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-   -   L'importanza della solitudine: il potere degli introversi (https://fobiasociale.com/limportanza-della-solitudine-il-potere-degli-introversi-38735/)

Fryma 27-09-2013 14:37

L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
http://www.ted.com/talks/lang/it/sus...ntroverts.html

dintei166 27-09-2013 16:18

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Bel discorso, l'ho seguito tutto. :)
Sto prendendo spunto per ribattere alle mie colleghe rompipalle, fanatiche del lavoro in gruppo. :miodio:

Fryma 27-09-2013 17:44

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da dintei166 (Messaggio 1157577)
Bel discorso, l'ho seguito tutto. :)
Sto prendendo spunto per ribattere alle mie colleghe rompipalle, fanatiche del lavoro in gruppo. :miodio:

Anche a me è piaciuto veramente tanto, essendo io fortemente introversa e non incline a stare troppo in compagnia, per questo l'ho voluto condividere, e soprattutto perché dice una cosa molto importante:

Che l'introversione non ha nulla a che fare con un atteggiamento timido e (aggiungo adesso io) di chiusura e/o paura, e l'incapacità di farsi degli amici.
L'introverso è uno semplicemente che preferisce riversare quello che ha da dire dialogando con se stesso, invece che farlo riversandolo sull'esterno e quindi sugli altri come fanno gli estroversi.

Spero che le persone che lo hanno guardato oggi o che avranno occasione di guardarlo comprendano questo messaggio importante.

SonoRovinato2 27-09-2013 18:32

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
esiste anche l introverso stupido che non è buono a prendersi la terza media...per fortuna me l hanno regalata.

suicida 27-09-2013 18:34

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da SonoRovinato2 (Messaggio 1157697)
esiste anche l introverso stupido che non è buono a prendersi la terza media...per fortuna me l hanno regalata.

grande, a me hanno regalato la terza al professionale. volevano buttarmi fuori, i bastardi. poi però mi chiamavano per far numero alle serali, i pezzi di merda.

SonoRovinato2 27-09-2013 18:38

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da suicida (Messaggio 1157701)
grande, a me hanno regalato la terza al professionale. volevano buttarmi fuori, i bastardi. poi però mi chiamavano per far numero alle serali, i pezzi di merda.

suicì..ma d'altronde con due nick cosi...parliamoci chiaro...ma dove vogliamo andare ahah...scriviamo un best seller e diventiamo premi nobel della letterattura. Non so neanche con quante doppie si scrive...letterattura. E' giusto cazzo :applauso:

alleny82 27-09-2013 21:23

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Come non essere d'accordo? E' stato anche piacevole da ascoltare questo discorso perché espresso in modo semplice e dolce. Io ho sempre avuto bisogno di molta solitudine...è proprio un bisogno che serve a riflettere meglio. Molte persone hanno paura di stare sole con se stesse e per distrarsi rompono le balle al prossimo :mrgreen:

Stefania90 27-09-2013 22:10

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Non e che l'introverso (io parlo di introverso puro) è più intelligente dell'estroverso ma ha una marcia in più perchè ha un mondo interiore molto più ricco dell'estroverso è indubbio che gli introversi siano più sensibili, a volte per loro intrinseca natura più riflessivi e tranquilli e quindi più interessati alle attività culturali come la lettura e la scrittura e più interessati alle materie scientifiche e filosofico/umanistiche degli estroversi, che preferiscono invece altre attività e materie economiche e giuridiche. Per questo molti scrittori, scienziati e premi nobel sono introversi. Però c'è da dire una cosa, molti scambiano l'introversione con la timidezza, l'introversione è ben altra cosa.

Novak 27-09-2013 22:13

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1157930)
molti scambiano l'introversione con la timidezza, l'introversione è ben altra cosa.

:riverenza: :riverenza: facciamo girare questo messaggio

Still 27-09-2013 22:40

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1157930)
Però c'è da dire una cosa, molti scambiano l'introversione con la timidezza, l'introversione è ben altra cosa.

E' vero, però la timidezza porta all'introversione e non sempre è facile comprenderne i confini.

Stefania90 27-09-2013 23:13

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Still (Messaggio 1157951)
E' vero, però la timidezza porta all'introversione e non sempre è facile comprenderne i confini.

