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Vargtar90 08-03-2015 01:31

Le nostre creazioni da scribacchini
 
mi pare non esista un topic dove racchiudere le proprie creazioni, quindi lo creo io :D


Sense

L'illusione di un suono lontano, dello scorrere dell'acqua fra le dita, di un pensiero ricorrente riguardante una vita passata. La verità, una compensazione per celare la realtà, ciò che si guarda è solo quel che è concesso. Notiamo solo la luce e l'oscurità, ma non tutto quello che c'è nel mezzo.


Dodici colpi

Il sole alto pungeva i due pistoleri immobili come lucertole, i sudori freddi dei due si mimetizzavano in quella torbida giornata. Qualcuno fece un passo, o forse era una mera impressione dovuta alla calura dell'aria. Un ultimo istante, entrambi capirono che l'ora era giunta, estrassero e spararono. Sembravano passati minuti da quei letali e assordanti rumori, ed invece pochi secondi dopo uno dei due cadde nella polvere contornato da una chiazza di denso sangue.



Mago

Il mago non voleva partecipare al Consiglio Magico di quella mattina, quindi ne escogitò una delle sue per non presiedervi. Mischiò alcuni composti, recitò alcune parole e la pozione della finta morte fu pronta, la bevette tutta d'un fiato e si lascio cadere sul suo comodo letto. Era buio ed uno strano odore umido aleggiava nell'aria, il mago cercò di alzarsi per accendere una candela ma sbatté la fronte contro del duro legno.



Poi ne posterò altri più avanti ;)

Onizuka 08-03-2015 03:05

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
In realtà io ne avevo creato uno per raccogliere tutti i tipi di creazioni, come disegni, canzoni o poesie, ma non ha avuto nemmeno una risposta :miodio:

Vargtar90 08-03-2015 16:26

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
vabbè per ora c'è, poi vedrò se far cambiare il titolo in "Le mie creazioni da scribacchino" :nonso: :pensando:

DownwardSpiral2 08-03-2015 16:33

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
radio Ra (ode al plutonio)

Assorbendo radio eteree
raggianti radiazioni emano
esalando Radiose vibrazioni
mutazioni meravigliose genero.

Irraggiando sporiche delizie
radianti luminescenze effondo
e liberando decadenti nuclei
iridescenti essenze diffondo.

Comunicando deformi pensieri
brillanti testate
atomiche nel ciel,
trasmetto.

cancellato15851 08-03-2015 16:35

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Quote:

Originariamente inviata da DownwardSpiral2 (Messaggio 1469367)
radio Ra (ode al plutonio)

Assorbendo radio eteree
raggianti radiazioni emano
esalando Radiose vibrazioni
mutazioni meravigliose genero.

Irraggiando sporiche delizie
radianti luminescenze effondo
e liberando decadenti nuclei
iridescenti essenze diffondo.

Comunicando deformi pensieri
brillanti testate
atomiche nel ciel,

trasmetto.

Che bello quel pezzo! :applauso:

cancellato15851 08-03-2015 16:42

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Senza titolo 1
Albert, in quegli anni, viveva in una casetta isolata dal mondo, nel pieno di una fitta e vitale campagna che, talvolta, pur avendola scelta lui stesso, trovava fin troppo silenziosa e soffocante. Allora, per sfuggire alla solitudine che sembrava inghiottirgli l’anima poco a poco, andava nella piccola soffitta di quella casa sgangherata. Lì, fra mobili mangiati dalle tarme, insetti di vario tipo e scartoffie ormai intuili, riposava Lui. Ogni volta, sempre con lo stesso fare rispettoso e famelico al tempo stesso, lo prendeva fra le braccia e, con una delicatezza quasi inumana, sfogliava fino al capitolo diciassette. Separati da diversi strati di carta, colla e inchiostro, ognuno poteva sentire la corsa disperata del cuore dell’altro. Fra le lacrime, Albert sospirò: quando quella tortura, quella terribile maledizione, avrebbe avuto fine?

