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Sindrome dell'epoca d'oro
La sindrome dell'epoca d'oro è l'amore verso un'epoca passata,penso spesso a ciò,sia perchè ritengo di essere "vecchio dentro" per un diverso pensiero sulla società e gusti musicali... E' sbagliato avere nostalgia di una società passata magari neppure vissuta perchè ogni società ha i pro e i contro,ma sento come un vuoto in questa società odierna e sia dentro di me,perdita di valori che per me sono fondamentali... Magari mi sono stati impartiti grazie all'educazione ma ormai li ritengo(almeno una buona parte) fondamentali
A voi i commenti |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
E' a mio parere un atto pericoloso, per noi stessi, l'idealizzazione di un'epoca passata, per varie ragioni.
Prima di tutto, la nostra vita è nel presente quindi si rischia, idealizzando ciò che fu, di rifiutare categoricamente tutto ciò che è, evitando di sviscerarlo e trovarne il meglio per aumentare il nostro benessere, scavandosi un'area più riparata e sicura in ricordi nemmeno nostri. Secondo, rischiamo anche di accentrare su noi stessi la presenza di valori fondamentali sentendoci così fuori posto, quando l'atto più equilibrato è la conoscenza di nuove persone e il riconoscimento di valori importanti pur diversi anche il loro per attuarne una realizzazione nella vita di tutti i giorni migliorando le condizioni della società fattive. |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
Non ho capito se ti riferisci a una precisa epoca storica nella quale vorremmo essere vissuti perché ci piace e ci attira l'immagine che ne abbiamo, o ti riferisci a periodi della vita.
Nel primo caso non so; una parte di me vorrebbe essere vissuta nel rinascimento per il senso del colore (basta vedere gli abiti nei ritratti), per il senso di nuovo e soprattutto perché fantasticare per fantasticare, immagino che avrei potuto conoscere i musicisti che tanto amo. Ma l'altra parte di me sa che si moriva per un nonnulla, la medicina era al di là da venire, la vita era decente (ma sempre incerta) solo per le classi sociali molto elevate. Da questo punto di vista sono relativamente contento di vivere ora, sperando di non rimangiarmi tutto questo se mi venisse diagnosticata una malattia che ora non si sa come curare. Nel secondo caso, anche stavolta non so. Ricordo bene che da adolescente, negli anni '70 tante cose erano oggettivamente migliori, e non credo di essere vittima del bias di selezione che porta a ricordare solo le cose belle. Al contrario ne ricordo tante spiacevoli, ma esisteva il senso della speranza nel futuro, cosa che ora non vedo. Forse questa è la mancanza più grave. Anche negli anni successivi ricordo che i controlli agli imbarchi aerei erano quasi inesistenti, altro dei tanti indizi che rimandava a un'epoca sempre difficile ma che tutto sommato si sentiva che se pure con difficoltà si poteva vivere. Soprattutto, mancava Internet e se volevo un libro relativamente raro, dovevo andare in biblioteca e passare un pomeriggio alle fotocopie. Libri "sudati" poi si leggono e si approfondiscono; ora lo metto lì perché devo fare il download del prossimo, e finisco per non leggere niente. Ora ho tutto sottomano, anche cose che pensavo non avrei mai visto. Ma c'è anche lo sconforto, il ricordo di piccole "avventure" per mari, grotte e monti che ora non avrei la forza di ripetere. Sì, alla fine, come per chiunque non sia stato infelice per fame o grossi problemi, l'adolescenza si ricorda sempre come l'età d'oro nonostante il ricordo delle frustrazioni che già allora subivo non sia affatto attenuato. |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
Non ha senso mettere etichette "giusto" o "sbagliato" già implicano un giudizio.
A volte è una questione di gusti, altre di giustificazioni. Intanto puoi metterti alla ricerca del perché hai un vuoto e cosa fare per ricostruirti, se vuoi. È già una buona cosa che tu te ne sia accorto :) |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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I difetti della nostra epoca sono lampanti. Sono difetti diversi dai difetti del passato. Ma se vogliamo che il nostro presente migliori non possiamo crogiolarci nel passato, quanto estrarre dal presente ciò che c'è di positivo. Sarò ancora più chiaro: le persone vivono oggi, l'individualismo è attuato da individui di oggi, fra cui noi stessi. Se ci soffermiamo troppo su ciò che fu rischiamo di isolarci invece di migliorare le cose. Invece dobbiamo parlare con gli altri e, se lo reputiamo essenziale, diffondere messaggi che siano volti al miglioramento della situazione. |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
Mah,io non capisco come si fa a rimpiangere il passato,io rimpiango solo che ero più giovane per il resto oggi è molto meglio.
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Re: Sindrome dell'epoca d'oro
Noi in questo momento viviamo in un'epoca di profondi cambiamenti e trasformazioni, le nostre convinzioni e il nostro credo che ci sono stati tramandati e hanno una tradizione pluri centenaria sono stati spazzati via e adesso abbiamo bisogno di certezze, che nel mondo odierno non possiamo trovare. Questo porta a una crisi inevitabile di valore, che è ciclica all'interno delle società umane. Ci sono sempre periodi cupi in cui si cerca di sfuggire al presente aggrappandosi al passato.