Introversi non si può diventare è una caratteristica intrinseca della persona dalla nascita, come il colore degli occhi o dei capelli. La timidezza forse porta all'isolarsi ma non al diventare introverso. Capisco che a volte è difficile capire se stessi ma c'è un'abisso tra le due condizioni. In realtà il timido può soffrire molto a stare solo anche se si tratta di qualche ora, infatti mia cugina è timidissima ma ha sempre bisogno di compagnia, di messaggiare, chattare, rompere le scatoline agli altri XD e di avere qualcuno intorno perchè è una "timida estroversa" e per lei è impensabile stare senza parlare con qualcuno per più di un quarto d'ora, l'introverso invece la cerca la solitudine.
Per capire se si è davvero introversi basta farsi una domanda. Mi piace passare del tempo da solo a fare le cose che mi piacciono? Se si allora siete introversi.

Bluevelvet93 27-09-2013 23:18

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
@Stefania si può diventare introversi e dipende moltissimo da fattori ambientali.

SonoRovinato2 27-09-2013 23:23

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
timidi o introversi...qua si parla della solitudine, io dalla solitudine non ho avuto nessun potere...
c è quella solitudine che come diceva...e adesso non mi viene il nome...forse pavese, beh diceva che la solitudine è una cella intollerabile...

ESPROC 28-09-2013 00:05

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1157963)
Introversi non si può diventare è una caratteristica intrinseca della persona dalla nascita, come il colore degli occhi o dei capelli.

Cazzate.

ConLeStelle 28-09-2013 00:17

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
E' emozionante. Lei è fantastica e carismatica eppure è un'introversa.
Piuttosto che stare a scannarvi tra di voi sull'origine o meno genetica, ambientale dell'introversione, cogliete il messaggio che vi lancia. Io vedo 2 cose: da un alto una denuncia alla società moderna che definisce come giusti gli estro e sbagliati gli intro (e questa è una cosa sacrosanta, quella di capire che la differenza tra estro e intro è la stessa di quella tra maschi e femmine); poi vedo un bellissimo invito agli introversi a non rifugiarsi dietro l'alibi che la società è costruita per gli estro ecc ecc, ma di acquisire quella capacità di apertura al mondo e agli altri per la condivisione dei nostri pensieri profondi. Si può continuare ad essere introversi e a ritagliarsi spazi solitari per le nostre riflessioni, ma questo non ci impedisce di trovare anche un pò di tempo per conversare con gli altri.
D'altronde è raro il caso degli introversi puri, come dice. Anche in noi introversi, ci sono geni estroversi che bisogna riscoprire e allenare.

Qualcuno conosce il nome della donna nel video o il titolo del libro che ha scritto? Mi sa che sarà la mia prossima lettura :)

EDIT
Si tratta di Susan Cain - Quiet: The Power of Introverts in a World That Can't Stop Talking

Kody 28-09-2013 03:02

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da ConLeStelle (Messaggio 1157984)
da un alto una denuncia alla società moderna che definisce come giusti gli estro e sbagliati gli intro

E' assurdo. Non è la società a dircelo, è la natura. E' naturale che i più leader siano gli estro, è naturale che chi ha tante donne sia un estro, è naturale che le masse seguono gli estro, è naturale che il carisma ed il carattere lo mostrino meglio gli estro, da che mondo è mondo.

Per me è una cosa naturale, non si vedrà mai un periodo storico in cui saranno i depressi, fobici, timidi o introversi a rivoluzionare il mondo, a governare, ad incitare le masse e ad avere le donne.

Se la persona X è introversa e va a fare l'esame di aeronautica militare e viene bocciato al test psicologico per "segni di introversione ed insicurezza", che colpa ne ha la società? Dobbiamo forse mettere a bordo di aerei da guerra, persone che non riescono ad integrarsi bene nei gruppi, a fare lavoro di squadra, a prendere decisioni anche drastiche in breve tempo?
Quanti generali dell'esercito sono fobici/depressi/timidi/intro? Quanti capi di stato sono intro?

Quando mai sarà interessante uno che sta sempre per fatti sua, zitto e muto, magari col broncio? Quando? E' la società a dire questo è sbagliato? La società non ci dice proprio nulla, è che la persona introversa si sente in qualche modo inferiore e vedendo gli estro che hanno tutto dalla vita, li invidia. Ed invece di migliorare ed uscire dall'introversione [dovuta sia a genetica che all'educazione e altri fattori ambientali], comincia a dire che la società fa schifo, che tutti sono stronzi.
Intro ed estro sono due categorie di persone con le loro qualità e difetti. Nessuno dice una è giusta o una è sbagliata, perchè se lo dice, non ha capito nulla. Tanto più questa fantomatica "società". Chi è? Dove la trovo? Società è un termine più astratto che concreto ed ognuno gli da un po' la sua interpretazione.

Finiamola con giusto e sbagliato, che è una definizione che è più facile sia dettata dalla nostra insicurezza ed invidia che dall'esterno. Se non vi piace essere intro, cambiate. Se non vi piace essere estro, cambiate.

