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Heisenberg 07-12-2013 00:06

Disturbo oppositivo provocatorio
 
Prima stavo riflettendo sui miei comportamenti da bambino, e mi sono ritrovato su questa pagina.

http://www.educare.it/Scuola/difficolta/disturbi/disturbo_oppositivo_provocatorio.htm

Qualcun altro si rivede in tale comportamento?

ANTIMATERIA 07-12-2013 00:31

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
ero il re di quel distrubo, un vero bastian contrario, difensore delle cause perse, rivoluzionario, e forcaiolo dell'autorità.

Heisenberg 07-12-2013 16:53

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Ed ora?

ANTIMATERIA 07-12-2013 17:11

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Quote:

Originariamente inviata da Heisenberg (Messaggio 1192532)
Ed ora?

Sono ancora un ribellle, ma mi hanno abbastanza piegato e probabilmente mi spezzeranno, lo stanno già facendo.

E' assolutamente la qualità di cui più vado fiero: perchè non farsi comprare da nessun, non piegarsi al potere, è una qualità.

Cosa vuol dire secondo me, in termini di onestà intellettuale, ascoltare cosa dice una persona, rispetto a chi la dice, è assolutamente una differenza schiacciante e fondamentale.

Tuttavia, è anche il mio principale problema (e non le fobie), eccetto la depressione (che è però conseguenza indiretta di scegliere una solitudine intelletuale) non avrei avuto così tanto problemi se non fossi stato asociale e ribelle e avessi dovuto gestire la relativa punizione vita natural durante in quanto eretico.

Dunque come valutarlo?

Io direi che si deve scendere a compromessi, e uno può esser quello di dire la cosa giusta, ma non farlo nella maniera sbagliata.

Se ci si trova gusto.

Heisenberg 08-12-2013 19:59

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Quote:

Originariamente inviata da ANTIMATERIA (Messaggio 1192548)
Sono ancora un ribellle, ma mi hanno abbastanza piegato e probabilmente mi spezzeranno, lo stanno già facendo.

E' assolutamente la qualità di cui più vado fiero: perchè non farsi comprare da nessun, non piegarsi al potere, è una qualità.

Cosa vuol dire secondo me, in termini di onestà intellettuale, ascoltare cosa dice una persona, rispetto a chi la dice, è assolutamente una differenza schiacciante e fondamentale.

Tuttavia, è anche il mio principale problema (e non le fobie), eccetto la depressione (che è però conseguenza indiretta di scegliere una solitudine intelletuale) non avrei avuto così tanto problemi se non fossi stato asociale e ribelle e avessi dovuto gestire la relativa punizione vita natural durante in quanto eretico.

Dunque come valutarlo?

Io direi che si deve scendere a compromessi, e uno può esser quello di dire la cosa giusta, ma non farlo nella maniera sbagliata.

Se ci si trova gusto.

Mi sa che le nostre situazioni sono molto simili. Anche io sono tendenzialmente depresso e vivo praticamente tutti i giorni da solo in isolamento.

Hai pensato alle possibili cause? pensi che la colpa sia dei tuoi o hai trovato qualche altra motivazione?

Selenio 08-12-2013 20:06

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
mi ci ritrovo in pieno con la descrizione e anche con quanto detto da antimateria

ANTIMATERIA 08-12-2013 20:40

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Quote:

Originariamente inviata da Heisenberg (Messaggio 1193170)
Mi sa che le nostre situazioni sono molto simili. Anche io sono tendenzialmente depresso e vivo praticamente tutti i giorni da solo in isolamento.

Hai pensato alle possibili cause? pensi che la colpa sia dei tuoi o hai trovato qualche altra motivazione?

Ho varie fasi, completamente diverse, dovrei cercare il filo conduttore, non dovrebbe essere diffcile immaginarlo.

Però secondo me, se proprio lo vuoi sapere, è pura e semplice chimica che non funziona.

E' la cosa più logica (rasoio di ochan): chi ha un infarto è per predisposizione genetica, per come è fatto, e così per altre tipologie di malattie, non centra l'infanzia particolarmente per l'infarto e per me neanche qui.

Questa condanna però si può ritardare o annullare, esattamente come chi è predisposto all'infarto e ci sono tanti modi.

Non è tanto importante come ti viene, ma come mandarla via quando ti impedisce di fare le cose che fanno tutti.

Ci sto lavorando, è dura.

IlForumista 08-12-2013 20:57

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
deve avercelo, altre a mille altri disturbi quella pazza nevrotica schizofrenica di mia sorella minore

ANTIMATERIA 09-12-2013 01:41

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Far passare come malattia non essere d'accordo con il pecorame non direi, il problema è solo nel gestire questa cosa.

