Re: La solitudine del pagliaccio
 

Mi diceva di mettere la maschera una psicologa cognitiva -comportamentale cioè di essere sorridente di sforzarmi a stare bene con gli altri che poi gli altri sarebbero stati bene con me e alla fine saremmo stati tutti bene ... "così vissero felici e contenti".
L'ho mollata.
Non ho messo la maschera perché stavo troppo male e non mi sembrava giusto.
Se stai troppo male non riesci a fingere, se stai così-così allora ti sforzi e tutto sommato ci riesci, anche se dentro ti senti vuoto perché nonostante tutto meglio non si può fare.

Re: La solitudine del pagliaccio
 

A me non sembra che da quanto hai scritto tu abbia indossato una maschera, o abbia mascherato la "vera natura" (che poi ancora devo capire che significa esattamente, mi sembrano più luoghi comuni del forum) :o

Se tutto ciò, come dici, ti è venuto in maniera spontanea e non forzata, non ci vedo nessuna "creazione" di personaggi bensi che queste cose siano in qualche modo insite nella tua "natura" e fanno parte di te :pensando:

Sei semplicemente te stesso!!!

Mi sembra solo che tu sia un pò ansioso ed evitante

Re: La solitudine del pagliaccio
 

Hai fatto benissimo.
Come se tanto i problemi che contano fossero tutti all'esterno.
Dov'era la parte cognitiva in tutto quel comportamentale?

Re: La solitudine del pagliaccio
 

C'è stato un periodo in cui ho pensato di fare così anche io.
Di mettermi una maschera ed essere non falsa, ma quello che volevo essere veramente ma come se stessi recitando. In modo da dire "faccio le cose che vorrei fare veramente, ma solo nell'abito di un mio alter ego"... perchè per come sono caratterialmente non le farei mai.
Poi non l'ho fatto.
Anzi, ho continuato il mio percorso di isolamento da tutte le persone con cui tendevo a mentire anche a domande semplici tipo "come stai?".
Almeno ho una solitudine piuttosto reale, palpabile. Che fa, mi sembra, comunque meno male di quella solitudine che senti quando sei in mezzo a mille persone.
Quella mi fa venire voglia di piangere e di scappare.