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Angus 09-12-2014 20:00

Re: A che serve la filosofia?
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 1418400)
Non mi era sfuggito. Ma continuo a credere che "almeno" la scienza ha come ragion d'essere la prova dei fatti mentre sulla speculazione si può dire tutto e il contrario di tutto senza tema di smentita. Ecco perché non vedo alcun motivo del perché la scienza possa essere avvicinata solo tramite strumenti diciamo così meta-cognitivi come quelli filosofici. Si può infatti benissimo pensare e riflettere, e fare scienza senza prima aver stabilito principi, struttura della realtà e altre cose così. Anzi, funziona benissimo e ci ha dato vaccini, computer, aerei, tante belle cose. Resto sempre più fermo - anche grazie a questa discussione - che la filosofia abbia, se ce l'ha, una ragion d'essere in campi specifici del pensiero umano.

E' una visione un po' idealizzata della scienza. Il rigore metodologico e la fondatezza epistemologica delle discipline scientifiche, intanto, sono molto meno elevati di quanto si creda. Parlo con relativa cognizione di causa di quello che studio, l'economia politica, ma sono molte le autorevoli voci critiche nei campi più svariati (le scienze sociali in toto, la psichiatria organicista, la medicina, che esaurisce la propria visione in un paradigma somato-psichico che ignora non solo speculazioni teoriche dignitose, ma addirittura evidenze sperimentali), che lamentano chiusura ideologica e impermeabilità al dissenso.
Il falsificazionismo popperiano è idealismo non comprovato dai fatti: Khun, che interpreta il "progresso" scientifico in termini di conflitto (in misura significativa extra-scientifico) tra paradigmi, sembra dare un'approssimazione più appropriata della realtà.

"Si può infatti benissimo pensare e riflettere, e fare scienza senza prima aver stabilito principi, struttura della realtà e altre cose così."

Beh, no, assolutamente. Una base di pregiudizi (nel senso buono del termine) è necessaria per qualsiasi attività, pratica e intellettuale, e ne determina l'esito (se non influendo sui risultati, determinando quel che si cerca). La scienza non è "neutrale" (rispetto ai valori) né "oggettiva" (in opposizione alle credenze soggettive): lo è solo rispetto ad un'epistemologia assiomatica (come lo è peraltro la filosofia). Il fatto che molti non lo capiscano mostra che sarebbe opportuno dedicarsi un po' di più alla riflessione filosofica.

Infatti:

"ci ha dato vaccini, computer, aerei, tante belle cose."

Sarebbe insensato negare il valore del progresso tecnologico. Lo è altrettanto però rifiutarsi di vederne i limiti: la scienza, o meglio: la nostra scienza, o meglio ancora: il rozzo materialismo positivista (io mi considero materialista, a scanso di equivoci) che ne costituisce il substrato epistemologico, oltre a darci nozioni e strumenti utili, ha tolto legittimità ad un insieme di problematiche molto importanti, se non fondamentali, oggettivando o negando quel che di esse emerge in superficie: il senso del disagio esistenziale e relazionale, dell'angoscia della finitezza (co-responsabile dell'ansia produttivistica), il valore dell'incontro con l'altro e della coltivazione di sè, la necessità di farsi una ragione del proprio stare al mondo...

Questo non equivale a dire "scienza cattiva, filosofia buona", ma che il rapporto tra le due discipline è dialettico, e deve essere riconosciuto come tale: è necessario indagare filosoficamente i presupposti che orientano la ricerca scientifica, come lo è orientare la riflessione filosofica integrando i risultati delle scienze. La realtà attuale, sconfortante, è una quasi totale separazione tra i due ambiti.

suicida 10-12-2014 11:30

Re: A che serve la filosofia?
 
mmm

si direbbe che qualcuno qui non sappia prenderla con filosofia

oddio ma è il colmo

ok la pianto lì

Noriko 10-12-2014 12:01

Re: A che serve la filosofia?
 
Il livello di questo thread è buono.


Attraverso di voi imparo a riflettere sulle mie idee.

Myway 10-12-2014 13:20

Re: A che serve la filosofia?
 
