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HurryUp 14-01-2008 14:34

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Originariamente inviata da BluAstro
A me invece appare evidente, e potrei fare miriadi di esempi di questa evidenza. Senza scomodare le ingiustizie compiute sugli individui compiute da altri individui (sulle quali potresti mettere in dubbio le responsabilità della natura), ti basti considerare tutti quei bambini o ragazzi che muoiono in giovane età per qualche malattia di cui non hanno alcuna responsabilità. Sono casi in cui appare evidente l'indifferenza della natura nei confronti di questi individui, e a meno che, come ho già detto, non si creda ad una giustizia ultraterrena (la quale però non è dimostrabile in alcun modo).

Non ti viene mai la sensazione che ti sfugga qualcosa? A me sembra evidente che tu, nel dimostrare l'indifferenza della natura, stia facendo una confusione di livelli descrittivi della causalità: sei sicuro di aver elaborato un modello coerente di descrizione della realtà? Per elaborare un modello del genere non si può avere fretta.
Una cosa può sembrarmi casuale a un metalivello, ma avere una causa a un livello inferiore (che io non posso vedere perchè osservo il meta-livello).
Per esempio, io non posso dire che la natura sia indifferente perchè so che tutto viene registrato (anche le sofferenze di chi subisce un'ingiustizia, dato che i pensieri verrebbero codificati dai campi elettrici generati dalle sinapsi del suo cervello, quindi nessuna informazione viene persa: la natura capisce quelle informazioni perchè ne contiene la massima informazione e la codifica "con cura", molta più cura di un uomo che magari non si preoccupa di capirlo: si è mai visto un uomo che, di fronte alla sofferenza di un tizio, codificasse quella sofferenza e distribuisse quella informazione a tutti?).

Mentre tu stai dando dell'ingiusta/indifferente alla natura, la natura sta scrupolosamente codificando i tuoi pensieri senza che tu neanche glie lo chieda, nonostante tu la consideri ingiusta... non ti sembra strano?

Poi che cosa intendi per "giustizia ultraterrena"? La parola ultraterrena per me è equivalente alla parola "zuzù": non indica niente di reale, e io, nelle mie analisi, mi attengo solo al modello logico della realtà.

E' una forzatura, un vizio logico, congetturare che la giustizia può esistere solo in modo zuzù (ultraterreno).

Comunque, se a te ti appaga questo modello della natura che ti sei costruito, se la giustizia della natura ti puzza di zuzù (ultraterreno), tieniti pure il tuo modello, ma l'evidenza di cui parli continua a sembrarmi irragionevole

BluAstro 14-01-2008 14:54

Quote:

Non ti viene mai la sensazione che ti sfugga qualcosa?
Sinceramente, almeno riguardo all'argomento in questione, no, almeno finchè qualcuno non mi farà notare qualcosa che mi sfugge, cosa che tu, con la tua risposta, non fai.

Quote:

sei sicuro di aver elaborato un modello coerente di descrizione della realtà?
Ragionevolmente sicuro, fino a prova contraria.


Quote:

Una cosa può sembrarmi casuale a un metalivello, ma avere una causa a un livello inferiore (che io non posso vedere perchè osservo il meta-livello).
Non ho parlato di casualità, non ho detto che la realtà sia casuale, per cui non vedo che attinenza abbia questa affermazione rispetto al mio post.

Quote:

Per esempio, io non posso dire che la natura sia indifferente perchè so che tutto viene registrato (anche le sofferenze di chi subisce un'ingiustizia, dato che i pensieri verrebbero codificati dai campi elettrici generati dalle sinapsi del suo cervello, quindi nessuna informazione viene persa: la natura capisce quelle informazioni perchè ne contiene la massima informazione e la codifica "con cura", molta più cura di un uomo che magari non si preoccupa di capirlo: si è mai visto un uomo che, di fronte alla sofferenza di un tizio, codificasse quella sofferenza e distribuisse quella informazione a tutti?).

