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una testimonianza datata e veritiera
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Re: una testimonianza datata e veritiera
Sono percezioni e in quanto tali si possono cambiare, prima di tutto magari cercando di non giudicarsi ogni istante della giornata che di suo è già uno stress che ci infliggiamo inutile e faticoso.
Ma poi se sei così insicuro su tutto, non prendi posizione e non hai opinioni interessanti come fai ad essere così sicuro al 100% del fatto che sei uno sfigato? Magari hai torto pure là e non sei uno sfigato :) |
Re: una testimonianza datata e veritiera
Ottimismo in endovena!
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Re: una testimonianza datata e veritiera
E' vero perchè è vero dal tuo punto di vista, non sono capace a spiegartelo, ma ti posso dire che non è così.
Puoi sempre migliorare un aspetto di te, un pezzo per volta. Il problema è se decidi che non ne vale la pena/sforzo , allora non c'è nulla da fare. |
Re: una testimonianza datata e veritiera
Ti rispondo con questo post scritto nello stesso thread da cui hai preso il post dell'utente Karlo, è il mio stesso pensiero.
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Re: una testimonianza datata e veritiera
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Re: una testimonianza datata e veritiera
mi spiace, ma è sbagliato.
i progressi si possono fare. serve parecchio un lavoro, dei soldi, avere voglia di buttarsi alle spalle il passato, e reiniziare da capo, probabilmente in un'altra città se ci sono conoscenze che vi ostacolano (parenti compresi); serve autonomia, la lettura di qualche libro interessante sull'auto-miglioramento, e cambiare radicalmente la visione delle cose. io sono cambiato, anche se non ho ancora ottenuto gli obiettivi che mi sono posto, e anche se non posso esultare. voglio (anzi pretendo) amare ed essere amato, non da una ma da decine e decine di persone, amici, amori, ecc., ma nonostante questo ancora manchi, sono cambiato. lo colgo e lo assaporo quotidianamente. addirittura riesco da ex-timido a cogliere la timidezza negli altri e mi accorgo quando ho un ascendente nei loro confronti, talora di intimorire, e mi va bene. sono riuscito ad assecondare la mia natura estroversa, nonostante abbiano tentato quotidianamente per una trentina d'anni di distruggerla. certo è difficile avere a che fare con chi ti conosceva prima e infatti se non capiranno il mio cambiamento, metterò alle spalle anche loro. anche al lavoro la metamorfosi non è completamente raggiunta perché i colleghi hanno conosciuto il me timido e "sfigato", e quello attuale e sicuramente un po' di pregiudizio è rimasto. ma tanto queste per me sono solo fermate intermedie, ho già appurato che chi mi conosce ex-novo si fa tutt'altra idea di me e ne sono felice. ma non mi fermo certo qui. mi sono posto vari obiettivi da raggiungere, e la cosa che mi fa vivere (e il bello) è che sono raggiungibili, e che io lavoro giorno per giorno per raggiungerli... la visione pessimistica non serve a niente francamente. anch'io sono sempre stato pessimista, ma piangersi addosso è deleterio e repellente per gli altri. bisogna agire in qualche modo. studiate voi stessi, studiate la vostra personalità repressa, cercate dei modelli, imitateli, e CAMBIATE. |
Re: una testimonianza datata e veritiera
Alexon, non è esattamente così.
