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Disturbo oppositivo provocatorio
Prima stavo riflettendo sui miei comportamenti da bambino, e mi sono ritrovato su questa pagina.
http://www.educare.it/Scuola/difficolta/disturbi/disturbo_oppositivo_provocatorio.htm Qualcun altro si rivede in tale comportamento? |
Re: Disturbo oppositivo provocatorio
ero il re di quel distrubo, un vero bastian contrario, difensore delle cause perse, rivoluzionario, e forcaiolo dell'autorità.
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Re: Disturbo oppositivo provocatorio
Ed ora?
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Re: Disturbo oppositivo provocatorio
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E' assolutamente la qualità di cui più vado fiero: perchè non farsi comprare da nessun, non piegarsi al potere, è una qualità. Cosa vuol dire secondo me, in termini di onestà intellettuale, ascoltare cosa dice una persona, rispetto a chi la dice, è assolutamente una differenza schiacciante e fondamentale. Tuttavia, è anche il mio principale problema (e non le fobie), eccetto la depressione (che è però conseguenza indiretta di scegliere una solitudine intelletuale) non avrei avuto così tanto problemi se non fossi stato asociale e ribelle e avessi dovuto gestire la relativa punizione vita natural durante in quanto eretico. Dunque come valutarlo? Io direi che si deve scendere a compromessi, e uno può esser quello di dire la cosa giusta, ma non farlo nella maniera sbagliata. Se ci si trova gusto. |
Re: Disturbo oppositivo provocatorio
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Hai pensato alle possibili cause? pensi che la colpa sia dei tuoi o hai trovato qualche altra motivazione? |
Re: Disturbo oppositivo provocatorio
mi ci ritrovo in pieno con la descrizione e anche con quanto detto da antimateria
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Re: Disturbo oppositivo provocatorio
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Però secondo me, se proprio lo vuoi sapere, è pura e semplice chimica che non funziona. E' la cosa più logica (rasoio di ochan): chi ha un infarto è per predisposizione genetica, per come è fatto, e così per altre tipologie di malattie, non centra l'infanzia particolarmente per l'infarto e per me neanche qui. Questa condanna però si può ritardare o annullare, esattamente come chi è predisposto all'infarto e ci sono tanti modi. Non è tanto importante come ti viene, ma come mandarla via quando ti impedisce di fare le cose che fanno tutti. Ci sto lavorando, è dura. |
Re: Disturbo oppositivo provocatorio
deve avercelo, altre a mille altri disturbi quella pazza nevrotica schizofrenica di mia sorella minore
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Re: Disturbo oppositivo provocatorio
Far passare come malattia non essere d'accordo con il pecorame non direi, il problema è solo nel gestire questa cosa.
Va gestita in maniera intelligente, va anche imparato a nasconderla, cosa che io non ho fatto, tenuta segreta, l'ennesimo segreto che non puoi rivelare. Deve essere qualcosa di intimo e al limite da parlarne al bar o dove ti pare, ridendone come di un capriccio. Messa come l'ho messa io, non ho ottenuto niente, nessun cambiamento, anche dove avevo ragione al 100%, in alcuni casi l'ho dimostrato con l'esempio, con i fatti, zero, mi si è ritorto tutto contro, pensavo che alcune persone potessero vedere la verità quando la matematica, l'oggettività di ciò che sostieni in teoria, si fa evidenza, ma no, non avviene comunque. La gente mediamente è senza speranza secondo me, intellettualmente impossibilitata di vedere le crepe nel sistema mentale, semplicemente cerca l'integrazione e l'accettazione e relativi vantaggi con se stessa, e si convince che ciò che osserva come reale è anche giusto, sensato, poichè accondiscende al proprio egoismo. E' incapace di analizzare le cose avulse da pregiudizi aprioristici, lontana dal proprio corpo fisico, non ha coraggio delle proprie idee e men che meno di portarle avanti, non vuole capire cosa sta facendo, avere il pieno controllo di ciò che sta