Spazi poetici
mi piaceva l'idea di aprire un post in cui ognuno di noi riportasse delle poesie a lui care ,io riporto ancora quella di neruda che mi piace un casino poi fate voi perchè io ne conosco poche
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. |
Da dove siamo nati?
-Johann Wolfgang Goethe Da dove siamo nati? Dall'amore. Come saremmo perduti? Senza amore. Cosa ci aiuta a superarci? L'amore. Si può trovare anche l'amore? Con amore. Cosa abbrevia il pianto? L'amore. Cosa deve unirci sempre? L'amore. |
L'Uomo e il Mare
-Charles Baudelaire Sempre il mare, uomo libero, amerai! Perché il mare è il tuo specchio; tu contempli nell'infinito svolgersi dell'onda l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito non meno amaro. Godi nel tuffarti in seno alla tua immagine; l'abbracci con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore si distrae dal suo suono al suon di questo selvaggio ed indomabile lamento. Discreti e tenebrosi ambedue siete: uomo, nessuno ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto, mare, le tue più intime ricchezze, tanto gelosi siete d'ogni vostro segreto. Ma da secoli infiniti senza rimorso né pietà lottate fra voi, talmente grande è il vostro amore per la strage e la morte, o lottatori eterni, o implacabili fratelli! Le sto leggendo adesso per la prima volta |
Io ti chiesi
-Hermann Hesse Io ti chiesi perché i tuoi occhi si soffermano nei miei come una casta stella del cielo in un oscuro flutto. Mi hai guardato a lungo come si saggia un bimbo con lo sguardo, mi hai detto poi, con gentilezza: ti voglio bene, perché sei tanto triste |
Negli anni più giovani
-Hermann Hesse Solo nella gioventù l’uomo vive ciò che gli spetta in tutta la sua intensità e freschezza, fino al tredicesimo o quattordicesimo anno, e di questo si nutre per tutta la vita. |
Voglio, avrò
-Fernando Pessoa Voglio, avrò — se non qui, in altro luogo che ancora non so. Niente ho perduto. Tutto sarò. nOn vi preoccupate non ho bevuto ho solo trovato un sito pieno di poesie |
ottima idea io però propongo una canzone che vale come una poesia, ovviamente di guccini. vi invito ad ascoltarla nella versione live che è molto + suggestiva.
CIRANO Si Fa# Venite pure avanti, voi con il naso corto, Mi Fa# signori imbellettati, io più non vi sopporto Si Fa# Infilerò la penna fin dentro al vostro orgoglio Mi Fa# perché con questa spada vi uccido quando voglio. Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati, buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria ma non avete scorza; godetevi il successo, godete finché dura ché il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l'ignoranza dei primi della classe. Io sono solo un povero cadetto di Guascogna però non la sopporto la gente che non sogna. Si Fa# Gli orpelli? L'arrivismo? All'amo non abbocco Mi Fa#4 Fa# e al fin della licenza io non perdono Si Fa# e tocco. Mi Fa# Si Fa# Mi Fa# Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti; venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatti del qualunquismo un arte; coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto assurdo bel paese. Non me ne frega niente se anch'io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco. Fa# Si Re#m Ma quando sono solo con questo naso al piede Re#7dim Sol#7 Do#m che almeno di mezz'ora da sempre mi precede Sol# Mi si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore La#m7 che a me è quasi proibito il sogno di Re#4 un amore; Re# Sol#m non so quante ne ho amate, non so Re#m quante ne ho avute, Mi Fa# per colpa o per destino le donne le Re#m7 ho perdute Sol#m7 La e quando sento il peso d'essere Sol#m sempre solo La# mi chiudo in casa e scrivo e Re#4 Re# scrivendo mi consolo, Fa# Si ma dentro di me sento che il grande Fa# amore esiste, Mi Fa# amo senza peccato, amo ma sono triste Si Fa# perché Rossana è bella, siamo così diversi; Mi Fa# Si Fa# a parlarle non riesco, le parlerò coi versi. Mi Fa# Si Fa# Mi Fa# Venite gente vuota, facciamola finita: voi preti che vendete a tutti un'altra vita; se c'è come voi dite un Dio nell'infinito guardatevi nel cuore, l'avete già tradito e voi materialisti, col vostro chiodo fisso che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali; tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti. Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco. Io tocco i miei nemici col naso e con la spada ma in questa vita oggi non trovo più la strada, non voglio rassegnarmi ad essere cattivo tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo; dev'esserci, lo sento, in terra in cielo o un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto. Non ridere, ti prego, di queste mie parole, io sono solo un'ombra e tu, Rossana, il sole; ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora ed io non mi nascondo sotto la tua dimora perché ormai lo sento, non ho sofferto invano, Mi Fa#4 se mi ami come sono, per sempre tuo Si Fa# Cirano. |
Il Passato
-Emily Dickinson E' una curiosa creatura il passato Ed a guardarlo in viso Si può approdare all'estasi O alla disperazione. Se qualcuno l'incontra disarmato, Presto, gli grido, fuggi! Quelle sue munizioni arrugginite Possono ancora uccidere! |
Conosco vite della cui mancanza
-Emily Dickinson Conosco vite della cui mancanza non soffrirei affatto - di altre invece ogni attimo di assenza mi sembrerebbe eterno. Sono scarse di numero - queste ultime - appena due in tutto - le prime molto di più di un orizzonte di moscerini. |
Se io potrò impedire
-Emily Dickinson Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò vissuto invano- Se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena- o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto invano. |
Casa sul mare
ll viaggio finisce qui: nelle cure meschine che dividono l’anima che non sa più dare un grido. Ora I minuti sono eguali e fissi come I giri di ruota della pompa. Un giro: un salir d’acqua che rimbomba. Un altro, altr’acqua, a tratti un cigolio. Il viaggio finisce a questa spiaggia che tentano gli assidui e lenti flussi. Nulla disvela se non pigri fumi la marina che tramano di conche I soffi leni: ed è raro che appaia nella bonaccia muta tra l’isole dell’aria migrabonde la Corsica dorsuta o la Capraia. Tu chiedi se così tutto vanisce in questa poca nebbia di memorie; se nell’ora che torpe o nel sospiro del frangente si compie ogni destino. Vorrei dirti che no, che ti s’appressa l’ora che passerai di là dal tempo; forse solo chi vuole s’infinita, e questo tu potrai, chissà, non io. Penso che per i più non sia salvezza, ma taluno sovverta ogni disegno, passi il varco, qual volle si ritrovi. Vorrei prima di cedere segnarti codesta via di fuga labile come nei sommossi campi del mare spuma o ruga. Ti dono anche l’avara mia speranza. A’ nuovi giorni, stanco, non so crescerla: l’offro in pegno al tuo fato, che ti scampi. Il cammino finisce a queste prode che rode la marea col moto alterno. Il tuo cuore vicino che non m’ode salpa già forse per l’eterno. (Eugenio Montale, Ossi di seppia; Meriggi e ombre) Ciao a Alberto e a chi legge! |
Ciao insider,
grande guccini..! |
imperdibile..
Cussì diciss' di Derelitta Cammummara
Ustà lu televisuri? Ndo metterìllemu, ca dinta sta CROTTA i piile nun ce stàcene? Carmelo, quann'è le quazione dillo shtato funnà-mentà dello zono? U bagattu uscìu: Sancte Stanislaj! Lume dell'arte poetica Lucana, Derelitta Cammummara illumina il mondo intero coi suoi raffinatissimi capolavori. Messi da parte 38 anni di caporalato, 15 anni di ricerca nel campo degli «effetti non lineari nei plasmi con equazioni di trasporto magnetoidrodinamico in condizione quasi-relativistiche al terz'ordine perturbativo col formalismo delle funzioni di Green», Derelitta Cammummara si è ritirata a vita contemplativa nella sua grotta di Matera dove si diletta nella lettura dei tarocchi e nella rimozione del malocchio. Animata da un inarrestabile estro creativo, la poetessa ha realizzato anche numerose incisioni rupestri ed una splendida collezione di feticci scolpiti nel tufo. Una recente mostra dei suoi copricapi in saggina, tenutasi al mercato coperto di Termini Imerese, ha riscosso un lusinghiero successo di pubblico e critica. |