Mentre tu stai dando dell'ingiusta/indifferente alla natura, la natura sta scrupolosamente codificando i tuoi pensieri senza che tu neanche glie lo chieda, nonostante tu la consideri ingiusta... non ti sembra strano?
Molto interessante. Su quali studi scientifici ti basi per fare queste affermazioni? E' qualcosa di scientificamente provato? O si tratta di una tua teoria?

HurryUp 14-01-2008 15:01

Quote:

Originariamente inviata da BluAstro
Quote:

Per esempio, io non posso dire che la natura sia indifferente perchè so che tutto viene registrato (anche le sofferenze di chi subisce un'ingiustizia, dato che i pensieri verrebbero codificati dai campi elettrici generati dalle sinapsi del suo cervello, quindi nessuna informazione viene persa: la natura capisce quelle informazioni perchè ne contiene la massima informazione e la codifica "con cura", molta più cura di un uomo che magari non si preoccupa di capirlo: si è mai visto un uomo che, di fronte alla sofferenza di un tizio, codificasse quella sofferenza e distribuisse quella informazione a tutti?).

Mentre tu stai dando dell'ingiusta/indifferente alla natura, la natura sta scrupolosamente codificando i tuoi pensieri senza che tu neanche glie lo chieda, nonostante tu la consideri ingiusta... non ti sembra strano?
Molto interessante. Su quali studi scientifici ti basi per fare queste affermazioni? E' qualcosa di scientificamente provato? O si tratta di una tua teoria?

Che le sinapsi producano campi elettro-magnetici è una conseguenza delle leggi dell'elettro-magnetismo, che le onde di quei campi si diffondano su tutto l'universo è una proprietà dei campi elettro-magnetici.
Nessuna informazione, in natura, può venire persa, perchè l'informazione è una forma di energia (fisica quantistica), ne consegue che anche le nostre sofferenze sono una forma di energia, e quindi devono essere necessariamente codificate dalla "natura" e diffuse su tutto l'universo, e se vengono codificate, possono essere anche decodificate (in linea di principio), quindi la natura non è indifferente.
Fai leggere questa mia argomentazione a un professore scientifico, piacerebbe anche a me vedere cosa ne pensa.

BluAstro 14-01-2008 15:10

Quote:

Fai leggere questa mia argomentazione a un professore scientifico, piacerebbe anche a me vedere cosa ne pensa.
Se permetti, per quanto tu mi sia simpatico, non me la sento di diffondere le tue teorie nell'ambito accademico.. Se ti interessa l'opinione di un professore scientifico, per che non gli esponi tu le tue teorie?=)
Volendo, potresti provare a esporle sul forum di riflessioni.it, troverai sicuramente persone più preparate di me su questi argomenti scientifici, che io, onestamente, conosco molto poco.
Ad ogni modo, anche ammettendo che le tue teorie siano esatte, non vedo in che modo il fatto che le informazioni vengano registrate dalla natura possano rendere meno ingiuste le sofforenze individuali.
Un saluto

HurryUp 14-01-2008 16:04

Quote:

Originariamente inviata da BluAstro
Ad ogni modo, anche ammettendo che le tue teorie siano esatte, non vedo in che modo il fatto che le informazioni vengano registrate dalla natura possano rendere meno ingiuste le sofforenze individuali.
Un saluto

Con questa affermazione ho la prova che non hai fatto una lettura analitica della mia risposta, infatti nell'argomentazione avevo detto che a un particolare livello descrittivo della realtà le sofferenze individuali sono ingiuste, ma a un livello più generale dell'informazione codificata della realtà (natura) non è un'ingiustizia.
Non è una contraddizione dire che un evento è ingiusto e giusto, perchè è ingiusto solo in relazione a un livello analitico inferiore della realtà (minore informazione => ingiustizia; massima informazione => giustizia).
Quindi in sostanza, se noi potessimo decodificare tutta l'informazione della natura, non vedremmo più nessuna ingiustizia. Visto che ne possiamo decodificare solo una parte, allora è ovvio che vediamo l'ingiustizia.
Un saluto anche a te

genioincompreso 14-01-2008 18:35

harry up, ma perchè non ti spari in testa?