Se mai vedrò un intro guidare una rivoluzione di un intero stato, stringerò ben volentieri la sua mano.

Io ho deciso che voglio sviluppare la mia parte estro, e lo farò senza che nessuno possa fermarmi, semplicemente perchè usare sempre la mia parte intro, mi fa isolare molto. Poi ognuno è libero di fare come gli pare, il destino è il suo e se lo crea lui stesso.

ConLeStelle 28-09-2013 08:36

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Cavolo, Kody, certi discorsi me li aspetto da tutti ma non da te!
Hai visto il video? La tipa non scopre nulla, ma dice cose che io ho già sentito da altri ma fa bene a ricordarcele! Ti consiglio di guardarlo.

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1158016)
E' assurdo. Non è la società a dircelo, è la natura. E' naturale che i più leader siano gli estro, è naturale che chi ha tante donne sia un estro, è naturale che le masse seguono gli estro, è naturale che il carisma ed il carattere lo mostrino meglio gli estro, da che mondo è mondo.
Per me è una cosa naturale, non si vedrà mai un periodo storico in cui saranno i depressi, fobici, timidi o introversi a rivoluzionare il mondo, a governare, ad incitare le masse e ad avere le donne.

Non è così. anche gli introversi hanno delle qualità funzionali e utili, ma da qualche decennio a questa parte la società (ebbene sì, la società) impone un atteggiamento super socievole nel lavoro e a scuola. Un tempo non era così e c'è un motivo (vedi video)

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1158016)
Se la persona X è introversa e va a fare l'esame di aeronautica militare e viene bocciato al test psicologico per "segni di introversione ed insicurezza", che colpa ne ha la società? Dobbiamo forse mettere a bordo di aerei da guerra, persone che non riescono ad integrarsi bene nei gruppi, a fare lavoro di squadra, a prendere decisioni anche drastiche in breve tempo?
Quanti generali dell'esercito sono fobici/depressi/timidi/intro? Quanti capi di stato sono intro?
Quando mai sarà interessante uno che sta sempre per fatti sua, zitto e muto, magari col broncio? Quando? E' la società a dire questo è sbagliato?

Da te non mi aspetto questa confusione tra fobici/depressi/timidi/intro!!! Non sono sinonimi! Se vuoi fare un'analogia, da un lato ci sono i timidi, fobici, insicuri, ansiosi dall'altro gli introversi! I primi sono accumunati dalla paura del giudizio degli altri, gli introversi sono solo persone che amano avere del tempo in solitudine per coltivare i propri pensieri e riflessioni, per creare... e poi magari uscire nel mondo a condividerle!
Conosco tanti introversi non fobici sicuri di se stessi e ti assicuro che non hanno nessun problema a sostenere esami o parlare con la gente (e io sto iniziando a esserne un esempio!), che amano avere del tempo soli con se stessi per leggere ad es., ma poi uscire anche con altri e stare in compagnia.


Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1158016)
Intro ed estro sono due categorie di persone con le loro qualità e difetti. Nessuno dice una è giusta o una è sbagliata, perchè se lo dice, non ha capito nulla. Tanto più questa fantomatica "società". Chi è? Dove la trovo? Società è un termine più astratto che concreto ed ognuno gli da un po' la sua interpretazione.
Finiamola con giusto e sbagliato, che è una definizione che è più facile sia dettata dalla nostra insicurezza ed invidia che dall'esterno. Se non vi piace essere intro, cambiate. Se non vi piace essere estro, cambiate.

Non stiamo dicendo la stessa cosa? :nonso:

Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1158016)
Io ho deciso che voglio sviluppare la mia parte estro, e lo farò senza che nessuno possa fermarmi, semplicemente perchè usare sempre la mia parte intro, mi fa isolare molto. Poi ognuno è libero di fare come gli pare, il destino è il suo e se lo crea lui stesso.

Fai bene! è proprio quello che afferma la tipa nel video e quello che faccio anche io. Non esistono intro ed estro puri, ma ognuno di noi si colloca in un range di combinazioni di caratteristiche intro ed estro, e chi è prevalentemente nitro può lavorare x sviluppare al meglio la sua parte estro, come stai facendo tu e io, e come invita a fare la tipa.

Come dicevo:
Invito agli introversi a non rifugiarsi dietro l'alibi che la società è costruita per gli estro ecc ecc, ma di acquisire quella capacità di apertura al mondo e agli altri per la condivisione dei nostri pensieri profondi.