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto, ascoltare tra i prumi e gli sterpi schiocchi di merli, frusci di serpi. Nelle crepe del suolo o su la véccia spiar le file di rosse formiche ch'ora si rompono ed ora s'intrecciamo a sommo di minuscole biche. Osservare tre frondi il palpitare lontane di scaglie di mare mentre si levano trèmuli scricchi di cicale dai calvi picchi E andando nel sole che abbaglia sentire con triste meraviglia com'è tutta la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. |
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Non respingere i sogni perché sono sogni
-Pedro Salinas Non respingere i sogni perché sono sogni. Tutti i sogni possono essere realtà, se il sogno non finisce. La realtà è un sogno. Se sogniamo che la pietra è pietra, questo è la pietra. Ciò che scorre nei fiumi non è acqua, è un sognare, l'acqua, cristallina. La realtà traveste il sogno, e dice: "Io sono il sole, i cieli, l'amore". Ma mai si dilegua, mai passa, se fingiamo di credere che è più che un sogno. E viviamo sognandola. Sognare è il mezzo che l'anima ha perché non le fugga mai ciò che fuggirebbe se smettessimo di sognare che è realtà ciò che non esiste. Muore solo un amore che ha smesso di essere sognato fatto materia e che si cerca sulla terra. |
Maradona e' meglio 'e Pele'
ci hanno fatto 'o mazz' tant pe 'll ave'! Maradona facce sunna', nu scudetto puortancill' 'a parte 'e cca'... Maradona 'o ttene e t' 'o dda', te scamazza te mbriaca e va a signa' Maradona si' Napule gia', tu si' 'a chiave 'e ll'acqua pe ce fa campa'. eh oh eh oh ale ah oh eh oh eh oh ale ah oh Maradona, mo' ca stai cca', levancillo 'o scuorno 'a faccia a sta citta' Maradona, nun puo' sbaglia', tu pe nnuje si frat', pate e si' mamma'... Maradona piensace tu, si mo' nun succere nun succere cchiu'... l'Argentina toja sta cca', nun putimme cchiu' aspetta', finalmente ce putimmo vendica'... eh oh eh oh ale ah oh eh oh eh oh ale ah oh Maradona piensace tu, si mo' nun succere nun succere cchiu'... l'Argentina toja sta cca', nun putimme cchiu' aspetta', finalmente ce putimmo vendica'... |
eutimil,
le poesie vanno scritte in italiano,altrimenti non si capisce niente. ciao |
Quote:
Maradona is better than Pele' we suffered so much to have him finally in our team Maradona, let us dream, take a scudetto to this city, Maradona has it and gives it, he strikes you, inebriates you, and then scores... Maradona you are already of Naples, you are the water that lets us live. eh oh eh oh ale ah oh eh oh eh oh ale ah oh Maradona, now that you are here, please erase all the shame about this city, Maradona, you can't fail, for us you are brother, father and mother... Maradona, we are in your hands, if it does not happen now, it won't happen in the future, now your Argentina is here we can't wait anymore, finally we can revenge. eh oh eh oh ale ah oh eh oh eh oh ale ah oh Maradona, we are in your hands, if it does not happen now, it won't happen in the future, now your Argentina is here we can't wait anymore, finally we can revenge. -Espanol- Maradona es mejor que Pele' sufrimos demasiado para que su llegada se haga realidad Maradona, vamos a soñar, lleva un scudetto aqui Maradona, lo tiene y lo da, te entonta, te emborracha, y va a marcar Maradona, tu ya eres Napoles, eres la llave para la agua que nos deja vivir. eh oh eh oh ale ah oh eh oh eh oh ale ah oh Maradona, ahora estas aqui, borra la verguenza de esta ciudad Maradona, no puedes faltar, para nosotros eres hermano, padre y madre, Maradona, somos en tus manos, si no pasa ahora, no va a pasar mas, tu Argentina ahora esta aqui, no podemos esperar mas tiempo, finalmente podemos vengarnos. eh oh eh oh ale ah oh eh oh eh oh ale ah oh Maradona, somos en tus manos, si no pasa ahora, no va a pasar mas, tu Argentina ahora esta aqui, no podemos esperar mas tiempo, finalmente podemos vengarnos. ....sto cercando per te la versione in bergamasco :wink: |
va be che il calcio c'azzecca poco con la poesia pero' è vero che Maradona rimarrà per sempre l'unico poeta del pallone(insieme a Baggio)quindi c'azzecca benissimo
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Quote:
.... e complimenti per l'idea di questo topic! |
nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo.
