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solitudine
secondo voi e possibile vivere da soli:interrogativo:
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Re: solitudine
Soli per il resto della vita?
No |
Re: solitudine
:pensando: credo di si, ma fa schifo.
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Re: solitudine
Spero che sia possibile perché è la prospettiva che mi aspetta quando i miei non ci saranno più. Adesso ci litigo e darei l'anima per avere una casa mia, domani so che mi pentirò di questi pensieri. A parte questo, tecnicamente, ovvio, è possibile, tanti vivono soli. Se sia una vita significativa non lo credo ma è anche vero che famiglie solide oggi ce ne sono pochissime; da questo punto di vista non ho troppa invidia per situazioni che siano meno dell'ottimale, che ovviamente sono molto rare.
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Re: solitudine
Secondo me è possibile, certo, ma non per una persona fobica.. tanto più se è piena di ansie e paure e non ha amici o relazioni esterne con cui passare il tempo fuori casa... io, almeno, non ci riuscirei proprio!
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Re: solitudine
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Re: solitudine
Credo sia possibile, per natura l'uomo si adatta a sopravvivere sempre....
Sulla qualità della vita da single di un fobico invece, ce ne sarebbe da discutere. |
Re: solitudine
Si vive male, ma è sicuramente possibile.
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Re: solitudine
puoi vivere da solo tutta la vita e non soffrire mai di solitudine sai?
il titolo è forviante messo cosi :testata: Puoi vivere da solo si, ma se hai qualcuno che ti fa compagnia o che ti viene a trovare soffri di meno...anche se le conseguenze delle mie scelte hanno portato ad un mio caro questa "tortura" e non la augurerei a nessuno la solitudine piu totale. |
Re: solitudine
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La solitudine che riguarda la sfera relazionale è possibile, ma fa troppo male, per quante barriere ci poniamo, dobbiamo soddisfare il nostro bisogno di socialità. |
Re: solitudine
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Non so se è una condizione voluta e ideologica di costrizione, dovuta al rifiuto della società oppure la causa è un disagio interiore. |
Re: solitudine
Prospettiva imbarazzante
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Re: solitudine
Quando non hai da condividere nulla con gli altri sei spacciato, sei solo sempre, con o senza gli altri.
Certe volte mi lamento di non avere una donna, ma le donne concrete in base a quel che ho potuto osservare in giro, io nell'insieme le odio proprio, perciò cosa ci starei a fare insieme ad una donna? Se ci fosse una donna che va contro-natura potrei innamorarmene sinceramente, ma potrei innamorarmi mai di una di quelle che funzionano secondo le usuali regole biologiche e che selezionano il bestiame maschile per la monta, la progenie, e parlano di "relazione seria" e "vero amore" in tal senso (al solo fine di sfornare aborti): ecco, mi fanno abbastanza schifo quando parlano di "amore" in questo senso qua, questo "amore" non mi manca, così come non mi manca la compagnia di persone con le quali non ho nulla da condividere. Ancora non ne ho trovata nessuna che riesca ad andar contro tutto questo. Ci vorrebbe una donna davvero completamente matta per me. Odio i 999 millesimi del mondo circostante con tutto il suo buon senso, dove diavolo posso mai trovare persone con le quali poter star bene? Le uniche persone che per me sono risultate in qualche misura significative sono altre persone che sono state etichettate come disagiate mentali e per fortuna non sono ancora guarite. Non è la solitudine in sé a preoccuparmi è questa mancanza di condivisione che mi preoccupa, a stare in compagnia senza condividere nulla ci posso riuscire anche io in linea di principio adattandomi, ma per ottenere cosa? Mi ci pulisco il culo con questa compagnia qua, funziona giusto da carta igienica per non finir soffocato dalla merda. |
Re: solitudine
Vivere solo in che termini? Senza amici? Senza fidanzata? Senza partner? Senza contatti umani?
In tutti questi casi si può vivere senza problemi in senso strettamente biologico. Come qualità ed intensità della vita vissuta? E' soggettivo. La premessa è l'essere capaci di vivere con una discreta/buona qualità del vissuto e con le giuste energie da solitari, quindi, senza alcun tipo di dipendenza da altri per motivare il proprio quotidiano e con una forte sicurezza e consapevolezza delle proprie attitudini e scelte. Se non si è capaci, bisogna impararlo altrimenti il prossimo diventa solo una terapia per gestire la propria incapacità di vivere ed è comunque una vita artificiale. Detto ciò, il prossimo per me completa la vita. Nella scala d'importanza vedo una fidanzata o compagna di vita come figura per raggiungere l'ottimo ed il 100%. Senza non trovo alcun tipo di surrogato. Ex equo c'è una partner sessuale stabile o una situazione dove è garantita continuità di partner diverse. Meglio nel lungo termine se la partner coincide con la compagna ma non lo vedo strettamente necessario: basta che si viva la componente sessuale della vita. Gli amici li vedo sostanzialmente opzionali. Io, non sono sociofobico ma tendo ad essere solitario (esclusa la componente sessual-sentimentale). L'importante è che esista una rete sociale da frequentare secondo le proprie attitudini. Infine il contatto col prossimo lo vedo come imperativo per non maturare una visione psicotica del mondo circostante. |
Re: solitudine
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Re: solitudine
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Re: solitudine
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Re: solitudine
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Cioè noi ci avviciniamo agli altri per un bisogno sostanzialmente, quindi non siamo completamente indipendenti. |
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