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La zona di comfort
Ho appena letto un articolo lungo e palloso sul quale non mi dilungherò.
La frase che mi ha fatto riflettere è questa: Per iniziare a crescere dobbiamo fare qualcosa di unconfortable, in italiano sarebbe scomodo ma rende più l'idea "al di fuori della zona di comfort". Si lo so, lo ripetono tutti i vari libri, l'avevo già sentita dire mille volte, ma mi ha colpito più delle altre perchè dice "PER INIZIARE". Io l'ho inteso come "finchè restiamo nella zona di comfort, non cresciamo mai". Sarà vero? E soprattutto avrò imparato la lezione o come al solito mi entra da un orecchio e mi esce dall'altro? |
Re: La zona di comfort
E' vero si. Tu sei nella tua stanza, la zona di comfort, e non esci mai da tale stanza, quindi non farai mai nuove esperienze a meno che qualcuno, epr forza/per caso non entri in quella stanza, in quella bolla in cui te ne stai.
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Re: La zona di comfort
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Re: La zona di comfort
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Noi fobici/timidi abbiamo spesso una giornata già programmata, le casualità, gli eventi casuali ci fanno girare le palle. Tipo dover prendere l'autobus perchè il treno è rotto, non poter andare a fare la spesa nel solito negozio, non poter andare dove sempre. Perchè questi imprevisti ci mettono sull strada di uscire dalla zona di comfort, a volte ci riescono altre volte semplicemente evitiamo di fare una certa cosa. E' anche il funzionamneto del cervello che ci impone di fare sempre le stesse cose per risparmiare energie. Tuttavia bisognerebbe allenare il cervello ad essere flessibile e a cercare le novità. Basta mettersi lì ed allenarlo. Dopo un po' viene più facile buttarsi. |
Re: La zona di comfort
La mia zona di comfort inizialmente si è sviluppata con la funzione di proteggermi dal fatto che vedevo gli altri bambini miei coetanei con i loro genitori che a scuola spesso ne parlavano e io non potevo visto che non abitavo con loro e che qualcuno di quelli che abitavano nel mio quartiere sapendolo, mi derideva per questo motivo. quindi per non sentirmi dire queste cose spiacevoli ho iniziato a evitare. Poi però ci sono caduto dentro sempre di più senza accorgermene per il fatto che è facilissimo cadere in un circolo vizioso quando si inizia a evitare le situazioni spiacevoli.....Ora cerco di fare qualcosa ma paragonare la mia zona di comfort attuale rispetto a quella della maggior parte delle persone è un po come paragonare come grandezza una barchetta a vela delle piu piccole a una delle piu grandi navi da crociera tanto per avere un'idea.
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Re: La zona di comfort
Eh, si, per dare una scossa al tutto bisogna provare ad uscire dal comfort, a spezzare gli schemi che ci siamo costruiti.
Personalmente sto vivendo questo passaggio. Sto cambiando lavoro e, nella nuova esperienza, dovrò passare 1 o 2 anni all'estero. Ho paura, molta paura. Ma ho trovato la forza di farlo e spero possa servire per sbloccarmi. |
Re: La zona di comfort
Si, per poter stare meglio, bisogna proprio "violentare", almeno un pò, le nostre usanze, i nostri modi sbagliati di fare, pensare e vedere le cose, nonchè le nostre tendenze sbagliate, quelle da fobici/super timidi/paranoici. E' dura, ma bisogna farlo
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Re: La zona di comfort
http://www.bordengymnastics.ca/resou...63534159_n.jpg
è il consiglio che danno tutti i trainer americani ai ciccioni americani :sisi: per citarne una:"Nothing changes if you are comfortable!" |
Re: La zona di comfort
Ci sono diversi saggi che parlano di questo argomento: dal famosissimo le vostre Zone Erronee a i più recenti della PNL passando per quelli di personal coaching. E c'è anche un famosissimo romanzo fantasy che come messaggio porta quello di uscire dalla zona di comfort: lo Hobbit....a chi ha tempo e/o voglia e piace il genere è una lettura gradita e cmq c'è sempre il film. Cmq è inutile leggere questi libri se non si ha la voglia il desiderio o si ha troppa paura di mettere in pratica questi consigli.
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