El pibe de oro noooooooooooo |
LA MORTE
UN GIORNO CALERà SEGRETAMENTE MUTA CI PUGNALERà IL CUORE LA SUA FALCE ALQUANTO TAGLIENTE TOGLIERà DAL CORPO TUTTO IL CALORE E COSì SARà UN VIAGGIO SORPRENDENTE AI LIMITI DI TUTTO ECCETTO L'AMORE. |
Visto che alligali apprezza, ne metto un'altra di guccini
http://fa.rossoalice.it/preview_fa1/...be378a9440.jpg IL SOCIALE E L'ANTISOCIALE Sono un tipo antisociale, non m'importa mai di niente, non m'importa dei giudizi della gente. Odio in modo naturale ogni ipocrisia morale, odio guerre ed armamenti in generale. Odio il gusto del retorico, il miracolo economico il valore permanente e duraturo, radio a premi, caroselli, T.V., cine, radio, rallies, frigo ed auto non c'è "Ford nel mio futuro"! E voi bimbe sognatrici della vita delle attrici, attenzione da me state alla lontana: non mi piace esser per bene, far la faccia che conviene poi alla fine sono sempre senza grana... Odio la vita moderna fatta a scandali e cambiali, i rumori, gli impegnati intellettuali. odio i fusti carrozzati dalle spider incantati coi vestiti e le camicie tutte uguali che non sanno che parlare di automobili e di moda, di avventure estive fatte ai monti e al mare, Vuoti e pieni di sussiego se il vestito non fa un piego, mentre io mi metto quello che mi pare... Sono senza patrimonio, sono contro il matrimonio, non ho quello che si dice un posto al sole; non mi piaccion le gran dame, preferisco le mondane perchè ad essere sincere son le sole... Non mi piaccion l'avvocato, il borghese, l'arrivato, odio il bravo e onesto padre di famiglia quasi sempre preoccupato di vedermi sistemato se mi metto a far l'amore con sua figlia... Sono un tipo antisociale, non ho voglia di far niente, sulle scatole mi sta tutta la gente. In un'isola deserta voglio andare ad abitare e nessuno mi potrà più disturbare e nessuno mi potrà più disturbare e nessuno mi potrà più disturbare... Non amo viver con tutta la gente, mi piace solo la gente "bene": come si dice comunemente "bene si nasce non si diviene"... c'è chi nasce per le scienze o per le arti: io sono nato solamente per i party la lalalala...lalalala Amo oltremodo parlare male, fare il maiale con le ragazze, la Pasqua vado in confessionale e tutte quante per me vanno pazze perchè fra i "bene" poi non conta l'astinenza, basta ci sia soltanto l'apparenza la lalalala...lalalala Quindi non curo la mia intelligenza, la gente bene con questo non lega, ma alle canaste di beneficenza so sempre tutto sull'ultimo"Strega": l'intelligenza c'è sol coi milioni e ammiro i film di Monica e Antonioni la lalalala...lalalala Sono elegante ed è inutile dire che le mie vesti son sempre curate perchè senz'altro è importante vestire, perchè è la tonaca che fa il frate... In fondo poi due cose hanno importanza e sono il conto in banca e l'eleganza la lalalala...lalalala Andiamo matti per cocktail e feste, amo oltremodo le donne mondane: non fraintendete non parlo di "quelle", star con la gente più in basso sta male... non ho rapporti con i proletari... soltanto a tarda notte lungo i viali la lalalala...lalalala...lalalala Ma non trascuro la scienza umanista e si può dire che sono impegnato, anzi alle volte sono comunista, ma non mi sono sempre interessato: la lotta delle classi sol mi va per far bella figura in società la lalalala..lalalala... Non si può dire che sia clericale, come Boccaccio amo rider dei frati, ma ossequio sempre lo zio cardinale e vado a messa nei dì comandati. Il mio credo vi dico brevemente: pensare a ciò che può dire la gente la lalalala...lalalala...lalalala La gente "bene" è la mia vera patria, la gente "bene" è il mio unico Dio, l'unica cosa che ho sempre sognata, la sola cosa che voglio io... è solo essere un bene sempre ed ora e tutto il resto vada alla malora la lalalala...lalalala la lalalala...lalalala... |
Sta attenta a quel che desideri...
