegnava che Dio è infinitamente buono mentre io già soffrivo non poco. Può darsi che avendo appreso presto a interpretare il mondo e la personalità in termini di qualcosa di più grande, questa modalità di approccio sia diventata la più importante. E allora ho trovato quel tipo di mondo spirituale in cui non esiste nessun dio e che quindi riporta gli eventi in una dimensione non personalistica, per così dire. Un semplice meccanismo come può essere una legge fisica.



Le due cose sono sempre coesistite. Probabilmente dopo i primi episodi di sconfitta e bullismo da me subiti ho iniziato a sfogare la rabbia su chi potessi. Mi sono reso conto non presto ma nemmeno tardi, che non è una buona idea e non avrebbe risolto i miei problemi. Ho capito che il mio destino è quello di essere sempre e comunque l'ultima ruota del carro. Del resto il modello familiare è quello, io sono sempre stato l'imbecille di famiglia "che tanto sta lì e possiamo fare quello che caxxo ci pare". Insomma, solo rassegnazione per non incavolarmi ancora di più.

Quindi sin da bambino hai imparato a prendertela esclusivamente con entità superiori quali dio, destino e ora la reincarnazione come cause del tuo malessere, senza pensare in modo più specifico quali condizionamenti esterni (reagendo con la tua personalità) ti abbiano messo realmente in questa situazione, o sbaglio?

pokorny 15-10-2015 21:52

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611671)
Quindi sin da bambino hai imparato a prendertela esclusivamente con entità superiori quali dio, destino e ora la reincarnazione come cause del tuo malessere, senza pensare in modo più specifico quali condizionamenti esterni (reagendo con la tua personalità) ti abbiano messo realmente in questa situazione, o sbaglio?

Non direi che sbagli ma nemmeno sento del tutto mia la tua lettura. Direi che per fortuna, anche durante gli anni "bui" dell'educazione cristiana, ho evitato almeno in parte quello che poi è il trucco e l'inganno di base su cui si fonda il Cristianesimo, ovvero, proiettare su figure mitiche i normali meccanismi dei rapporti coi genitori e nello specifico il padre. E' impossibile non farcisi coinvolgere in qualche misura ma non ho mai pensato di lamentarmi o rapportarmi con un ipotetico Dio. Credevo fosse "lassù" ma non molto oltre questo. Anzi, è stato questo senso di malessere che mi ha allontanato dal Cristianesimo e mi fatto trovare più vicino a sistemi di credenze in cui un dio, se mai c'è, sostanzialmente menefreghista. Nello specifico le scuole filosofico-religiose di India e Tibet.

Però è sempre stato parte di me sentirmi inserito in qualcosa di più della mera contingenza che vede la vita come il risultato di una serie di combinazioni chimiche tentate alla cieca e quindi la coscienza come loro epifenomeno. Anche se in molti momenti spero davvero che sia così, mi è rimasto il dubbio che possa esserci altro, ovvero non certo un dio, personale o menefreghista o altro, ma che il nucleo di azioni che abbiamo fatto sopravviva al corpo e possa "attaccarsi" a un embrione che poi diventerà un essere umano pensante condizionato dal bagaglio precedente. Sono insomma lontano dall'idea di dio o cose così, penso piuttosto a delle leggi di natura che ancora non siamo in grado di indagare ma che in linea di principio possono essere indagate e forse lo saranno. A quel punto, ammesso che io possa esserci quando accadrà, quello che è il mio attuale senso del "c'è di più", diventerà, credo, il tipo di emozione che si può provare assistendo alla scoperta di una nuova legge fisica.

Vacuum 15-10-2015 21:55

Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1611227)
faccio tutti i giorni qualche piccolo passo per volermi un po' più bene e accrescere la mia autostima, cerco lavoro, faccio colloquio, imparo a guidare e cerco di uscire il più possibile. Leggo tantissimo, leggere mi da serenità e mi insegna a riflettere su tante cose, mi insegna a pensare con la mia testa e accresce il mio livello di comunicazione. Rifletto tanto sulla natura umana, studio le persone: tipo quando prendo la metro, in maniera spontanea studio i caratteri delle persone (detta così sembra una cosa malata, ma guardando la gente, comportamenti e modo di parlare, impari tantissime cose sulla vita)

Non sembra una cosa malata :D anzi, magari potrebbe essere un'azione più o meno volontaria per avere più controllo sulla situazione (o perlomeno nel mio caso è così). Io più che le persone in metro preferisco studiare i personaggi dei libri (naturalmente su quelli di narrativa come gli scritti di moravia o simili) e le ragioni che le portano ad agire in quel modo, avendo forse la possibilità di leggere conferme sulle mie ipotesi appena finito il libro

Hazel Grace 15-10-2015 22:01

Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611679)
preferisco studiare i personaggi dei libri (naturalmente su quelli di narrativa come gli scritti di moravia o simili) e le ragioni che le portano ad agire in quel modo, avendo forse la possibilità di leggere conferme sulle mie ipotesi appena finito il libro

Anche io lo faccio, mi consolo molto perché mi danno suggerimenti su tante piccole cose, a volte mi immedesimo e immagino cosa avrei fatto al loro posto

Nothing87 15-10-2015 22:59

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1610602)
State cercando di migliorare a piccoli passi o state apaticamente aspettando un miracolo?