Va gestita in maniera intelligente, va anche imparato a nasconderla, cosa che io non ho fatto, tenuta segreta, l'ennesimo segreto che non puoi rivelare.

Deve essere qualcosa di intimo e al limite da parlarne al bar o dove ti pare, ridendone come di un capriccio.

Messa come l'ho messa io, non ho ottenuto niente, nessun cambiamento, anche dove avevo ragione al 100%, in alcuni casi l'ho dimostrato con l'esempio, con i fatti, zero, mi si è ritorto tutto contro, pensavo che alcune persone potessero vedere la verità quando la matematica, l'oggettività di ciò che sostieni in teoria, si fa evidenza, ma no, non avviene comunque.

La gente mediamente è senza speranza secondo me, intellettualmente impossibilitata di vedere le crepe nel sistema mentale, semplicemente cerca l'integrazione e l'accettazione e relativi vantaggi con se stessa, e si convince che ciò che osserva come reale è anche giusto, sensato, poichè accondiscende al proprio egoismo.

E' incapace di analizzare le cose avulse da pregiudizi aprioristici, lontana dal proprio corpo fisico, non ha coraggio delle proprie idee e men che meno di portarle avanti, non vuole capire cosa sta facendo, avere il pieno controllo di ciò che sta utilizzando, esegue anche di fornte ad una macchina una coazione a ripetere.

L'uomo ha troppa paura di morire e quindi di vivere da uomo libero.

Intelletualmente ha troppa paura di non avere uno schema a cui aggrapparsi, un pregiudizio, non indaga mai come nascono i suoi pensieri, a che età sono stati introdotti, non cerca nella memoria quando ha formato la coscienza e il modo di ragionare, rimane convinto che ragionare nei termini che gli hanno insegnato o ha appreso a tentoni, sia l'unico modo in cui si può ragionare.

Non si contraddice, non crea paradossi, non contempla l'assurdo.

Gli animali posti di fronte alla schivitù, alla prigionia, preferiscono morire, tentare l'ultimo abbrivio, l'uomo no, una catena, una gabbia ha pur sempre la speranza del domani.

Ed ecco che nel pensiero l'uomo si adegua alla massa, convinto più dal numero che dalla qualità delle argomentazioni.

Per tanti anni ho pensato che fossero solo sopiti, dormienti in attesa dell'ispirazione del risveglio, ma poi ho dovuto cedere all'evidenza: nessuna di queste pecore percorre alcuna strada che non porti al gregge.

Da anarchico del pensiero devo dichiararmi sconfitto, la mia presenza sulla terra è stata sostanzialmente inutile e mal sopportata.

Nelle fasi migliori del mio messaggio, ho potuto fare del bene, delle piccole cose che sfruttavano crepe nel sistema mentale e di controllo condiviso, senza che fossero in palese violazione con i guardiani orwelliani che si appropinquavano all'orizzonte.

Oggi è impossbile, c'è stato un cambiamento drammatico e repentino delle dinamiche umane, come se avessero mutato lo spettro fisico delle loro radiazioni, oggi sento che è impossbile emettere qualsiasi messaggio, rimane imprigionato in una eco nell'etere e scompare invisibile.

Selenio 09-12-2013 10:15

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Quote:

Originariamente inviata da ANTIMATERIA (Messaggio 1193426)
Far passare come malattia non essere d'accordo con il pecorame non direi, il problema è solo nel gestire questa cosa.

Va gestita in maniera intelligente, va anche imparato a nasconderla, cosa che io non ho fatto, tenuta segreta, l'ennesimo segreto che non puoi rivelare.

Deve essere qualcosa di intimo e al limite da parlarne al bar o dove ti pare, ridendone come di un capriccio.

Messa come l'ho messa io, non ho ottenuto niente, nessun cambiamento, anche dove avevo ragione al 100%, in alcuni casi l'ho dimostrato con l'esempio, con i fatti, zero, mi si è ritorto tutto contro, pensavo che alcune persone potessero vedere la verità quando la matematica, l'oggettività di ciò che sostieni in teoria, si fa evidenza, ma no, non avviene comunque.

La gente mediamente è senza speranza secondo me, intellettualmente impossibilitata di vedere le crepe nel sistema mentale, semplicemente cerca l'integrazione e l'accettazione e relativi vantaggi con se stessa, e si convince che ciò che osserva come reale è anche giusto, sensato, poichè accondiscende al proprio egoismo.

E' incapace di analizzare le cose avulse da pregiudizi aprioristici, lontana dal proprio corpo fisico, non ha coraggio delle proprie idee e men che meno di portarle avanti, non vuole capire cosa sta facendo, avere il pieno controllo di ciò che sta utilizzando, esegue anche di fornte ad una macchina una coazione a ripetere.

L'uomo ha troppa paura di morire e quindi di vivere da uomo libero.

