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Lo apro o non lo apro?
Una discussione sulla fobia , sulla scioltezza nelle conversazioni .
Perche non riesco a godermi il comunicare con le persone? Perche a volte mi esprimo al contrario di quello che penso? Non riesco a costruire un rapporto godibile perche io non ci sono. E come se ogni volta mi devo costruire un figura mentale sul comportamento da tenere. Non decido , mi limito ad intuire quello che l'altro si aspetta e nemmeno quello faccio perche non sono io. E pure non capisco. io non ho tanta paura del giudizio altrui o forse ce l'ho ma il giudizio negativo me lo prendo comunque e sono ancora viva. Vorrei migliorare le mie social skill pero cosi non ce nessun gusto. Non scrivete che ce bisogno di pratica perche non ci credo. Faccio pratica e mi sembra di violentarmi . Secondo me ce proprio un blocco interno che una volta superato, il piacere di comunicare verra indipendentemente dai risultati o dalla qualita nostra. Mi ricordo le interrogazioni al liceo, al 'universita . Prima ero troppo terrorizata poi ad un certo punto capi il meccanismo e alla prossima opportunita ero scioltissima e adirittura simpatica nel presentare o conversare o con i professori vorrei un miglioramente veloce come questo:moltoarrabbiato: Dove e il problema ? Nei rapporti sociali e tutto piu complicato perhce ce la voglia di piacere , di legare , di non legare, di ricevere favori, prendere piu di quello che si merita , insicurezza sull adeguatezza del interiorita per per prendere quello che si vuole ecc E un topic troppo generalista e per quello che faccio la domanda nel titolo. Parlate di quel che vi pare :mrgreen: |
Re: Lo apro o non lo apro?
Bo secondo me il problema è che si riesce bene nelle cose quando si è totalmente "coincidenti" con esse e per farlo bisogna essere totalmente "coincidenti", "sovrapposti", immersi fino alla punta dei capelli nella piena naturalezza fluente del pensiero, in noi stessi, senza intoppi; ma questo è possibile solo quando non c'è conflitto interiore quando le cose scorrono tutte in un senso; se c'è conflitto invece, evidentemente, è perché due o più stati d'animo in lotta impediscono quella sovrapposizione totale; se non si è capito, quando si è in se stessi senza la minima zona d'ombra, senza il minimo pensiero sotterraneo di bassa autostima e senso di inadeguatezza, o di tutto ciò che sotto il proprio sguardo, nella nostra mente crea l'intoppo, il nodo che rapendo la nostra attenzione ci divide. Secondo me è questo in generale il problema, è il conflitto interiore che impedisce la genuinità dell'essere ciascuno totalmente dentro se stesso e ciò si ripercuote nei rapporti e in tutto; e poi se si è persone razionali ciao, bisogna unire, non dividere, e il pensiero divide. Questo è il problema, per una risoluzione.. Immagino si dovrebbe interrompere il conflitto. Come? Qui so' cazzi
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Re: Lo apro o non lo apro?
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