Guardati il video e poi ne riparliamo :)

barclay 28-09-2013 09:20

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Se anche il video lo vedessero tutti gli abitanti del pianeta, la maggioranza continuerebbe a pensarla come Kody, che vede l'introversione come un cancro da estirpare :miodio:

Emil 28-09-2013 09:25

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Still (Messaggio 1157951)
E' vero, però la timidezza porta all'introversione e non sempre è facile comprenderne i confini.

Facciamo girare anche questo di messaggio.

Aggiungo che l'introversione e la timidezza nel mio caso sono sempre andate di pari passo e l'una ha sempre "sostenuto" e alimentato l'altra.
Il problema della timidezza nell'introverso rimane quello del senso di inadeguatezza rispetto alla maggioranza estroversa.
Spesso si vive un conflitto interiore perché ci si vede diversi dagli altri: poco sociali e silenziosi per esempio. L'introversione, purtroppo, non viene ancora riconosciuta come un modo d'essere ma come un'anomalia. Se poi ci si mette pure la famiglia a considerare questi aspetti come da correggere e nocivi allora si arriva facilmente ad autosvalutarsi e a considerarsi sbagliati e non è difficile arrivare anche a conseguenze psicopatologiche serie.

Credo che nella maggior parte dei casi l'introverso fatichi ad accettarsi soprattutto in gioventù perché la sua diversità lo rende fiero ma allo stesso tempo fragile, solo e un po' emarginato.
La timidezza diminuirà o svanirà se si riuscirà ad accettarsi per quello che si è e quindi a non vergognarsi più del proprio modo d'essere

alessietto 28-09-2013 09:52

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1158016)
E' assurdo. Non è la società a dircelo, è la natura. E' naturale che i più leader siano gli estro, è naturale che chi ha tante donne sia un estro, è naturale che le masse seguono gli estro, è naturale che il carisma ed il carattere lo mostrino meglio gli estro, da che mondo è mondo.

Per me è una cosa naturale, non si vedrà mai un periodo storico in cui saranno i depressi, fobici, timidi o introversi a rivoluzionare il mondo, a governare, ad incitare le masse e ad avere le donne.

Se la persona X è introversa e va a fare l'esame di aeronautica militare e viene bocciato al test psicologico per "segni di introversione ed insicurezza", che colpa ne ha la società? Dobbiamo forse mettere a bordo di aerei da guerra, persone che non riescono ad integrarsi bene nei gruppi, a fare lavoro di squadra, a prendere decisioni anche drastiche in breve tempo?
Quanti generali dell'esercito sono fobici/depressi/timidi/intro? Quanti capi di stato sono intro?

Quando mai sarà interessante uno che sta sempre per fatti sua, zitto e muto, magari col broncio? Quando? E' la società a dire questo è sbagliato? La società non ci dice proprio nulla, è che la persona introversa si sente in qualche modo inferiore e vedendo gli estro che hanno tutto dalla vita, li invidia. Ed invece di migliorare ed uscire dall'introversione [dovuta sia a genetica che all'educazione e altri fattori ambientali], comincia a dire che la società fa schifo, che tutti sono stronzi.
Intro ed estro sono due categorie di persone con le loro qualità e difetti. Nessuno dice una è giusta o una è sbagliata, perchè se lo dice, non ha capito nulla. Tanto più questa fantomatica "società". Chi è? Dove la trovo? Società è un termine più astratto che concreto ed ognuno gli da un po' la sua interpretazione.

Finiamola con giusto e sbagliato, che è una definizione che è più facile sia dettata dalla nostra insicurezza ed invidia che dall'esterno. Se non vi piace essere intro, cambiate. Se non vi piace essere estro, cambiate.

Se mai vedrò un intro guidare una rivoluzione di un intero stato, stringerò ben volentieri la sua mano.

Io ho deciso che voglio sviluppare la mia parte estro, e lo farò senza che nessuno possa fermarmi, semplicemente perchè usare sempre la mia parte intro, mi fa isolare molto. Poi ognuno è libero di fare come gli pare, il destino è il suo e se lo crea lui stesso.

secondo me hai frainteso cosa si intende per introverso, confondendo il termine con fobico o estremamente timido. Un fobico o estremamente timido solitamente è introverso, ma non dubito che possano esistere addirittura dei fobici estroversi, che sono appunto frustrati da come la loro fobia sociale intesa come malattia faccia da freno al loro carattere.

Introversi di successo? Ce ne sono, ce ne sono... per dirla, Bill Gates è un introverso, ed è la persona più ricca del mondo o la seconda, cambia poco. Gandhi era un introverso, eppure col suo carisma ha cambiato il mondo, pur odiando i riflettori. E ci sono tanti altri esempi...

marco12 28-09-2013 10:07

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
bisogna dividere l'essere semplicemente intorversi/timidi dalla paura di socializzare e simili

Dedalus 28-09-2013 10:57

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1158016)
E' assurdo. Non è la società a dircelo, è la natura. E' naturale che i più leader siano gli estro, è naturale che chi ha tante donne sia un estro, è naturale che le masse seguono gli estro, è naturale che il carisma ed il carattere lo mostrino meglio gli estro, da che mondo è mondo.

