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L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
Bel discorso, l'ho seguito tutto. :)
Sto prendendo spunto per ribattere alle mie colleghe rompipalle, fanatiche del lavoro in gruppo. :miodio: |
Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Che l'introversione non ha nulla a che fare con un atteggiamento timido e (aggiungo adesso io) di chiusura e/o paura, e l'incapacità di farsi degli amici. L'introverso è uno semplicemente che preferisce riversare quello che ha da dire dialogando con se stesso, invece che farlo riversandolo sull'esterno e quindi sugli altri come fanno gli estroversi. Spero che le persone che lo hanno guardato oggi o che avranno occasione di guardarlo comprendano questo messaggio importante. |
Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
esiste anche l introverso stupido che non è buono a prendersi la terza media...per fortuna me l hanno regalata.
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
Come non essere d'accordo? E' stato anche piacevole da ascoltare questo discorso perché espresso in modo semplice e dolce. Io ho sempre avuto bisogno di molta solitudine...è proprio un bisogno che serve a riflettere meglio. Molte persone hanno paura di stare sole con se stesse e per distrarsi rompono le balle al prossimo :mrgreen:
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
Non e che l'introverso (io parlo di introverso puro) è più intelligente dell'estroverso ma ha una marcia in più perchè ha un mondo interiore molto più ricco dell'estroverso è indubbio che gli introversi siano più sensibili, a volte per loro intrinseca natura più riflessivi e tranquilli e quindi più interessati alle attività culturali come la lettura e la scrittura e più interessati alle materie scientifiche e filosofico/umanistiche degli estroversi, che preferiscono invece altre attività e materie economiche e giuridiche. Per questo molti scrittori, scienziati e premi nobel sono introversi. Però c'è da dire una cosa, molti scambiano l'introversione con la timidezza, l'introversione è ben altra cosa.
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Per capire se si è davvero introversi basta farsi una domanda. Mi piace passare del tempo da solo a fare le cose che mi piacciono? Se si allora siete introversi. |
Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
@Stefania si può diventare introversi e dipende moltissimo da fattori ambientali.
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
timidi o introversi...qua si parla della solitudine, io dalla solitudine non ho avuto nessun potere...
c è quella solitudine che come diceva...e adesso non mi viene il nome...forse pavese, beh diceva che la solitudine è una cella intollerabile... |
Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
E' emozionante. Lei è fantastica e carismatica eppure è un'introversa.
Piuttosto che stare a scannarvi tra di voi sull'origine o meno genetica, ambientale dell'introversione, cogliete il messaggio che vi lancia. Io vedo 2 cose: da un alto una denuncia alla società moderna che definisce come giusti gli estro e sbagliati gli intro (e questa è una cosa sacrosanta, quella di capire che la differenza tra estro e intro è la stessa di quella tra maschi e femmine); poi vedo un bellissimo invito agli introversi a non rifugiarsi dietro l'alibi che la società è costruita per gli estro ecc ecc, ma di acquisire quella capacità di apertura al mondo e agli altri per la condivisione dei nostri pensieri profondi. Si può continuare ad essere introversi e a ritagliarsi spazi solitari per le nostre riflessioni, ma questo non ci impedisce di trovare anche un pò di tempo per conversare con gli altri. D'altronde è raro il caso degli introversi puri, come dice. Anche in noi introversi, ci sono geni estroversi che bisogna riscoprire e allenare. Qualcuno conosce il nome della donna nel video o il titolo del libro che ha scritto? Mi sa che sarà la mia prossima lettura :) EDIT Si tratta di Susan Cain - Quiet: The Power of Introverts in a World That Can't Stop Talking |
Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Per me è una cosa naturale, non si vedrà mai un periodo storico in cui saranno i depressi, fobici, timidi o introversi a rivoluzionare il mondo, a governare, ad incitare le masse e ad avere le donne. Se la persona X è introversa e va a fare l'esame di aeronautica militare e viene bocciato al test psicologico per "segni di introversione ed insicurezza", che colpa ne ha la società? Dobbiamo forse mettere a bordo di aerei da guerra, persone che non riescono ad integrarsi bene nei gruppi, a fare lavoro di squadra, a prendere decisioni anche drastiche in breve tempo? Quanti generali dell'esercito sono fobici/depressi/timidi/intro? Quanti capi di stato sono intro? Quando mai sarà interessante uno che sta sempre per fatti sua, zitto e muto, magari col broncio? Quando? E' la società a dire questo è sbagliato? La società non ci dice proprio nulla, è che la persona introversa si sente in qualche modo inferiore e vedendo gli estro che hanno tutto dalla vita, li invidia. Ed invece di migliorare ed uscire dall'introversione [dovuta sia a genetica che all'educazione e altri fattori ambientali], comincia a dire che la società fa schifo, che tutti sono stronzi. Intro ed estro sono due categorie di persone con le loro qualità e difetti. Nessuno dice una è giusta o una è sbagliata, perchè se lo dice, non ha capito nulla. Tanto più questa fantomatica "società". Chi è? Dove la trovo? Società è un termine più astratto che concreto ed ognuno gli da un po' la sua interpretazione. Finiamola con giusto e sbagliato, che è una definizione che è più facile sia dettata dalla nostra insicurezza ed invidia che dall'esterno. Se non vi piace essere intro, cambiate. Se non vi piace essere estro, cambiate. Se mai vedrò un intro guidare una rivoluzione di un intero stato, stringerò ben volentieri la sua mano. Io ho deciso che voglio sviluppare la mia parte estro, e lo farò senza che nessuno possa fermarmi, semplicemente perchè usare sempre la mia parte intro, mi fa isolare molto. Poi ognuno è libero di fare come gli pare, il destino è il suo e se lo crea lui stesso. |
Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
Cavolo, Kody, certi discorsi me li aspetto da tutti ma non da te!
Hai visto il video? La tipa non scopre nulla, ma dice cose che io ho già sentito da altri ma fa bene a ricordarcele! Ti consiglio di guardarlo. Quote:
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Conosco tanti introversi non fobici sicuri di se stessi e ti assicuro che non hanno nessun problema a sostenere esami o parlare con la gente (e io sto iniziando a esserne un esempio!), che amano avere del tempo soli con se stessi per leggere ad es., ma poi uscire anche con altri e stare in compagnia. Quote:
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Come dicevo: Invito agli introversi a non rifugiarsi dietro l'alibi che la società è costruita per gli estro ecc ecc, ma di acquisire quella capacità di apertura al mondo e agli altri per la condivisione dei nostri pensieri profondi. Guardati il video e poi ne riparliamo :) |
Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
Se anche il video lo vedessero tutti gli abitanti del pianeta, la maggioranza continuerebbe a pensarla come Kody, che vede l'introversione come un cancro da estirpare :miodio:
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Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Aggiungo che l'introversione e la timidezza nel mio caso sono sempre andate di pari passo e l'una ha sempre "sostenuto" e alimentato l'altra. Il problema della timidezza nell'introverso rimane quello del senso di inadeguatezza rispetto alla maggioranza estroversa. Spesso si vive un conflitto interiore perché ci si vede diversi dagli altri: poco sociali e silenziosi per esempio. L'introversione, purtroppo, non viene ancora riconosciuta come un modo d'essere ma come un'anomalia. Se poi ci si mette pure la famiglia a considerare questi aspetti come da correggere e nocivi allora si arriva facilmente ad autosvalutarsi e a considerarsi sbagliati e non è difficile arrivare anche a conseguenze psicopatologiche serie. Credo che nella maggior parte dei casi l'introverso fatichi ad accettarsi soprattutto in gioventù perché la sua diversità lo rende fiero ma allo stesso tempo fragile, solo e un po' emarginato. La timidezza diminuirà o svanirà se si riuscirà ad accettarsi per quello che si è e quindi a non vergognarsi più del proprio modo d'essere |
Re: L'importanza della solitudine: il potere degli introversi
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Introversi di successo? Ce ne sono, ce ne sono... per dirla, Bill Gates è un introverso, ed è la persona più ricca del mondo o la seconda, cambia poco. Gandhi era un introverso, eppure col suo carisma ha cambiato il mondo, pur odiando i riflettori. E ci sono tanti altri esempi... |
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