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Pulcina 29-11-2014 00:30

La maledizione del passaparola
 
Oggi sono passata dal Centro per l'impiego.
Morale della favola: la tizia mi ha detto che il canale prevalente per trovare lavoro è il passaparola tramite la propria rete sociale.
Credo sia superflua qualsiasi altra parola.

Giovane Werther 29-11-2014 00:32

Re: La maledizione del passaparola
 
Quote:

Originariamente inviata da Pulcina (Messaggio 1409974)
Oggi sono passata dal Centro per l'impiego.
Morale della favola: la tizia mi ha detto che il canale prevalente per trovare lavoro è il passaparola tramite la propria rete sociale.
Credo sia superflua qualsiasi altra parola.

già che palle sto lavoro di merda, i centri per l'impiego non servono a nulla

Pulcina 29-11-2014 00:38

Re: La maledizione del passaparola
 
Quote:

Originariamente inviata da Giovane Werther (Messaggio 1409978)
già che palle sto lavoro di merda, i centri per l'impiego non servono a nulla

Servono a far lavorare chi ci lavora.

Tararabbumbieee 29-11-2014 00:39

Re: La maledizione del passaparola
 
Quote:

Originariamente inviata da Pulcina (Messaggio 1409980)
Servono a far lavorare chi ci lavora.

:bene:

SugarPhobic 29-11-2014 01:41

Re: La maledizione del passaparola
 
La mia esperienza non fa che appoggiare il vostro giudizio.
Ci andai penso nel 2008/2009 per farmi reinserire nelle liste di disoccupazione (che ogni volta mi si diceva non esistevano più, ma nelle quali tuttavia dovevo essere iscritto, e già lì cominci a porti qualche domanda su come stiano funzionando le cose in quel luogo polveroso e cartaceo), venni inserito, mi si disse chiaro e tondo che la cosa serviva solo per permettere a mio padre di avere una riduzione di una certa tassa, in quanto figlio a carico, ma che non sarebbe di certo servito per trovarmi lavoro.
"Ci vuole fortuna!" disse la tipina coi capelli mossi.
Fine.

Pulcina 29-11-2014 11:36

Re: La maledizione del passaparola
 
Il problema non è tanto il centro per l'impiego, ma la rete sociale come mezzo per trovare un lavoro...

liuk76 29-11-2014 12:30

Re: La maledizione del passaparola
 
Io invece trovo sensatissimo e giustissimo che abbia più peso il passaparola rispetto ad un centro per l'impiego.

Il passaparola ha il pro che è una raccomandazione proveniente da persona tendenzialmente fidata e, quindi, da maggiori garanzie di validità del candidato nell'azienda.

Io ho quasi sempre lavorato grazie al passaparola di ex colleghi e di ex clienti.

Il centro per l'impiego non viene considerato da molte aziende perché non fa alcuna scrematura tra i candidati e, sostanzialmente, non è nemmeno in grado di valutarli in modo efficace.

Infine, un'osservazione: un'azienda non ha alcun interesse e nessun obbligo di dare un lavoro a tutti. Cerca, chi rispecchia i requisiti, ne ha magari altri, ha soft skill ed è disposta a lavorare per la retribuzione più bassa.