Senza titolo 2
Vide il cielo tingersi lentamente di rosso e il sole fendere, pian piano, la notte scura e serena. Lei, come sempre, non aveva chiuso occhio, nè quella sera e nemmeno nelle due sere precedenti. Si sentiva stordita, come se tutto intorno a lei fosse irreale. Tutto, ovviamente, fuorchè il sorriso di Jenny. Fra uno sbadiglio e l’altro poteva ancora sentire, infatti, il profumo dei suoi capelli, la sensazione del suo respirare lieve e dolce sul collo, la sua risata flebile nell’aria. Dio, quanto le mancava.


Li ho scritti ieri sera per cazzeggiar, sinceramente non trovo che siano niente di speciale, però mi andava di postarli. :arrossire:

DownwardSpiral2 08-03-2015 16:47

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Vivere
come sott'acqua
imparando ad annegare
emergere
ed accorgersi
di non aver mai respirato.

Dentro una bolla
di cemento, trasparente
ogni attimo, si trasforma
in macerie.

Unghie rotte raschiano
incessantemente
frammenti che si accumulano,
polvere:verrà spazzata via.

fragili incrinature
da cui si irradia
la nera luce
delle cieche speranze

(riflettenti se stesse
in un mondo abbandonato dal sole).

Vargtar90 08-03-2015 16:48

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Knight

Scudo alto contro la fiammata del drago, un calore altrimenti insopportabile senza il guisto incantesimo sull'armatura, mi credevo pronto ad uccidere l'ultima bestia ma ora capisco come nessuno ci sia ancora riuscito; lui è già morto.
Un fendente, ancora un altro, una pezzo di coda che vola ed un artiglio insanguinato. Mi rialzai a fatica, trassi l'ampolla dal mio fianco ormai fradicio, chiusi gli occhi e lanciai la bomba lux diretta sul muso del drago. Accecato ed urlante non si accorse della spada che cercava il suo secco cuore. Un sospiro, un respiro, gli ultimi due di una guerra con un motivo dimenticato, prostrati l'uno di fronte all'altro come in uno strano segno di riverenza.

Vargtar90 10-03-2015 18:19

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Dentro la tempesta

Il mare in tempesta si riversava sul mio piccolo peschereccio, “perché sono stato così stupido da uscire con quelle nuvole nell'orizzonte? Ora sono qui bloccato mentre lotto per tenere la barca dritta” . Dopotutto però sento un senso di sicurezza dentro questa cabina, proprio come da bambini, mentre fuori c'era la pioggia, si stava sotto le coperte ad ascoltare lo scroscio dell'acqua e il possente rombo dei tuoni, “come vorrei aver fatto quella scelta" . Un lampo quasi mi accecò, ma ora è tutto calmo, qui sotto è tutto calmo, è proprio come sotto le coperte, sento uno scroscio sommesso di acqua ed un rombo distante, qui sotto non è come là sopra. Qui è come sotto le coperte.

Vargtar90 19-03-2015 18:14

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Entropia

Collide. Collassa. Coagula. Cristallizza. Cede. Cresce. Ferita fangosa nella crosta corrotta, acqua di fuoco cibo di se stessa, la vita è solo un falso ricordo. Muori, nasci, cresci e reinizi il tuo grottesco ciclo (di)struttivo. Terra.



Rosso Destino

Fuori dall'uscio vidi un'ombra, non ne fui intimorito perché ormai la conoscevo. Guardai fuori, vidi un tramonto che colorava di rosso il paesaggio sconfinato, poi mi si avvicinò. Guardai dentro, vidi un tramonto che colorava di rosso il mio paesaggio confinato, poi si allontanò, ed io con essa.