...i tuoi desideri potrebbero avverarsi. Da 'Il demone incarnato' di Anne Rice. |
Infinità d'amore
-John Donne Se ancor non ho tutto l'amore tuo, cara, giammai tutto l'avrò; non posso esalare un altro sospiro per intenerirti, né posso implorare un'altra lacrima a che sgorghi; ormai tutto il tesoro che avevo per acquistarti - sospiri, lacrime, e voti e lettere - l'ho consumato. Eppure non può essermi dovuto più di quanto fu inteso alla stipulazione del contratto; se allora il tuo dono d'amore fu parziale, si che parte a me toccasse, parte ad altri, cara giammai tutta ti avrò Ma se allora tu mi cedesti tutto, quel tutto non fu che il tutto di cui allora tu disponevi; ma se nel cuore tuo, in seguito, sia stato o sarà generato amor nuovo, ad opera di altri, che ancor possiedono intatte le lor sostanze, e possono di lacrime, di sospiri, di voti, di lettere, fare offerte maggiori, codesto amore nuovo può produrre nuove ansie, poiché codesto amore non fu da te impegnato. Eppur lo fu, dacché la tua donazione fu totale: il terreno, cioè il tuo cuore, è mio; quanto ivi cresca, cara, dovrebbe tutto spettare a me. Tuttavia ancor non vorrei avere tutto; chi tutto ha non può aver altro, e dacché il mio amore ammette quotidianamente nuovo accrescimento, tu dovresti avere in serbo nuove ricompense; tu non puoi darmi ogni giorno il tuo cuore: se puoi darlo, vuol dire che non l'hai mai dato. IL paradosso d'amore consiste nel fatto che, sebbene il tuo cuore si diparta, tuttavia rimane, e tu col perderlo lo conservi. Ma noi terremo un modo più liberale di quello di scambiar cuori: li uniremo; così saremo un solo essere, e il Tutto l'un dell'altro. |
Il sogno
-John Donne Per nessun altro, amore, avrei spezzato questo beato sogno. Buon tema per la ragione, troppo forte per la fantasia. Sei stata saggia a svegliarmi. E tuttavia tu non spezzi il mio sogno, lo prolunghi. Tu così vera che pensarti basta per fare veri i sogni e storia le favole. Entra tra queste braccia. Se ti sembrò più giusto per me non sognare tutto il sogno, ora viviamo il resto. Come un lampo o un bagliore di candela i tuoi occhi, non già il rumore, mi destarono. Così (poichè tu ami il vero) io ti credetti sulle prime un angelo. Ma quando vidi che mi vedevi in cuore, che conoscevi i miei pensieri meglio di un angelo, quando interpretasti il sogno, sapendo che la troppa gioia mi avrebbe destato e venesti, devo confessare che sarebbe stato sacrilegio crederti altro da te. Il venire, il restare ti rivelò: tu sola. Ma ora che ti allontani dubito che tu non sia più tu. Debole quell'amore di cui più forte è la paura, e non è tutto spirito limpido e valoroso se è misto di timore, di pudore, di onore. Forse, come le torce sono prima accese e poi spente, così tu fai con me. Venisti per accendermi, vai per venire. E io sognerò nuovamente quella speranza, ma per non morire. |
Ok, mi faccio del male:
Send me some token, that my hope may live Or that my easeless thoughts may sleep and rest ; Send me some honey, to make sweet my hive, That in my passions I may hope the best. I beg nor ribbon wrought with thine own hands, To knit our loves in the fantastic strain Of new-touch'd youth ; nor ring to show the stands Of our affection, that, as that's round and plain, So should our loves meet in simplicity ; No, nor the corals, which thy wrist enfold, Laced up together in congruity, To show our thoughts should rest in the same hold ; No, nor thy picture, though most gracious, And most desired, 'cause 'tis like the best Nor witty lines, which are most copious, Within the writings which thou hast address'd. Send me nor this nor that, to increase my score, But swear thou think'st I love thee, and no more. John Donne |
[quote="insider"]Visto che alligali apprezza, ne metto un'altra di guccini
http://fa.rossoalice.it/preview_fa1/...be378a9440.jpg Contraccambio il favore.. :wink: CANZONE DELLA TRISTE RINUNCIA Le luci dentro al buio sono andate via e l' allegria comprata è già sparita, il giorno dopo è sempre la malinconia che spezza la magia di un' altra vita. La forza che ti lega è grande più di te, l' anello al collo si stringe sempre più: non dare più la colpa al mondo o a lei per la rinuncia triste a quello che non sei... Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi a buttar via nel niente solo il niente; fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente. Son stanco d' aver detto le cose che dirò, di aver già fatto le cose che farò, ma è tardi, troppo tardi, piangere ormai sulla rinuncia triste a quello che non fai... Credevo l' incertezza possibilità e il dubbio assiduo l' unica ragione, ma quali scelte hai fatto in piena libertà: ti muovi sempre dentro a una prigione... Non è la luce o il buio né l' ero ed il sarò, non è il coraggio che ti fa dir "vivrò", è solo un' altra scusa che usare vuoi per la rinuncia triste a quello che non puoi... Non voglio prender niente se non so di dare, io e chissà chi decidono ciò che posso, non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso e il mondo che mi vive addosso... E forse sto morendo e non lo so capire o l' ho capito e non lo voglio dire, rimangono le cose senza falso o vero, e la rinuncia triste a quello che io ero... |
NONNO
Stanotte te ne sei andato,<è partito >ha detto mamma ,ho baciato il tuo volto ed era gelido ,che strana impressione che mi hai fatto,ma ovunque tu sia,sicuramente in un posto migliore di questo,sappi che ti ho voluto tanto bene,eri lu piu' carello,mi dispiace non avertelo potuto dire prima,ma ora lo sai. CIAO Alberto |
IT FR
Noi saremo -Paul Verlaine Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi che certo guarderanno male la nostra gioia, talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero? Andremo allegri e lenti sulla strada modesta che la speranza addita, senza badare affatto che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero? Nell'amore isolati come in un bosco nero, i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza, saranno due usignoli che cantan nella sera. Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile, non ha molta importanza. Se vuole, esso può bene accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio. Uniti dal più forte, dal più caro legame, e inoltre ricoperti di una dura corazza, sorrideremo a tutti senza paura alcuna. Noi ci preoccuperemo di quello che il destino per noi ha stabilito, cammineremo insieme la mano nella mano, con l'anima infantile di quelli che si amano in modo puro, vero? |
Noi ti ringraziamo nostro buon Protettore per averci dato anche oggi la forza di
fare il più bello spettacolo del mondo.Tu che proteggi uomini, animali e baracconi, tu che rendi i leoni docili come gli uomini e gli uomini coraggiosi come i leoni, tu che ogni sera presti agli acrobati le ali degli angeli, fa' che sulla nostra mensa non venga mai a mancare pane ed applausi. Noi ti chiediamo protezione, ma se non ne fossimo degni, se qualche disgrazia dovesse accaderci, fa che avvenga dopo lo spettacolo e, in ogni caso, ricordati di salvare prima le bestie e i bambini.Tu che permetti ai nani e ai giganti di essere ugualmente felici, tu che sei la vera, l'unica rete dei nostri pericolosi esercizi, fa' che in nessun momento della nostra vita venga a mancarci una tenda, una pista e un riflettore. Guardaci dalle unghie delle nostre donne, ché da quelle delle tigri ci guardiamo noi, dacci ancora la forza di far ridere gli uomini, di sopportare serenamante le loro assordanti risate e lascia pure che essi ci credano felici. Più ho voglia di piangere e più gli uomini si divertono, ma non importa, io li perdono, un pò perchè essi non sanno, un pò per amor Tuo, e un pò perchè hanno pagato il biglietto. Se le mie buffonate servono ad alleviare le loro pene, rendi pure questa mia faccia ancora più ridicola, ma aiutami a portarla in giro con disinvoltura. C'è tanta gente che si diverte a far piangere l'umanità, noi dobbiamo soffrire per divertirla; manda, se puoi, qualcuno su questo mondo capace di far ridere me come io faccio ridere gli altri. Totò |
Non vivere su questa terra come un estraneo
o come un turista della natura Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre credi al grano, alla terra, al mare ma prima di tutto credi all'uomo. Ama le nuvole, le macchine, i libri ma prima di tutto ama l'uomo. Senti la tristezza del ramo che secca dell'astro che si spegne, dell'animale ferito che rantola, ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo. ti diano gioia tutti i beni della terra: l'ombra e la luce ti diano gioia ma soprattutto, a piene mani ti dia gioia l'uomo. H.Hikmet |
Fernando Pessoa
Ho pena delle stelle che brillano da tanto tempo, da tanto tempo... Ho pena delle stelle. Non ci sarà una stanchezza delle cose, di tutte le cose, come delle gambe o di un braccio? Una stanchezza di esistere, di essere, solo di essere, l’essere triste lume o un sorriso... Non ci sarà dunque, per le cose che sono, non la morte, bensì un’altra specie di fine, o una grande ragione: qualcosa così, come un perdono? |
adoro De Andrè...
