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Siamo numeri?
C'è voluto un po' per capire come aprire una discussione :applauso:
Comunque, dopo l'ennesima visita medica e dopo aver parlato con una persona ho avuto la sensazione di essere un numero. :moltoarrabbiato: La gente ha fretta, non si sofferma più di cinque minuti , corrono tutti... e ti piantono lì. :( Succede anche a voi così? Come vi sentite se vi capita. |
Re: Siamo numeri?
no, siamo persone, anche chi si sente un numero o chi non si sente un numero ma lo è (quindi più o meno tutti visto che viviamo in una società di questo tipo) è una persona. L'importante è trattare se stessi e gli altri come persone, poi con l'apparenza si può essere qualsiasi cosa (anche se non è un aspetto vero) .
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Re: Siamo numeri?
Mi solleverebbe l'idea di essere un numero, vorrebbe dire che la gente non ha tempo da perdere a giudicarmi. Quindi la mia paura ossessiva del giudizio degli altri va ridimensionata.
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Re: Siamo numeri?
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Re: Siamo numeri?
Il fatto di essere trattati alla stregua di un numero secondo me dipende principalmente da due fattori: dalle condizioni in cui la persona che offre la prestazione si trova ad operare (ad esempio tempistiche ridotte come hai accennato) e dalla componente soggettiva della persona, il carattere, il suo modo di concepire i rapporti con gli altri e il proprio lavoro......
Nel caso da te citato, una visita medica, è abbastanza frequente se si tratta di strutture pubbliche, dove lavorano veramente in condizioni pessime e spesso devono garantire un numero di prestazioni che mal si concilia con il tempo a disposizione. A quel punto giocoforza per loro diventi un numero, un ostacolo nella corsa contro il tempo, con questo non voglio dire che tale comportamento sia giustificabile, ho conosciuto medici che avevano una marcia in più nel rapporto con il paziente pur essendo oberati di lavoro…. E' una sensazione abbastanza sgradevole, anche perché ci si trova in una situazione di bisogno e quindi si è particolarmente sensibili e vulnerabili. Ci starebbe una considerazione più generale sul modo di valutare la prestazione lavorativa al giorno d’oggi, la qualità tende ad essere sempre posta in secondo piano a fronte di risultati numerici e tempistiche e forse in parte questo spiega la sensazione di esser trattati come numeri….. |
Re: Siamo numeri?
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Io nel mio piccolo mi impegno ad essere una persona gentile, che non tratta male nessuno, e se per lavoro devo avere a che fare con una moltitudine di persone (es. clienti) cerco di dare a tutti le giuste attenzioni. Però incontriamo una realtà in cui non è sempre così. Ci sono persone oggettivamente maleducate, persone molto egoiste che non riconoscono la dignità degli altri, e ci sono pure persone che semplicemente non hanno tempo da dedicarci. Non potendo cambiare questo stato di cose, dobbiamo riuscire ad essere indipendenti emotivamente da tutto questo. Il mio vero problema è che sono troppo sensibile, non che gli altri mi considerano un numero. Mi aspetto che gli altri mi diano tanta importanza, ma questo non avviene quasi mai come vorrei. Allora devo imparare a tirare dritto, considerare il mio valore indipendentemente dalle attenzioni che ricevo dagli altri. Poi, non so se centro alla perfezione quello di cui volevi parlare nel tuo post (spesso nelle mie supercazzole vago per conto mio :mrgreen:), però se andiamo più strettamente sul tema "educazione", io mi sono reso conto di avere degli standard di educazione maggiori della media. Quindi ho capito che non mi devo offendere se una data persona mi tratta peggio di come io tratterei lei... gli altri danno meno peso all'educazione di quanto ne do io. |
Re: Siamo numeri?
