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barclay 31-03-2014 17:51

La teoria della rete di sicurezza
 
Qual'è il segreto del successo dei "normali"? Ecco UN ipotesi…
I "normali", non avendo vissuto e non vivendo in stato d'isolamento, fanno parte di una rete sociale che per loro funge da rete di sicurezza, in altre parole non restano mai soli perché c'è sempre qualcuno/a pronto a riempire il vuoto lasciato da chi li abbandona. Detto questo, alcune domande sorgono spontanee: che valore danno agli altri queste persone? Che valore danno ai sentimenti queste persone? Io penso che la risposta ad entrambe le domande sia: poco o pochissimo. Sembrerebbe che il segreto del successo sia la svalutazione degli altri e la distribuzione dei sentimenti in piccolissime quantità per persona, il non investire mai tutto su una o poche persone. È quindi questo che distingue dalla massa il vero sociofobico/evitante, la persona che ha vissuto per decenni in stato d'isolamento? :interrogativo:

Noriko 31-03-2014 17:54

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Bella domanda... ci sto pensando. :pensando:

Selenio 31-03-2014 17:55

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
stai dicendo che uno che sta da solo prova sentimenti più intensi di uno che sta in mezzo agli altri? Avere delle persone attorno non vuol dire per forza essere superficiali cosi come stare da soli non significa essere per forza un orso

Winston_Smith 31-03-2014 18:00

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1262346)
Qual'è il segreto del successo dei "normali"? Ecco UN ipotesi…
I "normali", non avendo vissuto e non vivendo in stato d'isolamento, fanno parte di una rete sociale che per loro funge da rete di sicurezza, in altre parole non restano mai soli perché c'è sempre qualcuno/a pronto a riempire il vuoto lasciato da chi li abbandona.

Su questo avrei più di un dubbio, può darsi anche che siano più bravi/più predisposti/più fortunati e riescano a trovare altre persone.

Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1262346)
Detto questo, alcune domande sorgono spontanee: che valore danno agli altri queste persone? Che valore danno ai sentimenti queste persone? Io penso che la risposta ad entrambe le domande sia: poco o pochissimo. Sembrerebbe che il segreto del successo sia la svalutazione degli altri e la distribuzione dei sentimenti in piccolissime quantità per persona, il non investire mai tutto su una o poche persone.

Dipende da cosa s'intende per "sentimenti". Non è che se hai più di uno o due amici, vuol dire che sono sempre automaticamente persone di cui non ti frega una ceppa e che tieni tra i tuoi contatti solo per fare numero.

Sphinx 31-03-2014 18:02

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Beh, i "normali", i maschi soprattutto, se ne sbattono i maroni del giudizio altrui.E alla grande, anche.
Solo in casi eccezionali non dormono la notte, se il giorno dopo dovranno fare qualcosa per cui saranno vagliati .
Noi si vive in un costante marasma inquisitorio. Costantemente vediamo gli altri come pietre di paragone.
Io la penso così.
Che gli altri fungono troppo, dovrebbero fungere di meno :mrgreen:

barclay 31-03-2014 18:03

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da Selenio (Messaggio 1262355)
stai dicendo che uno che sta da solo prova sentimenti più intensi di uno che sta in mezzo agli altri? Avere delle persone attorno non vuol dire per forza essere superficiali cosi come stare da soli non significa essere per forza un orso

No: sto dicendo che investe TUTTI I PROPRI SENTIMENTI su pochissime persone.
Quote:

il non investire mai tutto su una o poche persone. È quindi questo che distingue dalla massa il vero sociofobico/evitante, la persona che ha vissuto per decenni in stato d'isolamento? :interrogativo:

lauretum 31-03-2014 18:05

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1262346)
Qual'è il segreto del successo dei "normali"? Ecco UN ipotesi…
I "normali", non avendo vissuto e non vivendo in stato d'isolamento, fanno parte di una rete sociale che per loro funge da rete di sicurezza, in altre parole non restano mai soli perché c'è sempre qualcuno/a pronto a riempire il vuoto lasciato da chi li abbandona. Detto questo, alcune domande sorgono spontanee: che valore danno agli altri queste persone? Che valore danno ai sentimenti queste persone? Io penso che la risposta ad entrambe le domande sia: poco o pochissimo. Sembrerebbe che il segreto del successo sia la svalutazione degli altri e la distribuzione dei sentimenti in piccolissime quantità per persona, il non investire mai tutto su una o poche persone. È quindi questo che distingue dalla massa il vero sociofobico/evitante, la persona che ha vissuto per decenni in stato d'isolamento? :interrogativo:


Non condivido quasi niente, ma é un argomento troppo articolato e complicato, ci vorrebbero due o tre lauree per affrontarlo (sociologia, antropologia,..)

