Re: Non conoscere sč stessi
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Forse dovremmo metterla cosģ: tu conosci te stesso proprio in quanto soggetto che non conosce sé stesso. Non č che gli altri siano privi di maschera o dotati, sotto la maschera, di qualcosa che non sia solo un'altra maschera, č che non hanno l'ossessione dello smascheramento. "Dove vai?". "A Milano". "Bugiardo! Mi dici che vai a Milano per farmi credere che non vai a Milano, e invece vai proprio a Milano!" Il vuoto non c'č quando pretendi (to pretend: far finta) che non ci sia. |
Re: Non conoscere sč stessi
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Se penso alle mie conoscenze serene, direi di poter quasi conoscere la loro scala di valori mentre quelle un po incasinate hanno delle contraddizioni da risolvere. Ci vuole molta integritą morale, dare troppo spazio agli altri nelle scelte puņ rovinare questa integritą ma in realtą la colpa va ricercata nei nostri lati oscuri. Non ci sono solo valori positigi, ci sono anche quelli negativi, ed essi vanno compresi e saziati..alcuni di questi si contrappongono agli altri. |
Re: Non conoscere sč stessi
Identitą e istinti. Come aggressivitą, rabbia, maternitą, amore e sopravvivenza ecc.
Elementi non controllabili. Quindi una identitą non percepita se non inconsciamente e che non conosciamo completamente, influenza il nostro pensare. Quindi sfuggevole e non definita. Piena di contraddizioni di caos fra istinto e ragione. |
Re: Non conoscere sč stessi
sfamare i propri istinti senza entrare in contraddizione con la propria identitą..il tutto attraverso continui tentativi.
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Re: Non conoscere sč stessi
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