è il Mondo che deve migliorare, non io! :cursing: :)

Hazel Grace 15-10-2015 23:14

Riflettendoci perché dovremmo essere noi ad avere dei problemi? Potremmo essere dei precursori di un'era futura più avanzata, dove non saremo più governati dalla società ma sarà il singolo a decidere e costruire da sé il mondo circostante. La nostra mente elaborerà in maniera nuova tutto quello che si da per scontato e ovvio oggi. Tutto questo mondo deve cambiare per questo non possiamo adattarci mai del tutto. Io faccio finta per integrarmi ma alla fine il male é il pensiero collettivo

Joseph91 16-10-2015 00:39

Re: Cosa fate?
 
Sto cercando di migliorare ma i problemi ci sono sempre. Cerco di essere più positivo ma la solitudine, la fobia e l'insicurezza ci sono sempre, e ormai si sono consolidati e non credo che potranno mai sparire.

Kenshin Himura 16-10-2015 18:18

Re: Cosa fate?
 
Io aspetto passivamente, se proprio non succederà qualcosa in futuro allora pace, non so cosa dire...

Grimmjow 16-10-2015 18:19

Re: Cosa fate?
 
Basta pensare, ora mi lavo i denti, mi vesto e vado a farmi due passi :)

Weltschmerz 16-10-2015 22:28

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1611089)
Con migliorare non intendo "normalizzarsi", ma trovare la propria strada, conoscendosi, quindi senza farsi condizionare negativamente dalla famiglia/amici/società/ quello che vuoi e senza avere troppi muri (ad esempio la fobia) che ci blocchino

Ah allora ottimo :perfetto:

varykino 16-10-2015 22:38

Re: Cosa fate?
 
dove andate , si ma quanti siete? ...... un fiorino :D

Keith 16-10-2015 23:04

Re: Cosa fate?
 
Quote:

Originariamente inviata da Vacuum (Messaggio 1610602)
State cercando di migliorare a piccoli passi o state apaticamente aspettando un miracolo?
Avete scoperto il vostro scopo, la ragione per il quale pensate e agite in questo modo, ciò che sta alla base del vostro tipo di carattere/comportamento (senza calcolare la vostra fobia intendo)?
Se volete scrivete senza limitarvi a rispondere alle domande

no, io invece voglio peggiorare!
tanto anche se miglioro non sarò mai normale, e allora tanto vale peggiorare sempre di più e diventare una feccia, un essere immondo!

Vacuum 17-10-2015 16:43

Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 1611677)
Non direi che sbagli ma nemmeno sento del tutto mia la tua lettura. Direi che per fortuna, anche durante gli anni "bui" dell'educazione cristiana, ho evitato almeno in parte quello che poi è il trucco e l'inganno di base su cui si fonda il Cristianesimo, ovvero, proiettare su figure mitiche i normali meccanismi dei rapporti coi genitori e nello specifico il padre. E' impossibile non farcisi coinvolgere in qualche misura ma non ho mai pensato di lamentarmi o rapportarmi con un ipotetico Dio. Credevo fosse "lassù" ma non molto oltre questo. Anzi, è stato questo senso di malessere che mi ha allontanato dal Cristianesimo e mi fatto trovare più vicino a sistemi di credenze in cui un dio, se mai c'è, sostanzialmente menefreghista. Nello specifico le scuole filosofico-religiose di India e Tibet.

Però è sempre stato parte di me sentirmi inserito in qualcosa di più della mera contingenza che vede la vita come il risultato di una serie di combinazioni chimiche tentate alla cieca e quindi la coscienza come loro epifenomeno. Anche se in molti momenti spero davvero che sia così, mi è rimasto il dubbio che possa esserci altro, ovvero non certo un dio, personale o menefreghista o altro, ma che il nucleo di azioni che abbiamo fatto sopravviva al corpo e possa "attaccarsi" a un embrione che poi diventerà un essere umano pensante condizionato dal bagaglio precedente. Sono insomma lontano dall'idea di dio o cose così, penso piuttosto a delle leggi di natura che ancora non siamo in grado di indagare ma che in linea di principio possono essere indagate e forse lo saranno. A quel punto, ammesso che io possa esserci quando accadrà, quello che è il mio attuale senso del "c'è di più", diventerà, credo, il tipo di emozione che si può provare assistendo alla scoperta di una nuova legge fisica.

Sarà la differenza d'età, ma ancora non capisco da dove nasce il bisogno di sentire che si fa parte di un disegno più grande rispetto a quello descritto dalla scienza (e che in futuro descriverà).
Di solito la gente tende a credere nel karma chiedendosi ad esempio: " cosa ho fatto di così sbagliato da meritarmi questo?", e chi pensa di non trovare spiegazione a ciò tende a prendersela o con divinità o con vite passate (da quel che ho capito senza contare la tua esperienza di cui non so molto)


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 20:17.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.