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Ci fa soffrire quando lo siamo per tutti, oppure quando nessuno per noi è un numero. Scarse interazioni sociali ci portano a dare un'importanza sproporzionata a un contatto, che magari è finalizzato a quella specifica contingenza. Nello stesso tempo, se ci rendiamo noistessi conto delle nostre difficoltà a trovare connessione con gli altri, possiamo anche perdonare le difficoltà altrui allo stesso modo. Alcuni le risolvono così, semplicemente evitando il contatto umano, in vece di un rapporto più asettico. Domanda: ti importava di questo medico? Della serie, se l'avessi incontrato fuori, ti ci saresti fermata a chiaccherare? Soluzioni? 1) incrementare la qualità della propria vita sociale, così da non rimanerci male se una persona incontrata occasionalmente non ci riconosce nella nostra individualità; 2) (e questo è difficile) imparare a facilitare le connessioni con le altre persone che ci interessano davvero -non credo sia il caso del medico-, interessandoci a loro, mostrandoci meno distanti (spesso i disturbi di cui parliamo su FS ci fanno apparire freddi o snob), più partecipativi e inclini a condividere anche solo un frammento di emozione. Ti saluto con un'immagine che fa riflettere http://i.imgur.com/f0t2IBR.jpg |
Re: Siamo numeri?
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Perché una persona dovrebbe soffermarsi e non correre? |
Re: Siamo numeri?
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poco accurata, non solo a me ma anche agli altri pazienti... uscito uno avanti un altro sembravamo in una catena di montaggio. Quote:
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No non mi importava di lui. Ma speravo che fosse più scrupoloso nel suo lavoro. Quote:
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Re: Siamo numeri?
si da circo :sisi:
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Re: Siamo numeri?
Per sbaglio ho cancellato il commento. Niente, comunque dicevo che è proprio vero, anche io provo questa sensazione e capita che mi faccia male. E' un pensiero che mi è capitato di fare più volte, e che si palesa proprio in occasioni come quella scritta da te, ma anche in altri contesti in cui si rivela essere ancora più spiacevole.
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Re: Siamo numeri?
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Re: Siamo numeri?
Davvero carina l'immagine... :)
In effetti fa riflettere. |
Re: Siamo numeri?
Si,siamo solo dei numeri.
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Re: Siamo numeri?
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Io vado di fretta per l'ansia, ma se vedo persone che hanno bisogno di essere ascoltate mi fermo; generalmente giustifico questa tendenza frenetica perché gli altri sono immersi totalmente nelle loro vite super impegnative ed io, invece, non ho nulla da fare di così importante. Sono sacrificabile. Quote:
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Re: Siamo numeri?
Magari in città. Qui in paese tutti si ricordano di tutti e nessuno è un numero :)
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Re: Siamo numeri?
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Non so, ma in fondo mi sembra che ci sia lo stesso :nonso: forse è un interessamento fatto di chiacchere :interrogativo: |
Re: Siamo numeri?
In un contesto che ci vede conosciuti, in un ambiente ristretto che ci è familiare, no che non siamo numero. Siamo entità riconosciute (positivamente o negativamente è un altro discorso) e se come tali ci spostiamo all'interno di questi (contesto/ambiente) è facile per molti di noi arrivare a ragionamenti di questo tipo:
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Se si arriva a pensare a questo in modo maturo, si potrebbe capire che no, non è certamente bello accettare di essere un numero in determinati luoghi ma, fuori da questi, un intero oceano di persone potrebbe portarci finalmente a capire che non siamo così importanti, che non tutti gli occhi sono puntati su di noi, che tutto sommato non siamo ricoperti d'oro o fluorescenti, né altri 3 metri e 15, mh? E allora possiamo far parte di un numero di altre entità imprecisato, ma nella consapevolezza di ciò, accettarlo di buon grado. |
Re: Siamo numeri?
io sono il 7
:interrogativo: |
Re: Siamo numeri?
Sto alla posta e mi è venuto in mente questo thread:sarcastico:
Oggi sono il 268, è lunga ancora:piangere: |
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