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lo sfogo che non voglio
Sono solito fare discorsi propositivi, di incoraggiamento che pessimistici.. eppure quando ce vole ce vole. Ecco perche' questo e' uno sfogo che non voglio fare, perche' di sfoghi in questo forum ce ne sono pure troppi :/
Proprio prima sono stato a fare una sorpresa insieme ad altri ad una ragazza che oggi compie 18 anni. Non mi piace questo tipo di comportamento, non capisco tutta sta esaltazione per i 18 anni ma ehi, se non lo fai fa brutto, quindi mi adatto e anche se controvoglia partecipo a queste stupidaggini In piu' eravamo 4 anime, il resto della "compagnia" non poteva e cosi l'ho fatto quasi per pieta', visto che a lei piacciono ste cose Cosi arrivo la, e la prima cosa che vedo e' la madre che la abbraccia, che si danno baci.. banali dimostrazioni di affetto.. e subito mi prende male. A me quel tipo di comportamento madre-figlio mi e' completamente sconosciuto, eppure e' cosi naturale. Non parliamo poi di quello padre-figlio.. Per il resto del tempo me ne sono stato in un angolino a riflettere a quello che ho visto. Se i miei genitori mi avesseo dato un minimo di affetto io probabilmente non sarei qui a parlare, avrei una vita totalmente diversa. Lei e' una ragazza che sta sempre in compagnia, gli piace parlare e si diverte, e' molto emotiva. Io sono praticamente il contrario, mi piace la solitudine e nei rapporti umani sono praticamente incapace, troppo freddo, incapace di qualsiasi relazione duratura (sia amici che con partner) Sono cresciuto con la solitudine e la freddezza E da li ho iniziato a fare vari viaggi mentali.. non dovevo nascere, sono stato un errore, ho costretto i miei genitori a sposarsi.. sono colpevole di tener legate due persone che non si amano e sta cosa mi sta facendo sentire uno schifo. Forse e' proprio per questo che ho pessimi rapporti con loro, forse verso di me conservano un odio represso per questa cosa.. gli ho costretti a cambiare lo stile di vita che prima facevano (in bene o in peggio? Come sara' stata la loro vita senza di me? E' un pensiero che mi tormenta) In casa l'unica persona che trovo meravigliosa e' mia nonna, ha 80 anni, non so per quanto continuero' a vederla. Ogni tanto quando ci penso mi scappa da piangere, a volte per poco piangevo di fronte a lei per questa paura di perderla... Prima o poi accadra'.. e li veramente non so come faro' ad andare avanti, forse impazziro', forse mi aspettera' un lungo periodo di depressione.. chi sa' che fine faro'.. sicuramente non ne usciro' bene. Potrebbe capitare oggi come tra qualche anno. Ho paura Eppure nemmeno a lei riesco a mostrare affetto E' la tipica anziana sola.. che sta vivendo una vita da schifo per colpa di mio padre (che tra l'altro ho smesso pure di chiamare padre, quando lo vedo per casa lo chiamo con il suo nome, l'idea di chiamarlo "padre" non mi piace, non capisco come io possa essere uscito da lui) Io son l'unico della famjglia che regolarmente va a trovarla, e' bello parlare con lei seppur la grande chiusura mentale dovuta all'eta'.. E cosi mi ritrovo qui a scrivere, gli altri sono in spiqggia a festeggiare ma io me ne sono andatl, troppo giu' di morale, con i miei genitori non so proprio come cambiare la situazione visto che e' impossibile, mia madre troppo vuota, mio padre e' pazzo (Vorrei portarlo da qualcuno perche' secondo me ha seriamente bisogno di curarsi.. ma non so come convincerlo, non riconosce che ha problemi) ora mi trovo in questa situazione di pseudo-depressione che non so come evolvera', voglio impegnarmi a cambiare i comportamenti con le altre persone anche se ci vuole tempo. Mentre scrivevo mi e' nata una sorta di forza endogena che mi sta dicendo "SU, MUOVITI" e voglio seguirla Il problema e' che voglio il "tutto e subito", devo capire che per certi cambiamenti ci vuole tempo.. e parecchio! Ma almeno e' giusto iniziare, anche se i risultati ci saranno tra qualche anno In fondo ho bisogno di questi periodi di pseudo-depressione, mi aiutano molto a riflettere, mi sembra di essere piu' lucido, vedo pessimista ma fino un certo punto, c'e' sempre qualcosa che mi aiuta a pensare "non ti abbattere, se vuoi puoi farcela!" Be positive :) |
Re: lo sfogo che non voglio
Non so che dire, ho sempre apprezzato il tuo ottimismo. Voglio credere che questo continuo lavoro che riesci a fare su di te produca i tanti buoni risultati che meriti. So che sei ancora attorno ai 20 anni, quindi c'è ancora tantissimo spazio davanti a te per evoluzioni che si spera positive.
