Capisco e condivido...
nel mio caso, credo che anche questo faccia parte della FS...
sono fuggita diciannovenne da un paesino di provincia nel quale ho tuttora difficoltà a tornare
ho cambiato tante case e tanti luoghi
l'anonimato di una grande città alla fine mi fa stare meglio di un ambiente ristretto dove tutti si conoscono
adesso reggo, da anni, un ambiente lavorativo dove le facce sono sempre quelle, e non è facile
non credo di avere validi suggerimenti da darti, se non quello di non mollare, a costo di non guardare in faccia nessuno... non fare il mio stesso errore, non mollare l'università!

ha ragione francesco

Non so se parlo della stessa cosa di cui parla David... ma nel mio caso non è noia, è disagio

nel mio caso era la mia lunga permanenza all'universita' che mi ha fatto detestare l'ambiente e chi lo frequentava, quella sensazione di essere una cariatide fuori corso per i miei problemi di interazione sociale con conseguente depressione e problemi a frequentare i corsi.

ora nel lavoro mi capita di avere dei periodi di rigetto verso le persone che mi circondano, per la loro superficialita' e i loro giochi di potere, le loro manipolazioni e i loro pettegolezzi.
non parlo di tutti ma vedo che anche i piu' riservati ed equilibrati vengono attirati da questo modo negativo di fare gruppo, da quel chiacchericcio che poi cambia a volte come cambia il vento.

come persona che non si sente mai parte del gruppo mi sembra ovvio avere dei momenti in cui percepisco il gruppo stesso come un bolo che mi provoca nausea.