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Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
ho visto che da molti è considerato il male
è visto con diffidenza se non con disprezzo , le amicizie su facebook e solo su facebook vengono viste come false amicizie e forse hanno pure ragione , ma le mie amicizie attualmente sono solo 'virtuali' ne ho avute poche anche reali, però non so nemmeno se posso considerarle amicizie , una almeno sì ed è reale ... Mail mio cervello è strano non riesco a capire la differenza fra un'amicizia virtuale e una reale, s enon che manca la vicinanza corporale , alcuni amici virtuali li sento più veri dei pochi reali e non mi hanno deluso mai ...forse perchè non li ho mai incontrati devo smettere di parlarne però..la gente 'normale' non capisce e irride |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
è che quasi tutti i "normali" usano facebook per tenere i contatti con chi conoscono irl
tranquillo, se tu lo usi solo a fini virtuali non sei sotto scomunica fobica :applauso: |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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vecchie fiamme degli anni '80 , amici nel reale (ma che vedo sempre meno) poi ci sono persone conosciute nei forums , gente che non ho mai incontrato spesso per volontà mia , una è Leda ragazza simpaticissima che tu prob avrai incrociato su Psyco , i migliori amici sono quelli che rimangono 'spiritelli virtuali' :mrgreen: |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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Dipende un pò, però generalmente a parità di tempo di interazione quelle solo virtuali tendono poi- quando magari non ci si sente più per un pò- a venire dimenticate più facilmente. E poi più che di facebook mi sembra ti riferisci alle interazioni tramite messaggi privati o chat (su facebook o altro strumento)... per il resto, boh, sì sa un pò di più sulla persona, ci può stare un like o commentino a quello che scrive, è pur sempre qualcosa, ma si tratta comunque di frasi o foto di momenti pochi e scelti e che si decide di far vedere (a tutti i propri "amici" lì (salvo cambiare le impostazioni per restringerle o estenderle, il che è raro) per di più si presta e viene usato più per scrivere sciocchezzine che cose più profonde e riservate. (Il problema di facebook poi per chi tende ad aprirsi poco come me è che io so tutto delle persone per cui le sento come più vicine mentre loro a malapena ricordano chi sono, ma in effetti questo succede anche nei forum, però qui mi viene un pò più congeniale scrivere) |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
Avevo Facebook fino a qualche tempo fa poi mi sono reso conto che le amicizie che avevo erano tutte fasulle! In realta' avevo aggiunto solo conoscenti (non amici). Ci passavo ore e ore ma mi resi conto che era tutto tempo perso! Quando? Il giorno del mio compleanno. Nessuno degli "amici" mi aveva fatto gli auguri. Io sono contro FACEBOOK.
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Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
[QUOTE=Amstrong;1428264]Nessuno degli "amici" mi aveva fatto gli auguri. QUOTE]
A me li fanno, ma non mi cambia la vita; mi fa piacere se mi fanno gli auguri i veri amici o le persone che conosco piuttosto bene, ma se a farmi gli auguri sono persone aggiunte perché "conosciute" in un gruppo o pagina FB o un forum non me ne frega nulla (a meno che non abbia avuto opportunità di conoscerle, anche se soltanto in virtuale). |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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ma diciamo è povero da un punto di vista umano, non credo ceh a bbia 'veri amici' ma posso sempre sbagliare |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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L'amicizia virtuale è considerata di serie B per il fatto che è tale per la maggior parte delle persone e quindi spesso (non sempre) anche per i propri - reali o potenziali-amici virtuali. |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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In parte era legato al fatto che avendo 17 anni, il mio circolo sociale dell'epoca era legato a miei coetanei della mia stessa estrazione sociale. Frequentavo un itis e quindi difficilmente trovavo quella profondità di pensiero che a 17 anni è difficile trovare lì (venivo da un liceo). Infatti quello che fu per me il "periodo irreale" (cioé la fase in cui lasciai la scuola e mi chiusi in chat per 8 mesi), divenne più vero del vero allorché iniziai a dipendere da quel genere di relazioni sociali mediate dalla scrittura via monitor. Ma oltre alla oggettiva diversità delle persone virtuali che conoscevo, c'era un altro fattore. Io mi aprivo di più, grazie al fatto che non esisteva tutto quel complesso di codici non scritti che vengono identificati nel linguaggio non verbale e paraverbale, e che io non padroneggiavo bene. Anzi, non padroneggiavo affatto, non sapendo né stringere la mano né guardare negli occhi -o non guardare quando era inopportuno farlo!