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Riflessione
Dopo molto tempo, torno a scrivere per condividere una riflessione che ho appena fatto. Niente, dato il caldo, sono andato a prendere una anguria (intera) nel seminterrato e l'ho portata in cucina. Così, l'ho posizionata in piedi e mi sono messo a tagliarla. Mentre la tagliavo, mi sono venute in mente quelle volte in cui mi incaricavano di tagliare l'anguria per offrirla a nonni, zii, parenti e cugini mentre questi mi osservavano. Così ho ripensato all'imbarazzo e al timore di sbagliare che provavo in quelle situazioni. Poi il pensiero è andato alla mensa universitaria, in cui provavo le stesse sensazioni negativi mentre mangiavo in pubblico. Di fronte a tutto questo ho pensato: << non posso nemmeno permettermi di tagliare un'anguria? Non posso nemmeno permettermi di mangiare il mio pasto in santa pace? Fanculo il giudizio degli altri, io l'anguria la taglio come mi pare e piace, e se hanno critiche da fare che se la taglino loro! Sono stufo di essere schiavo degli altri!>>. Probabilmente sembrerà una riflessione insignificante, ma vi posso assicurare che questa consapevolezza mi ha fatto stare molto meglio.
Saluti |
Re: Riflessione
Ti osservavano soltanto o facevano commenti a voce su come tagliavi l'anguria?
C'è differenza tra pensare che gli altri pensano che... e la realtà effettiva Alla mensa ti sentivi osservato, ma sentirsi osservati non significa essere osservati. Alla fine sono i tuoi pensieri a creare una dimensione dove i protagonisti sono i timori, le paranoie, le auto percezioni di se e il percepire gli altri. |
Re: Riflessione
Sono completamente d'accordo su quello che hai detto, maralgiu.
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Re: Riflessione
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Prova e vedi se funziona. ;) |
Re: Riflessione
uno deve mettersi anche nell'ottica che gli altri giudicano, commentono sul serio e anche se non lo diranno a parole il linguaggio del corpo lascia segnali chiari e magari ne parleranno in terza persona specie se per ansia uno è veramente un pò impasticciato..
per questo consiglio al topic starter di imparare a fregarsene del giudizio altrui in famiglia da me per dire mio padre (ma anche other familiari) mi han sempre giudicato per come mangiavo "e la posata non si prende cosi, non si lecca il piatto, non sai sbucciare la frutta" etc. etc. trovo che la miglior soluzione è prender atto che gli altri capita che giudicano ma che per questo meglio sbattersene allegramente |
Re: Riflessione
Mi hai fatto venire voglia di anguria. Io rispetto ai miei mangio in modo completamente diverso ogni tanto mi dice quelcosa scerzosamente ma addirittura giudicare no.
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Re: Riflessione
anchio provo enorme disagio a tagliare le torte (specie quelle di compleanno!) perchè i familiari ti dicono sempre non tagliarla così, tagliala dritta oppure qualsiasi cosa sto facendo in cucina stanno li a guardare come la fai boh ahh io me ne faccio un baffo.
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Re: Riflessione
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Il linguaggio non verbale, non avendo una grammatica e una sintassi che la rende linguaggio convenzionale, è sovente male interpretato anche dai non ansiosi, tanto da essere considerato un linguaggio ambiguo e ad alto tasso di distorsione interpretativa. Figuriamoci cosa succede agli ansiosi sociali di cui numerose ricerche ed esperimenti, hanno ampiamente dimostrato che tendono sistematicamente a esagerazioni interpretative o viziate da distorsione! Per poter affermare che qualcuno ti giudica, devi esibire prove materiali, non supposizioni, interpretazioni mentali. Quote:
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Penso che, però, dovresti chiederti: "ma perché tendo a pensare che gli altri mi giudicano?", "perché do' tanta importanza al giudizio altrui?" |
Re: Riflessione
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a prescindere se è mal interpretato etc. etc. trovo inutile nascondere la mano.. la gente giudica spesso, anche se questo non significa che è ossessionata dal giudicarci non me ne frega niente di mettere sullo stesso piano mio padre che voleva esser solo un esempio (parlato pure di altri familiari ma citerei anche compagni di classe) etc. etc. il punto non è questo. in ogni caso vale il discorso che ho detto prima. poco importa delle prove materiali etc. etc. l'importante è fregarsene del giudizio altrui il resto trovo poco utile alla risoluzione del problema per un fobico molto probabile che il fobico dà importanza al giudizio altrui perche è insicuro, poca stima di sé, causa genetica + educazione severa con cui è cresciuto |
Re: Riflessione
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Inizi a dar meno importanza agli eventuali giudizi altrui. Se arrivano sul serio te ne importa meno. E in più noterai che farai le cose con più tranquillità senza essere ossessionato dal pensiero del pensiero (del pensiero del pensiero del pensiero....:mrgreen::mrgreen: ) degl'altri. Capirai inoltre che le cose che fai non sono poi tanto male, e anzi avrai la serenità per osservare quelle degli altri e percepirai che le tue sono spesso meglio. Usala anche nelle situazioni più estreme, più ansiogene, ti assicuro che se ci credi te ne fotti, te ne sbatti F-U-N-Z-I-O-N-A. |
Re: Riflessione
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Re: Riflessione
Bravo!! anche a me imbarazza tagliare anguria e melone davanti agli altri (perchè a dir il vero sono anche una frana nel farlo:ridacchiare: )
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Re: Riflessione
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Re: Riflessione
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Le attività cognitive di elaborazione si poggiano sulle informazioni che riceve. E qua sta l'inghippo, se le informazioni sono deficitarie, alterare, condizionate, tutto il processo di valutazione ne viene compromesso. In pratica il problema dell'ansioso sociale risiede nella qualità di informazioni che ha memorizzato. Se queste informazioni sono state assunte attraverso il filtro determinante dell'emozioni, esse non sono aderenti alla realtà, o lo sono in modo parziale o corrotto. Per cui non è colpa tua se, infine, finisci coll'interpretare e pensare in maniera disfunzionale ai tuoi obiettivi, interessi e bisogni, perché elabori pensieri sulla base dei dati che hai. I pensieri non esprimono la persona, sono il tentativo di interpretare la realtà, quindi non sono nemmeno la realtà. Inoltre i pensieri appartengono al dominio della descrizione, la realtà al dominio dell'esistente. Non può esserci coincidenza tra te stesso e ai pensieri che ti vengono in mente. La tua identità è una cosa, i pensieri altro. Per fare una battuta, non è che se pensi all'acqua diventi acqua. ;) |
Re: Riflessione
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Re: Riflessione
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Mai provato a tagliare il millefoglie ad una evento importante? E' più facile smaciullarlo che ricavarne una fetta presentabile:mrgreen: |
Re: Riflessione
Sono fortunato per il fatto che non mi piacciono entrambi: un motivo di attrarre su di se giudizi negativi di meno...:mrgreen:
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Re: Riflessione
così si fa, era l'ora che uscissi le palle
e mentre la tagli sfidala anche, falle pisciare sotto la sua acqua zuccherata mentre l'affetti lentamente e sadisticamente la voce si spargerà e poi vedrai come i frutti e gli ortaggi ti temeranno, poi passa a tutti gli altri alimenti. Diventerai il re della sala da pranzo |
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