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whitewolf098 15-10-2013 18:14

"bisogna coltivare il proprio giardino"
 
Partiamo dal presupposto che il 90% della vita delle persone è regolata dal caso (fortuna, sfiga, chiamatelo come volete): il paese in cui sei nato, la famiglia in cui sei nato, la tua genetica, l'ambiente e i tempi in cui crescerai sono la causa della grandissima maggioranza di possibilità o limitazioni che una persona avrà nel corso della vita. Qualcuno dirà: le cose si possono cambiare con il duro lavoro, credendoci, lottando, e magari citandomi esempi...pero' io penso che anche la forza e gli strumenti per fare cio' derivino da cio' che la vita ti ha offerto: per fare un esempio, se la mia famiglia e i miei conoscenti sono di estrazione culturale bassa, io non solo non avro' avuto impulso e aiuto nello studiare, ma non avro' neanche quella capacita' di analisi che puo' essermi necessaria per valutare la mia vita, ecc.
Poi in qualche caso gli sforzi portano ad una ricompensa e il destino si capovolge: si diventa piu' estroversi, piu' belli, piu' ricchi, piu' felici, si trovano amici e partner. Pero' il caso rimane sempre in agguato: mai sedersi sugli allori, mai dire "ce l'ho fatta", perchè da un momento all'altro tutto puo' cadere.
Credetemi, l'ho vissuto sulla mia pelle.
Che fare allora? Lasciare andare tutto, "sarà come sarà" e smettere di lottare? No... pero' adottare una visione della vita piu' "umile", che tenga conto delle limitazioni nostre e degli altri, e del fattore sfiga. Smettere di porsi davanti obiettivi imperativi da raggiungere, di confrontarsi continuamente con gli altri, di giudicarsi... ma imparare anche a non dare nulla di quello che si ha per scontato.
Se qualcuno di voi ha letto Candido di Voltaire, alla fine il consiglio che viene dato è: "bisogna coltivare il proprio giardino". Cioè vivere la propria quotidianità, fare le proprie piccole cose, mettendoci chiaramente sforzo, ma senza pretendere chissà cosa. Se verrà qualcosa, verrà. Altrimenti amen.
E se tutto ci cade addosso, fare un bel respiro e tirare avanti. Se ci si aspetta poco, si capisce anche il valore di quel poco.
Non so se mi sono espresso bene, e se ho scritto delle banalità. Ma ci tenevo a condividerle.

dentromeashita 15-10-2013 18:36

Re: "bisogna coltivare il proprio giardino"
 
bel discorso,sono daccordo

utopia? 15-10-2013 19:17

Re: "bisogna coltivare il proprio giardino"
 
vero, bel discorso

però se si parla di coltivare il proprio giardino, scommetto che arriverà qualcuno a dire che l'erba del vicino è sempre più verde

il problema è che è l'inculcamento generale che si da a tutti, essere i migliori, combattere, e va di moda il dettare l'esempio del farsi da soli, il lavorare sodo per costruire il tanto dal poco, se non dal nulla

i fattori di caso, le varianti, di quelle si dice che se si è forti si è capaci di riuscire a non farsi condizionare minimamente
perchè tutto è possibile se si lavora sodo e se si fanno sacrifici

quei sacrifici che, anche a costo di rinunciare a vivere per qualche anno, ti faranno vivere in futuro

sempre però che durante quegli anni di sacrifici ti troverai davanti le buone condizioni per far fruttare quei sacrifici

puoi passare anni a coltivare più del necessario come ti viene inculcato dal corricorri generale
stai però sicuro che se all'improvviso comincerà sulle tue terre un diluvio tale da rovinarti il raccolto, la colpa di tutto finirà per ricadere su di te, e il caso del diluvio passerà in secondo piano, perchè se eri più previdente saresti stato capace di prevedere e contrastare il diluvio

che ne sarà allora di quegli anni di sacrifici? dei risparmi spesi nel sovrappiù di sementi?

fate in modo che il vostro giardino vi dia i frutti necessari a tirare a campare, se qualcosa di più riesce a uscire, siatene lieti, se qualcosa di più volete farlo uscire per piacere vostro, combattete per ottenere il risultato
se volete ottenere di più solo perchè qualcuno preme perchè dovete ottenere quel di più, sappiate che quel ch'è fatt'à forza non vale una scorza, come si dice al mio paesello

Hal86 15-10-2013 19:46

Re: "bisogna coltivare il proprio giardino"
 
Io sono daccordo su tutta l'analisi ma io l'ho risolta molto semplicemente: non mi pongo degli obbiettivi per competizione con gli altri ma mi pongo come obbiettivo tutto quello che mi piace fare. Perchè, se ci pensi... l'unico miglioramento che puoi perpetrare che non sia soggetto a quelle ricadute e senza aspettarsi risultati... è il miglioramento che hai per puro piacere personale. Quello che faresti anche se gli altri non esistessero perchè -ti piace- farlo.
Per fare un esempio... se a me piace fare una passione che mi porta ad avere soldi.. non me ne frega che tizio è più ricco di me.. io continuerò a fare soldi perchè mi piace quella passione. E così via per tutto quanto il resto. Il segreto è fare le cose per piacere e non per dovere o per "stare al passo" o per misurarsi con gli altri. Se uno fa tutto per piacere.. allora diventa inarrestabile perchè il tuo morale è incrollabile.
L'ideale infatti è anche vivere "guidati" dal piacere. Purtroppo nella nostra società viene insegnato un concetto di abnegazione e sacrificio che in realtà sono dannosi e inutili. L'uomo da il meglio di se quando è felice e contendo di fare una cosa. Solo così si costruiscono grandi cose. Non è con il "devi farlo", con gli obblighi, i doveri.. ecc.. che si costruisce niente di buono.


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