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Selenio 27-12-2014 00:23

Timidi/sociofobici di successo
 
Sto leggendo un libro molto interessante che si chiama "breve storia di quasi tutto" di Bill Bryson che "parla di diverse aree della scienza in un linguaggio semplice. È stato il libro di divulgazione scientifica più venduto in Inghilterra nel 2005, con oltre 300.000 copie" (cit. wikipedia).

Comunque leggendo una parte del libro si parlava di uno scienziato londinese di nome Cavendish molto intelligente che però aveva tutte le caratteristiche da sociofobico :

"..Henry Cavendish, uno scienziato londinese di grande intelligenza ma estremamente schivo.
Cavendish, da solo, costituirebbe materia per un libro intero. Destinato per nascita a una vita da grande privilegiato (i suoi nonni erano duchi, rispettivamente da Devonshire e di Kent), Cavendish fu uno degli scienziati inglesi piu' talentuosi del suo tempo, ma anche uno fra i piu' stravaganti. Soffriva, stando a quanto riferisce uno dei suoi pochi biografi, di una timidezza che rasentava la patologia. Ogni contatto umano lo metteva profondamente a disagio.
Una volta aprì la porta di casa e si trovò davanti un ammiratore austriaco appena arrivato da Vienna. L' Austriaco cominciò a balbettare le sue lodi, e per qualche istante Cavendish se ne stette immobile a incassare i complimenti come fossero stati colpi inferti con un oggetto contudente. Poi, incapace di reggere oltre, fuggì lungo il viale e uscì dal cancello, lasciando il portone spalancato. Occorsero alcune ore prima che si riuscisse a convincerlo a tornare a casa. Perfino la sua domestica comunicava con lui per lettera. Sebbene qualche volta si avventurasse in societa' (in particolare, era assiduo frequentatore delle soirees scientifiche settimanali organizzate dal grande naturalista Sir Joseph Banks), gli altri ospiti venivano sempre esplicitamente edotti del fatto che Cavendish non doveva essere in nessun caso avvicinato e nemmeno guardato. A coloro che anelavano una sua opinione veniva consigliato di provare ad aggirarsi nelle sue vicinanze come per caso e di "fare come se parlassero al vuoto". Se le loro osservazioni avevano un qualche valore scientifico, poteva darsi che ricevessero una risposta borbottata; piu' spesso pero' accadeva loro di udire uno squittio infastidito (sembra che avesse una voce dai toni alti) e voltandosi non trovavano piu' nessuno, a parte la sagoma di Cavendish in fuga verso un angolo piu' tranquillo.
I mezzi economici e le inclinazioni solitarie gli consentirono di trasformare la sua casa di Clapham in un grande laboratorio dove poter spaziare indisturbato visitando ogni angolo delle scienze fisiche: l' elettricita', il calore, la gravita' , i gas, qualsiasi cosa avesse a che fare con la composizione della materia. "


aggiungo un altro pezzo stravagante su Cavendish che ho trovato su wikipedia:

"Conduceva da solo le sue ricerche e si racconta che quando un giorno una cameriera entrò per errore nella sua stanza, egli rimase così sconvolto da quella inaspettata presenza da licenziarla in tronco. In seguito fece costruire dei soppalchi per andare da una stanza all'altra della casa senza essere visto. Alcuni storici ritengono che avesse la sindrome di Asperger."

Ecco conoscete altri timidi patologici o sociofobici che sono diventati famosi in qualche campo? Magari potreste qui raccontare la loro storia

super unknown 27-12-2014 00:33

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
:pensando: Qualche serial killer lo conosco... di così estremi non mi sovviene nessuno... ma di sociofobico, evitante... sì... a d'esempio, il mitico, Jim Clark...

cancellato2713 27-12-2014 00:33

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Viene in mente David Helfgott, la cui vita è stata raccontata, e romanzata, nel film Shine

Selenio 27-12-2014 00:40

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Quote:

Originariamente inviata da super unknown (Messaggio 1428825)
:pensando: il mitico, Jim Clark...

il pilota di formula 1?

Blue Sky 27-12-2014 00:41

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1428830)
Di evitanti famosi mi viene in mente solo Messi.

