![]() |
Il lungo cammino di Alilah
Prologo
Alilah guardava il cielo grigio davanti a sé. Nuvoloni pesanti le si stagliavano davanti agli occhi stanchi. Stava per piovere...dentro o fuori di lei, questo era ancora da vedere. Teneva il candido mento poggiato sul marmo della finestra e quel freddo le entrava fin nel cervello, congelando i suoi pensieri come fossero minuscole schegge di cristallo che le si conficcavano in ogni parte del corpo. Provava dolore ovunque, un dolore invisibile, ma dannatamente penetrante. Gli occhi le bruciavano un pò, colpa del poco sonno degli ultimi giorni, così provó a chiuderli per rilassarsi. Cominciò ad immaginarsi quella melodia e a cantarla mentalmente. La sua ninna nanna, sempre la stessa...una dolce musica che la faceva tornare bambina, quando le cose erano ancora semplici e il castello di Marmohar e le sue lande selvagge erano un posto sicuro, un paradiso incontaminato. |
Re: Il lungo cammino di Alilah
1 allegato(i)
1. _Mystic Fall_ ( il passato a Marmohar)
Marmohar era un piccolo borgo di cacciatori e guerrieri circondato da fitti boschi. In pieno inverno, quando il vento soffiava forte da Ovest, lo scenario metteva quasi i brividi. La nebbia densa scendeva a ricoprire i tetti delle poche case che popolavano il borgo e, già verso le sei del pomeriggio, per strada non c'era anima viva se non qualche volpe selvatica dal pelo ispido e lucente, in cerca di piccole prede succulente. Il silenzio la faceva da padrone: quella calma primordiale che caratterizza i grandi eventi catastrofici, quando tutto è sospeso oltre il tempo e lo spazio e tutti si aspettano che di lì a poco succeda l'irreparabile. E invece a Marmohar non succedeva mai nulla di speciale, sempre le stesse facce scure, gli stessi umori cupi, sempre gli stessi occhi diffidenti a seguire il passaggio dei carri merce che il lunedì mattina, di buon'ora, popolavano le strade sconnesse del villaggio e riempivano l'aria con gli odori più intensi . Dopo gli odori, ecco arrivare i rumori: le grida energiche dei cacciatori che chiamavano a raccolta i propri compagni, pronti per l'ennesima battuta esplorativa nei boschi oscuri al di là della Barriera. Fieri nelle loro casacche di pelle di daino e gli stivaloni alti a coprire i polpacci muscolosi. Archi e fucili in spalla, ciascuno legato alla propria arma come se dall'una dipendesse la vita dell'altro e viceversa. Alilah si nascondeva tra i rami dell'alta quercia al centro della piazza e da quel nascondiglio sicuro li osservava rapita; era attratta da questi uomini forti, le loro spalle indistruttibili, i loro occhi impenetrabili. Pur nascondendosi, in cuor suo sperava che un giorno uno di essi si accorgesse di lei e la avvicinasse, le mostrasse quel mondo così pieno di pericoli e regole inviolabili, le regole dei "veri uomini", come le ripeteva sempre sua madre. Era talmente assorta nei suoi pensieri che si rendeva conto sempre troppo tardi di esser stata stanata: prima il buio, due mani decise sui suoi occhi poi, qualche istante dopo, di nuovo la luce e, di fronte a lei, gli occhi più scuri che avesse mai visto, più scuri persino del carbone, due pozze nere senza fine. Eccolo lì, con quella faccia buffa che la fissava divertito, Hari, la sua anima gemella, l'amico di sempre. Si erano conosciuti durante la Fiera d'Oriente, un importante evento organizzato per celebrare la nascita della cittadina di Marmohar e rivivere ogni anno, per tre giorni, la lunga battaglia tra l'esercito d'Oriente e i Signori dell'Ovest per la conquista di quel prospero lembo di terra tra i boschi, punto nevralgico per il commercio del Nuovo Mondo. Era stata subito empatia tra loro, lei seconda figlia di un guerriero dal cuore puro e fiero, lui figlio unico di un mercante di tessuti pregiati. Erano bastati pochi giorni per creare tra