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L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
Perchè ci sentiamo inadeguati e diversi?
Perchè dobbiamo continuare a ripeterci che essere timidi è sbagliato? Non esiste un giusto e un sbagliato, ogni personalità è giusta a suo modo, se siamo al mondo è perchè siamo "giusti", (visto quanto la selezione naturale sia spietata con chi è sbagliato). Se ci convinciamo di questo automaticamente il nostro rapporto con gli altri cambierà . Secondo me il carattere timido ed introverso non è sbagliato è sopravvisuto alla selezione naturale proprio perchè serve alla razza umana. L'estroverso regna in questo mondo, c'è poco da dire, regna semplicemente perchè serve alla sopravvivenza stessa della specie umana. Se si pensa che un tempo la caccia e la pesca erano fondamentali alla sopravvivenza e bisognava essere estroversi per cooperare con il gruppo ecc per cacciare/pescare meglio, e che gli scambi economici/culturali sono fondamentali per mandare avanti il pianeta , si può comprendere quanto l'estroverso sia importante. Ma con il tempo la specie umana ha sviluppato anche unaltra necessità, evolversi, maturare sia a livello tecnologico che spirituale/intellettuale. Qui entra in gioco il carattere introverso. Chi è introverso in genere è una persona meno propensa ad uscire, più riflessiva e da queste persone che nasce la filosofia, la scienza, la religione. Se ci fate caso alcune delle personalità più importanti della storia erano introversi , si pensi ad Albert Eistein, pensate che se fosse stato un tipo che se ne andava tutto il giorno in giro per salotti a socializzare avrebbe mai avuto il tempo di concepire la teoria della relatività? Credete che il Mahatma Gandhi fosse uno che passava le sue serate in giro per locali ad ubriacarsi e a fornicare con donnine facili? Se Leopardi fosse stato un estroverso non avrebbe mai avuto il tempo di scrivere poesie e oggi certamente nessuno saprebbe neanche della sua esistenza, e di questi esempi potrei farvi a decine. Ovviamente non tutti gli introversi/timidi sono intelligenti, ci sono anche molti che sono dei veri caproni, e sappiamo che di estroversi intelligenti c'è ne sono tanti, ma in genere gli estroversi non sfruttano al massimo il loro potenziale intellettivo proprio perchè non hanno ne "il tempo" ne la voglia per farlo. Questa riflessione mi è stata scatenata da un documentario che ho visto qualche tempo fa, un documentario sui Savant. I savant sono persone che soffrono di autismo ma che in genere sono geni matematici, artisti ecc. Queste persone non si sanno allacciare neanche le scarpe e alcuni di loro neanche parlano visto che l'autismo è una patologia molto invalidante a volte, ma sanno fare calcoli a mente che neanche un computer,possono parlare perfettamente venti lingue, oppure, possono, per esempio, disegnare per filo e per segno la città di new york dopo averla vista una sola volta, sono impressionanti. In questo documentario hanno intervistato una di questi Savant, una professoressa universitaria, un genio, ma che ha cominciato a parlare a dieci anni. Questa professoressa non sa interpretare le espressioni dei volti umani (tristezza, rabbia, felicità) ma è capace di progettare e costruire da sola un macchinario. Praticamente queste persone sono così intelligenti proprio perchè i loro cervelli non sono "occupati dalla socializzazione" e quindi hanno più possibilità di sviluppare l'intelligenza. Il carattere introverso serve per permettere all'uomo di rinchiudersi in una stanza giorni interi senza soffrire e pensare e creare cose magnifiche. Quindi se il mio carattere è stato voluto dalla natura perchè dovrei modificarlo e diventare estroversa, solo perchè gli estroversi sono molti di più e comandano dovrei andare contro la mia natura? Pensateci un pò anche voi e sono certa che non vi sentirete più così sbagliati. |
Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
E se uno,accettandosi,si fa ancora più schifo di prima?
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
Per quanto mi riguarda il mio problema non è mai stato l'essere introverso, anzi non cambierei questa mia caratteristica.