Riprendere i valori del passato, credendo i nostri non più adatti e non più praticati, è un topos consolidato. Anche i Romani nella fine del II e nel I a.C. agivano allo stesso modo, vedevano la loro società e il mos maiorum scadere nella ricerca personalistica del potere e alcuni si aggrappavano a questo per ripristinare un ordine inattuabile. D'altra parte vale anche il detto "si stava meglio quando si stava peggio" xD Io ho sinceramente sempre visto e ritenuto l'epoca greco-romana come l'ideale (con tutti i suoi pro e contro), soprattutto per quanto riguarda l'epoca augustea e quella in cui Socrate impartiva in quel di Atene i suoi insegnamenti. Secondo me (sono un po' di parte, ma spero di risultare utile), bisogna proprio prendere spunto da questa nostalgia per il passato e muoverci in un'operazione positiva verso il presente, cercando di far prevalere quello che c'era di positivo nella situazione precedente nel mondo odierno con tutti i provvedimenti del caso. Cioè quello stimolo negativo iniziale, dovuto a uno stato di crisi temporanea, deve essere trasformato in un atto positivo nel presente, capace di modificare il presente almeno nel nostro piccolo ovviamente. |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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Per questo, anche se ho i miei periodi prediletti (i più recenti nemmeno troppo lontani nel tempo,questione di pochi anni: tipo avere 20 anni a San Francisco nel '65 ), dico no alla sindrome dell'epoca d'oro, perchè non potrei in nessun modo essere me stesso, al di là del bene e del male, e quindi magari avrei avuto la sindrome di un'altra epoca d'oro o potrei non averne avuta alcuna, che implicherebbe l'essere totalmente un'altra persona. Rappresenterò una minoranza qui dentro, ma ho smesso di dispiacermi di essere me (e se poi me ne pento?)...ho deciso di accettare il pacchetto completo, evitamento ansie depressioni e ambaradan vari compresi. da vedere in sequenza: ps.: la sindrome dell'epoca d'oro non è che uno degli effetti della "storia monumentale" di cui scrive Nietzsche nella seconda inattuale. |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
life is now;) :bene: :D...
comunque, apparte gli scherzi, ho pensato spesso a quello che hai scritto tu....mitizzare il passato può avere effetti molto deleteri per il nostro presente, è un errore che facciamo in molti, spesso dimenticando che noi viviamo in quest'epoca e sostanzialmente del passato non c'è ne frega niente, per quanto bello possa essere stato.. |
Q
Parafrasando Sally Jupiter di Watchmen... "Quando invecchi il futuro ti sembra ogni giorno un po' più nero... mentre il passato, anche i momenti brutti, sembra sempre più luminoso"...
E' un punto di vista che capisco e comprendo... che poi sia una visione unicamente soggettiva sono concorde, ma oh, la realtà è quella filtrata dalle nostre impressioni, dal modo in cui la vediamo |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
Comunque, vorrei ricordare una cosa, nel caso mitizzassimo il passato.
Registro dei morti di Piancastagnaio, provincia di Siena, anno 1833: http://antenati.san.beniculturali.it...00153.jpg.html Guardate le età di morte.. Anni 7 Anni 75 Anni 1 mesi 7 Anni 60 Mesi 9 Giorni 3 Giorni 5 Anni 5 Anni 1 Anni 63 Mesi 1 Anni 63 Giorni 3 Giorni 17 Anni 54 Anni 73 Anni 60 Anni 17 Anni 9 Mesi 10 Anni 32 Anni 73 Anni 23 Anni 34 Anni 33 Giorni 1 Per dire che se il presente non ci dà molte certezze di natura morale, che a mio parere si possono comunque trovare in determinati contesti socioculturali anche oggi [non è solo una questione di tempo ma anche di spazio e, soprattutto, di persone e di periodi vissuti da tali persone] almeno ci dà la quasi certezza che la vita che vivremo sarà abbastanza lunga. E non solo: è lunga per tutte le classi sociali. Naturalmente una vita lunga non è sufficiente di per sé a garantire benessere, però è un punto di partenza fondamentale almeno per poter fare dei progetti. |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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Re: Sindrome dell'epoca d'oro
la capisco bene la sindrome dell'epoca d'oro , nn c è niente di male basta che resti un ammirazione e non diventi un ossessione .... in fin dei conti a scuola ci siamo andati tutti e se uno ha sta sindrome vuol dire che almeno un epoca l'ha studiata per bene e l'ha resa sua :sisi: .... sennò a che serve studiare? :D
è vero che è facile finire nella zona di conforto etc.. come avete scritto ma è altrettanto facile uscirne :sisi: , t'arriva un avviso di sfratto col cazz che pensi a jimmy page :D o a giovanna d'arco. |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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Non penso che vivere con l'ansia di un'epidemia fosse la cosa più simpatica della terra :nonso: Ho anche un file excel con circa 500 età alla morte, volendo... |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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Comunque essere schiavo non equivale sempre e comunque avere una condizione di vita negativa, sia in epoca greca che romana, dipendeva un po' con chi ti toccava stare e quale era il retroterra da cui provenivi. Beato te che ti sei accettato, io per esempio non ce la faccio proprio, non riesco a accettare proprio me stesso in quasi nessuna caratteristica (forse proprio nessuna). Scusa se magari posso sembrare troppo invasivo, ma come hai fatto a arrivare a questo passo? Non è che accettare te stesso ti porta un po' troppo a adagiarti su te stesso e a non tentare di migliorare la tua condizione? |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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In parte è vero che potresti essere portato ad "adagiarti" ma se ci pensi l'accettazione di sè è proprio il primo passo per poter effettuare un miglioramento....se non accetti cosa vuoi migliorare? La non accettazione è negazione, non c'è margine di manovra. Cmq personalmente la mia "condizione ideale" sarebbe starmene in una fattoria a curarmi le bestie e le piante guardando l'erba crescere mentre leggo un buon libro...se arrivassi a una situazione del genere non vedo propria cosa ci sarebbe da migliorare ulteriormente. Bisogna uscire dalla ruota del "peso" michelstaedteriana. |
Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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Re: Sindrome dell'epoca d'oro
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