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La teoria della rete di sicurezza
Qual'è il segreto del successo dei "normali"? Ecco UN ipotesi…
I "normali", non avendo vissuto e non vivendo in stato d'isolamento, fanno parte di una rete sociale che per loro funge da rete di sicurezza, in altre parole non restano mai soli perché c'è sempre qualcuno/a pronto a riempire il vuoto lasciato da chi li abbandona. Detto questo, alcune domande sorgono spontanee: che valore danno agli altri queste persone? Che valore danno ai sentimenti queste persone? Io penso che la risposta ad entrambe le domande sia: poco o pochissimo. Sembrerebbe che il segreto del successo sia la svalutazione degli altri e la distribuzione dei sentimenti in piccolissime quantità per persona, il non investire mai tutto su una o poche persone. È quindi questo che distingue dalla massa il vero sociofobico/evitante, la persona che ha vissuto per decenni in stato d'isolamento? :interrogativo: |
Re: La teoria della rete di sicurezza
Bella domanda... ci sto pensando. :pensando:
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Re: La teoria della rete di sicurezza
stai dicendo che uno che sta da solo prova sentimenti più intensi di uno che sta in mezzo agli altri? Avere delle persone attorno non vuol dire per forza essere superficiali cosi come stare da soli non significa essere per forza un orso
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Re: La teoria della rete di sicurezza
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Re: La teoria della rete di sicurezza
Beh, i "normali", i maschi soprattutto, se ne sbattono i maroni del giudizio altrui.E alla grande, anche.
Solo in casi eccezionali non dormono la notte, se il giorno dopo dovranno fare qualcosa per cui saranno vagliati . Noi si vive in un costante marasma inquisitorio. Costantemente vediamo gli altri come pietre di paragone. Io la penso così. Che gli altri fungono troppo, dovrebbero fungere di meno :mrgreen: |
Re: La teoria della rete di sicurezza
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Re: La teoria della rete di sicurezza
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Non condivido quasi niente, ma é un argomento troppo articolato e complicato, ci vorrebbero due o tre lauree per affrontarlo (sociologia, antropologia,..) |
Re: La teoria della rete di sicurezza
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Re: La teoria della rete di sicurezza
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Re: La teoria della rete di sicurezza
Quando queste persone se ne vanno per vari motivi perché così è la vita...noi restiamo per molto tempo soli, uno dei motivi può essere perché idealizziamo troppo l'altro , perché c'è un forte attaccamento affettivo, perché desideriamo un rapporto più esclusivo e complice, perché siamo insicuri e vediamo l'altro come una guida un protettore.
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Re: La teoria della rete di sicurezza
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Re: La teoria della rete di sicurezza
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Re: La teoria della rete di sicurezza
La teoria mi sembra abbastanza valida, se non si generalizza troppo, se non si prende troppo alla lettera il "poco" e "pochissimo", e se si analizza con un certo rigore il perché per il sociofobico varrebbe invece (deduco) il "molto" o "moltissimo" (che possono nascondere problematicità anche gravi).
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Re: La teoria della rete di sicurezza
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Re: La teoria della rete di sicurezza
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Re: La teoria della rete di sicurezza
I "normali", non avendo mai avuto problemi di fs o dep e simili che li hanno portati in stato d'isolamento, fanno parte di una rete sociale che per loro funge da rete di sicurezza, in altre parole non hanno mai rischiato di restare soli perché hanno semprefacilmente trovato qualcuno/a pronto a riempire il vuoto lasciato da chi li abbandona
Ri-fixed for muttley |
Re: La teoria della rete di sicurezza
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I buddisti hanno in parte ragione quando parlano del distacco come chiave della felicità. E' l'attaccamento a creare sofferenza;quando quella persona o cosa ci viene tolta noi soffriamo in misura pari al nostro attaccamento a essa. Se non fosse che non siamo isole e abbiamo comunque bisogno degli altri. E' possibile vivere senza attaccamento? Ci vorrebbe una forte autodisciplina e si rischierebbe di finire in uno stato di apatia in cui si ha paura di provare sentimenti veri per paura di soffrire in seguito |
Re: La teoria della rete di sicurezza
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Questo topic mi ricorda un po' i discorsi di chi dice che gli immigrati non hanno problemi a trovare lavoro perché ormai assumono solo loro e appena vengono qui si trovano le occasioni già pronte, rubandocele a noi, ma poi alla fine danno pochissima importanza alla cura e all'amore per quello che fanno (basta vedere i cinesi) perché tanto hanno già tutto che gli piove in testa :occhiali: |
Re: La teoria della rete di sicurezza
Personalmente, spesso, ho messo gli altri in condizione di mollarmi.
Alcune volte avrebbero potuto pure pestarmi, lo so .Per come ho offeso, e trattato di merda alcune persone, pure ben disposte a venirmi incontro- Solo perchè in passato mi hanno bullata, l'ho fatta scontare ad altri. E qua sono stata infantile,e me ne pento. Ora cerco di fare diversamente, che gli altri non FUNGANO da parafulmine per il mio astio pregresso. Parlo per me. Augh. |
Re: La teoria della rete di sicurezza
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