Per me è una cosa naturale, non si vedrà mai un periodo storico in cui saranno i depressi, fobici, timidi o introversi a rivoluzionare il mondo, a governare, ad incitare le masse e ad avere le donne.

Se la persona X è introversa e va a fare l'esame di aeronautica militare e viene bocciato al test psicologico per "segni di introversione ed insicurezza", che colpa ne ha la società? Dobbiamo forse mettere a bordo di aerei da guerra, persone che non riescono ad integrarsi bene nei gruppi, a fare lavoro di squadra, a prendere decisioni anche drastiche in breve tempo?
Quanti generali dell'esercito sono fobici/depressi/timidi/intro? Quanti capi di stato sono intro?

Quando mai sarà interessante uno che sta sempre per fatti sua, zitto e muto, magari col broncio? Quando? E' la società a dire questo è sbagliato? La società non ci dice proprio nulla, è che la persona introversa si sente in qualche modo inferiore e vedendo gli estro che hanno tutto dalla vita, li invidia. Ed invece di migliorare ed uscire dall'introversione [dovuta sia a genetica che all'educazione e altri fattori ambientali], comincia a dire che la società fa schifo, che tutti sono stronzi.
Intro ed estro sono due categorie di persone con le loro qualità e difetti. Nessuno dice una è giusta o una è sbagliata, perchè se lo dice, non ha capito nulla. Tanto più questa fantomatica "società". Chi è? Dove la trovo? Società è un termine più astratto che concreto ed ognuno gli da un po' la sua interpretazione.

Finiamola con giusto e sbagliato, che è una definizione che è più facile sia dettata dalla nostra insicurezza ed invidia che dall'esterno. Se non vi piace essere intro, cambiate. Se non vi piace essere estro, cambiate.

Se mai vedrò un intro guidare una rivoluzione di un intero stato, stringerò ben volentieri la sua mano.

Io ho deciso che voglio sviluppare la mia parte estro, e lo farò senza che nessuno possa fermarmi, semplicemente perchè usare sempre la mia parte intro, mi fa isolare molto. Poi ognuno è libero di fare come gli pare, il destino è il suo e se lo crea lui stesso.

Beh, Hitler era un ragazzo sensibile.

Novak 28-09-2013 12:54

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Kody (Messaggio 1158016)
E' assurdo. Non è la società a dircelo, è la natura. E' naturale che i più leader siano gli estro, è naturale che chi ha tante donne sia un estro, è naturale che le masse seguono gli estro, è naturale che il carisma ed il carattere lo mostrino meglio gli estro, da che mondo è mondo.

Per me è una cosa naturale, non si vedrà mai un periodo storico in cui saranno i depressi, fobici, timidi o introversi a rivoluzionare il mondo, a governare, ad incitare le masse e ad avere le donne.

Se la persona X è introversa e va a fare l'esame di aeronautica militare e viene bocciato al test psicologico per "segni di introversione ed insicurezza", che colpa ne ha la società? Dobbiamo forse mettere a bordo di aerei da guerra, persone che non riescono ad integrarsi bene nei gruppi, a fare lavoro di squadra, a prendere decisioni anche drastiche in breve tempo?
Quanti generali dell'esercito sono fobici/depressi/timidi/intro? Quanti capi di stato sono intro?

Quando mai sarà interessante uno che sta sempre per fatti sua, zitto e muto, magari col broncio? Quando?
E' la società a dire questo è sbagliato? La società non ci dice proprio nulla, è che la persona introversa si sente in qualche modo inferiore e vedendo gli estro che hanno tutto dalla vita, li invidia. Ed invece di migliorare ed uscire dall'introversione [dovuta sia a genetica che all'educazione e altri fattori ambientali], comincia a dire che la società fa schifo, che tutti sono stronzi.

