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la base: il rapporto con se stessi
In particolare, mi rivolgo a coloro che hanno problemi di autostima/autoaccettazione, che incapaci di volersi bene hanno probabilmente proiettato questa frustrazione sulla vita e sugli altri giungendo a maturare idee più o meno disfunzionali che in altre circostanze non avrebbero maturato, come convivono e affrontano questa consapevolezza, di essere i loro atteggiamenti l'eco del non saper/voler/poter rapportarsi genuinamente con se stessi? Non entro nel merito delle cause, altri potrebbero essere stati responsabili di questo cattivo rapporto con se stessi; il problema è l'aver utilizzato una situazione, un contesto, generalizzandolo, come premessa per valutazioni assolute
Io non credo di volermi bene (quanta bassezza nella forma del "non credo"), e seppur in certi periodi anche abbastanza lunghi riesco a trovare modi per aggirare questo problema, con vari espedienti che non fanno altro se non allontanarlo, mascherandolo o spostando l'attenzione su altro, la mia onestà di fondo finisce poi sempre per prevalere sbattendomi in faccia la verità, che cioè tutto il mio modo di rappresentarmi la realtà dipende in primis dal modo in cui mi rappresento me stesso; ossia: io sono il principio e il termine di tutta la mia realtà, e tutto può accadere, ma sarò io a valutarlo e connotarlo secondo quella che è la mia psicologia; non so voi, ma personalmente questa consapevolezza mi getta nell'immobilità più totale; voi come affrontate la questione? E se ancora non vi siete posti il problema è bene che cominciate a farlo. |
Re: la base: il rapporto con se stessi
Come te... se ho capito bene. Il pensiero mi paralizza, mi getta in uno stato di senso di inutilità e per dimenticarlo scrivo in modo quasi automatico quello che mi capita in testa sui forum di Fobia sociale :D
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Re: la base: il rapporto con se stessi
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Re: la base: il rapporto con se stessi
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EDIT: c'è anche un motivo ben preciso... come dico sempre per me il nodo più profondo è l'aspetto fisico... per quanto estremamente improbabile si possono anche vincere 10 milioni al superenalotto, ma l'aspetto fisico non si può cambiare. Facile dire che si può andare in palestra, ma io parlo di quel che "fa" la persona... struttura muscoloscheletrica, caratteri fisici, eccetera. Non ha senso pensare di poter cambiare a quel livello, vuol dire essere proprio un altro essere. E poiché non posso e del resto non mi accetto, pace, inutile fare alcunché. |
Re: la base: il rapporto con se stessi
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Re: la base: il rapporto con se stessi
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Io sto affrontando la cosa facendo psicoterapia cognitivo-comportamentale. Per ora l'autostima non è migliorata di molto ma in altri ambiti ho riscontrato dei miglioramenti. |
Re: la base: il rapporto con se stessi
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Re: la base: il rapporto con se stessi
Non riesco a capirti:D. Se volevi dire con questa mentalita anche se concquisto il mondo non lo valuto come tale e quindi perche sforzarsi a farlo , non ci sono arrivata.
Sempre in tema di rapporto con se stessi , sto cercando di valutare me stessa e di voler anche bene ( di conseguenza) usando gli stessi paramatri che uso quando giudico uno sconosciuto. Questo e per calmarmi un po quando sono sola ma in presenza degli altri cade tutto. |
Re: la base: il rapporto con se stessi
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Re: la base: il rapporto con se stessi
Sempre saputo che mi mancano le basi...
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Re: la base: il rapporto con se stessi
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Re: la base: il rapporto con se stessi
A me riesce impossibile credere a qualunque principio la cui validità non mi sia dimostrata oltre ogni irragionevole dubbio. E quindi mi blocco, perché non appena mi formo un'opinione comincio a decostruirla, finché non rimane nulla.
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Re: la base: il rapporto con se stessi
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Forse dovremmo darci una calmata e prenderla un po' più come un gioco |
Re: la base: il rapporto con se stessi
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E' che la smania di osservare le cose con distacco al posto di viverle è difficile da sradicare...ma non impossibile dai. |
Re: la base: il rapporto con se stessi
Beh la mia mancanza di autostima condiziona la mia vita per i diversi rapporti che ho con le persone... e soprattutto con me stesso.. il pensare di essere inutile e che ogni volta che penso di saper far qualcosa è un niente rispetto a quello che dovrei fare mi rende microscopico.. diciamo che nonostante tutto penso ci sia una cosa che nn so spiegarmi che tende a farmi andare avanti anche se io sono il primo a non volerlo fare proprio perchè ho paura di tutto questo..
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Re: la base: il rapporto con se stessi
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A ciascuno serve una sfera in cui realizzarsi; non pretendevo mica di diventare direttore di dipartimento, anche solo ricercatore mi sarebbe bastato. Tu con la chitarra sei OK? Io col piano no, nessuna delle mie registrazioni è decente, c'è qualche stecca in ognuna. Quello che dici tu varrebbe se pretendessi di suonare Listz e soci, non con pezzi semplici coi quali mi cimento. Alla fine, se il carattere e le circostanze congiurano nello stesso verso, la frustrazione e l'invidia possono sorgere in certe circostanze. Non dico mica che sia una buona cosa, ma nemmeno si può dominare del tutto con la volontà come mi pare tu inviti a fare. Sarebbe molto bello per me se fosse possibile. |
Re: la base: il rapporto con se stessi
Non mi voglio bene e lo so.
Tuttavia,ho notato che gli altri,quelli che si vogliono bene e hanno un buon rapporto con sé stessi si confrontanno continuamente tra di loro,si rapportano agli altri,per loro è un modo di migliorarsi,è una sfida per fare meglio......siamo noi che viviamo chiusi nella nostra realtà,incapaci di tirarci fuori..... |
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