Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Questo è un atteggiamento che probabilmente unisce molti di noi
Quasi tutti i giorni sono asociale, non parlo con nessuno e non ho voglia di interagire con gli altri. Poi però mi ritrovo senza amici, tutti i giorni a casa da solo e mi lamento con me stesso. Trovo difficile capire come questi due aspetti apparentemente così contrapposti possano coesistere. Voi siete riusciti a trovare un punto d'incontro? |
Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Questa è una malattia e credo non abbia punti di incontro, come ogni malattia porta sofferenze, se ci fosse il punto di incotro, ovvero la via di mezzo, allora non sarebbe più fobia ma solo timidezza.
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Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Si è un conflitto interiore che condivido, e come metodo potrei suggerire quello di rinunciare un po' alla solitudine se troviamo qualche persona interessante. So che non è facile, ma credo anche che molti di noi vivano bene nell'asocialità, tranne quando vedono quanto può essere bella la compagnia: qualcuno che ti stima, ti ascolta... Parere personale.
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Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Penso che bisogna trovare una via di mezzo,uscire con persone che ci fanno stare bene.
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Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Odio quando le persone mi etichettano ''asociale'' solo perché sono una persona che generalmente tende a stare in solitaria...anche se in effetti a volte mi chiudo in me stesso e rifiuto di socializzare...:pensando:
Comunque anche io sono così. Prima dico ''dio quanto odio le persone, fanculo a tutti'', e poi dopo ''mi sento solo come un cane, ho bisogno di qualcuno''. che stress mentale :miodio: |
Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
E' una caratreristica di molti, almeno di noi utenti
Ci sono persone a cui non piace la compagnia (e mi ci metto pure io) amano la solitudine e spesso la cercano, per stare in pace con se stessi Il problema e' che questa costante ricerca della solitudine e' un arma a doppio taglio: soli non ci si puo' restare troppo a lungo. A nessuno piace rimanere costantemente soli, la solitudine chiude la mente, impedisce di fare esperienze importanti, ci fa sentjre piccoli in un mare di cambiamento La gente "normale" non cerca la solitudine come alcuni di noi, ecco che si creano delle incomprensioni, si viene etichettati come "strani" e pian pianino si viene scartati L'unica e' fare dei compromessi con noi stessi, calibrare la socialita' con la solitudine nel modo giusto.. altrimenti si rimane fregati |
Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Alla solitudine mi ci son abituato ed ora riesco a godermi in modo dignitoso anche i momenti in cui sono solo senza troppi problemi.
Asociale non penso di esserlo, più che altro sono selettivo nei rapporti e per legarmi in modo serio ad una persona impiego molto tempo. Tuttavia la cosa cozza contra la mia naturale curiosità ed interesse per la storia, il modo di ragionare e le esperienze di altre persone. Oltre che con un certo "crocerossinismo" mio. Ne risulta quindi che tendo ad essere piuttosto aperto a conoscere chiunque e ad interessarmi inizialmente ma col passare del tempo divento evitante e chiuso con la maggior parte delle persone. |
Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Al momento vago nell'asocialità più totale. La gente non mi contatta se non per scrivermi "ma che fine hai fatto?" ( che poi, contattarmi per chiedermi di uscire? no, quindi penso sia solo uno svuotarsi la coscienza ).
Attendo periodi ( e persone ) migliori. |
Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Quanto mi ci ritrovo in questa cosa...
Da solo mi trovo e mi sento bene, e molto spesso sono io stesso a ricercare la solitudine, ma mi rimane comunque sempre la sensazione che manchi qualcosa, che non si possa passare una vita da soli o con rapporti fin troppo superficiali. Però allo stesso tempo non riesco proprio a costruire niente che duri nel tempo e che riesca a soddisfarmi. Quote:
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Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Presente! :)
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Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Quote:
No, ancora il punto d'incontro non c'è. :testata: La nostra paura di essere criticati ci porta ad allontanarci dagli altri, rimane presente la noia e il nostro bisogno di relazioni. Noi siamo anche troppo dipendenti dall'altro, vogliamo il rapporto quasi perfetto, pretendiamo la comprensione totale e l'esclusività, siamo quasi come dei bambini che aspettano l'adulto che soddisfi i nostri desideri. Cerchiamo anche inconsapevolmente un rapporto verticale e mai orizzontale di parità. |
Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Come timido, sono preso antiteticamente tra il cercare un rapporto e rimanere paralizzato.
Più che malattia è un disagio sociale, e più che disagio sociale è una condanna. |
Re: Costante conflitto tra asocialità e solitudine
Condivido il tutto per tutto i vostri pensieri... E proprio un vero grattacapo questo dilemma :mannaggia:
Il punto penso che sia il fatto che abbiamo troppa paura ad essere giudicati male dagli altri. |
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