VIA DELLA POVERTA' Il Salone di bellezza in fondo al vicolo è affollatissimo di marinai prova a chiedere a uno che ore sono e ti risponderà "non l'ho saputo mai". Le cartoline dell'impiccagione sono in vendita a cento lire l'una il commissario cieco dietro la stazione per un indizio ti legge la sfortuna e le forze dell'ordine irrequiete cercano qualcosa che non va mentre io e la mia signora ci affacciamo stasera su via della Povertà. Cenerentola sembra così facile ogni volta che sorride ti cattura ricorda proprio Bette Davis con le mani appoggiate alla cintura. Arriva Romeo trafelato e le grida "il mio amore sei tu" ma qualcuno gli dice di andar via e di non riprovarci più e l'unico suono che rimane quando l'ambulanza se ne va è Cenerentola che spazza la strada in via della Povertà. Mentre l'alba sta uccidendo la luna e le stelle si son quasi nascoste la signora che legge la fortuna se n'è andata in compagnia dell'oste. Ad eccezione di Abele e di Caino tutti quanti sono andati a far l'amore aspettando che venga la pioggia ad annacquare la gioia ed il dolore e il Buon Samaritano sta affilando la sua pietà se ne andrà al Carnevale stasera in via della Povertà. I tre Re Magi sono disperati Gesù Bambino è diventato vecchio e Mister Hyde piange sconcertato vedendo Jeckyll che ride nello specchio. Ofelia è dietro la finestra mai nessuno le ha detto che è bella a soli ventidue anni è già una vecchia zitella la sua morte sarà molto romantica trasformandosi in oro se ne andrà per adesso cammina avanti e indietro in via della Povertà. Einstein travestito da ubriacone ha nascosto i suoi appunti in un baule è passato di qui un'ora fa diretto verso l'ultima Thule, sembrava così timido e impaurito quando ha chiesto di fermarsi un po' qui ma poi ha cominciato a fumare e a recitare l'A B C ed a vederlo tu non lo diresti mai ma era famoso qualche tempo fa per suonare il violino elettrico in via della Povertà. Ci si prepara per la grande festa c'è qualcuno che comincia ad aver sete il fantasma dell'opera si è vestito in abiti da prete sta ingozzando a viva forza Casanova per punirlo della sua sensualità lo ucciderà parlandogli d'amore dopo averlo avvelenato di pietà e mentre il fantasma grida tre ragazze si son spogliate già Casanova sta per essere violentato in via della Povertà. E bravo Nettuno mattacchione il Titanic sta affondando nell'aurora nelle scialuppe i posti letto sono tutti occupati e il capitano grida "ce ne stanno ancora", e Ezra Pound e Thomas Eliot fanno a pugni nella torre di comando i suonatori di calipso ridono di loro mentre il cielo si sta allontanando e affacciati alle loro finestre nel mare tutti pescano mimose e lillà e nessuno deve più preoccuparsi di via della Povertà. A mezzanotte in punto i poliziotti fanno il loro solito lavoro metton le manette intorno ai polsi a quelli che ne sanno più di loro, i prigionieri vengon trascinati su un calvario improvvisato lì vicino e il caporale Adolfo li ha avvisati che passeranno tutti dal camino e il vento ride forte e nessuno riuscirà a ingannare il suo destino in via della Povertà. La tua lettera l'ho avuta proprio ieri mi racconti tutto quel che fai ma non essere ridicola non chiedermi "come stai", questa gente di cui mi vai parlando è gente come tutti noi non mi sembra che siano mostri non mi sembra che siano eroi e non mandarmi ancora tue notizie nessuno ti risponderà se insisti a spedirmi le tue lettere da via della Povertà |
Sylvia Plath
Io sono verticale Ma preferirei essere orizzontale. Non sono un albero con radici nel suolo Succhiante minerali e amore materno Così da poter brillare di foglie a ogni marzo, né sono la beltà di un’aiuola ultradipinta che susciti gridi di meraviglia, senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali. Confronto a me, un albero è immortale E la cima d’un fiore, non alta, ma più clamorosa: dell’uno la lunga vita, dell’altra mi manca l’audacia. Stasera all’infinitesimo lume delle stelle, alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi. Ci passo in mezzo, ma nessuno di loro ne fa caso. A volte io penso che mentre dormo forse assomiglio a loro nel modo più perfetto – con i miei pensieri andati in nebbia. Stare sdraiata è per me più naturale. Allora il cielo e io siamo in aperto colloquio, e sarò utile il giorno che resterò sdraiata per sempre: finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me. |
PER L'ANNO DEI FOLLI