Myway 31-03-2014 18:05

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1262346)
Qual'è il segreto del successo dei "normali"? Ecco UN ipotesi…
I "normali", non avendo vissuto e non vivendo in stato d'isolamento, fanno parte di una rete sociale che per loro funge da rete di sicurezza, in altre parole non restano mai soli perché c'è sempre qualcuno/a pronto a riempire il vuoto lasciato da chi li abbandona. Detto questo, alcune domande sorgono spontanee: che valore danno agli altri queste persone? Che valore danno ai sentimenti queste persone? Io penso che la risposta ad entrambe le domande sia: poco o pochissimo. Sembrerebbe che il segreto del successo sia la svalutazione degli altri e la distribuzione dei sentimenti in piccolissime quantità per persona, il non investire mai tutto su una o poche persone. È quindi questo che distingue dalla massa il vero sociofobico/evitante, la persona che ha vissuto per decenni in stato d'isolamento? :interrogativo:

Bè non per tutti ma per molti è come dici tu...un "siamo tutti sulla stessa barca cantiamocela e suoniamocela tra di noi senza starci a rompere le palle tra noi", poi se arriva l'introvero isolato allora massacro totale....

barclay 31-03-2014 18:11

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1262360)
Su questo avrei più di un dubbio, può darsi anche che siano più bravi/più predisposti/più fortunati e riescano a trovare altre persone.

Rifletti su questo: è così insolito che un uomo divorzi e si metta con una donna che conosceva già durante o prima del matrimonio? Bada bene: non sto parlando di un'amante, ma di una donna con cui aveva già un po' di confidenza, come un'amica, una collega, la banconiera del bar che frequenta abitualmente, una commessa del suo negozio preferito, una che incontra in palestra, l'impiegata della sua compagnia d'assicurazione, ecc.
Quote:

Dipende da cosa s'intende per "sentimenti". Non è che se hai più di uno o due amici, vuol dire che sono sempre automaticamente persone di cui non ti frega una ceppa e che tieni tra i tuoi contatti solo per fare numero.
Quindi, secondo te, è insolito che uno, p.es, pensi «Oggi non ho niente da fare… Magari esco con quelli della palestra, che m'invitano sempre, anche se non sono mai andato con loro»? :interrogativo:

Noriko 31-03-2014 18:16

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quando queste persone se ne vanno per vari motivi perché così è la vita...noi restiamo per molto tempo soli, uno dei motivi può essere perché idealizziamo troppo l'altro , perché c'è un forte attaccamento affettivo, perché desideriamo un rapporto più esclusivo e complice, perché siamo insicuri e vediamo l'altro come una guida un protettore.

muttley 31-03-2014 18:18

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1262346)
I "normali", non avendo mai voluto vivere e non vivendo in stato d'isolamento, fanno parte di una rete sociale che per loro funge da rete di sicurezza, in altre parole non hanno mai voluto restare soli perché hanno sempre cercato qualcuno/a pronto a riempire il vuoto lasciato da chi li abbandona

Fixed for you

barclay 31-03-2014 18:20

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 1262370)
Non condivido quasi niente, ma é un argomento troppo articolato e complicato, ci vorrebbero due o tre lauree per affrontarlo (sociologia, antropologia,..)

OK, ma almeno prova a rispondere anche tu alle domande che ho fatto a Winston, qui sopra :pensando:

Franz86 31-03-2014 18:21

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
La teoria mi sembra abbastanza valida, se non si generalizza troppo, se non si prende troppo alla lettera il "poco" e "pochissimo", e se si analizza con un certo rigore il perché per il sociofobico varrebbe invece (deduco) il "molto" o "moltissimo" (che possono nascondere problematicità anche gravi).

Noriko 31-03-2014 18:21

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 1262370)
Non condivido quasi niente, ma é un argomento troppo articolato e complicato, ci vorrebbero due o tre lauree per affrontarlo (sociologia, antropologia,..)