Ma vaffanculo, dai :sisi:
Di sicuro non guardi molti anime giapponesi :D

Quote:

Intro ed estro sono due categorie di persone con le loro qualità e difetti. Nessuno dice una è giusta o una è sbagliata, perchè se lo dice, non ha capito nulla. Tanto più questa fantomatica "società". Chi è? Dove la trovo? Società è un termine più astratto che concreto ed ognuno gli da un po' la sua interpretazione.
Non potevi limitarti a scrivere sta cosa quà invece di farneticare?
Comunque oh, a me di donna ne basta una, non mi pongo il problema di avere "le donne" :mrgreen:

Ma poi hai conosciuto per caso i grandi leader della storia per dire se erano intro o estro? Siamo al delirio puro

Ayrton Senna era introverso, non per questo non è diventato il miglior pilota di sempre o non ha avuto una bella vita sentimentale. Ha segnato più di tutti il mondo della f1, sticazzi.
Introverso non c'entra una beata minchia con "l'incapacità di prendere decisioni" (ma figuriamoci proprio) e non impedisce in maniera invalidante di interagire in un gruppo.
Se nella società della comunicazione, tutto è subito e riflettere = non saper prendere una decisione, Ok. No è problema mio, no mi interessa (per citare un altro introversone).

Come dicono altri confondi introversione con boh, altre cose, visto che si parla della prima e tu inizi a sciolinare timidezza, fobia, depressione, come se fossero necessariamente correlate.
E poi nessuno è 100% intro o 100% estro, siam tutti vie di mezzo.
m'arcmand stay hungry, stay ignorante :mrgreen:

barclay 28-09-2013 12:57

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1158064)
Beh, Hitler era un ragazzo sensibile.

Ed aveva anche una donna, fino all'ultimo momento della sua vita :miodio:

Novak 28-09-2013 12:58

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1158064)
Beh, Hitler era un ragazzo sensibile.

E introverso.
Questo è per noi un bene o un male?

Dedalus 28-09-2013 13:06

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1158123)
Ed aveva anche una donna, fino all'ultimo momento della sua vita :miodio:

E beveva pure il piscio di sua nipote.
Novak, ma te vuoi rispondere seriamente a quella sequela di deliri di potenza?

barclay 28-09-2013 13:18

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1158131)
E beveva pure il piscio di sua nipote.
Novak, ma te vuoi rispondere seriamente a quella sequela di deliri di potenza?

Non so cosa sia quella di Novak, ma la mia è disperazione… :blink:
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1144804)
Una strafica, giovane e tutta in tiro, m'ha appena chiesto (sento ancora il suo profumo) informazioni su come ottenere il permesso di andare a trovare il suo convivente in carcere (in custodia cautelare) :miodio:


alessietto 28-09-2013 13:29

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1158140)
Una strafica, giovane e tutta in tiro, m'ha appena chiesto (sento ancora il suo profumo) informazioni su come ottenere il permesso di andare a trovare il suo convivente in carcere (in custodia cautelare)

ahahhahahahah, ti giuro mi hai rialzato il morale con sta cosa :D graazie

Novak 28-09-2013 13:38

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Finchè non mi vengono i crampi alle dita, dove cè ingiustizia e i deboli hanno bisogno di essere difesi, io risponderò.
Questo ha detto il vecchio me.

"..."
Questo, avrei voluto dicesse il nuovo me.


Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1158140)
Non so cosa sia quella di Novak, ma la mia è disperazione… :blink:

Vena chiusa :sisi:

Daniele89 28-09-2013 13:42

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da barclay (Messaggio 1158140)
Una strafica, giovane e tutta in tiro, m'ha appena chiesto (sento ancora il suo profumo) informazioni su come ottenere il permesso di andare a trovare il suo convivente in carcere (in custodia cautelare) :

Beh, potrebbe essere anche innocente allora.
Forse ti conviene aspettare il terzo grado prima di farti il sangue amaro.

paccello 28-09-2013 14:01

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Ammazza che bella visione dell'introversione che hai, Kody: degli inetti a stare al mondo, destinati a poco e che stan sempre zitti. Che contraddici più avanti e che casca soprattutto quando affermi che nessuna persona importante o quasi sia intro. Ma perché mai dovrebbe essere così? E che ne sai? Proprio il fatto che quando si è capi si devono prendere decisioni ragionate dovrebbe farti vedere l'introversione in modo meno grandiosamente negativo. Se fossimo così inetti a tutto, dovremmo essere già estinti.

Nishi 29-09-2013 03:15

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da paccello (Messaggio 1158177)
Ammazza che bella visione dell'introversione che hai, Kody: degli inetti a stare al mondo, destinati a poco e che stan sempre zitti. Che contraddici più avanti e che casca soprattutto quando affermi che nessuna persona importante o quasi sia intro. Ma perché mai dovrebbe essere così? E che ne sai? Proprio il fatto che quando si è capi si devono prendere decisioni ragionate dovrebbe farti vedere l'introversione in modo meno grandiosamente negativo. Se fossimo così inetti a tutto, dovremmo essere già estinti.

