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pensiero semipositivo
Le menti tormentate come le nostre sono quelle che hanno creato l'arte veramente di qualità, la musica e tutte quelle cose complesse che le persone normali dicono di capire ma con cui solo noi siamo veramente connessi. Cose a cui sappiamo dare il significato esatto e altri mille anche più originali. A volte credo che siamo la ragione della poesia che tanti profani si mettono in bocca e svendono. È un'amarezza, ma quando ho i miei 'momenti sì' vedo sento e tocco certe bellezze e provo delle sensazioni così meravigliose che mi sento quasi sollevata di poterle condividere solo con me stessa. L'ipersensibilità mi distruggerà prematuramente, ma ciò non toglie che io abbia degli occhi meravigliosi.
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Re: pensiero semipositivo
« La fantasia priva della ragione produce impossibili mostri: unita alla ragione è madre delle arti e origine di meraviglie. » cit.
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Re: pensiero semipositivo
"Le menti tormentate" è una concezione tipicamente romantica, Johann Sebstian Bach non era affatto tormentato eppure più lo ascolto e più ritengo non sia esistito (almeno per la mia sensibilità) compositore più grande di lui. Lui come quasi qualsiasi compositore pre-romantico: Giovanni Pierluigi da Palestrina, Josquin Desprèz, Guillaume de Machaut eccetera. L'unico tormentato era Carlo Gesualdo, ma una eccezione in un mare di tranquillità e laboriosità.
Stesso diconsi per molte forme di arte, parlo di musica perchè è quella che più mi appartiene. Non esiste un significato esatto delle cose, la ricerca del linguaggio è la ricerca di una sovrastruttura: le parole di per sè sono morte. Emozioni e sensazioni sono difficilmente descrivibili e soprattutto non esiste una scala per definire che un soggetto possa provare emozioni più profonde di un altro. Dal più profondo del cuore, non mi ritengo più speciale di chiunque altro. |
Re: pensiero semipositivo
Questo discorso può sembrare poco umile e pieno di superbia, ma da quel che vedo in me, quindi per quanto mi riguarda, nel mio piccolo e nel mio grande, posso dirti che è vero.
Però fidati, se puoi condividere qualcosa con persone che provano anche solo a capire, allora è qualcosa di veramente impagabile. |
Re: pensiero semipositivo
Han creato le meraviglie in questo modo i geni, i tormentati sono solo una categoria particolare all'interno di un più vasto gruppo.
Tormentarsi può far sì che uno possa ritenersi superiore rispetto agli altri per quello che prova, dato che tende a pensare che gli altri, troppo differenti da lui, non possano riuscire a raggiungere le sue vette di pensiero. In realtà la verità è più triste di quello che di solito si pensa. Nella maggior parte dei casi siamo solo persone qualunque che vivono una vita qualunque, con capacità qualunque e con un destino qualunque (il più delle volte deciso da altri, se non sempre). |
Re: pensiero semipositivo
Apprezzo questo pensiero.
Prendendola da un altro verso, però, quello che invito a fare io è considerare la fobia sociale, perché di questo parliamo, per quello che è: un problema psicologico. La sensibilità sta su un altro piano, è una qualità bellissima che una persona può avere o non avere indipendentemente dalla sua fobia delle situazioni sociali. Chi ha la fortuna di essere sensibile non perderà certo questa bella virtù se imparerà ad affrontare con più sicurezza la vita e gli altri. Non voglio più cadere nel tranello di vedere qualcosa di positivo nella mia incapacità di fare le cose e sopportare il giudizio altrui. La mia fobia sociale non è altro che una pesantissima palla al piede, che mi ha impedito di essere felice e di cui mi dovrei liberare il prima possibile, se mai ci riuscirò. |
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Però c'è da dire che il fobico medio fa per definizione caso a cose che spesso vengono trascurate, quindi direi che se proprio dovessimo rivendicare una differenza, è più dalla parte del fruitore che da quella del creatore. |
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Eh la Madonna... Non mi sembra che Dante o Michelangelo fossero fobici , timidi o insicuri. Non "mitizziamo" l'ipersensibilità.
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Boh saranno tutti artisti e sono solo io che non combino un cazzo? :D
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Re: pensiero semipositivo
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Il genio incompreso, il tormentato, stronz...cose simili risalgono all'epoca romantica. Prima di 'sta fuffa non si ponevano neppure il pensiero. |
Re: pensiero semipositivo
Sì vabbè, raccontiamocela.
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Michelangelo era sicurissimo di sé e anche Dante difendeva le sue idee a spada tratta. I turbamenti creativi ci stanno ma per me non sono legati a una sensibilità "fobica" |
Re: pensiero semipositivo
Comunque io tra uno con una vita di merda che ha creato grandi opere e uno normale con una vita bella forse sceglierei il secondo francamente.
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Re: pensiero semipositivo
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