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riflessioni mattutine
questa mattina mentre camminavo pensavo a tutta una serie di cose che vorrei fare in questo momento, buona parte di queste sono accompagnate da un senso di vergogna
mi spiego, oltre la fobia e quindi la paura (di soffrire, di sbagliare, di fallire, di fare cose nuove) c'è anche (è forse è predominante) una componete che almeno per quanto mi riguarda è riconducibile alla vergogna... sopratutto nei confronti dei miei famigliari, uscire con una ragazza, andare a mangiare la pizza con qualcuno, uscire e divertirmi (nei limiti delle cose che mi piacciono, non sono un festaiolo) perché nei confronti della mia famiglia, provo vergogna nel fare cose normali, perché mi vergogno nel dire sai mi piace una ragazza, oppure sai un giorno vorrei sposarmi, invece di dire per l'ennesima volta che non sono interessato mentendo a loro e a me stesso... eppure non mi hanno mai impedito di farlo, anzi mi hanno spronato tante volte ad uscire, e loro sarebbero contenti di vedermi con qualcuno... ma allora perché ho questa inibizione nei loro confronti, perché mi vergogno? non riesco a comprendere da dove nasca il mio disagio, e quindi non so come intervenire... |
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ma a te, pensare alle risatine che ne verrebbero fuori, il pettegolare della cosa, non ti sale un senso di disagio? comunque io più ti leggo è più vedo affinità tra i tuoi disagi e i miei... |
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Re: riflessioni mattutine
quindi dando per scontato che sia questo il motivo, ovvero che non ci vediamo adatti a certe situazioni, situazioni a cui no siamo abituati
come si interviene? come si fa a modificare l'immagine che abbiamo di noi stessi, per portare la nosra mente a considerare normale dire "esco questa sera mi vedo con una ragazza" non è neanche dismorfia questa è una cosa diversa, non so neanche come definirla... |
Re: riflessioni mattutine
Sostengo che la famiglia sia il primo nucleo sociale col quale ci ritroviamo a che fare e quindi il vettore (nel senso areonautico del termine) che fornirà le prime istruzioni inconsce di tutto il nostro futuro rapportarci col mondo. Quando si hanno difficoltà nelle interazione col prossimo, problemi di apertura e di gestione della sfera emotiva, è perché tutto ciò era già maturato in ambito famigliare, per motivi che ci sfuggono in quanto troppo distanti dal raggio d'azione verso il quale la nostra memoria può operare. Quando non ci si riesce ad avvicinare all'origine di qualcosa è forse meglio smettere di cercarla, pur nella consapevolezza che la causa è proprio tra le mura in cui siamo cresciuti e non là fuori tra la gente cattiva.
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Re: riflessioni mattutine
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e se si mette anche questa variabile la cosa diventa molto più complicata, perché questa non la correggi dall'oggi al domani, non è più solo la tua mente diventano minimo 3 le menti su cui intervenire, e a questo punto è necessario una collaborazione anche loro, che almeno per quanto mi riguarda escludo categoricamente... |
Re: riflessioni mattutine
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Re: riflessioni mattutine
ma a questo punto non è forse meglio vedere la famiglia in modo diverso?
un qualcosa dove vai mangi dormi e poi vai via... al pari di estranei, senza considerare minimamente ciò che pensano dicono e fanno? |
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ma 85 è l'anno di nascita? ci sbagliamo di un anno allora... |
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Re: riflessioni mattutine
Anche io vedo molte somiglianze con i tuoi disagi, è vero
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Re: riflessioni mattutine
Anche muttley ha ragione, infatti quando io provo ad immaginare varie situazioni senza i miei genitori di mezzo, magari in un altro paese dove non ci sono neanche i miei parenti, mi sembra di sentirmi molto più a mio agio e libero dal giudizio altrui. Sono proprio questi rapporti e questo paesino che mi stanno soffocando.
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Re: riflessioni mattutine
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Re: riflessioni mattutine
Ma fosse solo la questione ragazza, io ho anche paura a prendere la patente perché magari qualche parente potrebbe vedermi guidare ed io andrei nel pallone e farei figuracce, e da lì partirebbero i pettegolezzi.
Ma non finisce mica qui. Mio padre aveva detto che c'era la possibilità di lavorare alla benzina, ma anche in questo caso le paure sono mille. Potrebbe trovarsi a venire qualche parente o qualche lontana conoscenza, ed anche qui non mi sento adatto al ruolo che ricoprirei, ovvero il benzinaio. Sono discorsi difficili, da una parte c'è il disagio che costituiscono i rapporti e i pettegolezzi, la realtà del paesino ecc, dall'altra c'è l'incapacità di far combaciare la propria figura ad un'altra, che sia quella professionale o quella amorosa. Ad esempio io non mi vedo adatto a nessun lavoro, non mi sento a mio agio in nessuna figura professionale, tranne forse in quella di venditore di fumetti. |
Re: riflessioni mattutine
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Per quanto mi riguarda ammetterlo sarebbe come prendersi un impegno, per non parlare delle aspettative che si creerebbero unita già alla pesantezza di fare qualsiasi cosa. |
Re: riflessioni mattutine
io per quanto riguarda la macchina, provo un bel po di vergogna a dire a mio padre di voler fare delle guide, però anche lui, lo sai che mi servono, proponimelo tu, vienimi incontro cavolo...
collaborazione 0 solo critiche... ps ho preso la patente a 20 anni... |
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