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Asocialità scambiata per cinismo
Oggi un mio compagno di classe con cui ogni tanto mi capita di parlare, mi ha raccontato che un nostro compagno ha detto la seguente frase quando io ero assente, riferita a me "quello è il classico tipo che se ti vede in strada non ti dà nemmeno un passaggio e si gira dall'altra parte". Ho fatto finta di non essere toccato dalla cosa, ma in realtà mi sono sentito offeso da questo giudizio superficiale, ma soprattutto perché il fatto che io non parlo quasi mai è stato visto erroneamente come una sorta di atteggiamento di superiorità, della serie "non parlo con voi perché siete inferiori a me". Non avevo mai considerato questa eventualità sinceramente... non avrei mai immaginato che sarei potuto essere visto in questa maniera.
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Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Re: Asocialità scambiata per cinismo
Succede spessissimo, la chiusura e l'introversione vengono sempre scambiate per maleducazione e quant'altro. A me capita frequentemente...
Dall'esterno in effetti è molto difficile decifrare certi atteggiamenti, pensandoci un attimo. |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Non serve a nulla incazzarsi sulla superficialità di quel pensiero. Ignoriamolo al 100% oppure agiamo per migliorare. |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Re: Asocialità scambiata per cinismo
Evidentemente si è sentito rifiutato da te e ciò gli ha provocato irritazione.
Mi sembra un dato su di lui invece che sulla tua asocialità. |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
Si, capita spesso.
A me dicono che sono snob. Ma a dire il vero non mi dispiace, preferisco passare per stronza snob che per problematica, complessata, timida, insicura. Non siamo "trasparenti", non si vede ciò che abbiamo dentro e, a meno di non trovarci davanti una persona particolarmente empatica o uno psicologo, è difficile che la gente veda che abbiamo qualche problema di relazione. Me lo spiegava la mia psic proprio perchè io ho paura di passare per inetta/incapace il più delle volte. |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Con quello che mi hai scritto dimostri, come nei thread sulle donne, la tua propensione a "desiderare il controllo sugli altri", cioè vorresti che gli altri agissero come tu vorresti che agissero. Ma nessuno può esercitare tale controllo sugli altri, sull'esterno, si può agire solo su se stessi. Per questo, se un utente o una persona mia amica [sia essa fobica o super socievole] mette in campo un comportamento che ha degli effetti negativi sulla sua vita, gli suggerisco di cambiarlo [se entriamo in argomento]. Con questo non dico che chi nel mondo fa lo stesso vada bene, ma non abbiamo controllo su ciò. Giudicare è un comportamento che hanno molte persone, chi in modo minore chi in modo più pesante. In quest'ultimo caso, lo trovo limitante alla vita del soggetto. Ognuno poi è libero di continuare a giudicare. |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Per non parlare di chi propone agli altri le alternative del tipo: "O fai così e ti adegui o ti attacchi, inutile che ti lamenti", N volte lette su questo forum: quello non è "desiderio di controllo"? Quote:
A parità di effetti negativi, invece, sul comportamento di altre persone non dici nulla. Non vedo perché fare questa distinzione. |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
No vabbè, Joseph, io ti leggerei per ore, giuro :D non lo dico in maniera offensiva, sia chiaro, ma è fantastico, mi ci sono perso dentro i tuoi ragionamenti! Assomigliano tanto ai miei sproloqui mentali che solitamente cerco di evitare sul forum! Che dire, non voglio cercare di sopraffarti, però secondo me hai ragione su altre questioni e un pò meno su altre
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Re: Asocialità scambiata per cinismo
Capita anche a me, l'estroverso non capisce il bisogno dell'introverso di prendersi del tempo e degli spazi per se e lo ritiene egoista e "cattivo" perché secondo la loro visione della vita chi non ama condividere più tempo e più cose possibili con l'altro è una persona cinica e fredda, siccome spesso noi introversi siamo ritirati e solitari appaiamo come persone che non vogliono o non hanno nulla da condividere. Invece l'introverso dentro di se ha un mondo di emozioni e sentimenti profondi, seppur spesso celati al resto del mondo, e una intensa volontà di condividerli, che magari molti estroversi non hanno
