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frustrazione
Io non la reggo granché.
Certo, ho fatto dei progressi. I miei però mi han sempre evitato ogni tipo di frustrazione. Cose tipo ordinare il caos dei giocattoli, o fare i compiti. Non mi hanno mai insegnato a portare avanti una sfida, ad assumermi le mie responsabilità. Così mi sono sempre trovato a lasciare da parte le difficoltà. A chiedere aiuto a loro quando ritenevo di non farcela, senza sforzarmi mai più di tanto. Ci furono poi degli episodi in cui mi resi conto di questo limite. Uno di questi riguarda la mia prima ragazza. Non incazzatevi se non avete mai avuto storie, non lo racconto certo per farvi rosicare. Questa ragazza, che conobbi attraverso la chat, era a conoscenza delle mie difficoltà. Venne un giorno in cui facendoci le coccole, volli slacciarle il reggiseno. Il mio primo reggiseno slacciato. Faccio per toglierglielo, ma è difficile. Rischio di romperlo. Dopo poco, le dico "slacciatelo". E lei "no". Provo ancora un poco, con scarsa convinzione, ma poi mollo il colpo. Lei non se lo slaccia. Ci rimango male perché non mi ha aiutato. La volta successiva che ci vediamo, sono deciso a slacciare quell'attrezzo infernale, mi ci applico con tutta la mia convinzione, e alla fine ci riesco. E capisco una cosa. Che bisogna essere convinti di ciò che si vuole fare, bisogna provare fino all'ultimo. Arrendersi subito per chiedere aiuto agli altri non è adulto. E' per questo che ancora oggi, quando vado a trovare i miei, se devo aprire una bottiglia di the o un barattolo, e mia madre vedendo che è troppo duro dice "lascia, faccio io!", io la allontano e le dico "no, ce la faccio!". E a costo di farmi venire un'ernia apro il fottuto barattolo da solo. Voi la frustrazione come la vivete? Se vi date un obiettivo lo addentate come se foste uno squalo e non lo mollate finché non l'avete conquistato? O invece tendete ad arrendervi subito? O una via di mezzo? |
Re: frustrazione
Non reggo bene la frustrazione. Oggi infatti credo mollero di nuovo per una cosa. Forse perche sembra sempre che esiste solo quella e non anche un obbiettivo raggiunto. E come se l'obbiettivo forse solo lo stress e non anche il sollievo o altri benefici .
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Re: frustrazione
IL fatto è che se parti con l'idea che sia difficile,che non ce la farai,allora la mente non presta attenzione ai segnali, alla cosa da fare e inevitabilmente ti saboti.
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Re: frustrazione
Mah... dipende cosa intendi. La mia frustrazione riguarda i rapporti sociali: devo assistere ogni giorno alla nascita di amicizie, simpatie e stima tra gli altri, mentre io vengo emarginato nonostante non abbia meno qualità rispetto agli altri, anzi! E non lo dico per narcisismo. Per quanto riguarda le difficoltà materiali, quelle le ho sempre affrontate ad ogni costo: sono fin troppo testardo.
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Re: frustrazione
Dipende dalla situazione, ma in genere ho difficoltà a chiedere aiuto, non mi piace ammettere la sconfitta. Tanto per farti un esempio banale, quando ho fatto la tesi triennale all'università, avevo un professore bravissimo e molto disponibile, mi diceva sempre che per qualsiasi problema potevo contattarlo senza problemi. All'inizio quando mi ha assegnato l'argomento, mi sentivo spaesato, non sapevo dove mettere le mani, ma dopo qualche giorno di disperazione, da solo sono riuscito a partire e ad andare avanti. Il prof lo contattavo solo per chiedergli se andava bene quello che stavo facendo. E così in molte altre cose, prima cerco sempre di cavarmela da solo.
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Re: frustrazione
Tra le mancanze educative che mi son trovato.....