Gummo 19-03-2015 19:15

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Io ho scritto 5-6 racconti lunghetti ed un paio più corti, ne posto uno di questi nel caso a qualcuno vada di leggerlo, é una cazzatella che ho scritto sul letto prima di dormire in una delle giornate più depresse della mia vita, credo si ripercuota sul racconto, anche se mi sa rimane quello meno folle e disturbante :mrgreen:

Sotto un altro sole
Eccomi nuovamente inghiottito da questo bosco. Alberi altissimi, dalla spessa corteccia inespugnabile. Mi risveglio nuovamente su questo spiazzo cosparso da ramoscelli rinsecchiti e piccole pigne, su uno degli alberi che mi accerchia c'è intagliato il Suo nome: Questo è il nido del Diavolo. Ma lui è ovunque. Mi alzo per raggiungere la fonte che sgorga da una roccia più a sud: è l'unico punto di riferimento fra tutti questi alberi asfissiati dai secoli. Mi chino per bere dell'acqua, ma lo sento sempre dietro di me. Spesso mi immagino anche il rumore dei suoi passi; Lui non emette alcun suono ma la natura che grida nella mia testa è la prova che egli mi pedina. Bere questo sorso d'acqua fresca non mi giova perché sono oppresso dall'ansia, sono cosí impaurito che non riesco a fermarmi un attimo; devo camminare perchè ho il terrore che mi si avventi addosso. E' un'ombra scura fra gli alberi con i tratti che ho sempre immaginato, forse ha queste sembianze per incutermi ancor piú timore. Ho corso per giorni fra questa vegetazione... non ho trovato null'altro che me stesso e il male che mi perseguita. Non ho trovato la fine a questa foresta perchè fine non c'è. Solo un labirinto senza entrata nè uscita, il cielo grigio è l'unica apertura fra queste catene. Ma quando lui mi prende riesce a riportarmi a casa. Le mura sono identiche, ma sapete, io l'ho capito che non è la mia vera casa. Lo so che lui ha fatto tutto questo per me. Quando mi ci porta non riesco mai a trovare la forza per uscire oltre la soglia. Posso solo correre fino al portone per poi accasciarmi a terra piangendo, guardando la sua ombra corrermi incontro per dilaniarmi. Ció che percepisco in quegli attimi è come il dolore che si sente alla fine di un sogno di morte, ma dopo il grido di terrore il mio risveglio è sempre qui... fra questi alberi di cui non saprò mai la vera natura. Sono così stanco che ho perso la forza di camminare, e non so se sia la mia mente o il suo sussurrare a sbeffeggiarmi chiamandomi per nome come un fratello cattivo. Dice di voltarmi. Non vorrei davvero, ma i miei muscoli vengono stretti da una morsa e costretti a girarsi. L'ombra mi vuole prendere, mi passa attraverso; mi dilania come una scure, poi esce facendomi sussultare con un brusco respiro,e poi affonda nuovamente togliendomi la vista, esce e rientra, come un rapporto sessuale fra vittima e carnefice. Mi fa contrarre i polmoni fino al punto di spezzare i capillari del costato, le lacrime di sangue inondano l'aria che respiro. Esce ed entra, ma ora ha finito. Mi ritrovo a casa. Ma l'ho giá detto: ho capito che non ci sono davvero. Come prima cosa ho di fronte il mio vecchio specchio, ma ho imparato a non guardarci più dentro: ogni volta lui è sempre riflesso dietro le mie spalle con un'espressione grottesca e gli occhi sgranati. Certo non posso evitare di vederlo nello specchio con la coda degli occhi, ma mi volto e non c'è più, mi dirigo nel bagno e intanto lancio un'occhiata fuori dalla finestra. Anche oggi gli alberi sono rimasti spogli e c'è solo un vecchio che cammina in lontananza, come un puntino. Ma se mai tentassi di avvicinarmi al vetro i* muscoli attanaglierebbero il mio corpo e finirei distrutto al suolo. E' buffo di cosa mi vado a ricordare, sapete, una volta Lui si è divertito a farmi crollare con tutta la casa fino a pian terreno. E mentre precipitavo gridava nelle mie orecchie. Mi son sempre chiesto se è così morire. Aprendo la porta nel bagno scorgo i miei dormire sul letto con gli occhi chiusi, anche se a dire il vero non emettono alcun respiro. Dopo tutto questo tempo non ho ancora trovato il coraggio di sfiorarli, ho il terrore di vedere il colore dei loro occhi dischiusi. Chiudo la porta del bagno e nello specchio fisso il mio sguardo. Lui qui non si mostra mai, mi lascia solo con quest'ansia eterea. Non riesco a scorgere nulla di ciò che ero, mi sento come un sopravvissuto. Questi occhi hanno la freddezza di un morto; gli occhi di chi non si stupisce più davanti a nulla. Sono occhi stanchi di cercare una via d'uscita: sono solo un burattino che svolge il proprio compito sperando di soffrire il meno possibile. Adesso Lui ha spento di nuovo la luce dall'interruttore, spalanca la porta e mi butta addosso le sue mani gelide. Eccomi in questo minuscolo bagno che è la solita trappola per topi, tutta per me. In questi attimi ripeto sempre a mente quella barzelletta che mi disse quel mio amico, è una delle poche cose che ricordo del passato. Ha il potere di alleggerire la morsa del diavolo e farmi pensare di meno a tutto questo buio; Lui lo sa e ogni giorno tenta di distruggere anche quest'ultimo barlume di speranza. Forse da qualche parte c'è ancora il mondo che conoscevo. Semplicemente non esiste più per me. Forse non conoscerò mai la morte, chi l'avrebbe mai detto, per fuggire da questo incubo le andrei volentieri incontro. Ma non posso. Eccomi di nuovo in questa dannatissima foresta.