Il suo pensiero sull'introversione farà parte del suo percorso di guarigione (?) demonizza tutto ciò che era/è per sfuggirgli.

barclay 29-09-2013 08:12

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
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Originariamente inviata da Novak (Messaggio 1158121)
Non potevi limitarti a scrivere sta cosa quà invece di farneticare?

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Originariamente inviata da paccello (Messaggio 1158177)
Ammazza che bella visione dell'introversione che hai, Kody

Quoto entrambi :bene:
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Originariamente inviata da Nishi (Messaggio 1158548)
Il suo pensiero sull'introversione farà parte del suo percorso di guarigione (?) demonizza tutto ciò che era/è per sfuggirgli.

http://www.fobiasociale.com/picture....pictureid=2228
E, di conseguenza, demonizza anche tutti gli utenti di questo forum, nella misura in cui vede in loro qualcosa di se :huh:

marco12 29-09-2013 08:19

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
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Originariamente inviata da paccello (Messaggio 1158177)
che casca soprattutto quando affermi che nessuna persona importante o quasi sia intro. i.

beh con il tipo di introversione che ti chiude in casa, ti fa isolare del mondo e ti fa paura di avere un qualsiasi contatto sociale nn si va da nessuna parte

persone importanti introverse ci saranno state sicuro, ma come dicevo prima biosnga dividere la semplcie introversione con stadi piu seri del problema

Still 29-09-2013 10:13

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
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Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1157963)
Introversi non si può diventare è una caratteristica intrinseca della persona dalla nascita, come il colore degli occhi o dei capelli. La timidezza forse porta all'isolarsi ma non al diventare introverso. Capisco che a volte è difficile capire se stessi ma c'è un'abisso tra le due condizioni.

E i fattori ambientali li escludi completamente? Sei proprio sicura che tutti gli introversi lo siano soltanto per motivi genetici e non (anche) perché hanno ricevuto un certo tipo di educazione?

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In realtà il timido può soffrire molto a stare solo anche se si tratta di qualche ora, infatti mia cugina è timidissima ma ha sempre bisogno di compagnia, di messaggiare, chattare, rompere le scatoline agli altri XD e di avere qualcuno intorno perchè è una "timida estroversa" e per lei è impensabile stare senza parlare con qualcuno per più di un quarto d'ora, l'introverso invece la cerca la solitudine.
Il fatto di avere sempre bisogno di compagnia, più che segno di estroversione lo considero segno di insicurezza.

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Per capire se si è davvero introversi basta farsi una domanda. Mi piace passare del tempo da solo a fare le cose che mi piacciono? Se si allora siete introversi.
Dipende dalle circostanze, io per esempio, a volte preferisco la solitudine a volte la compagnia.

Weltschmerz 29-09-2013 10:39

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Sono ridotti male negli Stati Uniti se devono fare la matematica in gruppo :D

Quando mi parla del campo estivo mi è venuta in mente Mercoledì

Still 29-09-2013 10:40

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
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Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1158031)
Facciamo girare anche questo di messaggio.

Aggiungo che l'introversione e la timidezza nel mio caso sono sempre andate di pari passo e l'una ha sempre "sostenuto" e alimentato l'altra.
Il problema della timidezza nell'introverso rimane quello del senso di inadeguatezza rispetto alla maggioranza estroversa.

Che la maggioranza sia estroversa non ne sarei così sicuro, di certo gli estroversi si notano di più degli introversi e che questo crei (spesso ma non sempre) un senso di disagio in chi non lo è (o non riesce ad esserlo) è vero. E poi c'è da considerare che ognuno di noi ha un concetto più o meno diverso di introversione-estroversione, o almeno così mi sembra leggendo i commenti di questo thread.

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Spesso si vive un conflitto interiore perché ci si vede diversi dagli altri: poco sociali e silenziosi per esempio. L'introversione, purtroppo, non viene ancora riconosciuta come un modo d'essere ma come un'anomalia. Se poi ci si mette pure la famiglia a considerare questi aspetti come da correggere e nocivi allora si arriva facilmente ad autosvalutarsi e a considerarsi sbagliati e non è difficile arrivare anche a conseguenze psicopatologiche serie.

Credo che nella maggior parte dei casi l'introverso fatichi ad accettarsi soprattutto in gioventù perché la sua diversità lo rende fiero ma allo stesso tempo fragile, solo e un po' emarginato.
Su questo sono d'accordo.

Quote:

La timidezza diminuirà o svanirà se si riuscirà ad accettarsi per quello che si è e quindi a non vergognarsi più del proprio modo d'essere
Si, ma anche cercando di correggere certi attegiamenti mentali che ci portano a chiuderci al mondo, vedendolo tutto brutto e negativo, mentre con un po' buon di buona volontà e cercando di guardare oltre la punta del nostro naso si possono scorgere scenari se non proprio paradisiaci, almeno un po' meno angoscianti.