...si nel senso, i miei (in particolare il padre psicopatico), non mi hanno mai insegnato un atteggiamento positivo alle sfide.... ....l'assioma era, facevo bene; é il minimo dovuto. ....sbagliavo, massima riprovazione con annesso biasimo = frustrazione massima ed autostima pari a 0 spaccato. Purtroppo solo da grande ho cominciato a metterci una pezza, tramite lo sport soprattutto...ma anche abbracciando un'idea un po' diversa....rispetto a quella che mi han sempre propinato..... ...socialmente da noi si é portati a denigrare chi cade ed a incensare chi ottiene il risultato, stop; mentre ora per me é molto più meriteve chi cade, si rialza e fa il suo meglio; anche se il risultato assoluto raggiunto é inferiore.... |
Re: frustrazione
Slacciare il reggiseno non è una cosa facile: ci vogliono tempo, convinzione e determinazione per sviluppare una buona manualità.
All'inizio mi sembrava impossibile, mentre ora (anche se è un bel po' che non ho a che fare con il gesto per mancanza di materiale :D) credo che riuscirei a farlo senza pensarci, un po' come andare in bicicletta. |
Re: frustrazione
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Che fare in questi casi, come comportarsi? Cercare di modificare il proprio mindset mi sembra l'unica soluzione, anche se qua c'è chi sostiene sia impossibile. |
Re: frustrazione
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Re: frustrazione
Mai provato con i farmaci? Nella mia esperienza di assunzione del citalopram ho notato che l'umore non era più costantemente sotto l'assalto dei suoi sbalzi, di conseguenza riuscivo a far lavorare molto meglio l'apporto del pensiero razionale. Forse si può modificare il continuo altalenare degli stati umorali attraverso un esercizio costante e metodico della razionalità, un po' come quando si impara a suonare uno strumento. L'applicazione costante e il metodo mi paiono l'unica strada, a patto di non aspettarsi risultati immediati.
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Re: frustrazione
Claro che si.......ci ho messo un annetto di antidepressivi e alla fine quasi 5 anni di terapia a raccogliere i cocci di me :D
....alla fine da qualche parte sono arrivato.... ....ma il cammino del lavorare su di me x essere quel che voglio essere .....lo faccio ora da me, non xché mi creda "imparato" di nulla ma xché ho spesso abbastanza "forza" da farlo.... facendo cmnq tesoro di quel che ho imparato ;) |
Re: frustrazione
Io... Non lo so.
Prima ragionavo sempre esattamente in quel modo: obiettivi raggiunti = è il minimo, obiettivi mancati = sono una merda. Ora non è più sempre così, riesco ad essere felice per le cose che ottengo. Non meramente soddisfatto, proprio felice. Non so spiegarvi come sia avvenuto, e credo stia ancora avvenendo, perché a volte ci ricado. Ora il mio nemico non è più tanto la frustrazione ma l'invidia. |
Re: frustrazione
Non so perché, ma mi aspettavo un esempio più significativo :D
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Re: frustrazione
a parte che slacciare un reggiseno potrebbe essere pure divertente , me ne capitassero ...
direi che sono metà e metà cerco di raggiungere l'obbiettivo e lotto per farlo , ma nch'io non ho mai fatto niente, quando avevo il negozio di vini & cioccolato dovevo gioco-forza fare dei pacchetti con risultati tragicomici :piangere: spesso c'era il mio socio che li faceva per me , addirittura qualceh cliente ha preso fiocco e forbici e se l'è confezionato da solo , vedendo coem ero imbranato :D ma qualcosa mi manualità ho imparato a fare , cucino , impasto il pane , stiro i miei vestiti con risultati grotteschi ... in altre cose rimango un asino no so fare un buco nel muro col trapano, riparare un lavello e cose simili , sono il classico maschio che chiama l'esperto anche per attaccare un chiodo nel muro |
Re: frustrazione
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Le cose fattibili invece non le porto a termine: troppa fatica inutile perché intanto non vengono come vorrei, perfette. |
Re: frustrazione
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Re: frustrazione
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Re: frustrazione
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Re: frustrazione
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cmq ne uso poche di camicie :mrgreen: |
Re: frustrazione
Ah, non la reggo per niente!
E in ogni caso, mi arrendo al primo ostacolo in tutto, sentendomi di conseguenza una fallita. :miodio: |
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