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Una cosa può sembrarmi casuale a un metalivello, ma avere una causa a un livello inferiore (che io non posso vedere perchè osservo il meta-livello). Per esempio, io non posso dire che la natura sia indifferente perchè so che tutto viene registrato (anche le sofferenze di chi subisce un'ingiustizia, dato che i pensieri verrebbero codificati dai campi elettrici generati dalle sinapsi del suo cervello, quindi nessuna informazione viene persa: la natura capisce quelle informazioni perchè ne contiene la massima informazione e la codifica "con cura", molta più cura di un uomo che magari non si preoccupa di capirlo: si è mai visto un uomo che, di fronte alla sofferenza di un tizio, codificasse quella sofferenza e distribuisse quella informazione a tutti?). Mentre tu stai dando dell'ingiusta/indifferente alla natura, la natura sta scrupolosamente codificando i tuoi pensieri senza che tu neanche glie lo chieda, nonostante tu la consideri ingiusta... non ti sembra strano? Poi che cosa intendi per "giustizia ultraterrena"? La parola ultraterrena per me è equivalente alla parola "zuzù": non indica niente di reale, e io, nelle mie analisi, mi attengo solo al modello logico della realtà. E' una forzatura, un vizio logico, congetturare che la giustizia può esistere solo in modo zuzù (ultraterreno). Comunque, se a te ti appaga questo modello della natura che ti sei costruito, se la giustizia della natura ti puzza di zuzù (ultraterreno), tieniti pure il tuo modello, ma l'evidenza di cui parli continua a sembrarmi irragionevole |
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Nessuna informazione, in natura, può venire persa, perchè l'informazione è una forma di energia (fisica quantistica), ne consegue che anche le nostre sofferenze sono una forma di energia, e quindi devono essere necessariamente codificate dalla "natura" e diffuse su tutto l'universo, e se vengono codificate, possono essere anche decodificate (in linea di principio), quindi la natura non è indifferente. Fai leggere questa mia argomentazione a un professore scientifico, piacerebbe anche a me vedere cosa ne pensa. |
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Volendo, potresti provare a esporle sul forum di riflessioni.it, troverai sicuramente persone più preparate di me su questi argomenti scientifici, che io, onestamente, conosco molto poco. Ad ogni modo, anche ammettendo che le tue teorie siano esatte, non vedo in che modo il fatto che le informazioni vengano registrate dalla natura possano rendere meno ingiuste le sofforenze individuali. Un saluto |
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Non è una contraddizione dire che un evento è ingiusto e giusto, perchè è ingiusto solo in relazione a un livello analitico inferiore della realtà (minore informazione => ingiustizia; massima informazione => giustizia). Quindi in sostanza, se noi potessimo decodificare tutta l'informazione della natura, non vedremmo più nessuna ingiustizia. Visto che ne possiamo decodificare solo una parte, allora è ovvio che vediamo l'ingiustizia. Un saluto anche a te |
harry up, ma perchè non ti spari in testa?
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Genioincompreso non sono ammesse questo genere di frasi rivolte ad un utente 8)
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HurryUp, non condivido la tua visione, ma nello stesso tempo sono sinceramente contento per te, che hai la tua fiducia incrollabile riguardo la giustizia della realtà. =)
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Aggiungo le ultime osservazioni. Citazioni di Leibnitz: "Nulla va considerato come un male assoluto: altrimenti Dio non sarebbe sommamente sapiente per afferrarlo con la mente, oppure non sarebbe sommamente potente per eliminarlo" "Quello in cui viviamo è il migliore dei mondi possibili" Io direi quello che vediamo è una codificazione del migliore dei mondi possibili(codificazione effettuata attraverso le sinapsi). L'ingiustizia è un'interpretazione del mondo codificato: è altamente probabile che il senso di ingiustizia sia dovuto alla mancanza di sufficiente informazione sulla realtà, che ci impedisce di trovare una spiegazione a eventi negativi. Inoltre, se l'ingiustizia fosse una proprietà della natura, sarebbe logicamente fondata l'etica della vendetta, e quindi sarebbe superiore l'etica fondata sulla vendetta (il terrorismo, per esempio, diventerebbe positivo). L'unico modo per giustificare un'etica contraria alla vendetta e al crimine è postulare la giustizia della natura: negandola si ottiene quell'effetto sull'etica. Ciauz |
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Alcuni hanno tentato inconsciamente o consciamente di spostare l'argomento, ma io ho approfittato di questi commenti per riportare l'argomento, indirettamente, al tema del topic sviluppandolo ulteriormente con nuove riflessioni, perciò credo che non sia necessario cancellare i messaggi, anzi, così verrebbero perse le nuove informazioni che sono state elaborate dopo. In fondo questo topic l'ho aperto per chiunque fosse interessato a una discussione analitica dell'argomento, quindi il fatto che sia denso di argomentazioni era previsto, i lettori non dovrebbero meravigliarsene. In ogni caso, se le mie argomentazioni dovessero sembrare difficili, si possono sempre approfondire i concetti sconosciuti individualmente, visto che internet è un'immensa riserva di informazioni: se parlo di modello cognitivista, per esempio, basta andare su qualunque motore di ricerca per informarsi su cos'è il modello cognitivista, colmando così la lacuna, quindi il fatto che ci siano molti concetti potenzialmente sconosciuti è un falso problema :) |
Re: Le nostre paure sono giustificate
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