Fryma 29-09-2013 13:43

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Allora per quanto riguarda quello che ha detto Stefania90 mi trovo d'accordissimo con Bluevelvet93 aggiungendo solo che fin dalla più tenera età quando una persona crescendo si ritrova ad avere a che fare con gli altri, a meno che non viva sperduto nella giungla come Mowgli, per forza di cosa si scontrerà con la libertà altrui e le conseguenze che ne derivano, e cioè non poter soddisfare tutti i suoi possibili desideri in modo assoluto ma nei limiti del rispetto e delle esigenze altrui, più il fatto di ritrovarsi dall'altra parte alcune volte giustamente disapprovazione nei confronti delle proprie idee e possibili azioni. Tenendo conto di questo sia l'introversione che l'estroversione, che come ho già detto
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Originariamente inviata da Fryma (Messaggio 1157653)
L'introverso è uno semplicemente che preferisce riversare quello che ha da dire dialogando con se stesso, invece che farlo riversandolo sull'esterno e quindi sugli altri come fanno gli estroversi.
Spero che le persone che lo hanno guardato oggi o che avranno occasione di guardarlo comprendano questo messaggio importante.

invece che essere caratteristiche proprie come possono essere il colore della pelle o la forma degli occhi dovuti al patrimonio genetico ereditato, sono più che altro strategie che le persone hanno per prendere decisioni e muoversi in quelle direzioni; l'introverso riversa la sua comunicazione su se stesso dialogando moltissimo con la sua voce interiore (io solitamente uso chiamarla dialogo interno, banalmente è l'atto di pensare parlando e ce l'hanno anche gli estroversi naturalmente), preferisce avere un riferimento interno dandogli più autorevolezza, a differenza dell'estroverso che dialoga molto meno con se stesso riversando la sua comunicazione all'esterno (estro, fuori) quindi sugli altri, e dando quindi maggiore peso a feedback che vengono al di fuori di sé. Se proprio bisogna trarre delle conclusioni (che però non sono la regola), è molto più probabile che siano gli introversi ad avere maggiore facilità nel prendere decisioni (caratteristica dei leader per riagganciarmi a ciò che ha detto Kody ) proprio perché non dando grande importanza e peso ai feedback esterni, difficilmente si faranno influenzare, perciò possono prendere decisioni molto più velocemente.
Il fatto che una persona scelga (inconsapevolmente) di più o di meno una delle due strade rispetto all'altra (ma non sempre la solita per partito preso) è dovuto al fatto che quel modo gli ha dato maggiore successo rispetto all'altro nel soddisfare i propri desideri in determinate circostanze.

Fryma 29-09-2013 13:48

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Per quanto riguarda quello che ha detto in generale Kody quoto ConLeStelle e gli altri, non c'è bisogno che ripeta ciò che è già stato detto.
Quote:

Originariamente inviata da Emil (Messaggio 1158031)
Still:<<E' vero, però la timidezza porta all'introversione e non sempre è facile comprenderne i confini.>>
Facciamo girare anche questo di messaggio.

No, assolutamente no. Non dobbiamo farlo girare, perché timidezza e introversione sono due cose diverse e non hanno nessuna correlazione.

[Dal dizionario Treccani]

timidézza s.f. [der. di timido] - L'esser timido, la qualità di chi è, o si mostra, timido, soprattutto con atteggiamento abituale di chi è poco sicuro di sé, indeciso ed esitante, incerto nell'agire per soggezione, per timore del giudizio altrui.
[aggiunta mia]
giudizio altrui immaginato sulla base delle proprie convinzioni sulla propria identità e capacità, un timore quindi infondato e che non corrisponde praticamente mai alla realtà, ma frutto di un giudizio personale soggettivo.

Da una parte c'è un forte dialogo con se stessi dovuto a fiducia in se stessi e una buona considerazione del proprio pensiero (l'introverso); dall'atra solo mancanza di coraggio per idee su di sé che spesso e volentieri non corrispondo alla realtà (il timido).

Bluevelvet93 29-09-2013 14:19

Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
 
Quote:

Originariamente inviata da Fryma (Messaggio 1158694)
Da una parte c'è un forte dialogo con se stessi dovuto a fiducia in se stessi e una buona considerazione del proprio pensiero (l'introverso); dall'atra solo mancanza di coraggio per idee su di sé che spesso e volentieri non corrispondo alla realtà (il timido).

In verità l' introverso può anche avere una brutta considerazione di sè e tra le due cose c' è comunque correlazione visto che è molto più facile trovare un introverso timido che un estroverso timido.


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