Quello che sto cercando di superare è la bassa autostima e soprattutto la scarsa fiducia in me stesso, queste sono due cose che con il tempo entrano a fare parte del tuo modo d'essere diventando un vero e proprio handicap, da cui scaturisce la timidezza (che è un'altra cosa). Insomma posso anche andare orgoglioso della mia introversione, non della mia timidezza se questa mi limita nella società. |
Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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Non esiste alcun elemento concreto (se non ipotesi del tutto campate in aria) che possa portare a concludere che l'introversione sia inferiore o superiore all'estroversione, o che sia una condizione più o meno patologica. |
Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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Beh, in ogni caso è così. Sei libera. Al pari di tutte le letture pseudosociologiche che assumono come fondamento teorico -rivendicandone tra l'altro l'assoluta evidenza- il paragone con le bestie. |
Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
Preferirei essere idiota ma un po' più a posto con me stessa, se non altro con un po' più di spinta a socializzare di una lumaca stecchita.
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
praticamente il sunto è che l'introverso basterebbe stare a casa da solo, non ha voglia di socializzare, ed è colpa dell'estroverso che gli fa le battutine del tipo perchè nno esci mai ecc.. quindi per colpa sua si deprime.
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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Partendo dal presupposto che NESSUNA persona è situabile ai poli (ipotetici) opposti dei due orientamenti psicologici (perché ognuno porta con se entrambe le caratteristiche in diversa misura), l'introversione NON E' un patologia. E' un modo d'essere. Come gli altri. E non c'è niente di sbagliato o da curare. Come non c'è niente di sbagliato o da curare nell'estroversione. Se l'introverso porta spesso con se tanti problemi (anche psicologici) è solo per il fatto che fin da piccolo la sua condizione viene considerata sbagliata a priori dagli adulti che cercano di "correggerla" invogliando il soggetto a comportarsi e a fare quello che fanno gli altri. Il fatto di fargli pesare direttamente o indirettamente questa sua (presunta) diversità è chiaro che potrà generare un senso di inadeguatezza e di scarsa autostima...perché appunto non si riesce ad essere come gli altri. Questo è un po' quello che ho vissuto io (e credo qui dentro in molti) a partire dalla mia stessa famiglia che per ignoranza mi hanno sempre sempre fatto sentire inadeguato nel contesto sociale e hanno spesso cercato di correggere quello che in realtà era solo il mio modo d'essere. Direi che i risultati sono stati abbastanza disastrosi. |
Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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E secondo me è proprio questo il motivo principale per cui molti soffrono per la condizione in cui si trovano e cercano di cambiarla, in quanto non rispecchia il proprio carattere ma ciò che altri hanno deciso per lui (a volte inconspevolmente). |
Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
cioè dovrei accettare che faccio schifo,va bene,ma gli altri mi accettano o emarginano?siamo sempre li....
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
Accettazione di sé = niente più rivalità inutili = rassegnazione = serenità.
Non accettazione di sé = più rivalità inutili = frustrazione e ambizione = desiderio di rivalsa = depressione. |
Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
introversione, estroversione, patologie... non capite che sono solo etichette limitanti? ognuno è ciò che è, e solamente nella misura in cui riesce ad accettarlo può operare serenamente e con efficacia per migliorare la propria esistenza!!!
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Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
Quoto il titolo:
L'accettazione, il primo passo verso la guarigione. Se si sta parlando di sociofobia, per quanto mi riguarda, c'è poco da accettarsi. Però non serve neanche darsi continuamente addosso. La bassa autostima è una componente fondamentale della sociofobia, e se ci si deve illudere in qualche modo pur di raggiungere l'obiettivo, così sia. Daltronde la sociofobia stessa è una distorsione. È uno di quei pochi casi in cui due torti fanno una cosa giusta |
Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
Quindi se uno nascesse psicotico, sociopatico, sadico, ego-maniaco o peggio, un secondo Adolf Hitler (per fare un esempio misero), sarebbe giusto accettarlo così com'è?
Sono d'accordo che il carattere timido e introverso non è sbagliato, ma nella società (specialmente in quella occidentale) i timidi e gli introversi non hanno vita facile. Anche i geni, come Einstein, Van Gogh, Mozart, Leonardo da Vinci, sono persone che nonostante fossero estremamente intelligenti e interessanti spesso hanno vissuto vite se va bene difficili, se va male di merda. O riesci a cambiare il mondo e rendere agli occhi di tutti gli introversi affascinanti o comunque normali, o accetti di vivere un po' da emarginato... Oppure tenti di cambiare te stesso, non dico conformarsi appieno, ma "adattarsi" a vivere in equilibrio. |
Re: L'accettazione di se, il primo passo verso la guarigione.
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