cancellato15306 19-03-2015 21:28

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Serata in compagnia

Le strade hanno sempre destato in me una qualche sorta di fascino. Da piccolo, intorno ai 7 anni, amavo scoprirne le particolarità e goderne; ad esempio ammiravo rapito i mosaici creati da pezzetti di asfalto sovrapposti di diversi periodi e colori, ridevo quando venivo sballottato su strade particolarmente rovinate, analizzavo con cura l'età della pavimentazione basandomi sul colore e la continuità delle strisce bianche, classificavo e valutavo le origini di ciascun segnale stradale attuale o obsoleto.

Grazie a questo spirito viaggiare sulle autostrade è sempre stato un piacere per me, eccezion fatta per un periodo oscuro della mia vita in cui ho vissuto l'ambiente stradale come grigio, asettico e vuoto. Però sbagliavo. Negavo me stesso. Negavo i valori umani. Odiare la strada è un atto antisociale e misantropico, perché essa è stata costruita con l'intenzione di mettere in contatto quante più realtà umane possibili. Essa è un canale linguistico che esprime metaforicamente, raggiungendo i centri abitati più sperduti, quanto sia forte la volontà umana di mettersi in contatto con le persone più strane e distanti dal nostro essere. Essa è anche democratica, poiché le arterie più trafficate sono quelle dirette verso i centri abitati più popolosi.

Ero molto contento di dirigermi a Bologna, per una festa di laurea, con questa coscienza. Chissà cosa sarebbe successo quella sera, in compagnia di tante persone sconosciute...

Continua

Manny 19-03-2015 22:37

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Tu, prostituta

consapevole della tua forza, sfidi il mio cuore, coi tuoi occhi affilati e pieni di peccaminosa passione,

ti aggiri come una bestia felina: sensuale e minacciosa.

Adibisci al tuo dovere e tu sola mantieni segrete le vergogne e le speranze di una vita,

mi lasci del tutto all’oscuro di te stessa, mi rendi partecipe eppure mi tieni lontano,

che pezzo di idiota mi fai sentire...

Ma, che? Al mio sguardo,
che ricerca in te quella traccia d’umanità e di dolcezza che, so per certo, deve essere immensa in tutta quella miseria,

fuggi.

I tuoi occhi fanno un giro e si ritrovano dall’altra parte

e tutta ti fai scudo dalle mie insinuazioni.

I fluenti capelli, le magre mani, la nuda schiena

e siamo nuovamente lontani un’infinità di chilometri.

Buck90 22-08-2015 20:06

Re: Le nostre creazioni da scribacchini
 
Gesto

L'arte di dipingere ideogrammi su una tela imbrattata.
L'arte di scoccare una freccia in un fluido turbolento.
L'arte di penetrare un budino al cioccolato con un cucchiaino.
L'arte di tenere in mano un libro di 1000 pagine.
L'arte di appoggiarsi ad una parete. Al vento.
L'arte di aderire alla propria pelle.
Danzare su un terremoto.


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