Anne Sexton "O Maria, fragile madre, ascoltami, ascoltami adesso anche se non so le tue parole. Ho in mano il nero rosario, con il suo Cristo d'argento, non è prediletto da Dio perché io sono l'infedele. Ciascuno dei grani è tondo e duro tra le mie dita, è un piccolo angelo nero. O Maria, concedimi questa grazia, concedimi di cambiare, sebbene io sia brutta, sommersa dal mio stesso passato, dalla mia stessa follia. Anche se ci sono delle sedie io sono sdraiata sul pavimento. Solo le mie mani sono salve toccando i grani del rosario. Una parola dopo l'altra, ci incespico dentro. Una principiante, sento la tua bocca toccare la mia. Conto i grani come se fossero onde che mi martellano contro, saperne il numero mi fa ammalare, afflitta, afflitta nel cuore dell'estate e la finestra sopra di me è la sola che mi ascolta, il mio essere goffo. Dà in abbondanza, è rilassante. L'elargitrice del respiro lei, mormora, i suoi polmoni esalano come quelli di un enorme pesce. Sempre più vicina è l'ora della mia morte mentre mi risistemo il volto, divento come prima, come prima dello sviluppo, con i capelli diritti. Tutto ciò è morte. Nella mente vi è un esile vicolo chiamato morte ed io mi muovo lungo di esso come nuotando nell'acqua. Il mio corpo è inutile. È disteso, accucciato come un cane su un tappeto. Si è arreso. Qui non ci sono parole se non quelle apprese a metà, l'Ave Maria e piena di grazia. Ora sono entrata nell'anno senza parole. Noto la strana entrata e l'esatto voltaggio. Esistono senza parole. Senza parole una può toccare il pane e riceverlo senza emettere alcun suono. O Maria, tenero medico, vieni con polveri ed erbe perché sono nel centro. È veramente piccolo e l'aria è grigia come in una casa a vapore. Mi porgono del vino come a un bambino si porge del latte. Appare in un bicchiere di delicata fattura, con la boccia circolare e l'orlo sottile. Il vino ha un colore denso, muffa e segreto. Il bicchiere si solleva da solo tendendo verso la mia bocca e me ne accorgo e lo capisco soltanto perché è successo. Io ho questa paura di tossire ma non parlo, la paura della pioggia, la paura del cavaliere che arriva galoppando nella mia bocca. Il bicchiere si inclina da solo e io prendo fuoco. Vedo due sottili righe che mi bruciano rapide giù per il mento. Mi vedo come se mi vedesse un altro. Sono stata tagliata in due. O Maria, apri le tue palpebre, io sono nel dominio del silenzio, nel regno della pazzia e del sonno. C'è sangue qui ed io l'ho mangiato. O madre del grembo, sono venuta soltanto per il sangue? O piccola madre Sono dentro i miei pensieri. Sono rinchiusa nella casa sbagliata." |
VERRA' LA MORTE E AVRA' I TUOI OCCHI
Cesare Pavese Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio. Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio. O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso. Scenderemo nel gorgo muti |
Christina Rossetti
When I am dead, my dearest When I am dead, my dearest, Sing no sad songs for me; Plant thou no roses at my head, Nor shady cypress tree: Be the green grass above me With showers and dewdrops wet; And if thou wilt, remember, And if thou wilt, forget. I shall not see the shadows, I shall not feel the rain; I shall not hear the nightingale Sing on, as if in pain: And dreaming through the twilight That doth not rise nor set, Haply I may remember, And haply may forget. |
Kavafis,Itaca
Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga fertile in avventure e in esperienze.I Lestrigoni e i Ciclopi o la furia di Nettuno non temere,non sarà questo il genere d' incontri se il pensiero resta alto e il sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.In Ciclopi e Lestrigoni,no certo né nell'iratoNettuno incapperai se non li porti dentro se l'anima non te li mette contro.Devi augurarti che la strada sia lunga che i mattini d'esatate siano tanti quando nei porti- finalmentee con che gioia-toccherai terratu per la prima volta:negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli ebano e ambre tutte merce fina,anche aromi penetranti d'ogni sorta,piu' aromi inebrianti che puoi,va in molte città egizie impara una quantità di cose dai dotti.Sempre devi avere in mente Itaca-raggiungerla sia il pensiero costante.Soprattutto ,non affrettare il viaggio;fa che duri a lungo ,per anni,e che da vecchio metta piede sull' isola ,tu,riccodei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca.Itaca ti ha dato il bel viaggio,senza di lei mai ti saresti messo in viaggio:che cos'altro ti aspetti?E se la trovi povera,non per questo Itaca ti avrà deluso.Fatto ormai savio,con tutta la tua esperienza addosso gia' tu avrai capito cio' che Itaca vuole significare. |
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