Suttree 29-11-2014 12:52

Re: La maledizione del passaparola
 
Ci sono anche le agenzie interinali..non che mi siano servite a qualcosa finora:testata:
Comunque sì, il passaparola o la raccomandazione sono i metodi migliori purtroppo..chi, come noi, ha uno scarso o nullo "capitale sociale" rischia di rimanere disoccupato a vita:(

~~~ 29-11-2014 12:55

Re: La maledizione del passaparola
 
No: il sistema delle conoscenze funziona che pigli a lavorare chi conosci perché lo conosci o per fare un favore a qualcuno (che sia per un tornaconto o meno), ed è più un'operazione pigra e di comodo che qualcosa di sensatissimo e giustissimo.

Ma pure fosse, è inaccettabile che ad un centro per l'impiego (e non è l'unico) ci si debba sentir dire che senza conoscenze non si va da nessuna parte.

neversayboh 29-11-2014 13:01

Re: La maledizione del passaparola
 
in italia i centri per l'impiego non servono a nulla. zero, caput. servizio pubblico inutile. da eliminare.
le agenzie per il lavoro private invece in qualche caso ti trovavano qualche lavoro temporaneo o sostituzione di maternità, ma con la crisi che c'è ancora (dopo 6 anni) non ti trovano niente neanche loro. :nonso: anzi siccome loro campano sulle commissioni di quelli a cui trovano il lavoro, non riuscendo a piazzarne più nessuno falliscono loro stesse e chiudono -a meno che non sopravvivano con sussidi statali dannosi.

fonte: io, uno che ha dovuto chiedere alla famosa rete sociale/parentale per sbarcare il lunario.

:mannaggia:

italia, che paese di straccioni.

liuk76 29-11-2014 14:26

Re: La maledizione del passaparola
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1410187)
No: il sistema delle conoscenze funziona che pigli a lavorare chi conosci perché lo conosci o per fare un favore a qualcuno (che sia per un tornaconto o meno), ed è più un'operazione pigra e di comodo che qualcosa di sensatissimo e giustissimo.

Perché non dev'essere sensato? Mi sembra di un'ovvietà disarmante che sul lavoro si applichi l'egoismo, eccetto che per quegli elementi dove portare benessere alla società circostante col proprio operato incide anche sul proprio.
L'altruismo disinteressato è pura utopia. Sopratutto in una fase dove il lavoro è difficile da trovare.
Prima viene il benessere delle persone vicine a me, poi degli altri.

Io preferirei favorire l'amico di un amico rispetto ad un perfetto sconosciuto.
Anzi la mia scala di precedenza è: fidanzata/partner sessuale, familiare/parente, amico, conoscente, sconosciuto che vive nello stesso comune/provincia/regione/stato/unione europea, resto del mondo.

Il mio unico tornaconto, se avessi un'azienda, sarebbe quello di avere la risorsa il prima possibile e al costo più basso, ovvero al livello più basso compatibile con le mansioni che svolgerà e retribuita al minimo tabellare (retribuzione e livello cresceranno col tempo e proporzionalmente alla resa della persona).

Perché un'azienda dovrebbe assumersi l'onere di operare implicitamente nel sociale? Perché dovrei spendere tempo e risorse in colloqui?

E' sempre possibile applicare un periodo di prova all'assunzione.
Potrei benissimo assumere una persona amica e, se si rivela poco competente, fare selezioni nel mentre e, trovata una persona più indicata, licenziare la precedente senza darle nessuna motivazione ed anche senza giusta causa (come appunto prevede per ENTRAMBI il periodo di prova).

A maggior ragione se parliamo di professioni generiche (impiegato, operaio, commessa, cassiera, ecc.) dove una persona vale l'altra.

Diverso è il discorso se parliamo di professioni dove serve competenza ed esperienza.

Ansiaboy 29-11-2014 15:09

Re: La maledizione del passaparola
 
esistono i lavori di vendita diretta (anche online) dove guadagni anche sull'operato di uno che lo fai entrare nel circolo di lavoro..

avessi soldi e mio padre nin mi ostacolerebbe inizierei fin da subito...

Pulcina 29-11-2014 15:21

Re: La maledizione del passaparola
 
Quote:

Originariamente inviata da liuk76 (Messaggio 1410158)
Io invece trovo sensatissimo e giustissimo che abbia più peso il passaparola rispetto ad un centro per l'impiego.

Il passaparola ha il pro che è una raccomandazione proveniente da persona tendenzialmente fidata e, quindi, da maggiori garanzie di validità del candidato nell'azienda.

Infatti non è sbagliato.
Il problema sta nel fatto che non ho una rete sociale e non so crearmela.


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