Cosa evita Messi? :mrgreen:

milton erickson 27-12-2014 00:45

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Molti scienziati artisti e grandi pensatori erano evitanti (Newton, Kant, ad esempio). Ma non credo che sia il tipo di successo a cui aspirano i frequentatori di questo forum..

Blue Sky 27-12-2014 00:45

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1428833)
Ma gli avversari no! :sarcastico: :mrgreen:

Disturbo Dribblante della Personalità.

Ultimamente sembra che eviti di muoversi per il campo, sta quasi fermo per lunghi tratti :D

P.s. no comunque non ho mai letto nè visto con attenzione una sua intervista, dovrei informarmi un pò di più su di lui, a maggior ragione perché lo ritengo un calciatore pazzesco.

super unknown 27-12-2014 00:46

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Quote:

Originariamente inviata da Selenio (Messaggio 1428831)
il pilota di formula 1?

Sì... era un evitante o sociofobico ... non gli piaceva la vita mondana... pertecipava raramente e eventi mondani... lo faceva solo per contratto... fuori dai circuiti... amava stare nella sua fattoria...

super unknown 27-12-2014 00:53

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Anche Jochen Rindt era schivo evitante...

Selenio 27-12-2014 00:58

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Quote:

Originariamente inviata da super unknown (Messaggio 1428844)
Anche Jochen Rindt era schivo evitante...

interessante... campione del mondo postumo. non lo conoscevo

Blue Sky 27-12-2014 01:00

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Però nel fatto di guidare un'auto da corsa c'è una certa dose di "figaggine" che un evitante non vuole avere. Quale evitante ha piacere nell'eseguire manovre a folle velocità da vero estroversone, davanti a un sacco di persone che lo stanno a guardare?
E se vince poi non vuole andare sul podio per non dover incontrare le ragazze degli sponsor o dover stappare la bottiglia :D

lupanisky 27-12-2014 01:01

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
George Harrison,scommetto che non lo conoscete senza fare una ricerca su Google

Selenio 27-12-2014 01:02

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Quote:

Originariamente inviata da Blue Sky (Messaggio 1428853)
Però nel fatto di guidare un'auto da corsa c'è una certa dose di "figaggine" che un evitante non vuole avere. Quale evitante ha piacere nell'eseguire manovre a folle velocità da vero estroversone, davanti a un sacco di persone che lo stanno a guardare?

:bene:

piu' che altro se fai un errore finisci a fare figure di merda in mondovisione

vabbe' io rilancio con bukowski

super unknown 27-12-2014 01:02

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Molto probabile che chi ha disturbi da evitante e co, si trovi meglio in lavori da solitario... con scarsa interazione...

Selenio 27-12-2014 01:05

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Neil Young

super unknown 27-12-2014 01:06

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Quote:

Originariamente inviata da Selenio (Messaggio 1428849)
interessante... campione del mondo postumo. non lo conoscevo

In lotus, ai tempi di Colin Chapman (lui un estroversone) passarono molti piloti sui generis... evitanti...

Angus 27-12-2014 02:09

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Fabrizio de André (aveva difficoltà ad affrontare il pubblico senza ubriacarsi)

super unknown 27-12-2014 02:26

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Jim Morrison... anche lui beveva per lo stesso motivo... ma erano timidi o sociofobici e co.?

Mi sovviene un altro grande della musica... Eddie Vedder...

tersite 27-12-2014 02:36

Re: Timidi/sociofobici di successo
 
Quote:

Originariamente inviata da Selenio (Messaggio 1428858)
:bene:

piu' che altro se fai un errore finisci a fare figure di merda in mondovisione

vabbe' io rilancio con bukowski

Quote:

Originariamente inviata da Selenio (Messaggio 1428861)
Neil Young

non sono veri evitanti , scrittore famoso l'uno cantante di vaglia quell'altro , idolatrati dalle folle sì dei veri sociofobici :D
cmq il Cavendish citato all'inizio poteva nascere solo in Inghliterra... col caldo sole mediterraneo sarebbe impossibile
d'altra parte Freud pensava ceh la psicoanalisi non attecchisse in Italia terra di sole mare pizza e ammmore :mrgreen: (che anima candida quel Sigmund)


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