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Re: lo sfogo che non voglio
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Be positive :) |
Re: lo sfogo che non voglio
Buon Biomotivato, anche i tuoi sfoghi finiscono con positività.
Mantieni (faticosamente) questo modo di essere, e riuscirai a sopravvivere senza impazzire alla morte della tua dolce nonna (ovvio che starai male, il lutto è lutto), sopravviverai al giusto tempo che occorrerà per cambiare (perché cambierai... se riesci a porti così, in questo modo particolarissimo in virtuale, credimi, riuscirai a farlo anche nel reale... e non sto dicendo una castroneria. Penso che in molti lo credano); sopravviverai anche ai tuoi genitori, ai problemi della coppia che ricadono puntualmente sui figli. Sopravviverai. Sei giovane, l'evoluzione si è avviata, ma ogni ciclo necessita di una spinta, tu la spinta ce l'hai dentro di te... ora devi solo crescere, aspettare per darla. Tuo padre, tua madre... Le persone cambiano... tu sei cambiato, cambierai. A volte in meglio, a volte in peggio, ma cambiano, sempre col tempo. Mia madre da despota, invecchiando, è diventata una donnina dolce che mi porta le costolette ancora calde a casa, perché dice che devo mangiare più proteine... e dire che diciotto anni fa mi nascondeva il cibo, perché diceva che mangiavo troppo... o non voleva che mi lavassi la faccia o mi mettessi la crema da notte perché: "Marco!! A trent'anni avrai la faccia arrappata!!!". Beh, mia madre per cambiare ha dovuto fare un infarto ed essere a un passo dalla morte, ma le persone, ti ripeto, cambiano. Ti invito a non disperare e, nel mentre, continuare a esser cauto e autopreservarti come ora. Siamo qui anche per sfogarci, anche tu, come tutti... non temere qualcosa che vuoi esternare da dentro di te a qui. Questo posto esiste anche per questo. Fatti forza :) |
Re: lo sfogo che non voglio
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Re: lo sfogo che non voglio
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Re: lo sfogo che non voglio
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Anch'io sono cresciuta in un ambiente non ottimale, lasciata di qua e di là perchè i miei erano molto impegnati col lavoro, e anche tante urla e violenza. Quote:
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Re: lo sfogo che non voglio
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Mi auguro che anche chi ha uno sguardo pessimista con il tempo riesca a spezzarlo ogni tanto con un po' di ottimismo.. spesso non vuol dire nulla, non da risultati concreti ma almeno consente di vivere la vita in modo piu' dignitoso Quote:
Per adesso ci passo il piu' tempo possibile con lei.quando arrivera' quel momento arrivera' e cerchero' di affrontarlo a testa alta.. nei miei limiti.. Quote:
Sono cose che ancora faccio e mi aiutano ma non sono soluzioni per raggiungere la felicita', questa non e' mai continua e ogni tanto sfocia in un po' di tristezza.. e' normale credo, se avessi trovato la cura per i miei problemi ora non sarei qui! Ora che ci penso comunque il titolo "combattere la sociofobia" e' giusto fino un certo punto :pensando:, i rapporti con le persone infatti non sono molti cambiati, ho solo cambiato il mio modo di ragionare e vivere, seguendo quei consigli. Riesco ad essere felice piu' facilmente, accontentandomi con poco I problemi nel relazionarmi con gli altri rimangono, per comabtterli dovrei uscire piu' spesso e frequentare le persone giuste.. cosa che ora non faccio :/ Quote:
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Re: lo sfogo che non voglio
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Per il resto sembra che tu ti senta responsabile nei loro confronti, ed è bizzarro perché si tratta di un rovesciamento dei ruoli ... se hanno deciso di rimanere insieme lo hanno deciso loro e, appunto, ognuno si dovrebbe prendere le responsabilità ed accettare le conseguenze delle proprie azioni. |
Re: lo sfogo che non voglio
Che bello che vai a trovare tua nonna e senti questo legame con lei. Forse cerchi qualcosa che non riesci a trovare nella tua famiglia. Per quanto riguarda il rapporto con i tuoi genitori ti capisco, anche io non ci vado per niente d'accordo..praticamente non ci parlo mai. Però non dire che sei nato per errore, tu sei nato e basta. Non pensare ai possibili perchè della tua nascita altrimenti non ne esci piu..fatti meno pare esistenziali e vivi di più. Pensa a portare avanti i tuoi obiettivi, tanto un giorno te ne andrai da casa e ci penserai sempre meno a queste cose. Secondo me uno dei principali problemi che accomuna tante persone è la permanenza forzata e prolungata in famiglia. Non si cresce mai veramente..una parte di noi è sempre legata alla famiglia, bisogna interrompere questa dipendenza per stare bene.