Redman 14-01-2008 19:06

Genioincompreso non sono ammesse questo genere di frasi rivolte ad un utente 8)

HurryUp 14-01-2008 19:45

Quote:

Originariamente inviata da genioincompreso
harry up, ma perchè non ti spari in testa?

Esperimento interessante... quali neuroni della tua testa avranno stimolato i miei messaggi per attivare questa emozione che manifesti? Di certo deve trattarsi della configurazione sinaptica di un cervello schiavo di un ego smisurato, povero te :P

HurryUp 14-01-2008 19:55

Quote:

Originariamente inviata da harvest
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Originariamente inviata da HurryUp
Quote:

Originariamente inviata da genioincompreso
harry up, ma perchè non ti spari in testa?

Esperimento interessante... quali neuroni della tua testa avranno stimolato i miei messaggi per attivare questa emozione che manifesti? Di certo deve trattarsi della configurazione sinaptica di un cervello schiavo di un ego smisurato, povero te :P

Perdonalo se puoi , non godelizza !

Sì che godelizza, prima o poi godelizzerà anche l'auto-consapevolezza e allora diventerà consapevole della sparata egocentrica che ha fatto, per ora no quindi certo che lo perdono!

BluAstro 14-01-2008 21:33

HurryUp, non condivido la tua visione, ma nello stesso tempo sono sinceramente contento per te, che hai la tua fiducia incrollabile riguardo la giustizia della realtà. =)

HurryUp 15-01-2008 02:08

Quote:

Originariamente inviata da BluAstro
HurryUp, non condivido la tua visione, ma nello stesso tempo sono sinceramente contento per te, che hai la tua fiducia incrollabile riguardo la giustizia della realtà. =)

Ti ringrazio :)
Aggiungo le ultime osservazioni.
Citazioni di Leibnitz:
"Nulla va considerato come un male assoluto: altrimenti Dio non sarebbe sommamente sapiente per afferrarlo con la mente, oppure non sarebbe sommamente potente per eliminarlo"

"Quello in cui viviamo è il migliore dei mondi possibili"

Io direi
quello che vediamo è una codificazione del migliore dei mondi possibili(codificazione effettuata attraverso le sinapsi).

L'ingiustizia è un'interpretazione del mondo codificato: è altamente probabile che il senso di ingiustizia sia dovuto alla mancanza di sufficiente informazione sulla realtà, che ci impedisce di trovare una spiegazione a eventi negativi.

Inoltre, se l'ingiustizia fosse una proprietà della natura, sarebbe logicamente fondata l'etica della vendetta, e quindi sarebbe superiore l'etica fondata sulla vendetta (il terrorismo, per esempio, diventerebbe positivo).

L'unico modo per giustificare un'etica contraria alla vendetta e al crimine è postulare la giustizia della natura: negandola si ottiene quell'effetto sull'etica.

Ciauz

Who_by_fire 15-01-2008 02:54

--

HurryUp2 15-01-2008 03:12

Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire
SLOGAN: ''Gli off topic mi stanno polverizzando i c*******!''

PROPOSTA: ''Oh potente Moderatore, cancella gli off topic!''


P.S.: tra i due litiganti, il terzo godelizza

Lo sviluppo della conversazione effettivamente è diventato complesso, ma io ho fatto in modo, anche nel rispondere a commenti che allontanavano dal tema del topic, di sviluppare concetti che sono legati indirettamente all'argomento iniziale.
Alcuni hanno tentato inconsciamente o consciamente di spostare l'argomento, ma io ho approfittato di questi commenti per riportare l'argomento, indirettamente, al tema del topic sviluppandolo ulteriormente con nuove riflessioni, perciò credo che non sia necessario cancellare i messaggi, anzi, così verrebbero perse le nuove informazioni che sono state elaborate dopo.
In fondo questo topic l'ho aperto per chiunque fosse interessato a una discussione analitica dell'argomento, quindi il fatto che sia denso di argomentazioni era previsto, i lettori non dovrebbero meravigliarsene.