Il fatto è che ci si aspetta che arrivi la fata turchina con la bacchetta magica e risolva tutti i problemi per magia. E talvolta succede, raramente all'improvviso, più frequentemente con un lavoro più o meno lungo, uno supera i propri blocchi, le proprie fobie, i propri limiti, diventa una persona psicologicamente "non patologica". E sta bene? No, manco per il cazzo. Ha passato 10 anni a fare assolutamente NIENTE (non per colpa, ci mancherebbe) a causa della sua problematica, mentre gli altri hanno costruito. Innanzitutto gli altri hanno costruito su loro stessi, una serie di capacità che si danno per scontate e invece sono acquisite (e acquisibili), come la comunicazione non verbale, le convenzioni sociali, la cura di sé, la passione in qualche attività, ecc. Inoltre, hanno costruito una rete di conoscenze, amicizie e affetti, che permettono una certa stabilità emotiva. Ok, ma facciamo l'esempio che domani mettano in commercio la "pillola anti fobia sociale". Tu pensi che risolleverebbe le sorti di molti, qui dentro? Io scommetto sul no. Ci sarebbero certo alcuni, che privi di blocchi, inizierebbero a recuperare esperienze, e ripartirebbero a costruire là dove hanno lasciato; altri invece vedrebbero la difficoltà insormontabile di un percorso senza orizzonte. Cadrebbero in depressione, te lo dico io. Allora, bisogna ristabilire le prospettive: sembra piuttosto intuitivo e ragionevole credere che se uno ha evitato per 20 anni, probabilmente gli serviranno almeno 20 anni di non evitamento per recuperare il gap. E invece ce ne vogliono molti di meno. Perché già il fatto di aver superato delle difficoltà psicologiche è l'aver costruito qualcosa: una serie di abilità metacognitive che pongono la persona in condizione di vantaggio, rispetto a chi certe problematiche non le ha mai dovute affrontare. Questo fa sì che si possa sfruttare la propria introspezione per analizzare i risultati ottenuti, recuperando il terreno perduto in molto meno tempo! Però è normale che se uno ha evitato per 20 anni, almeno 5 di farsi il mazzo a uscire e non dire niente (e ricacciare il gola il timore di sembrare "sfigati", chissenefrega!), ci stanno tutti! |
Re: una testimonianza datata e veritiera
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Re: una testimonianza datata e veritiera
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Comunque una cosa è certa: nessuna situazione può essere dichiarata irrimediabile a priori. |
Re: una testimonianza datata e veritiera
e bisogna aggiungere che i fobici hanno la possibilità di concentrarsi sulle proprie problematiche, mentre ai non fobici, per tutti gli anni di gap, come dice marco, sono cose venute naturalmente, ma che sicuramente non hanno goduto di un lavoro costante e preciso. cosa significa questo?
che i miei coetanei hanno sì un vantaggio, ma non è così enorme. io vedo che sono pochissimi coloro che invidio (nel senso positivo del termine). i problemi ce li hanno tutti, e gli amici sono pochi per tutti. perché penso che gli uomini non hanno né voglia né possibilità di aumentare indiscriminatamente le proprie amicizie, e questo va a nostro vantaggio. non c'è un gap enorme da recuperare, bisogna toglierselo dalla testa. c'è solo una rete sociale da costruire, ma questo lo si può fare tranquillamente. ponete il caso di andare a vivere all'estero, o a 500km di distanza dove non si conosce nessuno. chi esce dalla fobia sociale fa questo in pratica. e si può assolutamente fare... perché altrimenti mi si deve spiegare come fanno queste persone che si spostano per esigenze lavorative e se veramente soffrono come soffre un fobico. |
Re: una testimonianza datata e veritiera
Dipende da tante cose.
Forse e un po' come entrare nella fortezza nel deserto dei tartari(o non so se era quello),cioè più uno ha bisogno di trovare una compagnia,più darai a vedere che in realtà sei disperato e di conseguenza gli altri di eviteranno. Forse ci vuole una via di mezzo. Dipende anche dalla percezione che uno ha del mondo. Non so chi fosse questo karlo,ma di sicuro non stava facendo salti di gioia quando stava scrivendo il topic. |
Re: una testimonianza datata e veritiera
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mi ricordo che una volta tu dicevi che principalmente era l'aspetto fisico il problema e lì proprio non c'era verso di smuoverti dalla tua idea :testata: invece ora secondo me stai migliorando il tuo approccio nel vedere le questioni sociali, mi spiego, apportando questa semplice correzione potrei quasi quotare il tuo post: -confronto a loro sei solo uno sfigato che non sa dire nulla di interessante per gli altri -confronto a loro pensi di essere solo uno sfigato che non sa dire nulla di interessante per gli altri se alla prima frase sostituisci la seconda sei praticamente quasi a posto :bene: |
Re: una testimonianza datata e veritiera
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In effetti vale la pena aspettare: ho visto anche l'ottima "assistenza" che hanno dato a mio fratello (praticamente solo psicofarmaci, per il resto niente). :pensando: Il terapeuta privato più che dirti ciao e spillarti 70 euro l'ora (50 se proprio ti va bene) altro non fa -.- |
Re: una testimonianza datata e veritiera
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E con questo non intendo affermare che: non tutti = nessuno, sarebbe illogico. |
Re: una testimonianza datata e veritiera
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Re: una testimonianza datata e veritiera
Certo che... :o
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