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Difficoltà a chiamare le persone per nome
A partire dalla pubertà (quando la timidezza si è intensificata) ho notato che avevo difficoltà a rivolgermi agli altri chiamandoli per nome. Non parlo tanto della difficoltà ad usare la voce in pubblico (quando ad esempio bisogna chiamare per strada qualcuno e si ha timore di risultare "chiassosi" in mezzo alla folla) ma proprio del rivolgersi ad un interlocutore appellandolo con il suo nome di battesimo. Ora ho in parte superato questa inibizione ma trovo ancora difficile rivolgermi a qualcuno utilizzando soprannomi o diminutivi. Credo che questo dipenda dal fatto che l'utilizzo di nomignoli sancisce quasi un gesto di affetto e complicità nei confronti dell'interlocutore, due sentimenti che spesso i timidi e i sociofobici hanno problemi a dimostrare.
Anche a voi succede lo stesso? |
sì
sì.
le guardi le persone mentre ci parli?? io no..mel'hanno fatto notare di recente. |
Re: sì
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So, da anni, di esser sempre tentato dal volgere lo sguardo altrove... |
Re: Difficoltà a chiamare le persone per nome
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Si mi succede! E me lo hanno fatto notare spesso...."Ehy ma tu mai una volta che mi hai chiamato per nome....!" :oops:
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Sì all'inizio mi capita. Con i genitori del mio ragazzo poi, il nome proprio non mi uscirà mai dalla bocca. Per fortuna che li vedo pochissimo, se devo comunicare con loro comunico e basta... io li chiamerei signora e signore per sempre. Ma sembrerei la ragazza delle pulizie forse...
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Re: Difficoltà a chiamare le persone per nome
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Nominare l'interlocutore per nome, equivale a invadere il suo spazio. C'è una differenza tra dire "ciao" e dire "ciao Mario". Nel secondo caso, probabilmente, ti accorgeresti che provi più ansia, e che l'ansia viene innescata proprio dal sostantivo "Mario". Probabilmente questo è segno che c'è un legame tra le sinapsi che sono delegate alla verbalizzazione del soggetto a cui si vuole lanciare un messaggio e le sinapsi dell'ansia: potrebbe esserci un collegamento tra queste due funzioni cognitive del cervello. Oppure il collegamento è ancora più profondo, cioè l'ansia non verrebbe innescata dalla verbalizzazione, ma dalla concettualizzazione del nome e dell'intenzione di verbalizzarlo, prima ancora di verbalizzarlo. Non è solo il chiamare per nome a rientrare in questo fenomeno, ma anche dare qualsiasi attributo alla persona a innescare l'ansia. Per esempio: "sei un grande", innesca ansia anche l'aggettivo "grande". Anche una manifestazione non verbale che porta un messaggio diretto all'interlocutore rientra in questo fenomeno, per esempio dare una pacca sulla spalla. Nel mio caso, almeno, i pronomi personali (tu, lei, voi, etc...) non mi generano ansia, e sono dei buoni sostituti al nome diretto, ma non in tutti i contesti. Penso che questo possa essere uno spunto per una sperimentazione, allenarsi a chiamare una persona per nome, anche in un solo momento della conversazione, e poi gradualmente più frequentemente, cercando di arrivare al punto di poterlo fare producendo meno ansia possibile. |
Re: sì
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Comunque, complimenti a Hurryup per l'esauriente risposta. |
Re: Difficoltà a chiamare le persone per nome
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Si, anch'io ho tipo il tuo problema. Adesso meno cmq che fino all'anno scorso... x esempio la mattina quando gli altri sul lavoro mi vedono tutti mi chiamano x nome dicendo "Ciao X!" io invece riesco solo a rispondere con un moscio "Ciao" magari con un sorriso. La difficoltà è sopratutto, lo so, è un pò paradossale, nel chiamare le persone con cui provo più affetto... con loro ho ancora più titubanza, che roba strana.
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Re: Difficoltà a chiamare le persone per nome
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Non dovresti vergognarti, anzi... è una cosa bella farlo... specie con gli amici e le persone che ti stanno più a cuore. È un modo per far saper loro, che per te, contano. :) |
Pensavo di sperimentare una tecnica che potrebbe ridurre l'ansia nel rivolgersi a una persona per nome.
E' la solita variante dell'associazione mentale: io voglio arrivare a chiamare il mio amico Andrea per nome senza provare ansia. Allora, scelgo un oggetto, come ad esempio una penna, e lo chiamo Andrea. Ogni volta che mi rivolgo alla penna la chiamerò Andrea, ma facendolo tante volte, in modo da imprimere nella mia mente l'associazione tra la penna e il sostantivo "Andrea". Quando nella mia testa l'associazione sarà diventata abbastanza automatica, provo a chiamare Andrea per nome, vedendo alla fine se il trucco funziona. L'associazione poi, a questo punto, si può fare con una foto del mio amico. Però non è detto che la tecnica funzioni, perchè si passerebbe da un contesto indiretto a un contesto diretto, è questo il salto mortale che fa bloccare :? |
Ti immagino dal cartolaio...
"mmm allora due faldoni, due album da disegno e 3 Andrea" 8) |
Re: Difficoltà a chiamare le persone per nome
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Io chiamo tranquillamente le persone per nome, anzi mi aiuta a instaurare un rapporto più confidiale con loro ... come anche cercare di guardarle in faccia mentre parlo.
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Anche a me succede.Il nome è molto personale,ci da esistenza,identità e forma.Quindi chiamare qualcuno col suo nome proprio è come riconoscerlo "ufficialmente" e dunque approcciarsi alla sua essenza intima di persona.
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:lol: |
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esatto, io lo faccio spesso, a volte troppo, anche con persone che conosco poco, mi approprio del loro nome e inconsciamente di loro...pero' a me piace dire spesso il loro nome... |
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