utilizzando, esegue anche di fornte ad una macchina una coazione a ripetere. L'uomo ha troppa paura di morire e quindi di vivere da uomo libero. Intelletualmente ha troppa paura di non avere uno schema a cui aggrapparsi, un pregiudizio, non indaga mai come nascono i suoi pensieri, a che età sono stati introdotti, non cerca nella memoria quando ha formato la coscienza e il modo di ragionare, rimane convinto che ragionare nei termini che gli hanno insegnato o ha appreso a tentoni, sia l'unico modo in cui si può ragionare. Non si contraddice, non crea paradossi, non contempla l'assurdo. Gli animali posti di fronte alla schivitù, alla prigionia, preferiscono morire, tentare l'ultimo abbrivio, l'uomo no, una catena, una gabbia ha pur sempre la speranza del domani. Ed ecco che nel pensiero l'uomo si adegua alla massa, convinto più dal numero che dalla qualità delle argomentazioni. Per tanti anni ho pensato che fossero solo sopiti, dormienti in attesa dell'ispirazione del risveglio, ma poi ho dovuto cedere all'evidenza: nessuna di queste pecore percorre alcuna strada che non porti al gregge. Da anarchico del pensiero devo dichiararmi sconfitto, la mia presenza sulla terra è stata sostanzialmente inutile e mal sopportata. Nelle fasi migliori del mio messaggio, ho potuto fare del bene, delle piccole cose che sfruttavano crepe nel sistema mentale e di controllo condiviso, senza che fossero in palese violazione con i guardiani orwelliani che si appropinquavano all'orizzonte. Oggi è impossbile, c'è stato un cambiamento drammatico e repentino delle dinamiche umane, come se avessero mutato lo spettro fisico delle loro radiazioni, oggi sento che è impossbile emettere qualsiasi messaggio, rimane imprigionato in una eco nell'etere e scompare invisibile. |
Re: Disturbo oppositivo provocatorio
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ho capito perfettamente cosa intendi e la penso esattamente come te. Mi hai quasi commosso quando hai detto: "Da anarchico del pensiero devo dichiararmi sconfitto, la mia presenza sulla terra è stata sostanzialmente inutile e mal sopportata. Nelle fasi migliori del mio messaggio, ho potuto fare del bene, delle piccole cose che sfruttavano crepe nel sistema mentale e di controllo condiviso, senza che fossero in palese violazione con i guardiani orwelliani che si appropinquavano all'orizzonte." |
Re: Disturbo oppositivo provocatorio
Siamo condannati a essere noi stessi.
Fuori dai gironi della omologazione. Non so se è un bene o un male. Gli eroi della realtà finiscono sconfitti.:( |
Re: Disturbo oppositivo provocatorio
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Re: Disturbo oppositivo provocatorio
Ragazzi bisogna tenere botta.
Io voglio stare bene, se crollo, voglio pensare che mi posso riprendere, stare meglio. A volte c'è bisogno di un po' di aiuto, un po' di medicine, una terapia. Se c'è bisogno si prendono, se ce la si fa, si sopportano quelle giornate sbarellate. Mai mollare. Ditemi onestamente a cosa serve mollare? Se anche non servisse a più di tanto lottare, e uno non lo sa, perchè dovrebbe fare due vita parallele e paragonarle. Ditemi un motivo, uno solo, per cui ha senso, è pratico, è bello, è valido, è interessante mollare, Uno solo. |
Re: Disturbo oppositivo provocatorio
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Re: Disturbo oppositivo provocatorio
A quando il primo ban per Disturbo Oppositivo Provocatorio? :)
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Re: Disturbo oppositivo provocatorio
chi ha il disturbo oppositivo povocatorio in forma grave contesta anche di averlo :mrgreen:
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Re: Disturbo oppositivo provocatorio
Ma siamo davvero "pazzi"? :pensando:
Fino a qualche anno fa non c'avrei nemmeno pensato ad una cosa simile, ora, forse, mi sto arrendendo al fatto che qualche evidente problema ce l'ho e ce l'abbiamo. |
Re: Disturbo oppositivo provocatorio
per me no, ho sempre pensato che i pazzi fossero gli altri.
ha ha a dire il vero è il tipico discorso da pazzi :mrgreen: |
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