Quote:

Originariamente inviata da Angus (Messaggio 1418451)
E' una visione un po' idealizzata della scienza. Il rigore metodologico e la fondatezza epistemologica delle discipline scientifiche, intanto, sono molto meno elevati di quanto si creda. Parlo con relativa cognizione di causa di quello che studio, l'economia politica, ma sono molte le autorevoli voci critiche nei campi più svariati (le scienze sociali in toto, la psichiatria organicista, la medicina, che esaurisce la propria visione in un paradigma somato-psichico che ignora non solo speculazioni teoriche dignitose, ma addirittura evidenze sperimentali), che lamentano chiusura ideologica e impermeabilità al dissenso.
Il falsificazionismo popperiano è idealismo non comprovato dai fatti: Khun, che interpreta il "progresso" scientifico in termini di conflitto (in misura significativa extra-scientifico) tra paradigmi, sembra dare un'approssimazione più appropriata della realtà.

"Si può infatti benissimo pensare e riflettere, e fare scienza senza prima aver stabilito principi, struttura della realtà e altre cose così."

Beh, no, assolutamente. Una base di pregiudizi (nel senso buono del termine) è necessaria per qualsiasi attività, pratica e intellettuale, e ne determina l'esito (se non influendo sui risultati, determinando quel che si cerca). La scienza non è "neutrale" (rispetto ai valori) né "oggettiva" (in opposizione alle credenze soggettive): lo è solo rispetto ad un'epistemologia assiomatica (come lo è peraltro la filosofia). Il fatto che molti non lo capiscano mostra che sarebbe opportuno dedicarsi un po' di più alla riflessione filosofica.

Infatti:

"ci ha dato vaccini, computer, aerei, tante belle cose."

Sarebbe insensato negare il valore del progresso tecnologico. Lo è altrettanto però rifiutarsi di vederne i limiti: la scienza, o meglio: la nostra scienza, o meglio ancora: il rozzo materialismo positivista (io mi considero materialista, a scanso di equivoci) che ne costituisce il substrato epistemologico, oltre a darci nozioni e strumenti utili, ha tolto legittimità ad un insieme di problematiche molto importanti, se non fondamentali, oggettivando o negando quel che di esse emerge in superficie: il senso del disagio esistenziale e relazionale, dell'angoscia della finitezza (co-responsabile dell'ansia produttivistica), il valore dell'incontro con l'altro e della coltivazione di sè, la necessità di farsi una ragione del proprio stare al mondo...

Questo non equivale a dire "scienza cattiva, filosofia buona", ma che il rapporto tra le due discipline è dialettico, e deve essere riconosciuto come tale: è necessario indagare filosoficamente i presupposti che orientano la ricerca scientifica, come lo è orientare la riflessione filosofica integrando i risultati delle scienze. La realtà attuale, sconfortante, è una quasi totale separazione tra i due ambiti.

Quoto...un tempo le due discipline erano molto più ravvicnate di adesso, invece la loro progressiva separazione rischia di farle smarrire entrambe....portando a vuoti discorsi cervellotici da una parte e cieco bigottismo scientista da un'altra...

AbitanteDiMarte 10-12-2014 13:49

Re: A che serve la filosofia?
 
A tante cose, anche a rimanere disoccupati :mrgreen:

ramo 14-12-2014 15:45

Re: A che serve la filosofia?
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 1418400)
Non mi era sfuggito. Ma continuo a credere che "almeno" la scienza ha come ragion d'essere la prova dei fatti mentre sulla speculazione si può dire tutto e il contrario di tutto senza tema di smentita. Ecco perché non vedo alcun motivo del perché la scienza possa essere avvicinata solo tramite strumenti diciamo così meta-cognitivi come quelli filosofici. Si può infatti benissimo pensare e riflettere, e fare scienza senza prima aver stabilito principi, struttura della realtà e altre cose così. Anzi, funziona benissimo e ci ha dato vaccini, computer, aerei, tante belle cose. Resto sempre più fermo - anche grazie a questa discussione - che la filosofia abbia, se ce l'ha, una ragion d'essere in campi specifici del pensiero umano.

La scienza non tiene conto della metafisica (che è solo una parte della filosofia), ma non può certo affrancarsi da millenni di storia della logica, dato che il procedimento scientifico è inferenziale.

Oltre a quotare milton erickson, Angus e Xl, aggiungo l'Intelligenza Artificiale tra i campi della ricerca scientifica strettamente intrecciati con la filosofia.


Quote:

In ogni caso, per non andare troppo fuori dal seminato, non posso che tornare a bomba e constatare che la maggior parte delle persone formate alla filosofia che io ho conosciuto, sono state persone da tenere ben a distanza, tanto per cominciare per evitare di perdere il contatto con la realtà
.

Di marjuana ne gira parecchia a Lettere e Filosofia, su questo hai ragione :mrgreen:


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