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L'arte di affilare la lingua
L'idea di aprire questo topic mi è venuta leggendo numerose discussioni sul forum dalle quali è emerso il rimpianto, da parte di molti utenti, di non aver saputo reagire a determinate situazioni di imbarazzo o di difficoltà con la giusta prontezza e mordacità linguistica.
Per cui mi sono detto: ognuno di noi potrebbe riportare in questo topic quelle frasi che gli sono state proferite facendogli provare vergogna o comunque cogliendolo impreparato. A quale scopo? Quello di sdrammatizzare l'accaduto, innanzitutto. Ma anche, e soprattutto, quello di confrontarci e partorire tutti insieme le risposte più adeguate per fronteggiare queste situazioni, cercando in tal modo di allenarci ad avere la battuta pronta dinnanzi alle diverse sfide della quotidianità. Che ne dite? |
Re: L'arte di affilare la lingua
Ad esempio, circa due-tre mesi fa, a me è capitato questo episodio: per motivi di lavoro, ho dovuto recapitare un pacco ad una professoressa dell'università. Entro dunque nell'edificio, mi avvicino alla portineria, ma mentre faccio per introdurre me e il motivo della mia presenza ("Buongiorno, sono Tararabbumbie, lavoro presso l'azienda-tal-dei-tali"...) il portiere mi interrompe e al nome dell'azienda se ne esce sbottando in un: "complimenti!" (con un'evidente e fastidiosa nota di sarcasmo e di indifferenza verso quanto stessi dicendo).
La mia reazione qual è stata? Lì per lì mi sono limitato a sbottare in un "pppfff!", ma col senno di poi avrei tanto voluto rispondere in maniera altrettanto sarcastica ed irritante dicendogli: "ooh la ringrazio tantissimo, è un bel complimento, specialmente perché giunge da una persona importante come lei!" :malvagio: Un altro episodio è stato poi il seguente: qualche giorno fa, mentre attraversavo il centro di Roma, mi ferma una giovane rappresentante di strada per propormi qualche strana offerta. Vedendomi indossare degli occhiali da soli scurissimi, prova a fare la simpatica e a catturare la mia intenzione dicendomi: "ehi, signore, lei che è in incognito!...". Anche qui mi è venuto da ridere e mi sono limitato a proseguire avanti senza prestarle attenzione (avevo una certa fretta), ma già qualche secondo dopo (purtroppo però sempre in ritardo) mi era balenato in mente che avrei potuto risponderle in maniera più brillante: "esatto signorina, sono un agente della CIA incaricato della protezione di Obama - la cui visita nella capitale sarebbe infatti avvenuta il giorno dopo -, mi spiace ma capirà bene che vado molto di fretta!" :ridacchiare: Voi come vi sareste comportati? |
Re: L'arte di affilare la lingua
Non si affilla la lingua, ma il cervello .
tarabumbambee sono infinite le occasioni ..... Mi viene in mente la parabola buddhista, per cui si fa prima a mettersi le suole di cuoio, che a rivestirne l'intera superficie terrestre. :mrgreen: |
Re: L'arte di affilare la lingua
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Re: L'arte di affilare la lingua
Ma non si usa più il pernacchione?
Signorina con i volantini: Salve, volevo parlarle di questa nuova opportunità, ha un secondo? Asociale a caso: Certo, mi dica signorina, posso apastichistare con tregire? Signorina: Eh? Asociale: PPPPPRRRRRRRRRROT Morale della storiella: il pernacchione va sempre bene |
Re: L'arte di affilare la lingua
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Re: L'arte di affilare la lingua
A meno che la signorina si metta a riderti in faccia.
Allora non è che vada tanto bene. ù_ù |
Re: L'arte di affilare la lingua
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Re: L'arte di affilare la lingua
Certamente a sto mondo tutto è possibile
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Re: L'arte di affilare la lingua
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Certo, una risposta così non potrebbe mai venire in mente ad un bambino di 12 anni. Ma resta il fatto che sarebbe bello se potesse accadere. |
Re: L'arte di affilare la lingua
Hey, non è male questo topic, se fosse una specie di esercitario per imparare a rispondere... mi viene in mente questa di pochi giorni fa: al lavoro, verso le 17,00 ero nella mia pausa caffè e stavo appunto bevendo un the con i biscotti in saletta ristoro... Arriva la mia capa (bruttina assai) che vedendomi mi fa "Ah, ma il thé si beve con una bella ragazza di fronte".. Io ho sorriso, dopo 30 secondi mi è venuta in mente la risposta giusta: "infatti pensavo di invitarti" :mrgreen: Oppure, meno presa per il chiulo nei suoi confronti: "se il contratto lo prevede, ne faccio richiesta subito!"
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Re: L'arte di affilare la lingua
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Re: L'arte di affilare la lingua
In realtà spero di non sembrare arrogante se dico che questo proposito di "avere la risposta pronta" alle varie situazioni è assolutamente inutile.
Perchè è l'insicuro, che ha bisogno e si premura di avere una risposta pronta. Sei sicuro quando non hai da trovare proprio nessunissima risposta.. |
Re: L'arte di affilare la lingua
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Re: L'arte di affilare la lingua
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Perchè dici che se uno non "rispondesse per le rime" l'esito sarebbe catastrofico? Nessuno dice che, dopo non aver risposto, non perseguirai comunque il tuo obbiettivo. In altre parole.. Che bisogno ha, una persona sicura, di sostenere grandi confronti con le parole, se può ottenere la ragione con i fatti? |
Re: L'arte di affilare la lingua
Il dono della risposta pronta è una bella cosa, vincere qualche rapido duello verbale è come una piccola iniezione di autostima quotidiana...
Non so se si possa in qualche modo "allenare" questa abilità, credo sia legata per lo più al livello di autostima e sicurezza di una persona, perciò forse lavorando su questi aspetti si può affilare la linga come si deve :) |
Re: L'arte di affilare la lingua
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Re: L'arte di affilare la lingua
Più che altro spesso ho pensato che se l'altro "ci ferisce", c'è poco da ribattere.
Le belle risposte sornione e gustose sarebbe bello darle se nascono dalla propria disposizione d'animo Concordo con Hal86 quando dice che la persona tranquilla, sicura, non ha bisogno di ri-affermarsi reagendo o rispondendo in qualche maniera (a meno che non si scelga di giocare, ma lì secondo me interviene un bel gusto della parola e uno sguardo d'un certo tipo sulle cose, abba distante dal volersi 'difendere'). |
Re: L'arte di affilare la lingua
ma raramente la persona tranquilla e sicura ha bisogno di controbattere a punzecchiature, che perlopiù vengono dirette a chi tranquillo e sicuro non è.
Anzi, la cosa è direttamente proporzionale. Se no non c'è gusto, e la gratificazione di mettere in imbarazzo o ferire uno che ti risponde con un'occhiata di scherno, o di indifferenza, è nulla. |
Re: L'arte di affilare la lingua
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In un ambiente di tipo scuola-lavoro il tuo discorso può essere sicuramente valido, ma in situazioni più "occasionali" può accadere di tutto. Esiste anche chi è semplicemente sgarbato e arrogante, e gli importa poco di chi ha davanti Poi sì, c'è chi può apparire più "vulnerabile" di altri, ma c'è anche chi ha semplicemente un atteggiamento o un'esteriorità che si presta a commenti e però magari ciò che viene detto non lo raggiunge minimamente. [mi vengono in mente anche le cattiverie o le cafonate dette alle belle ragazze, tanto per dirne qualcuna] |
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