Re: Lo spot del cono cinque stelle
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Proporzionando il tutto il "cosa studi?" glielo chiederà fra la seconda e la terza. |
Re: Lo spot del cono cinque stelle
Fan***o la sammontana e i suoi coni di merda, se li mettano al culo. :)
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Re: Lo spot del cono cinque stelle
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Re: Lo spot del cono cinque stelle
M I H A R O T T O L E *B I P*
"Cara mia estate trascorri veloce perché per me sei sempre una croce!" |
Re: Lo spot del cono cinque stelle
Mi viene da rispondere a questo insulso spot con i versi del mitico Eugenio, che sembrano cadere a fagiolo e che analizzerò per voi in chiave cornetto 5 stelle :D
Falsetto (non a caso! :ridacchiare:) Esterina, i vent'anni ti minacciano,(la ragazza estroversona e ggiovane dello spot) grigiorosea nube che a poco a poco in sé ti chiude. Ciò intendi e non paventi. (l'incoscienza de 'sti giovinastri che non si pongono problemi sulle minacce esistenziali che avanzano) Sommersa ti vedremo nella fumea che il vento lacera o addensa, violento. (leggi i fumi dell'alcool e delle canne) Poi dal fiotto di cenere uscirai adusta più che mai, proteso a un'avventura più lontana (qualche trombata all'orizzonte, 'nsomma) l'intento viso che assembra l'arciera Diana. Salgono i venti autunni, t'avviluppano andate primavere; ecco per te rintocca un presagio nell'elisie sfere. Un suono non ti renda qual d'incrinata brocca percossa!; io prego sia per te concerto ineffabile di sonagliere. La dubbia dimane non t'impaura. (non te può fregar di meno di nulla, mica gli estroversoni si fanno impaurire dai dubbi esistenziali!) Leggiadra ti distendi (insomma, tutta ignuda, in topless o bikiini discinto) sullo scoglio lucente di sale e al sole bruci le membra. Ricordi la lucertola ferma sul masso brullo; te insidia giovinezza, (aridaje col concetto della giovinezza vissuta fino in fondo) quella il lacciòlo d'erba del fanciullo. L'acqua' è la forza che ti tempra, nell'acqua ti ritrovi e ti rinnovi: noi ti pensiamo come un'alga, un ciottolo come un'equorea creatura che la salsedine non intacca ma torna al lito più pura. (Chi sa vivere la vita senza pensieri, come animale, come cosa che si confonde nel tutto) Hai ben ragione tu! Non turbare di ubbie il sorridente presente. La tua gaiezza impegna già il futuro (il poeta pensoso o fobico che dir si voglia, esorta l'estroversona a non cedere alla malinconia) ed un crollar di spalle (della serie: e 'sti cazzi del domani!) dirocca i fortilizî del tuo domani oscuro. T'alzi e t'avanzi sul ponticello esiguo, sopra il gorgo che stride: il tuo profilo s'incide contro uno sfondo di perla. Esiti a sommo del tremulo asse, poi ridi, e come spiccata da un vento t'abbatti fra le braccia del tuo divino amico che t'afferra. (e qui, torna l'immagine dell'estroversona che si butta sicura di sé nel mare) Ti guardiamo noi, della razza di chi rimane a terra. E il componimento si conclude con la frase rivelatoria, da very fobic: colui che non può, che non riesce a vivere quell'esistenza immediata e spensierata perchè dilaniato da dubbi e da un eccesso di pensiero, non può far altro che limitarsi a guardare la gggiovane s-pensierata spiccare il volo nel mare. Un eccesso di consapevolezza farà rimanere per sempre coi piedi per terra il nostro poeta-intellettuale, che può limitarsi a osservare, prendendo atto della distanza ontologica e incolmabile esistente tra lui e gli altri (leggi "i normaloni"...:mrgreen: ) |
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