In ogni caso, se le mie argomentazioni dovessero sembrare difficili, si possono sempre approfondire i concetti sconosciuti individualmente, visto che internet è un'immensa riserva di informazioni: se parlo di modello cognitivista, per esempio, basta andare su qualunque motore di ricerca per informarsi su cos'è il modello cognitivista, colmando così la lacuna, quindi il fatto che ci siano molti concetti potenzialmente sconosciuti è un falso problema :)

FobicJoe 26-03-2009 01:25

Re: Le nostre paure sono giustificate
 
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp
L'osservazione critica della comunicazione degli esseri umani mi ha fatto notare che molti pensieri "disfunzionali" dello stato mentale del socialfobico non sono in realtà irrazionali, ma hanno un fondamento logico e intelligente di sussistere.

Non è vero cioè quello che dicono molti psicologi e persone comuni che non c'è nessun motivo oggettivo per aver paura, e che le preoccupazioni del socialfobico siano infondate e frutto di distorzioni della realtà.

Anzi, le preoccupazioni del socialfobico, a differenza forse del depresso, sono a un'attenta analisi il risultato di una consapevolezza acuta di certi meccanismi della comunicazione, e quindi di una forma di intelligenza applicata alla comunicazione, e non di una paranoia.

Ho trovato delle prove di questa mia conclusione che potrei argomentare.

Per esempio ho scoperto una proprietà mooooolto interessante delle persone non socialfobiche, e cioè questo:

quando ho provato a far immedesimare il mio interlocutore non socialfobico nella condizione di un individuo che non ha appreso il linguaggio comportamentale medio della popolazione (naturalmente, a sua insaputa), il mio interlocutore ha manifestato la confessione che, in quelle condizioni, produrrebbe gli stessi pensieri disfunzionali del socialfobico, cioè, darebbe fondamento alle preoccupazioni del fobico.

Forse non sono chiare le implicazioni di questo fatto, ma in realtà sono implicazioni importantissime:

significa, se non fosse stato notato, che non è vero che le preoccupazioni del socialfobico siano pensieri disfunzionali, ma sono anzi preoccupazioni fondate, talmente fondate che persino una persona normale, non affetta da fobia sociale, riconosce che, se non avesse padronanza del linguaggio verbale-extra-verbale, proverebbe le stesse preoccupazioni.

E il fatto che le persone normali riconoscano il fondamento di tali preoccupazioni, implica... che quelle preoccupazioni non sono paranoie!!!

Tenere conto di questo fatto è importantissimo, perchè capire che quei pensieri disfunzionali siano razionalmente fondati preserva la nostra autostima, che viene invece ingiustamente demolita dalla convinzione che le nostre preoccupazioni sociali siano irrazionali e infondate... tutt'altro!
Sono la conseguenza di un'osservazione intelligente dei meccanismi della comunicazione unita al nostro mancato apprendimento del linguaggio comunicazionale (verbale / extra-verbale).

Io sono sempre più convinto che sia così, osservare le confessioni inconsce dei miei interlocutori mi fa vedere sempre più chiaramente che loro stessi riconoscono il fondamento delle paure del socialfobico.

Quindi non facciamoci demolire la nostra autostima, non facciamoci punire dalla società solo per una nostra forma di intelligenza sociale superiore alla media.

I pensieri disfunzionali, quelli paranoici, sicuramente esistono nei socialfobici, [b]ma sono causati dal dar retta a chi nega il fondamento razionale delle preoccupazioni ansiogene [/], cioè, sono una conseguenza dell'errore analitico di chi sostiene che le preoccupazioni sociali del socialfobico siano infondate.

In sostanza, non è vero che la mancanza di autostima sia la causa dei pensieri disfunzionali e della fobia, la mancanza di autostima è l'effetto di un errore di analisi psicologica diffuso dalla gente comune (che poi si contraddice spudoratamente quando ammette che, stando nelle nostre condizioni, proverebbe le stesse preoccupazioni ansiogene).

questi erano discorsi, altro che giova :D


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