Intelletualmente ha troppa paura di non avere uno schema a cui aggrapparsi, un pregiudizio, non indaga mai come nascono i suoi pensieri, a che età sono stati introdotti, non cerca nella memoria quando ha formato la coscienza e il modo di ragionare, rimane convinto che ragionare nei termini che gli hanno insegnato o ha appreso a tentoni, sia l'unico modo in cui si può ragionare.

Non si contraddice, non crea paradossi, non contempla l'assurdo.

Gli animali posti di fronte alla schivitù, alla prigionia, preferiscono morire, tentare l'ultimo abbrivio, l'uomo no, una catena, una gabbia ha pur sempre la speranza del domani.

Ed ecco che nel pensiero l'uomo si adegua alla massa, convinto più dal numero che dalla qualità delle argomentazioni.

Per tanti anni ho pensato che fossero solo sopiti, dormienti in attesa dell'ispirazione del risveglio, ma poi ho dovuto cedere all'evidenza: nessuna di queste pecore percorre alcuna strada che non porti al gregge.

Da anarchico del pensiero devo dichiararmi sconfitto, la mia presenza sulla terra è stata sostanzialmente inutile e mal sopportata.

Nelle fasi migliori del mio messaggio, ho potuto fare del bene, delle piccole cose che sfruttavano crepe nel sistema mentale e di controllo condiviso, senza che fossero in palese violazione con i guardiani orwelliani che si appropinquavano all'orizzonte.

Oggi è impossbile, c'è stato un cambiamento drammatico e repentino delle dinamiche umane, come se avessero mutato lo spettro fisico delle loro radiazioni, oggi sento che è impossbile emettere qualsiasi messaggio, rimane imprigionato in una eco nell'etere e scompare invisibile.


ho capito perfettamente cosa intendi e la penso esattamente come te. Mi hai quasi commosso quando hai detto:
"Da anarchico del pensiero devo dichiararmi sconfitto, la mia presenza sulla terra è stata sostanzialmente inutile e mal sopportata.

Nelle fasi migliori del mio messaggio, ho potuto fare del bene, delle piccole cose che sfruttavano crepe nel sistema mentale e di controllo condiviso, senza che fossero in palese violazione con i guardiani orwelliani che si appropinquavano all'orizzonte."

Noriko 09-12-2013 11:11

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Siamo condannati a essere noi stessi.

Fuori dai gironi della omologazione.

Non so se è un bene o un male.

Gli eroi della realtà finiscono sconfitti.:(

Winston_Smith 09-12-2013 19:19

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Quote:

Originariamente inviata da Heisenberg (Messaggio 1192333)
Prima stavo riflettendo sui miei comportamenti da bambino, e mi sono ritrovato su questa pagina.

http://www.educare.it/Scuola/difficolta/disturbi/disturbo_oppositivo_provocatorio.htm

Qualcun altro si rivede in tale comportamento?

My nickname says it all.

ANTIMATERIA 09-12-2013 19:32

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Ragazzi bisogna tenere botta.

Io voglio stare bene, se crollo, voglio pensare che mi posso riprendere, stare meglio.

A volte c'è bisogno di un po' di aiuto, un po' di medicine, una terapia.

Se c'è bisogno si prendono, se ce la si fa, si sopportano quelle giornate sbarellate.

Mai mollare.

Ditemi onestamente a cosa serve mollare?

Se anche non servisse a più di tanto lottare, e uno non lo sa, perchè dovrebbe fare due vita parallele e paragonarle.

Ditemi un motivo, uno solo, per cui ha senso, è pratico, è bello, è valido, è interessante mollare,

Uno solo.

Alex 80's Fan 09-12-2013 19:49

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Quote:

Originariamente inviata da Luke cd (Messaggio 1193384)
A voglia, si aggiunge alla lista

stavo scrivendo la stessa cosa... aggiungiamo aggiungiamo devo essere proprio pazzo :ridacchiare::D

Alchemist 09-12-2013 20:38

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
A quando il primo ban per Disturbo Oppositivo Provocatorio? :)

ANTIMATERIA 09-12-2013 20:45

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
chi ha il disturbo oppositivo povocatorio in forma grave contesta anche di averlo :mrgreen:

Heisenberg 09-12-2013 21:11

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
Ma siamo davvero "pazzi"? :pensando:

Fino a qualche anno fa non c'avrei nemmeno pensato ad una cosa simile, ora, forse, mi sto arrendendo al fatto che qualche evidente problema ce l'ho e ce l'abbiamo.

ANTIMATERIA 09-12-2013 21:31

Re: Disturbo oppositivo provocatorio
 
per me no, ho sempre pensato che i pazzi fossero gli altri.

ha ha

a dire il vero è il tipico discorso da pazzi :mrgreen:


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