"Non andare lì, c'è il lupo!"
 

Quando eravate piccoli, i vostri genitori vi hanno mai dissuaso dal frequentare certi luoghi, aprire porte di stanze pericolose o simili inventando la scusa del lupo cattivo, dell'orco o di qualche altro mostro spaventoso?

Se sì, come ha influito tutto ciò sul vostro sviluppo? Sapevate che erano storie inventate o ci credevate e avevate paura?

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

No. Mai proibito alcun luogo :uhm:

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

Ci credetti giusto un paio d'ore alla storia del babau, il nome mi piacque e così un paio d'ore dopo chiamai il mio cagnone di peluche, bianco e blu, babau, mia madre ci rimase con un palmo di naso.

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

Non esattamente c'è il lupo ma quando avevo 15 anni mia madre mi disse :

"Adesso devi pensare a studiare, non devi pensare alle ragazze".

Dopo 25 anni ho ancora la stessa frase nella testa ma ho sostituito (dai 19 anni di età più o meno) "studiare" con "lavorare"

Continuo a non guardarle e ad evitarle

Della serie : "Genitori che rovinano la vita ai figli"

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

non c'era bisogno che lo facessero, visto che ero già talmente represso e intimorito di mio che non avrei fatto niente che li deludesse.
diciamo che chi ha avuto queste indicazioni dal mio punto di vista è stato ancora fortunato perché significa che un minimo di spirito ribelle gli era rimasto.

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

Io non ho mai creduto neppure a Babbo Natale, ma mia nonna paterna spesso s'inventava la storia del "lupo" o del "diavolo" che si annidava in certi posti per tenermici lontano...

L'altra nonna invece, che abitava in campagna, per tenermi lontano dal pozzo raccontava che in fondo al pozzo dimorava "la vecchia con l'uncino", una sorta di strega acquatica che quando un bambino si avvicinava al pozzo risaliva alla superficie e lo ghermiva con un gancio per tirarlo con sé giù sul fondo, annegandolo.

Autentici terroristi erano invece (e a quelli per un po' ci ho creduto) quelli della mia scuola elementare. Era un istituto gestito da preti, che impartivano agli allievi un'educazione ossessivamente cattolica, e ci raccontavano, per tenerci buoni, che nei vari angoli della scuola, anche i più impensabili, erano nascosti dei preti che osservavano tutto il tempo il nostro comportamento con un taccuino, annotandosi ogni singola marachella che facevamo anche quando eravamo sicuri di non essere visti, per riferirla poi al preside della scuola (anch'egli sacerdote).

Altre storie terrificanti riguardavano "l'intervallo delle medie", durante il quale i ragazzi delle classi medie uscivano dalle loro aule e noi delle elementari non potevamo assolutamente uscire perché "poteva capitarci qualcosa di brutto". All'epoca io sentivo questi ragazzi (per me erano grandissimi, come uomini) fuori dalla porta urlare e fare rumore, e immaginavo, non avendo mai visto dal vivo questo famigerato "intervallo delle medie", che al suono della campanella dal fondo del corridoio si riversasse una mandria di scalmanati che veniva avanti correndo tipo esercito alla carica, inghiottendo e calpestando a morte ogni malcapitato bambino delle elementari che avesse avuto la folle idea di uscire dalla sua aula in quel momento terribile.

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

non mi ricordo...l'unico ricordo era di non andare in una casa diroccata vicino casa mia perchè c'erano le streghe...:miodio:

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

I miei genitori no ma mia nonna mi raccontava spesso storie di fantasmi e di spiriti maligni... mi impressiono ancora adesso a pensarci :o Chissà se è per questo che ho paura del buio :pensando: :mannaggia:

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

che io ricorda no, al massimo me lo dicevano per scherzare :D

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

Si tante volte, mia madre mi ripeteva sempre "non disturbare tuo padre" "non entrare nel suo studio".
Mammina non mi servivano i tuoi avvertimenti, ci arrivavo da solo.

Comunque le storielle dell'uomo nero e dei fantasmi me le raccontavano mia nonna e mia cugina, non mi facevano ne caldo ne freddo.

Si può dire che fin da piccolo mi hanno "insegnato" a temere le persone e non personaggi irreali, sicuramente avrei preferito il contrario.

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

ma davvero dite che dicendo così vi hanno influenzato? :o

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

No, non mi hanno mai detto nulla di tutto ciò, mi hanno sempre lasciato abbastanza libero di fare o di andare dove volevo.

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

Sì, sia mio padre che mia madre mi parlavano dell'uomo (o del lupo) nero, dell'orco e di mostri per non farmi andare in posti secondo loro pericolosi.
I loro avvertimenti funzionavano, perché io ero piccolissimo e ci ho creduto per un bel po'.

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

Mia madre a volte mi diceva che sarei stata mangiata/portata via dal lupo ma la sua minaccia preferita era quella di sbattermi in mezzo alla strada oppure di smollarmi in orfanotrofio oppure in un collegio (ero terrorizzata :miodio:).

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

In effetti gli adulti non si rendono molto conto di quanto possano essere dannosi certi atteggiamenti minatori.

Comunque forse andrò controcorrente, ma adesso pagherei pe poter ancora credere al babau, una innocua paura che serviva a rendere più emozionante una vita ch sennò sarebbe stata piatta e disincantata. Essere disincantati già da bambini è forse la cosa peggiore, molto peggio che avere delle paure fittizie. Certo, con questo non intendo consigliare di crearsi paure inutili solo per avere una vita più movimentata, anzi....

Re: "Non andare lì, c'è il lupo!"
 

L'uomo nero, il lupo, e storie di bambini che erano morti perché avevano fatto quello ch volevo far eio.