Cosa non condividi... comunque mi piacerebbe moltissimo affrontare l'argomento su ciò che conosci, anche con soli interrogativi .

barclay 31-03-2014 18:23

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1262379)
Fixed for you

Risposta prevedibile… da parte di uno che sostiene la filosofia del poliamore :sarcastico:

Myway 31-03-2014 18:24

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
I "normali", non avendo mai avuto problemi di fs o dep e simili che li hanno portati in stato d'isolamento, fanno parte di una rete sociale che per loro funge da rete di sicurezza, in altre parole non hanno mai rischiato di restare soli perché hanno semprefacilmente trovato qualcuno/a pronto a riempire il vuoto lasciato da chi li abbandona

Ri-fixed for muttley

Selenio 31-03-2014 18:27

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1262365)
No: sto dicendo che investe TUTTI I PROPRI SENTIMENTI su pochissime persone.

ah ok pardon. Bè credo che la differenza stia nel fatto che un sociofobico vede tendenzialmente in un'altra persona uno dei pochi ostacoli alla totale solitudine/sfigataggine. Si crea quindi una situazione di bisogno da parte del sociofobico o comunque della persona sola che quindi vive certe relazioni in maniera più intensa per paura di restare solo. L'estroverso ha un certo carisma e la capacità di attrarre gli altri a sè semplicemente essendo se stesso e quindi non ha questa forte situazione di bisogno. Ma questo solo se la persona è solo carismatica e non se è solo un ragazzo normale con amici perchè anche li sebbene in maniera minore rispetto a chi sta spesso solo, si creano dei meccanismi di dipendenza e bisogno nelle loro relazioni.

I buddisti hanno in parte ragione quando parlano del distacco come chiave della felicità. E' l'attaccamento a creare sofferenza;quando quella persona o cosa ci viene tolta noi soffriamo in misura pari al nostro attaccamento a essa. Se non fosse che non siamo isole e abbiamo comunque bisogno degli altri. E' possibile vivere senza attaccamento? Ci vorrebbe una forte autodisciplina e si rischierebbe di finire in uno stato di apatia in cui si ha paura di provare sentimenti veri per paura di soffrire in seguito

muttley 31-03-2014 18:31

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1262384)
Risposta prevedibile… da parte di uno che sostiene la filosofia del poliamore :sarcastico:

Ah già, la parola der papa nun se tocca :D

Questo topic mi ricorda un po' i discorsi di chi dice che gli immigrati non hanno problemi a trovare lavoro perché ormai assumono solo loro e appena vengono qui si trovano le occasioni già pronte, rubandocele a noi, ma poi alla fine danno pochissima importanza alla cura e all'amore per quello che fanno (basta vedere i cinesi) perché tanto hanno già tutto che gli piove in testa :occhiali:

Sphinx 31-03-2014 18:31

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Personalmente, spesso, ho messo gli altri in condizione di mollarmi.
Alcune volte avrebbero potuto pure pestarmi, lo so .Per come ho offeso, e trattato di merda alcune persone, pure ben disposte a venirmi incontro-
Solo perchè in passato mi hanno bullata, l'ho fatta scontare ad altri.
E qua sono stata infantile,e me ne pento.
Ora cerco di fare diversamente, che gli altri non FUNGANO da parafulmine per il mio astio pregresso.
Parlo per me.
Augh.

muttley 31-03-2014 18:33

Re: La teoria della rete di sicurezza
 
Quote:

Originariamente inviata da Sphinx (Messaggio 1262390)
Personalmente, spesso, ho messo gli altri in condizione di mollarmi.
Alcune volte avrebbero potuto pure pestarmi, lo so .Per come ho offeso, e trattato di merda alcune persone, pure ben disposte a venirmi incontro-
Solo perchè in passato mi hanno bullata, l'ho fatta scontare ad altri.
E qua sono stata infantile,e me ne pento.
Ora cerco di fare diversamente, che gli altri non FUNGANO da parafulmine per il mio astio pregresso.
Parlo per me.
Augh.

No tu non puoi capire, sei anche fidanzata, ti è sempre andato tutto bene...la fortuna premia solo i fortunati e la sfiga colpisce sempre e solo gli sfigati, non lo sapevi? Sapevilo! :D


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