loro un legame indissolubile, di quelli che durano una vita intera e, nonostante i cambiamenti, ci si ritrova fianco a fianco in ogni situazione, come un laccio di gomma che può essere tirato fino all'inverosimile, ma tornerà sempre nella stessa posizione iniziale. Questo era Hari per lei, il suo laccio invisibile, l'altra metà di se stessa.Passavano intere giornate insieme, a caccia di scoiattoli e marmotte o lanciati verso avventure impossibili, portandosi dietro quella curiosità senza fine, tipica degli bambini. Lui c'era sempre stato, in tutti i momenti più importanti della sua vita e per lei niente contava più del suo giudizio. Un pomeriggio d'estate, si erano avventurati nel bosco che costeggiava la Barriera a Nord del Castello, luogo proibito ai comuni abitanti del borgo, fatta eccezione di cacciatori e guerrieri. Erano partiti di buon'ora ed avevano attraversato a nuoto il torrente che separava le case dalla fitta vegetazione, poi si erano addentrati nel sottobosco. Lungo il cammino, avevano rischiato di diventare preda di un grosso orso bruno affamato e lì Hari non aveva esitato a mettere a rischio la sua vita per lei. Per distrarre la bestia che l'aveva puntata, aveva cominciato a tirargli grossi sassi contro, finendo per attirarlo nella sua direzione. Alla fine tutto si era risolto per il meglio, Hari era un abilissimo arrampicatore ed era scomparso tra gli alberi, dopo aver messo al sicuro lei. Qualche ora dopo, sulla strada del ritorno, Alilah lo aveva abbracciato forte, fino a riempirsi le narici del suo odore e gli aveva chiesto di non abbandonarla mai. -"Ho bisogno di te! Voglio che tu mi stia sempre accanto, in ogni momento della mia vita. Scegli tu come, ma devi esserci!" -così gli aveva sussurrato all'orecchio timidamente prima di sciogliere quel lungo abbraccio. E lui aveva annuito, guardandola seria. Non si erano detti altro quel pomeriggio, sapevano che sarebbe stato tutto superfluo dopotutto, ma nessuno dei due immaginava quanto quelle parole avrebbero influenzato le loro vite in un futuro neanche poi tanto lontano. |
Re: Il lungo cammino di Alilah
:popcorn:
Che storia romantica! Gliel'ha data poi? Me lo dici subito o prima ci sono i consigli per gli aquisti? |
Re: Il lungo cammino di Alilah
Bello, dovresti evitare di mettere tutti quegli avverbi e congiunzioni, personalizzano le descrizioni oggettive dei paesaggi e sono meno efficaci, danno troppo l'idea di una visione personale, mentre credo che chi legge non dovrebbe capire che è una visione personale e soggettiva del narratore, ma convincersi che è la proria.
es. lo scenario metteva quasi i brividi uno scenario da brividi es. quando tutto è sospeso oltre il tempo e lo spazio e tutti si aspettano che di lì a poco succeda l'irreparabile. quando ogni istante è sospeso oltre il tempo e lo spazio e ci si convince che debba succedere l'irreparabile. etc... |
Re: Il lungo cammino di Alilah
Quote:
|
Re: Il lungo cammino di Alilah
dovresti anche usare il punto e virgola e i due punti ogni tanto.
http://www.scritturacreativa.it/ http://www.scritturacreativa.it/uso-della-punteggiatura-informazioni-su-segni-punteggiatura/ |
Re: Il lungo cammino di Alilah
Bello!
Aspettiamo la prossima puntata! |
Re: Il lungo cammino di Alilah
Bello :).
Una bacchettata: po' è il troncamento della parola poco per questo va scritto così; pò è un errore da matita rossa. |
Re: Il lungo cammino di Alilah
Quote:
Complimenti, comunque, Alilah. ^^ Mi è piaciuto molto come hai scritto. ^^ Devi amare molto anche la lettura. ò.O Sai, io ho provato a scrivere un po' fantasy, come scrivi tu e... Ne sono NEGATISSIMO! :D Quando l'ho riletto mi sono detto: "Ma che cacchio ho scritto???" E mi son vergognato d'averlo scritto. :miodio: |
Re: Il lungo cammino di Alilah
chopin come si fa ad inserire un video you tube?
