Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Non importa di che genere. Romanzi, saggi, self-help, va tutto bene. Quali sono dei libri che hanno avuto un impatto positivo su di voi, sia per quanto riguarda la fobia sociale che in generale? Libri che vi hanno cambiato in meglio o che vi hanno fatto conquistare un punto di vista sulla vita più ampio, o più funzionale?
O anche, più semplicemente, quali sono stati dei libri che vi hanno fatto sentir meglio, o che v'hanno ispirato in qualche modo? |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Interessa anche a me.
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Eccone alcuni che ho letto io, un po' a caso
Il giovane Holden, di J. D. Salinger Bel romanzo, dal finale piuttosto catartico. Lo lessi in un periodo di depressione, qualche anno fa, e contribuì a farmene uscire. (anche se poi ci ricascai, ahimé) La conquista della felicità, di B. Russell Si tratta di una raccolta di euristiche di vita, diciamo così. Magari un po' generiche, però sicuramente interessanti da leggere, soprattutto per l'approccio molto pragmatico e razionalista. A pensarci però forse in questo senso sarebbe meglio leggere direttamente l'autobiografia di Russell, che anche se è lunghetta ha dei passaggi molto molto belli. Una delle migliori autobiografie che ho letto, sicuramente (non per ultimo per le lettere d'amore che contiene. ) Shyness and social anxiety workbook. Questo è un self-help di indirizzo CBT. Sembra ben fatto (non l'ho ancora finito), e migliore rispetto ad altri che ho letto in passato. Non so se c'è in italiano. Autori tali Antony e Swinson (PhD e MD). |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Da credente ho trovato fondamentale, per darmi gioia, Gesù di Nazaret di Benedetto XVI.
Ci sono anche i Pensieri di Blaise Pascal, che sono sicuro possono colpire anche un non credente (ho sempre pensato che la teoria del divertimento fosse un modo per dire estroversi:ridacchiare:) Poi, mi hanno molto colpito Le notti bianche di Dostoevskij (io stesso e penso anche molto sul forum si possono ritrovare con il protagonista) e, infine, un libro che ha sempre mantenuto un po' speranza accesa in me è il Conte di Montecristo di Dumas. |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Io consiglio sempre Bukowski, perchè ha una visione della società e delle persone che mi piace e mi da un senso di speranza, e le sue poesie e i romanzi hanno una bellezza particolare nella loro forma così realistica e cruda, così vera. Consiglio panino al prosciutto per iniziare e poi post office e factotum, dove parla del suo senso della vita, arrabattarsi come si può, tra alcool, lavoro saltuario ecc.
Tutt'altra cosa, Dostoevskij, per me è stato importante, mi sono identificata nel personaggio de Le notti Bianche e in Raskolnikov, con i loro sentimenti e pensieri, il loro disagio nei confronti della vita, i rimorsi, le occasioni mancate, la sfiducia in sè stessi. Il ritratto di Dorian Gray, perchè il protagonista è tutto ciò che vorrei essere, mi piace come predica l'edonismo più totale, il dare importanza solo ai propri desideri, la sete di esperienze e conoscenza, rinunciando a costrizioni inutili. In ultimo, è stato importante per me un romanzo poco conosciuto, Come pietre nel fiume di Ursula Hegi, perchè anche la diversità può essere un pregio e andare di pari passo con un'anima eccezionalmente grande |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
+1 per le notti bianche. Un altro che citerei di Dostoevskij è memorie dal sottosuolo, anche se in questo caso l'effetto positivo della lettura è, per quanto mi riguarda, dato solo in negativo. In altre parole, il protagonista è un perfetto anti-ideale morale di cosa non essere. Ogni frutto, ogni lezione, possono essere derivati solo in negativo, per critica. Decisamente non un libretto feel good comunque.
Aggiungo L'eleganza del riccio di Barbery. (descrizione del libro su ibs.it) |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Ah dimenticavo Jane Eyre di Charlotte Bronte :sbavare: il libro della mia vita, l'avrò letto almeno 10 volte. Il percorso di vita di una gran donna, orfana e abbandonata dalla zia stronza, spedita in collegio, sopravvissuta a tifo, vaiolo e condizioni disagiate, non si piegò davanti a nulla e si fece da sè, senza l'aiuto di nessuno. Vabbè ce ne sono troppi di libri importanti, almeno per me
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Libro sulla "timidezza d'amore" (è scritto in inglese)
http://www.love-shy.com/gilmartin_bo...nloadbook=true |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Durante l'adolescenza mi ispirò anche "L'alchimista" di Paulo Coelho, oltre ad altri che sono già stati citati.