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Re: lo sfogo che non voglio
Sinceramente mi è dispiaciuto leggere questo topic, anche perché riguardo al rapporto genitori-figlio mi ritrovo in una situazione molto simile.
Anche a me è capitato di assistere a certe scene, così naturali appunto ma allo stesso tempo così estranee alla mia quotidianità che non possono non farmi riflettere. Mi è capitato di pensare, e di dire anche, ai miei che se i figli non si vogliono, non si fanno. :moltoarrabbiato: Non si può negare che è anche a causa loro se io (e pure mio fratello) abbiamo grossi limiti nel rapportarci agli altri. Siamo entrambi molto chiusi ed incapaci di esprimere serenamente e con chiarezza i nostri sentimenti. Un bel casino insomma... Quote:
Mio padre dice che rimane in casa solo per me e mio fratello, perché senza di lui non sappiamo fare nulla ecc... Tutte scuse. Penso che se due persone "sane" non vogliono più stare insieme, si allontanano. Se non lo fanno i motivi sono altri (economici, di orgoglio,...), ma non i figli, almeno non nel mio caso. Quote:
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Re: lo sfogo che non voglio
Io sarei banale a rispondere, comunque ti considero una brava persona e spero che ti sentirai meglio il prima possibile... forza e coraggio, il problema "genitori" credo sia molto comune qui.
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Re: lo sfogo che non voglio
Caro biomotivato abbiamo diverse cose in comune, mi devi spiegare come ca..o fai a essere così solare a volte
Ti stimo fratello |
Re: lo sfogo che non voglio
Grazie a tutti per i commenti, mi son serviti molto
Poco dopo aver pubblicato il topic mi e' successa una cosa abbastanza bizzarra: vengo contattato da una ragazza che non sentivo da un sacco di tempo. Anche lei ha problemi di amicizie ma ha due genitori fantastici Cosi dopo avermi chiesto il consueto "come va?" Gli spiego quello che non mi andava e alla fine mi son ritrovato a farla sfogare per la sua situazione lol Comunque, grazie di nuovo a tutti :) |
Re: lo sfogo che non voglio
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Re: lo sfogo che non voglio
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Considera inoltre che la "famiglia del Mulino Bianco" non esiste: ogni famiglia, ogni persona, ha i suoi problemi. Un esempio? Mio padre è una persona "ipergiudicante": qualsiasi idea, qualsiasi comportamento, qualsiasi cosa insomma è oggetto della sua aggressiva critica (e non dubito che tale comportamento sia alla base di alcuni dei miei problemi). Un altro esempio? I miei genitori litigano spesso (prima arrivavano persino alla violenza, ma ora si sono "calmati"), e io ne risento moltissimo: a volte, ho persino paura ad uscire e lasciarli soli, per timore che finiscano per farsi di nuovo del male... |
Re: lo sfogo che non voglio
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Abbiamo finito per parlare di lei perche' tendo sempre ad aiutare gli altri e a dire il mio punto di vista. Raramrnte parlo dei miei problemi e cosi avevo deviato l'attnzione su di lei Quote:
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