-, mantenere le distanze giuste, dare un abbraccio. Infatti, anche quando sono uscito dal mio isolamento, e mi sono messo di buzzo buono a cercare di riappropriarmi di una dimensione reale del rapporto sociale, ho trovato parecchie difficoltà. Una di queste è che alla fine, per quanto le persone che mi circondavano potessero essere interessanti o avere storie ed emozioni da raccontare, io chiudendomi me ne privavo, quindi le percepivo comunque come adimensionali. Perché non riuscivo a connettermi a loro. E' stata dura imparare a farlo, e adesso a 31 anni ancora sono in fase di apprendimento. Ma ti devo dire una cosa, a me Facebook e Whatsapp mi hanno aiutato di brutto. I miei ultimi compagni di scuola, con i quali uscivo con una certa regolarità, hanno iniziato a usare questi strumenti a fine organizzativo, nonché di cazzeggio. E lì, forte della mia esperienza pregressa in chat, ho saputo lasciarmi andare. Sai, è strana questa cosa della timidezza. A volte ti identifichi così tanto con il modo in cui gli altri ti rappresentano che quasi temi di esprimerti per come sei realmente, quasi come se avessi paura di spaventarli. Tipo, puoi essere spiritoso con degli amici nuovi, estroverso e simpatico. Poi torni dai vecchi amici che ti considerano timido e assente, e piombi nella catatonia. Ecco, quello che è successo, in parte, è che sono riuscito a lasciarmi andare sulle chat coi miei amici veri, e questo mi ha permesso poi di lasciarmi andare dal vivo coi miei amici veri. Non è stato un processo breve, né intenzionale, però ha funzionato. Ed è questo l'importante. Quindi, anziché (o in aggiunta) usare facebook per persone che non frequenti, perché non inizi a usarlo con persone che frequenti dal vivo? Per riuscire a lasciarti andare attraverso un media meno complicato della voce e della gestualità. Questo alimenta un circolo virtuoso di sicurezza che a un punto ti porta a sentirti più sicuro anche dal vivo. Un giorno magari ti viene in mente una battuta, e anziché stare lì a rimuginare "la dico? non la dico? e se poi non fa ridere? E se mi si blocca la voce a metà?", la dici e basta. In aggiunta posso provare a consigliarti un libro sul linguaggio non verbale, che a me è piaciuto molto: "Perché mentiamo con gli occhi e ci vergognamo con i piedi" di Allan & Barbara Pease. |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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cmq ho pensato bene di non incontrarla più (no era molto carina non pensate l'avessi bocciata) siamo rimasti amici su facebook ..fino a che lei non ha chiuso l'account a dimostrazione che a me il virtuale non è servito a niente |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
Anche a me capita di interessarmi molto più facilmente a persone conosciute su internet, forse perché riesco ad essere me stessa dietro lo schermo di un computer più di quanto non ci riesca nella vita vera e questo mi permette di farmi conoscere e conoscere più approfonditamente l'altro, però poi ho sempre l'esigenza di incontrare dal vivo la persona con cui mi sento altrimenti finisco per perdere interesse ed allontanarmi, non riesco a considerare amico una persona che non ho mai incontrato IRL, posso essere attratta da quella persona e trovarla interessante ma non riesco ad affezionarmi. Però capisco che chi non ha amicizie o affetti di tipo romantico nel mondo reale possa affezionarsi con più facilità anche a persone con cui magari parla solo su internet e che non ha mai conosciuto dal vivo
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Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
Si può parlare di quel che si vuole, alla fine basta non offendere :nonso:
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Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
Avevo ed usavo FB anni fa.....poi mi son accorto che erano al 90% profili di plastica.....per persone di plastica.....quelle che vedevo....
....ho preferito le persone reali ;) |
Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
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Re: Forse di facebook non dovrei proprio parlare...
Secondo me va bene facebook per tenerti in contatto con persone che conosci già e che vedi (anche se ogni tanto) di persona....oppure per seguire i tuoi interessi personali (ad esempio le attività di gruppi, locali o qualsiasi tuo interesse personale). Per me è inutile per tenere amicizie virtuali destinate a rimanere tali nel migliore dei casi e neppure per scrivere qualsiasi cosa tu faccia per farti vedere. Ultimamente infatti sebbene usi fb messenger per chattare con persone che conosco dal vivo, un bel repulisti generale di contatti sconosciuti o che non ho modo di vedere ci voleva proprio.
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