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
+1 per "l'Alchimista" di Coelho.
- "Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile" di Peter Cameron. - "Norwegian Wood" di Haruki Murakami. E per adesso non me ne vengono altri che diano "ispirazione" in questo senso, ma se mi tornano in mente lo scrivo. Inviato dal mio SM-G900F utilizzando Tapatalk |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Ah, e poi qualcosa di Fromm, ma sono per lo più saggi.
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
"L'enigma del solitario", di Jostein Gaarder, è secondo me un libro che ogni fobico dovrebbe leggere.
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Dei classici della narrativa, principalmente Il rosso e il nero di Stendhal, Lo straniero di Camus e tutti i romanzi di Yukio Mishima. Hanno protagonisti che pur essendo l'uno diverso dall'altro sono sempre, per buoni motivi, in forte contrasto con il loro ambiente sociale.
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Il primo grande libro: le 13 vite e mezzo del capitano Orso Blu. Stupore,paura,ironia: un capolavoro
Poi è arrivato il Signore degli Anelli e la saga della Fondazione di Asimov: potere all'immaginazione. Negli ultimi anni i favolosi il Giovane Holden e Moby Dick, diversi ma bellissimi nella loro "visione del mondo". |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Così parlò Zarathustra. :mrgreen: Rende meno sociofobici nel senso che rafforza l'attitudine alla misantropia.
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Suggerisco i "Sonetti lussuriosi" di Pietro Aretino :mrgreen:. |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Un libro molto terapeutico per me è il libro segreto di Bruce Lee, terapeutico, sia a livello mentale (usando per lo più un linguaggio di tipo "filosofico", a volte incomprensibile) che fisico (può rendere potenti, ma ci vuole grande applicazione e abnegazione) XD
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Con moderazione, sarei in parte d'accordo |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
chuck palahniuk
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Di lui ho letto soltanto Fight Club, ma anche se mi è piaciuto mi ha colpito di più il film. Poi ricordo che avevo beccato una traduzione italiana fatta un po' a casaccio, sarà stato anche quello. |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
io direi Rabbia, Invisible Monster (che parla di bisogno di accettazione, pieno di colpi di scena e rivelazioni) Cavie (credo bisogna partire da questo per capire se piace l'autore, perchè particolarmente crudo), e poi i più strani in assoluto Soffocare, Dannazione (il racconto dell'inferno di una ragazza drogata credo) e Ninna Nanna, una storia magica e intrigante. C'è sempre una critica alla società capitalista e ai modelli di massa, almeno a livello generale. E poi è anche molto surreale, ironico, scurrile e volgare a volte. Ha uno stile assolutamente diverso dagli altri, non sempre c'è un filo logico a volte bisogna andare per sensazioni perchè si presenta a tratti confuso. Mi sembra un autore che può andare bene leggere sotto effetto di acidi
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
A proposito di stupefacenti, aggiungo Trainspotting di Irvine Welsh. Simile a Palahniuk nel rigetto delle norme comuni della società in cui i personaggi vivono, e appunto nel rifugio nello sballo e nella mancanza di controllo. Anche di questo consiglio molto l'adattamento cinematografico.
Tra l'altro consiglierei di vedere anche Filth (tratto da un altro romanzo di Welsh. Omonimo). Questo però finisce piuttosto male. |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
e aggiungo un altro autore simile anchio. Don DeLillo, cresciuto nel Bronx, autore di romanzi come Rumore Bianco, Underworld e Cosmopoilis (dal quale è tratto il film di David Cronenberg) . Racconta del proliferare dei messaggi dei mass media, della società dell'immagine e il suo potere repressivo, della follia e violenza che si nasconde al di sotto della superficie, la civiltà dei consumi insomma. Non ho letto ancora nulla di questo autore ma mi ispira da quello che ho letto in internet
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Anche io ho preferito il film rispetto al libro ( comunque molto bello), parlando di Fight Club. Soffocare l'ho trovato stupendo, uno dei migliori libri che ho letto in questi anni. Però per apprezzare P. credo innanzitutto debba piacere un tipo di scrittura decisamente cruda, a suo modo fortemente pulp. Per il resto lo consiglio pure io vivamente tra gli autori contemporanei. Credo che i suoi personaggi, quasi sempre al margini della società ed impegnati a sopravvivere ai propri problemi e dipendenze mentre ricercano il loro posto nel Mondo, siano particolarmente adatti per potercisi identificare quassù. |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Di palahniuk leggetevi ninna nanna l'idea di base è un po' copiata da death note ma lo sviluppo dei personaggi è perfetto inoltre fa pensare veramente tanto ma allo stesso tempo è coinvolgente. Fra poco iniziero' pigmeo da quello che ho letto la trama sembra veramente interessante.
