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La mia condizione
Salve, è da tanto che non venivo più in questo forum, ma non so più cosa fare per sfogarmi. Vi dico in che stato sono nel dettaglio.
Ho 20 anni, sono depresso da quando ne ho 14. Non in modo continuo ma altalenante, si verificavano sempre degli eventi positivi che sapevano di "svolta" ma che poi sparivano rivelandosi solamente delle brevi interruzioni dall'agonia, e io tornavo nella solitudine e nella depressione. Questo si verificava soprattutto quando credevo di aver trovato degli amici giusti per me. Ma poi forse perché io non ci sapevo fare con le persone ed ero un asociale, o forse perché mi consideravano un fesso, prontamente mi mollavano e io tornavo sempre solo. Ci cascavo tutte le volte. Pensavo ogni volta che tutto fosse finito e che avrei potuto iniziare ad essere una persona normale, ma non potevo ma liberarmi da quella condizione. Come se la vita mi stesse prendendo per il culo facendomi credere di esserne uscito ma in realtà ero sempre un depresso e un asociale. A 20 anni non posso dire di aver avuto una vita sociale costante e degli amici che fossero durati più di una manciata di mesi. Sono vergine, completamente. Non ho mai avuto il minimo contatto con una ragazza. La mia autostima è sotto le scarpe ma vi assicuro che non sono un cesso, anzi mi considero infinitamente megkio di certi Coglioni che vedo in giro che passano da una ragazza all' altra. Sono meglio di loro in 9 aspetti su 10 oltre ch.e fisicamente, ma qui funziona cosi, più sei un patetico coglione, più la tua vita è una meraviglia. Io invece passo i giorni sotto la tortura della libido a masturbarmi come un idiota. E per carità, non venitemi a dire che "è una cosa normale " perché non lo è. Lo sarà a 13 anni, a 20 è una cosa fottutamente patetica. Di carattere sono sempre stato molto silenzioso e purtroppo sono sempre stato uno che non risponde alle provocazioni quando è il momento. Perciò sono pieno di frustrazioni e di tempo che passo a rimuginare e a sentirmi una merda per essermi fatto mettere i piedi in testa migliaia di volte senza reagire passando per uno senza palle. E questo mi lacera e mi fa soffrire in modo osceno. Sempre sullo stesso ambito, ho anche problemi in famiglia. I miei sono separati, ma la cosa non mi è mai interessata minimamente. Il problema sta in quello che purtroppo è mio fratello. Non ci parlo da anni, è un fottuto stronzo che non fa altro che esasperare mia madre perché gli servono soldi. Giornate intere passate ad assistere a casini e litigi di ogni genere e io li, come un rammollito che avrei voluto spaccargli le ossa ma per qualche motivo non trovsvo lo spunto. Forse perché distrutto dal peso di questa schifo di esistenza e privo di volontà, non lo so. So che non passa giorno senza che odi me stesso a morte per non aver fatto niente in quella e nelle altre circostanze in cui svrei dovuto farmi valere e non l'ho fatto. Molte volte quando mi perdo in questi pensieri, inizio ad avere degli attacchi di panico e mi taglio i polsi e mi sfondo le nocche prendendo a pugni il muro. Mi sono appena diplomato, trovandomi in questo stato e non riuscendo a concentrarmi, ho dovuto faticare come un animale per un voto misero. Ho frequentato una scuola quasi interamente femminile quindi vi lascio immaginare la mia sofferenza perquanto riguarda il discorso di prima. Ora posso dire di avere una vita sociale, ma esco si e no tre o quattro volte al mese. E le persone che frequento stanno sempre raccontando le loro "grandi imprese sessuali" e io spero di non dover mai parlare con loro di questo argomento o risulterei uno sfigato. Morale della favola, penso solo al suicidio. Non potrei mai farlo ora per non far soffrire quei pochi familiari a cui frega qualcosa di me. Vivo aspettando le condizioni giuste per poterlo fare. Ma di questo passo credo che questo mio "altruismo" prima o poi sparirà e lo farò comunque pur di non sopportare più tutto questo. Se avete intenzione di dirmi che sono giovane e che ho tempo di riprendermi lasciate perdere. La parte più importante della vita è la giovinezza. Tutti i bei ricordi della vita sono legati alla giovinezza e quando non ne hai avuto una il resto della vita non serve a un cazzo. Non si fonda su niente. Quindi evitiamo questo automatismo nel dire subito "no non non lo fare!" Quando si sente parlare di suicidio visto che non si conosce la situazione. Mi sembra di aver detto tutto. Scusate il disturbo. Era più che altro uno sfogo. |
Re: La mia condizione
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Ovvio, non esiste la solita pastiglia del miracolo, ma un aiuto per allentare il flusso del gorgo che ti spinge verso il basso c'è. La forza può essere trovata. |
Re: La mia condizione