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Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Joseph, grazie, tu invece mi sembra che sei bravissimo a lanciare accuse o tracciare profili psicologici basati su mere supposizioni, o ancora, delle frecciatine. Con me queste cose però non attaccano e non mi va di perdere tempo in litigi e conflitti, nè mi va di avviarli, quindi fermiamoci qui :) |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Ovviamente non è giustificabile... tant'è... :nonso: Mia madre quando cammina è totalmente isolata nei suoi pensieri, puoi salutarla, ma lei tira dritto. Molti pensano che sia un'emerita stron*a per questa cosa... magari lo penserei pure io se non la conoscessi. Ma prima di arrivare a un giudizio simile, sarebbe bene... conoscerla. Mh? E questo richiede impegno. Non è detto che lo si abbia né che ci si interessi ad averlo. Okay, è un esempio estremo, quello di mia mamma che trotterella fusa per la via; però rende l'idea di come certi comportamenti innati e inoffensivi possano trovare delle facili etichette. Cosa puoi farci in merito? Beh, difficile cambiarsi, molto. Impossibile cambiare il modo immediato di etichettare che alcune persone hanno. Resta te stesso. Mia madre perse tante amiche... altre le domandarono, risentite, il motivo del suo comportamento. Lei spiegò con attenzione e stupore. Loro capirono perché di base c'era il tentativo di comprendere. Il problema si risolse, ma mia madre continuò a camminare fusa per le vie... lo fa anche adesso. E la considerano ancora una stro*za Sii forte e sappi che se lo ti viene fatto notare quando sei assente, è probabile questo interesse a comprenderti, da parte di chi ti ha detto certe cose, non esiste. |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
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Re: Asocialità scambiata per cinismo
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ognuno può avere tutte le sensazioni che vuole però perche infangare il nome di una persona se manco si conosce la verità ? poi scommetto che tanti fobici o disagiati trasmettono il disagio.. e a sto punto perche certi normaloni se devono dire qualcuna non dicono ciò ? e anzicche dire "xx se la tira, ergo è una merda" potrebbero dire "xx sembra che se la tira ma in lui percepisco un certo disagio.." e cose cosi dai kody, per una volta abbi almeno la consapevolezza che anche i normaloni possono far schifo, essere superficiali e sbagliare. prendere atto di ciò può dare un senso ad un fobico perche checche tu ne dica, un fobico sincero non si sente superiore ma al contrario si sente inferiore io in classe (ma in generale anche fuori dalla classe) venivo moooooolto sputtanato (pure i prof se ne rendevano conto e mi dicevano la famosa e verissima frase di dante "non ti curar di loro ma guarda e passa") e discusso perche evitavo i più estroversoni giudicanti e cercavo i più fobicoidi.. capace che per loro "me la tiravo", mi "sentivo superiore" e sai che ti dico ? SI, mi sentivo e mi sento superiore a gente che ti sputtana e te ne dice di tutti i colori alle tue spalle magari perche non riesce a convivere con la paura di non essere interessante per qualcuno fa capire quanto sia poca ;) alla fine gli intelligenti non si facevano tanto influenzare, gli idioti si però. e io con gli idioti non voglio averci nulla a che fare :ridacchiare: |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
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anche io preferisco passare per snob che per insicuro e complessato.. forse a pensarci bene.. magari assumiamo atteggiamenti da snob proprio per non essere percepiti come insicuri e complessati.. però, parlando per me almeno, se sono insicuro non è quasi mai solo colpa mia.. anche'altro ha degli atteggiamenti che mi causano disagio e quindi ahimé.. si merita il mio "snobbismo" :sisi: |
Re: Asocialità scambiata per cinismo
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