|
Re: Il lungo cammino di Alilah
Quote:
Magari un moderatore ti risponde. Comunque... Mi sembra che ci fosse tipo un'impostazione, dove tu mettevi il ilnk e, quando inviavi la risposta, ti appariva l'anteprima. :miodio: Ma non ricordo più come si fa!!! |
Re: Il lungo cammino di Alilah
Quote:
|
Re: Il lungo cammino di Alilah
Quote:
|
Re: Il lungo cammino di Alilah
Quote:
|
Re: Il lungo cammino di Alilah
che vuol dire alilah? sembra arabo, ti penso con il burqa, e poi però te lo togli :mrgreen:
|
Re: Il lungo cammino di Alilah
Quote:
Quote:
Quote:
grazie a tutti x aver letto e apprezzato :cuore: è importante per me! |
Re: Il lungo cammino di Alilah
Quote:
Sai, la mia insegnante di italiano, un giorno, dopo un tema, mi chiese, davanti a tutta la classe: "Chopin, ma non ti piacerebbe fare lo scrittore?" Io risposi che a volte ci pensavo. E lei mi disse: "Dovresti scrivere libri per bambini!" Rimasi stupito, sai? Anche perché, la maggior parte della gente, dice: "Bah... Scrivere per bambini sono capaci tutti!" Non è assolutamente così! Scrivere per bambini richiede una dote personale, dedita alla semplicità e alla delicatezza. Però, quando iniziai a prendere una passione molto forte per la scrittura, mi resi conto che gli argomenti che piacciono a me (la psicologia, in particolare i disturbi psicologici e psichiatrici) non potevano essere espressi a un pubblico di bambini, ma più di adulti o... Ragazzi! Infatti, quando rileggo quello che scrivo, mi rendo conto che ho uno stile di scrittura che hanno molti autori per ragazzi. ^^ Scrivere fantasy può sembrare facile a tante persone. "Be'... Basta avere fantasia, mica devi scrivere una storia vera!" La difficoltà di scrivere un fantasy, più che della storia in sè, è proprio la descrizione delle ambientazioni e dei personaggi. ò.O Essendo un mondo irreale (a meno che non lo si ambienti nella realtà) le descrizioni devono essere accurate e approfondite. Poi, a dire la verità, non ho letto tantissimi fantasy nella mia vita. ò.O Non abbastanza da conoscerli a fondo. ^^ Inoltre, io sono più bravo a descrivere le emozioni dei personaggi, non per questo ho iniziato con racconti sentimentali, ma mi sono reso conto di quanto, anche nell'horror, contino le emozioni! E l'horror è il mio genere preferito! La paura, l'angoscia, ma anche la mente, ad esempio, di uno psicopatico o di un pedofilo o di uno schizofrenico, non sono facili da tradurre in un libro. Neanche per chi lo studia profondamente. Ci vuole proprio la capacità di trasportare la propria immagine in quella di un malato, e viverci dentro! :) Be'... Continua così Alilah! ^^ Credo che ogni scrittore abbia delle doti che altri scrittori non hanno. Tu hai una dote che io non ho: ossia la capacità di narrare storie fantastiche. E non è questione di poca fantasia, sai? Io ne ho troppa, a dire il vero... -___- E talmente tanta che certe persone mi confondono pure per psicotico. -.- E mi ferisce, questa cosa. La cosa che io non ho è la capacità di far entrare lo spettatore in quel mondo fantastico, irreale. Proprio perché non sono così abile nel descrivere ambienti. Anche se, comunque, il fantasy che avevo scritto circa 3 anni fa (avevo solo 17 anni eh? xD?) era ricco di eventi, ma troppo semplicistico! Era più adatto, appunto, per dei bambini. ^^ Ma anche per un pubblico di bambini, era troppo imperfetto, troppo poco curato nei dettagli (almeno a mio avviso). Perché non descrivi la tua personalità nel mio thread sulla personalità? ^^? Sarei curioso di conoscere la personalità di un'altra scrittrice! ^^ Se ti va, eh? O avevi già scritto? ò.O? Hanno scritto talmente in tanti! xD Se ti va ecco il link! http://www.fobiasociale.com/come-des...onalita-40728/ Ciaoooo! ^___^ |
Re: Il lungo cammino di Alilah
Secondo me scrivi molto bene, descrivi molto bene le situazioni e fai immedesimare il lettore. Continuala!
|
Re: Il lungo cammino di Alilah
devi dire: ho scritto tutto di gatto
|
Re: Il lungo cammino di Alilah
Quote:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 03:18. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.