Ciao Seth! Siamo coetanei e la mi rivedo in te in diverse cose, però la mia situazione familiare è pressoché buona, a differenza di molti qua sul forum. Se ti va possiamo scambiare quattro chiacchiere :)
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Re: La mia condizione
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Non ti dirò "non lo fare"; credo che se uno vuole suicidarsi lo fa e basta, io sono il primo che ci pensa spesso. Ma se dovessi giudicare su di me, per prima viene la paura e l'attaccamento alla vita, che alla fine, pur in condizioni un po' peggio delle tue, c'è poco da fare, in me agisce e mi porta ogni volta al giorno successivo. Forse anche in te c'è qualche riserva di energia che ti fa dire che le cose possono cambiare. Quello che posso dire è questo. Io ho oltre il doppio della tua età e mi viene in mente sempre l'adagio "se il giovane sapesse e il vecchio potesse", di cui si comprende la verità solo troppo tardi :D Ti assicuro che hai veramente tutto davanti a te, anche se è ovvio che non ti sembra, e io ricordo bene che a me non sembrava. Non ci conosciamo e al tuo posto qualsiasi consiglio ricevessi non gli darei valore; per dare un consiglio serve una grande confidenza, e lunghi anni di conoscenza reciproca, e anche in queste condizioni andrebbe dato in punta di piedi. Però posso dire con sicurezza che c'è tanta gente che ha iniziato a vivere (anche nel senso che ti sta a cuore) anche ben dopo i 30, che sono ancora un'età piena di prospettive. Come tu possa agire non lo so, so solo che se anche una parte importantissima della vita non è stata quella che sarebbe stata desiderabile, hai ancora moltissimo del tuo destino in pugno, e spero che ti vada meglio di come è andata a me. |
Re: La mia condizione
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Re: La mia condizione
Ciao Seth io invece esco un pò dal coro, non sono per i farmaci e sinceramente non te li consigliere come escamotage, anche se momentaneamente non sei molto lucido, io sono per affrontare i problemi quando c'è ovviamente la possibilità di farlo e questo solo uno psicologo o psicoterapeuta può capirlo.
Ti parlo per esperienza, ho avuto una depressione adolescenziale iniziata all'incirca a 15 anni e durata fino ai 20 anni, a 18 anni capì che dovevo assolutamente far qualcosa e iniziai un percorso psicologico, ero totalmente sola e spesso pensavo al suicidio quindi posso in effetti posso capirti e non lo dico per farti sentire meglio, no, però nelle tue parole ho un pò riconosciuto una vecchia me. Reputo che sta a noi decidere se vogliamo stare bene o no e sta sempre a noi decidere la strada da prendere. Col senno di poi mi sono accorta che la nostra mente spesso inganna, ma questo lo si può capire solo dopo un certo percorso. |
Re: La mia condizione
Dunque di psicofarmaci non ne voglio nemmeno sentir parlare. L'idea di dovermi "drogare" per fare finta che tutto questo non esista è patetica quanto il resto della mia storia. Sicuramente i farmaci aiutano, ma non mi interessano. Idem per lo psicoterapeuta. Inanzitutto vivo ancora in una famiglia, che si, sa che non sono felice ma non si immagina che la mia depressione arrivi al livello che ho descritto qui. Poi probabilmente dovrò fermare la macchina perché non so nemmeno se avrò i soldi per l assicurazione. Figuriamoci se posso permettermi un percorso psicologico con quello che costa.
Poi, Pokorny, ricominciare a vivere a 30 anni è una capacità che dipende dalla persona. Se uno si sente di poter fare finta che tutta una vita persa non abbia un peso, uon per lui. Ma io non riuscirei mai in una simile impresa. E non sono nemmeno interessato a riuscirci. Non sono interessato a diventare un patetico frustrato che alla sola vista di un paio di ragazzi che si godono quello che lui non ha mai avuto, si sentirà morire dentro. Ormai è andato tutto di merda. Lo sviluppo di una persona dipende esclusivamente dall'infanzia e dall'adolescenza. Se ti manca uno di questi non c'è miracolo che possa farti cambiare, sei già segnato. Mi manca uno dei pezzi più importanti del puzzle. Non posso aspettarmi niente di che, e non sono interessato a vivere una squallida esistenza senza quei pezzi. |
Re: La mia condizione
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Io non entravo nel merito di questo, volevo solo dire che dal punto di vista soggettivo mio, hai ancora un'infinità di carte da giocare. Ma se non lo percepisci, io lo capisco perfettamente perché era esattamente così anche per me. Adesso però mi pento amaramente di averlo pensato e di non aver fatto niente allora. Nulla di più, era solo il mio pensiero e non certo dirti cosa devi fare o non fare. ciao! |
Re: La mia condizione
Quoto Zucchina :bene:
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