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La storia del mio amico emigrante
Ho un amico che vive in Scozia da qualche mese. Lavora in una grande azienda agrituristica dove fà il tuttofare.
Lui viveva in Italia faceva il metalmeccanico, un lavoro duro in una grande fabbrica, il lavoro non gli dava nessuna soddisfazione personale ma era sicuro e a fine mese portava sempre a casa le sue 1300 euro. Da anni era fidanzato con una tipa carina, lui viveva per lei......non faceva nient'altro che vivere in base alle sue esigenze. Ha sopportato di tutto......offese, corsa, scenate ecc......ma lui essendo un tipo con l'autostima sotto i piedi ha sempre pensato "devo sopportarla comunque se no rimango solo a vita". Ora condivide l'appartamento con altri ragazzi ventenni che sono li per studiare o altri piu sfortunati sono li per cercare lavoro. Dice di stare bene....ha ritrovato la felicità che aspettava, qua era depresso a causa della ex. Ma quello che vi voglio chiedere, voi l'avreste fatto? Io no.... 1)Non si può mandare tutto a puttane per colpa di una sgualdrina! 2)Nella vita ognuno ha le sue tappe, ma a 34 anni andare a fare il festaiolo con gente di 20 anni non è che sia l'ambizione della mia vita per diventare felice! |
Re: La storia del mio amico emigrante
1)evidentemente mica ha mandato a puttane, prima era infelice e li no, mbeh?
2)della tua no, ma è la sua evidentemente a lui sta bene...ci stanno 40enni che se potessero farebbero la vita da 20enni e alcuni la fanno pure:sisi: Io non intendo rispettare nessuna tappa se non mi vaxD |
Re: La storia del mio amico emigrante
Che per amare bisogna amare sé stessi.
E questo vale anche in Scozia :D |
Re: La storia del mio amico emigrante
Io non lo avrei fatto solo perchè l'idea di dover imparare un altra lingua mi manda al manicomio…
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Re: La storia del mio amico emigrante
Sì Zivago, in linea di massima la penso come te. Tendo ad essere conservativo verso le cose che mi danno sicurezza, nonché molto abitudinario. Io non l'avrei fatto.
Per quanto riguarda poi il discorso dell'età, già adesso che ho 27 anni mi piacerebbe stabilizzarmi sotto tutti i punti di vista. Quindi anche su quello sono in linea con ciò che dici. Rimane il fatto che, come dico sempre, ognuno deve essere libero di cercare la propria felicità nel modo che ritiene giusto. Io non ho lezioni da fare a nessuno. |
Re: La storia del mio amico emigrante
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Re: La storia del mio amico emigrante
Se sapessi l'inglese, ci andrei più che volentieri in Scozia.
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Re: La storia del mio amico emigrante
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Re: La storia del mio amico emigrante
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Re: La storia del mio amico emigrante
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Re: La storia del mio amico emigrante
Se l'avessi fatto?
Di fondo io non intendo spostarmi da dove vivo, quindi è un no, salvo eccezioni. Fatta questa premessa... Il lavoro che svolge non mi attira. Se dovessi cambiare settore farei il fotografo, l'imprenditore, l'istruttore sportivo, l'evangelista/motivatore, l'attore, lo scrittore, il poliziotto, l'autista/macchinista, il soccorritore come dipendente o forse qualcos'altro. Tutto il resto mi darebbe infelicità. Condivido la sicurezza dello stipendio da dipendente ma 1300 € netti x 13 mensilità è uno stipendio medio-basso per i miei gusti. Vederlo come un qualcosa da tenersi stretto è esagerato. Io mi tengo stretti trattamenti economici nell'ordine dei 1800-2000 € x 13-14 mensilità + bonus variabile, altro che una cifra del genere. Se guadagnassi la cifra del tuo amico (fortunatamente guadagno di più) sarebbe in cima ai miei pensieri trovare altro. Il succo però è ciò: Quote:
Qualunque seguito è colpa solo sua, lei non c'entra nulla. Se lei se n'è approfittata non ha fatto altro che bene. A 34 anni fa il festaiolo? Non fa altro che bene again. Magari si sveglia, si fa un po' di sesso occasionale e, poi, decide che fare della sua vita. Forse quello che sta facendo ora doveva farlo prima. |
Re: La storia del mio amico emigrante
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Re: La storia del mio amico emigrante
Si, non c'è nulla di male infondo, sta vivendo la sua vita.
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Re: La storia del mio amico emigrante
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Io penso che avrei altre ambizioni di felicità, ma in realtà non troppo distanti dalla situazione del tuo amico. |
Re: La storia del mio amico emigrante
lui è felice, il resto sono solo parole al vento.
di trasferirmi in un'altro paese? ci sto pensando da tempo, tanto non ho nulla che mi puo piu trattenere qui, il paese che piu mi attira è la Thailanda, non so perchè :nonso: forse per il Muay Thay :pensando: |
Re: La storia del mio amico emigrante
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E' una riflessione troppo amara e senza via d'uscita. Per il resto, a volte cambiare aria è salutare. Il tuo amico sostiene di essere felice e insomma, mi sembra già un buon risultato, no? :) . E chi lo dice che non si può più fare festa a 34 anni? L'età è relativa e poi non stiamo mica parlando di nonno Nanni :mrgreen: . Forse il tuo amico ha proprio bisogno di svagarsi, di vivere con un po' di leggerezza.. lontano (sia fisicamente che mentalmente) da certi contesti negativi. Non so dirti cosa avrei fatto al suo posto.. dovrei trovarmi nella stessa situazione per poterti rispondere. Ora come ora rischierei solo di dirti una sciocchezza e non mi va di fare la leonessa da tastiera :D |
Re: La storia del mio amico emigrante
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Re: La storia del mio amico emigrante
Come ha scritto Liuk è giusto :mrgreen:
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Re: La storia del mio amico emigrante
L'avrei fatto pure io se avesse significato ritrovare me stessa. Scoprire nuovi orizzonti non è proprio un'ipotesi da buttar via. Spetta a lui decidere come vivere da festaiolo o da adulto e maturo. Poi si dice che in quei paesi di vive anche meglio che in Italia.. ;)
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Re: La storia del mio amico emigrante
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