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Anche io adoro Welsh, Palahniuk (mai una volta che lo scriva bene il suo cognome :testata:) e Bukowski... Se vi piacciono questi vi consiglio anche Bret Easton Ellis, e Craig Davidson (quest' ultimo ha scritto solo due libri ma a me sono piaciuti moltissimo, l ho trovato simile allo stile di Palahniuk) Però in onestà non capisco perché dite che possano aiutare ad essere meno fobici....:interrogativo: |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway
La strada di Cormac Mccarthy La Nausea di Jean Paul-Sartre Non sono libri che parlano di sociofobia, ma sono libri che parlano di solitudine e alienazione dalla società, situazione in cui siamo(o eravamo) invischiati tutti noi. Probabilmente non aiuteranno nessuno ma almeno vi leggerete dei bei capolavori scritti da dei maestri. |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Consiglio di leggere Furiously Happy (in italiano Follemente Felice) di Jenny Lawson.
L'autrice soffre di fobia sociale, depressione e disordini vari che in questo libro affronta con leggerezza (si ride tantissimo) e con un'onestà disarmante. Lascia spazio a riflessioni importanti sulla sua (e la mia) "follia" che personalmente ho trovato di aiuto. Da Amazon: Quote:
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Alcuni dei titoli tra i miei preferiti in assoluto, quelli ai quali penso più spesso anche a distanza di anni. Per lo più hanno come fil rouge la ricerca/accettazione della propria condizione, della condizione umana in generale, di un attribuizione di significato alla propria esistenza o ancora romanzi di formazione permeati per lo più di solitudine, da un senso di incomunicabilità e raccoglimento in se stessi/frustrazione del proprio bisogno di esprimersi genuinamente dei personaggi preponderante.
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Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Preciso che io personalmente non credo che un libro possa aiutare chicchessia a superare qualsivoglia problema o disagio, i manuali di self help mi fanno solo ridere. Saranno motivanti, in un primo momento ti faranno credere di avere in mano le chiavi dell'universo e di poter spaccare tutto, ma passato il picco della parabola si riprecipita nella stasi.
Credo molto invece nei libri che ci fanno sentire meno soli Il divino Coetzee dice"Il libro dev'essere un'ascia per il mare ghiacciato dentro di noi". Anche questo può essere di consolazione, a volte addirittura di aiuto e sostegno. |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Mi è stato molto utile..me l'ha dato da leggere la psicologa..ve lo consiglio:bene:
http://http://www.sfogliami.it/sfogliabili/100043/Assertivit.pdf |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Autore: Jame De Mille.
Titolo: Lo strano manoscritto trovato in un cilindro di rame. Editore: Marcos Y Marcos. http://www.marcosymarcos.com/wp-cont...ro-di-rame.jpg C’è bonaccia tra le Canarie e Madeira, il Falcon non può navigare. Lord Featherstone e i suoi amici, giocando con le barchette di carta sull’acqua trasparente, trovano un misterioso cilindro metallico, incrostato di conchiglie. Misterioso è anche il contenuto: un manoscritto affidato alle onde da Adam More, naufrago in una terra sconosciuta, oltre i confini del mondo. In attesa che il vento torni a gonfiare le vele, i quattro amici, a turno, cullati dal mare, leggono ad alta voce la sua storia. Sul ponte del Falcon scorrono vorticose le peripezie di Adam More: la deriva tra immensi vulcani, il passaggio da un canale sotto i ghiacci e l’approdo a una baia verdissima abitata da uomini un po’ strani. Sembrano accoglienti e gentilissimi, ma odiano la luce, vivono in caverne buie e spoglie; considerano la povertà un privilegio, la ricchezza e il potere una maledizione; la morte per loro è una meta molto ambita e l’amore corrisposto una calamità dalle tremende conseguenze. Per fortuna accanto a Adam c’è Almah, anche lei straniera, anche lei giunta per caso nel paese dell’ombra. Uniti dal comune amore per la vita e per la luce, finiscono per innamorarsi l’uno dell’altra, ma chi si ama, in quelle terre, deve separarsi al più presto. Adam e Almah vorrebbero fuggire insieme, ma come, in quella terra circondata dai ghiacci? Paragonato a Verne per il gusto dell’avventura, a Swift per la parodia dell’umana vanità, un grande classico pubblicato per la prima volta in Italia. |
Re: Diamo un libro ai sociofobici [per renderli meno tali]
Orgoglio e Pregiudizio, Jane Austen.
Non chiedetemi perché. :unsure: |
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